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Autore: Clodie Swan    31/03/2023    4 recensioni
Questa partecipa al contest “D&D Mania” indetto da Ghostro sul forum di Efp"
Una misteriosa Glaciazione comincia ad avanzare nelle terre del Continente Verde. Il giovane mago Damien, sospetta che ci sia qualche magia oscura dietro ed inizia ad indagare. La sua ricerca lo porterà nella Foresta delle Lame, dove la sua strada incrocerà quella di altri incredibili personaggi, che lo aiuteranno a portare a termine la sua missione. Maghi, guerrieri, principesse, sono i protagonisti di un'avventura fantasy divertente e appassionante.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
 
Rivedere la Foresta delle Lame alla luce del sole, era un vero spettacolo che Damien gioiva di ammirare mentre percorreva un viottolo in compagnia di Emeryl. Sembrava che la neve non l’avesse mai ricoperta, che il ruscello non si fosse mai congelato mentre scorreva impetuoso levigando i ciottoli ed i raggi del sole, filtrando attraverso i rami, illuminavano di un verde luminoso le chiome degli alberi e l’erba del prato. I versi degli animali che erano tornati ad allietare il bosco rendevano ancor più rigogliosa la bellezza della natura.
«È bellissimo» esclamò Damien guardandosi intorno e annusando i fiori che aveva raccolto. Li mostrò ad Emeryl cercando la sua approvazione. Lei gli rispose con un sorriso.
«Come è andato il tuo incontro con re Vermyl? Ora che il tuo esilio è stato revocato, tornerai a vivere a palazzo? »
«Rivedere mio padre è stata un’emozione forte. Vederlo così invecchiato, mentre io sono rimasta praticamente la stessa che ricordava! Non so come descrivertelo Damien, mi ha chiesto perdono e non potuto fare a meno di concederglielo quando ho letto sul suo volto tutta la sofferenza che ha subito. I miei fratellastri sono stati piuttosto freddi all’inizio ma quando hanno capito che non intendevo rivendicare il trono, hanno cominciato a dimostrarsi amichevoli. Non lascerò del tutto i miei incarichi come Din Nadair ma porterò il mio aiuto anche a corte. Mio padre intende creare una specie di consiglio insieme a noi e prendere insieme le giuste decisioni per il regno. C’è molto da fare dopo la morte del ciambellano, e molti torti da riparare».
«Shuva aveva detto il vero quando affermava di volersi liberare dei suoi alleati: li aveva controllati attraverso il potere delle ombre ma con la sua morte queste libere di agire, avevano risucchiato la vita del principe Globo, del sultano di Agran e del ciambellano di Magena, per poi tornare sotto il controllo di Gelmir e tornare nel loro mondo».
«Anche Dun’Gar si sta adoperando per riportare la pace tra i regni indipendenti. Senza la tirannia del sultano, il continente desertico è allo sbando, ma Niihel potrà essere un valido esempio per trovare la stabilità».
«Garni invece è ancora a Iberia?» chiese Damien.
«Sì e presto andremo lì in visita diplomatica. Stella è finalmente stata riconosciuta come legittima sovrana, sta riformando la sua corte, l’ordine sacerdotale e Garni si è offerto di aiutarla con il suo esercito».
«Credi sia rimasto davvero per quel motivo? »
«Pare sia piuttosto benvoluto a Iberia, con quegli occhioni da gatto. Loro poi hanno le orecchie da felini…in qualche modo si prendono. Ammesso che una loro unione venga accettata, Stella di sicuro è la donna giusta per mettere in riga quella testolina calda. »
Damien ridacchiò pensando a Garni re. Di sicuro sarebbe andato presto a trovarlo, il suo amico gli mancava
«E che mi dici di te, Damien? Io ho mantenuto il segreto, come mi avevi chiesto, ma perché non vieni a palazzo e rivendichi le tue origini? Il mio fratellastro non è una brutta persona, e anche se per poco tempo, ha amato tua madre. Credo che ti riconoscerebbe».
«Emeryl non so spiegartelo, ma…non sono pronto. Non ancora. In questo momento mi interessa solo il luogo in cui ci stiamo recando».
L’incantatrice non insisté. «Siamo quasi arrivati».

Fatti pochi passi si ritrovarono in una piccola radura dall’erba alta e ricoperta di fiori di campo, cosparsi di tante piccole lapidi. Ognuna era circondata da lucciole e da diversi tipi di fiori. Emeryl lo condusse ad una tomba in disparte su cui era inciso il nome di Elyedhen.
Damien s’inginocchiò e posò con delicatezza le pervinche sulla lapide. Si raccolse in lungo silenzio pieno di rispetto, versando molte lacrime mentre passava le dita sulla scritta in pietra.
«Che tu possa riposare in pace madre» bisbigliò prima di alzarsi.
Emeryl gli si avvicinò per confortarlo e rimasero abbracciati per qualche minuto, guardando la tomba dell’Elfa. «Era una creatura dolcissima, coraggiosa e determinata…» mormorò Emeryl commossa. «Proprio come te».
 
Kewst li aspettava, con i cavalli sellati, all’inizio del sentiero, poco distante dalla Torre d’Opale e sorrise loro quando li vide tornare. Aveva declinato gentilmente l’invito ad accompagnarli, lasciando che la zia e il nipote condividessero quel momento. Damien aveva apprezzato molto la delicatezza.

«Emeryl ma pensi di parlargli?»
«Come hai detto tu poco fa, Damien, ci sono cose per cui non si è ancora pronti.»
Damien non aggiunse altro e andò incontro al suo amico, riconoscente.
«Ti ringrazio di averci aspettato.»
«Mi stavo godendo il sole» rispose lui. Emeryl ricambiò il suo sorriso. Ormai, nonostante fosse ancora molto riservato, aveva lasciato quell’atteggiamento cupo e sorrideva molto più spesso.
Il momento dei saluti con Emeryl fu, come previsto, toccante per tutti e tre ma si lasciarono pieni di speranza di rivedersi a breve. Damien abbracciò forte sua zia, mentre Kewst si limitò a baciarle la mano. La fanciulla rimase lì a guardali allontanarsi, prima di rientrare alla Torre d’Ovale.
I due amici s’incamminarono e prima che potessero aver percorso molta strada, Kewst si rivolse a Damien «Prima che tu me lo chieda, Grim, no, non le ho parlato».
«D’accordo, ma pensi di farlo un giorno»?
«Un giorno…quando avrò qualcosa in più da offrirle oltre ai miei sentimenti».
«Vi scriverete? Io come nipote le scriverò di certo, se resti con me potresti aggiungere due righe alle mie lettere…»
«Non è per questo che mi sono offerto di accompagnarti, Grim. »rise Kewst
«Lo so, stavo scherzando. Sono felice di averti come compagno di viaggio. Quando arriveremo a Gamirhia potrei introdurti al re e chiedergli di farti entrare nel suo esercito se lo desideri. Sei un ottimo combattente e il capitano delle guardie è una brava persona, sarebbe felice di averti con loro. »
«Porterò certamente i miei omaggi al tuo signore, Damien, ma non so cosa farò dopo. Invece tu che progetti, hai? Emeryl mi ha detto che non vuoi presentarti a tuo padre».
«Quello non è il mio mondo. Mio padre ha una moglie, dei figli, una vita sua…io non mi sento pronto a farne parte. Non so nemmeno se lo voglio».
«Credimi, nessuno può capirti meglio di me».
«Quindi non tornerai dai Lamarcana? La fama della nostra impresa  deve aver raggiunto anche quelle terre ormai. Tuo padre potrebbe riaccoglierti».
«Non mi interessa, non è lì che voglio andare. Non so ancora qual è il mio posto, ma per ora mi accontento di accompagnarti. Devo avvisarti che non sono un compagno di viaggio molto loquace. Potresti rimpiangere Garni».

«Ah, Garni! Non temere, la tua compagnia mi è altrettanto gradita. E non sei obbligato a conversare».
I due amici proseguirono serenamente, il viaggio godendosi il tepore di quella giornata estiva, in direzione di Gamirhia e di ovunque li avrebbe condotti il loro destino.

 

Fine
 
 

 
  
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