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Autore: lmpaoli94    29/03/2023    0 recensioni
Gabriele, un bambino normale di dieci anni come tutti gli altri.
Una famiglia felice, la scuola, gli amici.
Ma purtroppo deve fare i conti con alcuni pregiudizi di altri bambini che per colpa dei loro stessi genitori, guardano di malo modo quel ragazzino così solare.
Un ragazzino che all’apparenza è diverso dagli altri solo perché ha due mamme e non una mamma e un papà.
Ma un bambino di soli dieci anni come può difendersi dalle prese in giro di alcuni bambini come lui?
Ma soprattutto, cosa potrebbero pensare le mamme di Gabriele nel vedere il loro stesso figlio così triste e afflitto solo perché ha due mamme?
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Azzurra aveva sempre avuto anch'ella un rapporto speciale con suo figlio.
L'aveva visto crescere, aveva imparato ad amarlo e insieme all'aiuto della sua dolce metà aveva imparato che il migliore amore era rimanergli vicino.
Una coppia affiatata come quella delle due donne in cui spingeva il giovane bambino a crescere in un mondo dorato, fatto però da una gabbia che non avrebbe mai trovato la resistenza necessaria per quel mondo truce e complicato che si trovava fuori dalla sua casa.
Un mondo difficile che solo ora con i suoi occhi vispi stava imparando a conoscere, mentre le due donne cercavano l'unico modo necessario che potevano conoscere nell'aiutare quel bambino ad continuare ad essere speciale in modo che tutti i suoi compagni potessero vederlo.
E mentre Gabriele era impegnato a fare i compiti di scuola per l'indomani, Azzurra era determinata a parlare con la preside per cercare un chiarimento e buttare via quell'ombra oscura che si era abbattuta sul loro bambino.
< Credi davvero che ci potrà aiutare, Azzurra? >
< E' il docente più importante della scuola. Se non ci aiuta lei, allora vuol dire che siamo soli, Veronica. E l'unico modo per proteggere nostro figlio è fare in modo che non vada più a scuola. >
< Ma stai scherzando, vero?! Non possiamo permettere che ciò avvenga. >
< Lo so. Ma io non posso permettere che nostro figlio venga schernito a causa di alcuni bambini stupidi che parlano per i loro stessi genitori. >
< Forse sarebbe meglio parlare con loro. Che ne dici? >
< Certo. A meno che non siano tanti o troppi quei genitori che insegnano i loro figli a schernire un povero bambino innocente. >
< Il mondo non può essere così crudele, Azzurra. Non lo posso credere. >
< Invece è così, Veronica. E purtroppo ci troviamo in questa società che non è ancora pronta ad accogliere due lesbiche che si possono permettere una famiglia e hanno un bambino da crescere. >
< Credi che a Gabriele manchi una figura maschile che lo cresca? >
< Assolutamente no. Noi gli diamo l'amore necessario affinchè il nostro bambino cresca sano e giusto. >
< Ma se ciò non servisse? Cioè, se nel corso degli anni quando andrò alle superiori all'università questo problema peggiorasse? >
< Noi due speriamo di no, Veronica. Ma faremo di tutto per stargli vicino ed evitare che tutto ciò accada. >
< Adesso possiamo stargli vicino perchè è ancora piccolo. Ma quando crescerà, sarà tutto diverso. Non potremmo proteggerlo per sempre. >
< Perchè pensi ad un futuro prossimo troppo lontano da adesso? >
< Perchè voglio che sia felice, Azzurra! >
< E lo sarà! Devi credere nel destino! >
< Sinceramente adesso non so più a cosa credere. Sono afflitta da questa cosa e non so davvero come uscirne. >
< Dovevamo mettere in conto che tutto ciò sarebbe successo, sai? >
< Lo so. Ma non riesco ancora a crederci. Va bene? >
< Domani parleremo con la preside e vedremo cosa possiamo fare. D'accordo? >
< Spero che ciò serva, altrimenti potremmo constatare l'idea che dovremmo fargli cambiare scuola. >
< Sarebbe indifferente perchè i pregiudizi sono ovunque. >
< Allora nostro figlio non andrà più a scuola. >
< Smettiamola di dire sciocchezze e vediamo cosa succede. Domani. >

 

Facendo in modo che suo figlio potesse dormire sogni sereni a differenza delle due donne, Azzurra e Veronica accompagnarono loro figlio alla scuola in attesa di parlare con la preside.
< Perchè mi avete accompagnato? > domandò Gabriele.
< Perchè dobbiamo parlare con una persona molto importante > disse Veronica con tono sincero < Buona giornata, piccolo mio. E divertiti a scuola. >
< Spero che tu abbia ragione, mamma. >
Quella malinconia e quella tristezza non poté passare minimamente inosservato alle due donne che vedevano in loro figlio quell'infelicità che non poteva nascondere.
Ma andare avanti in una vita complicata doveva spingerla a ricercare un mondo migliore per la loro stessa famiglia, senza guardare in faccia a nessuno.

 

Una volta giunte nell'ufficio della preside, la donna fu molto contenta di conoscere i genitori del piccolo Gabriele.
Era già venuta a conoscenza del problema che riguardava Gabriele e che persisteva nella scuola, e con le sue forze e la sua influenza, avrebbe combattuto quel pregiudizio che poteva davvero mettere in cattiva luce quell'istituto scolastico dove i bambini camminavano in quella vita che li avrebbe portati nel mondo reale.
< Ormai è appurato che il problema dei pregiudizi non vengono direttamente dai bambini, ma dagli stessi genitori. Se il problema continuasse ad avvenire, propongo di organizzare una riunione in aula magna per discutere di questo problema. Almeno uno dei genitori dei loro stessi figli avrebbe dovuto presentarsi per discutere di questa realtà opprimente che riguardava tutti. >
le poche parole che la preside manifestò nei confronti di Azzurra e Veronica mostrò un vivido interesse nei loro cuori e nelle loro sembianze di madre che gli fecero capire che non erano minimamente sole.
< Ma se tutto ciò non potesse risolvere tale problema? > domandò Veronica.
< Dobbiamo sperare ed essere forti. Io per prima ho un bambino che va all'università ed è accerchiato dai pregiudizi, dal bullismo e dalle gelosie di altri. Mi sono confidata con i docenti di tali istituti e alla fine abbiamo isolato tutti coloro che mettevano in piedi tale problema e finalmente mio figlio poteva dirsi felice nell'andare a scuola. >
< Quindi il nostro problema simile... >
< Sì signore, ha riguardato anche me. E non posso rimanere a guardare inerme mentre il vostro bambino viene colpito da tali pregiudizi. Non riesco ancora a capire che i bambini di tale età possano essere davvero crudeli. >
< E per di più con il passare degli anni se non si fa' qualcosa, quei bambini che diventyaranno persone adulte, saranno sempre più cattive. >
Ha detto bene, Azzurra. Ed è per questo che dobbiamo affrettarci per eliminare il problema alla radice. Finché sia troppo tardi. >
< Mi tolga una curiosità signora preside > fece Veronica < Ma lei da quanto tempo sa che nostro figlio viene preso in giro? >
< Da alcune settimane. >
< E perchè non ne ha mai parlato con noi? >
< Dovevo attendere che i tempi maturassero. All'inizio erano pochi elementi che con punizioni e severi richiami hanno allontanato parzialmente tale problema, ma poi le malelingue sono cresciute e prima che la situazione potesse sfuggirmi di mano, ho provato insieme agli altri docenti di eliminare questa sorta di bullismo. >
< Sa che doveva parlarne principalmente con noi, vero? >
< Ha ragione, infatti ho sbagliato. Voglio sempre evitare che la mia scuola incorra in qualche scandalo atto a far deflagrare o affossare questo mondo infantile dove i bambini guardano con occhi innocenti. E spero sempre con tutte le mie forze che tutto ciò un giorno possa scomparire per sempre, ma la società in cui viviamo è spietata sotto molti aspetti. >
< Ora che ha anche detto di non perdere tempo, dovremmo unirci. È l'unico modo. >
< Cercherò insieme al vostro aiuto di arginare il problema sperando che vada tutto in una bolla di sapone. >
Ma tutto ciò non si realizzò minimamente a causa di un compagno di scuola di Gabriele che con le sue prese in giro era stato ricoperto di pugni da Gabriele sancendo uno scandalo che gli adulti non potevano rimanere inermi.
< Il problema sta sfuggendo di mano, preside. >
< Lo so, signora Veronica. Parlerò con i bambini e poi con il genitore di questo ragazzo. E se ciò non si risolvesse minimamente, costruirò una protesta che la mia scuola non avrebbe mai visto. >

   
 
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