Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ichigo996    01/04/2023    0 recensioni
Marina č una delle principesse di Azullia., pianeta d'acqua. La principessa scoprirā che lei stessa, ed il pianeta, sono la chiave che porterā la popolazione del pianeta, a quella che č il loro pianeta natio, la Terra, invasa per secoli da una specie aliena, gli Johd.
Genere: Fantasy, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<<In che senso hai capito chi è lo Johd?>> Chiese Gloria guardandolo in maniera stranita.
<<Aspetta...quindi anche noi due siamo pev metà Johd?>> Chiese Gwen scioccata.
<<Le analisi genetiche di entrambe dimostravano che eravate con un corredo genetico perfetto, ma dopo abbiamo fatto nuovamente le analisi e abbiamo scoperto che siete per metà Johd.>>Rispose Kaila guardando attentamente entrambe le donne.
<<Com'è possibile?>> Chiese Gloria ancora più confusa.
<<Vostro padre. Credo sia lui lo Johd.>> Disse Kaiden guardando la moglie che in quel momento era completamente confusa. Le prese la mano e l'abbraccio dolcemente. In quell’esatto istante la regina sentì una voce dentro la sua testa che le diceva di calmarsi e stranamente ebbe successo.
<<Scusa ma stavo sentendo qualcosa di negativo nascere in te e.…giuro che non volevo usare i miei poteri e giuro che sarà l'ultima volta che accadrà.>>Mormorò l'uomo mentre fissava la moglie, che sorrise e lo abbracciò. In quel momento tutti rimasero molto sconcertati da quel momento, soprattutto Alex e Gwen. Quello che, invece, stava vivendo Marina era uno stato di piena confusione sia mentale che psicologica. In quel momento di piena confusione arrivarono dei militari che portarono Minho verso le celle di detenzione della colonia. Crimini del genere non avvenivano da tempo oramai, ma avere delle celle di detenzione era comunque una misura di sicurezza che non poteva mancare mai.
Seungchan era senza parole, in un angolo da solo, mentre guardava il padre essere trascinato, ancora inerme verso la cella. Marina guardò confusa anche lei l'uomo che credeva, fino a quel momento, averla aiutata qualche ora prima con la madre; invece, era un'illusione creata da quello Johd. Si sedette vicino al ragazzo e gli prese la mano, intrecciando le dita con le sue. Era freddo e lo sguardo del principe coreano era perso nel vuoto, come se si fosse spenta ogni singola cellula e il mondo attorno ad ogni singola cosa detta dal padre era stata una menzogna. Le lacrime versate al funerale della madre erano finte, la depressione a causa della morta della donna, finta anch'essa. Era tutta una finzione e lui aveva creduto al padre, facendo cose che lo potessero rendere fiero di lui. In quel momento un ragazzino si mise accanto a lui: era Shoma.
<<Hyung...io...>> Sussurrò il ragazzo con le lacrime agli occhi. Seungchan lo guardò e gli prese la mano, stringendogliela piano.
<<Shoma-kun non è colpa tua.>> Disse il ragazzo sorridendo. In fondo il principe, con quelle semplici parole, aveva ragione. Non era colpa nè del ragazzo e neppure della matrigna, che in quel momento era sconvolto tanto quanto il principe coreano. <<Vai da okaa-san, lei ha bisogno di te e.…cerca di abbracciarla. Io vi voglio bene e siete l’unica famiglia che ho in questo momento. Siete la mia...la mia preziosa famiglia e sono felice di avervi al mio fianco nonostante tutto ciò. Questo non ci separerà assolutamente e ci solleveremo tutti insieme perchè siamo uniti.>> Concluse il ragazzo con un nodo alla gola. Non appena il fratello si diresse dalla madre, non riuscì a trattenere oltre le lacrime, che uscirono come fiumi in piena dagli occhi. I singhiozzi furono soffocati dalle sue mani, poste sulla propria bocca. Marina non poté fare nulla se non abbracciarlo e per tranquillizzarlo come meglio poteva. Farlo sfogare era l'unico modo e quella era una delle poche volte che l'aveva visto a terra, senza forze, non fisiche ma psicologiche. La vita faceva schifo, era quello il primo pensiero che invase la mente della principessa, mentre aveva fra le braccia la persona che amava di più che piangeva senza sosta. Si sentiva una persona inutile e non era riuscito a proteggerlo. Quella giornata era stata troppo lunga e soprattutto piena di emozioni negative.
In quel momento Kaiden, ovvero Riccardo, si avvicinò alla figlia e la guardò prima di inginocchiarsi davanti ad entrambi.
<<Seungchan, tuo padre ed io eravamo amici e, mi aveva accennato del fatto che tua madre era stata uccisa da qualcuno di alieno, ma non gli credevo, dato che fosse completamente ubriaco. Quando mia sorella recuperò il file video della morte di tua madre, ero assolutamente allibito e senza parole. Il mondo mi crollò addosso e non capì chi fosse quella persona accanto a lui, ma soprattutto il perchè lo fece. Così andai ed affrontai la questione senza entrare troppo nei dettagli di come avessi scoperto il tutto. Minho vuotò il sacco senza alcun problema e fu freddo nel darmi la motivazione per cui fece quel gesto. Mi disse semplicemente che aveva trovato un modo per realizzare il suo sogno e che per farlo doveva ucciderla. Come sai la principessa Kuromi è nipote dell'attuale re della colonia asiatica, e forse ti avrebbe dato il trono in qualche modo, o almeno era quella la sua convinzione. Io lo so che tu sei un biologo e che non era quello il tuo sogno, non ho mai impedito a nessuno dei miei figli a fare qualcosa che non volessero.>> Disse prima di essere guardato male dalla figlia.
<<Bugiardo! Hai impedito ad Alex di diventare uno scrittore. Lui...ama scrivere e tu gli hai impedito di fare quello che amava, sin da quando era ragazzo.>> Disse molto arrabbiata la principessa.
<<Non è vero. Questa volta non c’entro nulla in tutto ciò. Tua madre ha imposto ad Alex di fare l'architetto, perchè fare lo scrittore non era una vera e propria professione. Io ho fatto così tante cose nelle colonie che non vi avrei mai impedito di fare quello che amavate, anzi la cosa opposta.>> Disse sorridendo alla figlia mentre le accarezzava il viso. Marina non poteva credere alle sue orecchie, ovvero che fino a quel momento pensava che la madre fosse una persona molto umile e soprattutto aperta tutti i tipi di mestieri. <<Se posso essere sincero, ho letto alcuni lavori di Alexander. É molto bravo a scrivere e mi piacciono molto. Il suo modo di scrivere si avvicina in qualche modo a quello di una scrittrice inglese, Charlotte Bronte. Se non sbaglio uno dei suoi libri li abbiamo fra gli archivi digitali della nostra colonia. Chissà se l'ha letto Jane Eyre...>> Mormorò l'uomo mentre sorrideva pensando a quel momento in cui lesse per la prima volta il libro del figlio. Improvvisamente quel discorso venne interrotto da una guardia che si avvicinò prorompente al re.
<<Signore, il principe Giorgio è sparito. La principessa Margaret ha detto che era con lui fino a poco fa, quando le ha detto che usciva a fare una passeggiata in zona. Pensiamo sia stato travolto dallo tsunami ed abbiamo cercato di rintracciarlo tramite il GPS, ma il segnale è stato spento completamente.>>Annunciò a Kaiden che aveva una faccia seria in quel momento.
<<Dannazione è scappato. Ha capito che lo stavamo cercando e ci ha anticipato. Voi continuate a cercarlo e cercate nelle telecamere di sicurezza della colonia.>> Disse prima di vedere la guardia chinare il capo e andare via correndo fuori dalla stanza. <<Kaila, sai cosa fare. Appena hai notizie avvisami e non fare cose troppo avventate, te ne prego sorellina.>> Disse alla ragazza dagli occhi verdi, guardandola preoccupato.
<<Fratello tranquillo, non farò nulla, te lo prometto.>> Rispose in maniera tranquilla la ragazza prima di sorridere ed uscire anche lei dalla stanza. Kaiden guardò la sorella uscire e poi guardò ancora una volta la figlia ed il suo ragazzo.
<<Seungchan perchè questa notte non dormi con Marina ed Alex? Penso ti faccia bene stare con loro.>> Propose Kaiden prima che i due ragazzi lo guardarono un po' sorpresi da quelle parole.
Seungchan guardò l'uomo asciugandosi successivamente le lacrime, che ormai si erano più o meno asciugate sulle guance. Alex si avvicinò al gruppo e li guardò sorridendo un po' triste.
<<Andiamo a casa ragazzi. Riposiamo e schiariamoci le idee.>> Disse mentre porgeva la mano all'amico, che prese sorridendo un pochino. Alex alzò Seungchan e lo abbracciò stretto. <<Sono qui fratello.>>
Il principe coreano abbracciò forte l’altro e sorrise mentre in un piccolo sospiro disse "grazie". Marina li abbracciò entrambi e sorrise. Sapeva che si dovevano sostenere a vicenda in quel momento così assurdo. I tre si diressero verso la camera di Alex dove i tre vi rimasero per la notte. Erano così stanchi che non riuscirono minimamente a parlare e l'unica azione che avvenne fu quella di sdraiarsi sul letto e addormentarsi tutti e tre molto profondamente. Il giorno successivo vennero svegliati da Kaiden, ma sia Marina che Alex erano molto poco collaborativi, ma poi intervenne Seungchan per cercare di buttarli fuori dal letto.
<<Muovetevi!>> Disse prima di dare una sculacciata all'amico.
<<Dammi un bacio ed esco dal letto oppa.>> Mormorò mentre faceva gli occhi dolci al proprio ragazzo.
<<Che...schifo! Okay me ne vado.>>Esclamò Alex disgustato dalla scena ed il principe coreano era completamente rimasto senza parole, ma soprattutto era diventato dello stesso colore dei pomodori. La principessa lo prese per la maglietta e lo trascinò sul letto, accanto a sé, lasciandolo senza parole.
<<Babe...se fai così non so cosa potrebbe succedere.>> Sussurrò guardandola prima di accarezzare piano la schiena.
<<Vi ricordo che sono ancora qui. Potreste tipo aspettare che io esca da camera mia?>> Disse il principe europeo in maniera sarcastica mentre frugava nel proprio armadio qualcosa da mettersi optando tra il decente e soprattutto il comodo. Sentendo quelle parole entrambi gli innamorati risero e si alzarono dal letto notando l'abbigliamento di Alex.
<<Cosa diavolo ti sei messo?>> Chiese la sorella cercando di non ridere, ma non riuscendo nell'impresa, mettendo poi una mano sulla bocca per non ridere sguaiatamente.
<<Cosa ti ridi?>> Chiese il ragazzo arrabbiato da quella risatina lanciandogli un calzino sporco. 
<<Non l'avevo mai visto in tuta. Non mi avevi detto che la tuta è tipo la cosa meno fashion e che non te la saresti mai messa?>> Chiese Seungchan mentre guardava l'amico, ridacchiando come Marina, che nel frattempo odorava il calzino facendo finta di vomitare.
<<A me piace. Gli fa dei bellissimi glutei.>> Disse Alec dalla porta della stanza su cui si era appoggiato ad uno dei due stipiti. Il principe europeo lo guardò ed arrossì violentemente mentre notava la sua figura senza il camice da dottore.
<<D-Da quando sei qui?>> Chiese guardandolo, mentre gli altri due ragazzi si lanciavano occhiatine ridacchiando nel vedere il ragazzo completamente rosso in viso mentre nascondeva il proprio abbigliamento. Il dottore si avvicinò al principe e gli prese la mano prima di stringergliela per poi baciare dolcemente la sua guancia.
<<Da quando quei due sul letto si scambiavano effusioni e tu ti cambiavi i pantaloni. Se posso essere puramente sincero mio caro principe Alex, il suo sedere è molto bello e mi fa pensare a quella volta nel->> Disse il medico prima di essere interrotto dalla mano del proprio ragazzo, che appositamente mise sulla sua bocca bloccando le parole successive, sapendo benissimo cosa stesse per dire.
<<Zitto!>> Mormorò prima di diventare ancora più rosso di prima. Alec prese la mano del principe e rise malizioso per quella reazione. L’altra, nel frattempo, scivolò su una delle due natiche di Alex e gliela strinse, andando lentamente con le labbra a sfiorare l'orecchio.
<<Cosa stavi pensando mh? A quella volta in cui l'abbiamo fatto nell'infermeria?>> Sussurrò all'orecchio del proprio ragazzo, sfiorandogli il lobo lentamente. Il principe l'allontanò piano girandosi di spalle alla sorella e l'amico, per nascondere il rigonfiamento che aveva nei pantaloni, causatogli dal proprio ragazzo. Alec lo guardò e rise prendendo una felpa nell'armadio, legandolo al bacino del ragazzo. <<Noi andiamo in laboratorio. Gli devo prelevare un po' di sangue per quella cosa genetica del vostro caro paparino.>>
<<Okay! Ci vediamo dopo fratellone!>> Disse la ragazza salutandolo con la mano mentre guardava il principe coreano che si sgranchiva la schiena. Si alza anche lei dal letto e lo abbraccia da dietro, baciandogli piano la schiena.
<<Babe, cosa farai?>> Sussurra girandosi per abbracciarla dolcemente. 
<<Penso mio padre voglia addestrarmi a gestire questi poteri.>> Sussurra mentre gli bacia a stampo piano le labbra.
<<Piccola non fare così che potrebbe succedere altro in questa camera.>> Mormora ridacchiando sulle labbra della ragazza. 
<<Beh io non ti ho detto di non farlo.>> Sussurra ridacchiando anche lui sulle sue labbra. 
<<Ehm. Scusate?>> Chiede una voce davanti la porta della stanza. <<Non vorrei disturbare il momento idilliaco, ma mio fratello ti sta cercando.>> Disse Kaila con le guance leggermente rosse per l'imbarazzo. Marina in fretta prese alcuni abiti del fratello ed andò verso la zia, con le guance completamente rosse come lei.
<<Andiamo...>> Disse la ragazza sorridendo imbarazzata per la situazione.
<<C-ci vediamo dopo Marina.>> Disse Seungchan, anche lui imbarazzato, mentre salutava la principessa. Kaila guardò entrambi e si allontanò insieme alla nipote.
<<Scusa se ti ho disturbata, non volevo minimamente rovinare il momento.>> Disse dispiaciuta la ragazza dai capelli rossi, facendo fermare di colpo la principessa.
<<Non ti preoccupare, mi dispiace che tu abbia visto quella scena...un po' troppo...romantica?>> Chiese ridendo mentre la guardava.
<<Marina...io so cos'è l'amore.>> Disse ridendo, mentre la guardava divertita. Era normale per lei chiedere quelle cose, dato che le loro emozioni non erano esternate come gli umani.
<<Scusa zia, devo ancora capire...>> Rispose la principessa mentre si grattò leggermente la nuca per l'imbarazzo.
<<Zia? Wow...mi devo abituare ad essere chiamata in quel modo.>> Disse guardando la nipote ridendo di nuovo. <<Del resto se mettessi a confronto i miei anni azulliani con quelli terresti dovrei essere più grande di te di sei anni.>> Concluse la ragazza dai capelli rossi.
<<What?>> Disse sorpresa da quelle parole. <<Scusa ma mio padre quanti anni terrestri dovrebbe avere?>> Chiese curiosa e un po' preoccupata sull'età del padre.
<<Ne dovrebbe avere quasi quarantatré anni.>> Rispose sicura la zia pensandoci un pochino prima di dare quella risposta. Marina la guardò molto sorpresa ancora una volta. <<Perchè sei sorpresa nipote>> Chiese un po' confusa per quello sguardo. 
<<Mamma ha quasi cinquant'anni...>> Rispose a bassa voce guardando per terra per poi guardare su con gli occhi lucidi, mettendosi una mano sulla bocca.
<<Perchè stai per piangere?>> Chiese preoccupata Kaila. Marina mosse la mano dicendo di "no" e poi si tolse la mano dalla bocca iniziando a ridere. La zia la guardò e rise un po' confusa per quella risata, che alla fine si rivelò essere molto contagiosa.
<<Papà è fissato per le donne più grandi!>> Disse continuando a ridere mentre cerca di reggersi in piedi e mantenendosi in fine a Kaila che iniziò a ridere anche lei per la risposta della nipote. <<Oddio sto morendo zia! Papà è il toy-boy della mamma!>> 
Le due ragazze continuarono a ridere fino a farsi uscire le lacrime dagli occhi. Non ci avevano mai pensato che Kaiden, o Riccardo, fosse fissato con le donne più grandi di lui. 
<<La prima identità di Kaiden, fu un ingegnere sulla colonia americana. Lui non lo ammetterà mai ma, si era innamorato di una donna con un carattere molto simile a quello di tua madre. La cosa che ti farà ridere è che in quel periodo la sua età era quella di un ragazzino diciassettenne, e la donna aveva più o meno trent'anni.>> Disse Kaila ridendo alla fine di quel piccolo discorso, vedendo successivamente la nipote ridere e sedersi per terra per il troppo ridere. Entrambe continuarono a ridere senza fermarsi per qualche minuto e dopo poco sentirono qualcuno tossire. Alzarono lo sguardo e si trovarono davanti sia Kaiden che Gloria. Le due ragazze si alzarono di scatto e li guardarono.
<<Vi siete divertite a parlare male di me?>> Chiese l'uomo guardando entrambe, che nel frattempo avevano lo sguardo rivolto verso il basso. 
<<Scusa...>> Risposero entrambe mentre trattenevano le risate. Gloria le guardò prima di mettersi una mano sulla bocca per cercare di non ridere insieme a loro. Kaiden la guardò e le diede una leggera gomitata sul braccio, che fece immediate ritornare seria la regina. 
<<Ora, Kaila tu vai da Alex ed Alec per prelevare i campioni di sangue che dovrai poi esaminare. Tu invece signorina cara, verrai con me. Da oggi inizia il tuo addestramento. Dobbiamo aiutarti a stabilizzare questi poteri con queste emozioni così forti.>> Disse l'uomo guardandole e sospirando a fine discorso. La figlia lo guardò e annuì un po' triste per quelle parole dato che non era mai riuscita una singola volta a capire come comandare quei poteri, che si manifestavano spesso con la sua rabbia e che soprattutto prendevano il sopravvento con quell'emozione, facendo intervenire le persone che amava, che rischiavano spesso la loro vita pur di farla calmare. Kaila guardò la nipote e sorrise prima di abbracciarla.
<<Ehi, ti ricordo che ti possiamo sentire qui...>> Sussurrò a Marina prima di indicare la fronte. <<Non ti preoccupare sciocchina. Anche io e tuo padre non sapevamo come usare i poteri, ma grazie ad un addestramento, abbiamo compreso come gestirli in maniera positiva. questi che hai non sono poteri, ricordatelo, sono un'estensione del tuo essere.>> Disse la ragazza sorridendo.
<<Va bene, ci proverò zia.>> Sussurrò in risposta a quelle parole, che l'avevano leggermente tirata su di morale. Marina lasciò Kaila andare nella parte opposta alla sua, salutandola con la mano ed un sorriso positivo sulle labbra.
Non appena Kaila entrò nella base medica della colonia, vide da lontano un uomo in camice da medico. L'aveva visto da lontano quando era arrivata alla colonia con il fratello. Improvvisamente sentì il pensiero di Alex da lontano e capì che era in quelle stanze, proprio dove il dottore era appena entrato. Seguì l'uomo e gli tenne la porta, guardandola un po' perplesso. 
<<Oh zia, sei qui!>> Esultò Alex sorridendo non appena vide Kaila entrare nella stanza insieme al dottor Smith. Guardò l'uomo e rise. <<Dottor Smith gli presento mia zia Kaila, sorella di mio padre e.…superstite azulliana.>> Disse sorridendo e presentando la ragazza a fianco del dottore, che guardò dalla testa ai piedi ridendo.
<<Piacere di conoscerla signorina Kaila, sono il dottor Smith Eric, capo dottore della base medica della colonia. Scusi la mia intromissione e magari la mia immensa scortesia ma, non sembra minimamente...diversa da noi...>> Disse l'uomo mentre guardava la ragazza accanto a lui, che rise leggermente.
<<Mio caro dottore, gli azulliani e gli umani non sono diversi fisicamente. L'unica cosa che ci differisce è il fatto che possiamo respirare sott'acqua e.…cambiamo il nostro aspetto in essa.>> Disse Kaila guardandolo in maniera divertita da quelle parole che effettivamente facevano un po' capitolino nella mente anche dell'altro dottore, accanto al nipote. <<E si, abbiamo un possibile antenato in comune dottor Weber. Anche il nostro pianeta in qualche modo ha subito un attacco da un meteorite con gli stessi materiali del vostro meteorite.>> Rispose Kaila mentre sorrideva ad Alec, che non immaginava quella risposta, che effettivamente si era posto nella propria testa. <<Sì, posso leggere nel pensiero e ti prego Alex...smettila di pensare a quello che stai pensando...>> 
Alex guardò la zia, sorridendo con le guance rosse mentre il proprio ragazzo lo guardava confuso. Improvvisamente però lo sguardo di Kaila si fermò su gli occhi del dottor Smith e la ragazza improvvisamente arrossì di colpo. Entrambi gli sguardi si posarono per terra facendo calare un momento d'imbarazzo fra i due. 
<<Zia questi sono i campioni di sangue che hai richiesto.>> Disse cercando di eliminare quel momento d'imbarazzo tra Kaila ed Eric. La ragazza non appena si riprese da quel momento, afferrò le provette di sangue dalle mani del dottor Weber e lo guardò sorridendo. 
<<Vuoi venire con me? Andiamo ad analizzare insieme questo sangue?>> Chiese guardandolo mentre sorrideva ed il nipote non rinunciò ad annuire e dire un piccolo "sì" nella propria testa, in modo da farlo sentire solo alla zia. Alex si alzò dalla sedia e prese sottobraccio Kaila, che rimase lievemente sorpresa per la cosa, ma sorrise felice per essere stata accettata da entrambi i nipoti. Quando il fratello le disse che era nato Alex, era felice, anche se sapeva benissimo che il nipote serviva per diventare in qualche modo uno strumento vendicativo a causa degli Johd. Dopo un paio d'anni, Gloria diede alla luce Marina, che mostrò da subito i suoi poteri. Kaila era diventata zia vedendo da lontano quelli che erano i due bimbi o incontrandoli raramente, ma poi facendo dimenticare in qualche modo quei ricordi su di lei. Quando succedeva, cadeva in un profondo sconforto e soprattutto nella solitudine più assoluta. Era spesso sola nel laboratorio ed usciva quasi sempre di nascosto per nuotare in zone non tracciate dai radar delle colonie. Era l'unico modo per non essere scoperta dagli umani, da non essere soggetto di numerosi esperimenti e soprattutto di domande. Il fratello gli aveva detto che gli esseri umani erano buoni, ma aveva sempre paura di come altre specie aliene potessero reagire a loro due. Notò come gli umani sfruttarono le risolse naturali del pianeta, non attaccando Azullia come fecero i Johd, anzi vide come i terrestri studiavano l'ambiente che li circondava, sfruttandolo al minimo. Si fidava degli umani, però era da sempre stata cauta e voleva continuare ad esserlo. 
Nel frattempo, Marina era in superficie insieme a Kaiden, il quale aveva in mente solo una cosa: aiutare la figlia a non fare male alle persone che la circondavano. Sapeva, ed aveva provato sulla propria pelle, quella sensazione orrenda. I poteri che aveva erano difficili da poter gestire da soli e l’azzulliano sapeva benissimo cosa significasse. Aveva ancora difficoltà a gestirli, soprattutto con le emozioni terrestri che influenzavano quelle azulliane. La rabbia che provava era accumulata dagli anni di esperimenti che le venivano fatte da quello Johd ed avevano ingigantito l'emozione negativa dentro di lei e ovviamente quei poteri si erano completamente lasciati sopraffare da essi. 
<<Quindi, cosa dovrei fare?>> Chiese Marina guardando il padre ed aspettando che le dicesse qualcosa.
<<Allora, la prima cosa è parlare. Cercherò di capire i tuoi ricordi e...Marina, io voglio rimediare per quello che ho fatto a voi, ed è stato un errore che con delle semplici parole non possono essere cancellate.>> Disse l'uomo guardandola.
<<Papà, l'ho capito. Penso che tutti questi anni mamma è stata soggiogata da due persone e tu nel tuo piccolo avevi un obiettivo, ma per cause esterne si è trasformato in qualcosa di puramente negativo nei nostri confronti. >> Disse la ragazza guardando il padre con occhi sinceri e pieni di comprensione.
<<Sì e no. Io volevo fare qualcosa di orribile, ovvero vendicarmi e vi ho diciamo dato alla luce per poter uccidere chi ha fatto del male al mio popolo. Se non fosse per Kaila non sarei qui a parlarti così tranquillamente.>> Disse sospirando mentre si sedeva tranquillo sul prato verde scuro. <<Sai quella pietra che voi umani avete trovato per caso, diciamo non è stato proprio un caso che la trovaste. Vi ho aiutati io a trovarla e quella pietra per noi azulliani è stato il motivo della nostra fine.>> 
<<Cosa intendi?>> Chiese la principessa guardando il padre, mentre si sedeva sul prato dell’isola della colonia.
<<L'azullite è una pietra che ci aiuta a guarire ed è una sorta di siero dell’immortalità. Kaila quando sono arrivato con il braccio rotto, ha guarito non solo il braccio ma le mie emozioni, facendole ritornare come prima.>> Disse Kaiden sorridendo. <<Ancora non ho capito come fosse stato possibile che questa pietra sia stata utile per fabbricare armi e navi Johd.>> Continuò mentre si sedeva accanto alla figlia.
<<Gli unici che possono rispondere a questo enigma sono gli anziani. Loro hanno i documenti e la storia intera sulla Terra e sul perché siamo qui su Azullia.>> Disse Gloria mentre guardava entrambi.
<<Sicura sia una buona idea?>> Chiese Marina un po' titubante per quella proposta data dalla madre. 
<<Non penso ma è l'unica soluzione che ho trovato...>> Rispose Gloria, speranzosa su quella soluzione. <<Ed ho anche un'altra proposta...>> Disse sorridendo mentre guardava il marito.
<<No Gloria, non posso farlo. Ho promesso di non entrare più nella tua mente.>> Disse l'uomo alzandosi e guardando la moglie. <<Io ti ho usata per anni e non voglio fare una cosa che ho fatto prima, che ti ha provocato danni psicologici., quindi mi rifiuto.>>
<<Riccardo, io...ti voglio bene e voglio solamente ricordare quei momenti in cui non ero io, quando tu eri nella mia mente.>> Rispose sicura di sè la regina, mentre Kaiden la guardava con occhi pieni di tristezza. Sentiva i suoi pensieri e sentimenti, e stava completamente comprendendo il suo volere quei ricordi, anche se negativi. L'uomo guardò Marina e si grattò la nuca, sentendosi in enorme difficoltà.
<<Papà fallo...non sei tu che decidi, ma mamma. Suo il corpo, sua la mente e sue le responsabilità.>> Disse la ragazza guardando la madre sorridendo e vedendola sorridere e prendere la mano di Kaiden. L'uomo la guardò e sospirò sentendosi spinto al muro da entrambe le donne davanti a lui. Si avvicinò a lei e mise la fronte su quella della moglie. Facendo ciò i ricordi della regina ripresero a fluire nella sua testa facendola piangere.
<<Gloria, qualsiasi ricordo brutto che hai, volevo dirti ch->> L'uomo venne interrotto dalle labbra della donna, mentre la figlia li guardava stupita per quel gesto improvviso della madre. 
<<Zitto e ascoltami. Non hai fatto niente di male, hai solo agito per causa mia. Hai assorbito le mie emozioni.>> Mormorò la regina sulle labbra dell'uomo, che era diventato di pietra per quel bacio improvviso. <<Pensavamo fossi stato tu a cancellare le mie emozioni, ma le hai assorbite diventando in quel modo. E le mie emozioni->>
<<Non sono state cancellate per colpa mia.>> Sussurrò sorridendo mentre lanciò un sospiro di sollievo.
<<Che vuoi dire papà?>> Chiese Marina un po' scioccata ed allo stesso tempo confusa.
<<Ho subito un incidente tempo fa, ero con mio padre e l'ultimo ricordo è lui che mi disse alcune parole in una lingua sconosciuta. E da quel momento mi ricordo che ero senza emozioni e mi sentivo in gabbia. Mi ricordo Minho che mi chiese cosa mi fosse accaduto e Riccardo...tu hai cercato di entrare nella mia testa, ci sei riuscito ma->> Raccontò prima di guardare il marito e sorridere.
<<Ma sono stato contagiato da quei sentimenti negativi. Già...>> Finì le parole della moglie sorridendo.
<<Quindi è stato lo Johd che ti ha fatto diventare in quel modo, non papà?>> Chiese la principessa.
<<Esatto. Il Johd ha solo...messo un virus nella mamma per potermi attaccare, come se avesse già capito che ero un azulliano.>> Disse Kaiden mentre guarda la regina che era sconvolta quanto lui per quella semplice deduzione. 
<<Tu dici che mio padre ha fatto una cosa del genere?>> Chiede guardando il marito.
<<Gloria tuo padre è un Johd! Lui ti ha fatto del male, anzi, ci ha fatto del male. Ha fatto del male a te per fare del a me e poi di conseguenza ai nostri due figli.>> Disse un po' arrabbiato. Marina si avvicinò al padre e gli prese la mano per tranquillizzarlo. Kaiden guardò la figlia e sorrise. <<Lo sai cosa hai appena fatto?>>
La principessa guardò spaventata il padre, pensando volesse picchiarla o farle del male, ma fece tutto tranne che quello. L'abbraccio piano e sorrise in maniera dolce.
<<P-Papà?>> Mormorò sorpresa per quella situazione.
<<Hai appena usato i tuoi poteri, piccola di papà.>> Disse tutto fiero della figlia. <<Però dobbiamo esercitarci. I poteri li usi solo quando ti capita di usare emozioni negative o positive. Devi imparare ad usare quei poteri sempre e a tuo piacimento senza che le emozioni vengano coinvolte in tutto ciò.>> Spiegò l'azulliano guardando Marina che era perplessa da quelle parole.
<<Io..io non so come fare...>>Mormorò con la voce titubante. 
<<Ti aiuterò. Sono qui per questo piccolina.>> Disse accarezzandole piano la guancia. La ragazza annuì e sorrise guardando poi la madre, che era preoccupata per i suoi poteri e che potesse fare male a qualcuno o che le venisse fatto del male. <<Gloria, non farà del male a nessuno e soprattutto ci sono io.>> Disse l'uomo guardando la regina, che sospirò e guardò la figlia. 
<<Mamma tranquilla, papà mi aiuterà.>> Disse rassicurando la donna, anche se sapeva benissimo che sarebbe successo qualcosa. I suoi poteri erano troppo grandi e lo sapeva da sempre. Ogni volta che provava da sola a contenerli sentiva una paura immensa ed esplodevano. Una volta accadde in bagno. Era in vasca e quando scoprì che poteva respirare sott’acqua notò le sue mani illuminarsi, così volle provare a fare qualcosa con l’acqua. Sollevò lentamente una bolla d’acqua ed improvvisamente sentì una vocina dentro di lei che le diceva che poteva fare del male a qualcuno, insinuandosi in lei, facendo in modo che la sua paura prendesse il sopravvento, facendo esplodere la vasca, procurandosi dei piccoli graffi non lasciando nessuna cicatrice visibile. Da quel momento in poi non usò i suoi poteri volontariamente, ma solo involontariamente, quindi con i problemi di gestione della rabbia.
La ragazza guardò il padre ancora una volta e sorrise, perché sapeva che le stava leggendo la mente.
<<La prima cosa che vorrei che facessi è pensare al fattore paura. Pensa in modo opposto. Con questi poteri anziché fare del male a qualcuno potresti proteggerlo, un po’ come hai fatto con me quando stavo attaccando Seungchan.>> Disse l’uomo guardandola che arrossiva un pochino. <<Pensa che devi proteggere le persone che ami e che non farai nulla a nessuno.>>
<<Non mi fido dei miei poteri, credo che siano troppo grandi da poter essere gestiti da qualcuno che va in panico…credo?>> Disse incerta la ragazza verso l’uomo di fronte a lui.
<<Marina…vieni, andiamo vicino l’acqua.>> Rispose il padre mentre prendeva la mano della figlia e la portò vicino all’acqua. La guardò e con una mano sollevò una bolla d’acqua per poi rilasciarla con facilità. <<Provaci, come hai fatto tempo fa. Non tutti gli azulliani hanno questi poteri, pochi riescono a controllare l’acqua e pochi possono avere il controllo sulla mente altrui. Tutti possiamo respirare sott’acqua, ma pochi hanno poteri. Coloro che svilupparono questi poteri vennero chiamati kahin, che nella nostra lingua vuol dire speciali.>> Spiega mentre guarda la figlia. <<Noi due siamo dei kahin e fino a questo momento ne sono esistiti pochi. All’inizio i kahin venivano venerati come degli dèi, ma col tempo gli speciali si diffusero maggiormente e venimmo messi nei posti dove potevamo sfruttare al massimo le nostre capacità. Venni messo a capo delle truppe speciali e delle possibili relazioni extrazulliane. Quando gli Johd vennero fui il primo a comunicare con loro, facendolo con il pensiero.>> Concluse Kaidan. Marina sentì tutte le parole del padre senza fiatare e poi lentamente alzò il braccio aprendo la mano. Ispirò profondamente e chiuse gli occhi concentrandosi con tutta sé stessa. Non appena riaprì gli occhi, essi cambiarono diventando azzurri cielo, vedendo una bolla d’acqua palesarsi davanti a lei.
<<E-e ora? Papà…che faccio?>> chiede la principessa in completo panico. L’uomo rise un pochino e la guardò.
<<Ora cerca di deformarlo in qualcos’altro, come ad esempio una freccia e prova a scagliarla verso quell’albero.>> Disse guardando la figlia e poi vedendola concentrarsi e vedere piano la bolla d’acqua prendere una forma diversa, non di una freccia ma di una specie di lancia e cercò lentamente di farla volare verso l’albero. Quando colpì l’albero, sempre lentamente, la lancia anziché bucare l’albero crollò la struttura acquea vicino ad esso. La principessa sospirò e guardò il padre.
<<Che si fa?>> Chiese la ragazza facendo un’espressione molto arrabbiata con sé stessa.
<<Ci riproviamo, fino a quando non riesci. La chiave per il successo è il costante esercizio.>> Rispose l’uomo tutto felice. <<E smettila di pensare di essere un fallimento tesoro, ti leggo nel pensiero quindi finiscila.>>
<<Va bene...>> Disse la ragazza prima di sbuffare. Mise di nuovo la mano davanti a sé e stava per riprovarci quando vide alcune bolle salire in superfice. Guardò emergere qualcuno dai capelli rossi e con la pelle squamata come la sua ma di colore viola e azzurra. La ragazza guardò il padre, che rise e ricambiò lo sguardo.
<<Sorellina tranquilla sono io!>> Disse quel ragazzo squamato seguito poi da sua zia Kaila.
<<Alex? Ma…come…cosa, non capisco.>> Chiese Marina completamente confusa per quella situazione.
<<Abbiamo i risultati fratello!>> Disse la ragazza sorridendo felice.
<<Oh, lo vedo!>> Dice Kaiden andando ad abbracciare il figlio tutto felice. <<Non sei un kahin, ma comunque sei un azulliano.>>
<<Quindi puoi respirare sott’acqua e nuotare come un pesce?>> Chiese la principessa.
<<A quanto pare sì e non chiamarmi pesce, sirenetto va meglio.>> Disse ridendo mentre guardava la sorella che stava sorridendo felicemente per quel momento.
<<Queste sono le analisi.>> Disse Kaila passando un supporto digitale al fratello maggiore. <<Come leggi, il suo DNA è incrociato come quello di Marina però a differenza sua, Alex non ha dei poteri speciali come i tuoi.>>
<<Quindi non posso controllare né l’acqua né leggere del pensiero.>> Disse Alex guardando la sorella, mentre prendeva lentamente la sua mano. Marina lo guardò e sorrise dolcemente guardando il fratello in quel modo. Sembrava diverso ma sicuramente si sentiva più vicino a lei di quanto lo fossero prima. <<Però perché non si sono presentati tempo fa?>> Chiese il figlio al padre.
<<Molte volte i poteri si presentano quando meno te lo aspetti. Quelli di Marina si sono presentati quando gli ho fatto l’analisi del sangue quando aveva più o meno sei mesi, i tuoi magari si sono attivati tramite quello che è successo a tua madre o a quello che è successo a Seungchan. Non possiamo saperlo con certezza, ma potrebbe essere successo in questi giorni, in cui hai subito uno stress emotivo enorme per la tua metà azulliana.>> Rispose Kaiden al figlio che era molto perplesso all’inizio, ma alla fine comprese la situazione. <<No Alex non è per quel motivo e smettila…te ne prego…>> Disse l’uomo mentre sospirava mettendo poi le mani sui propri fianchi. <<Perché ho i figli perversi…>> Mormorò andando dalla sorella e vedendo i dati sul supporto digitale.
<<Ma..non è vero..>> Disse Alex mentre ritornava lentamente al suo stato umano. <<Glielo puoi dire lui?>> Chiese alla ragazza mentre arrossiva. <<Marina non dirmi che hai fatto qualcosa con Seungchan?>>
<<Non ha fatto nulla, sono arrivata in tempo nipotino mio. Non è successo nulla sul tuo bellissimo letto.>> Disse ridendo Kaila mentre guardava la nipote che si grattava la nuca imbarazzata. Alex sospirò e la guardò ridendo.
<<Sorellina mi dispiace ma non potevi, non avevo preservativi in camera da poterti prestare.>> Disse serio a Marina, che gli schiaffeggiò un braccio molto forte. <<AHI! Ma non ho detto nulla di male!>> Urlò Alex mentre si accarezzava il braccio per il dolore. Kaiden e Kaila guardavano e ridevano per la scena, fino a quando l’uomo non si fermò di scatto e si guardò in giro.
<<Ragazzi venite qui!>> Disse quasi urlando il re, preoccupato, e vedendo i due figli avvicinarsi a lui, mettendoli poi dietro di sé. <<Sento qualcuno nelle vicinanze.>> Mormorò ai due ragazzi mentre sollevava diverse palle d’acqua facendole diventare dei piccoli aghi. I tre ragazzi si misero dietro di lui guardandosi in giro.
<<È lì!>> Disse indicando dietro un albero in lontananza Marina. Kaiden si girò di scatto vedendo un ombra simile al principe Giorgio, il padre della regina Gloria, dietro un albero che li fissava in maniera molto inquietante. Senza pensarci due volte lanciò quelle frecce d’acqua che aveva creato con i propri poteri dove c’era l’uomo, ma scomparì improvvisamente nel nulla, come se si fosse teletrasportato.
<<Non è possibile, è come sparito nel nulla.>> Disse Marina completamente sconvolta.
<<Come facciamo a seguirlo se compare e scompare dal nulla?>> Chiese Alex al padre mentre si guardava intorno a sé, cercando il nonno, che ormai non lo considerava tale.
<<Papà, è possibile che tra i poteri ci siano quelli di sentire e vedere da lontano?>> Chiese Marina guardandolo, il quale era completamente scioccato da quella domanda.
<<Puoi sentire le presenze esterne, ma queste capacità non sono minimamente azulliane…>> Rispose l’uomo guardando sbalordito la figlia.
<<Sarà un potere derivante dalle capacità Johd.>> Disse Alex guardando la sorella. <<Penso…che queste capacità di super udito e super visione le abbia anche io…>>
<<Perché non me l’hai detto?>> Chiese un po’ arrabbiata Kaila.
<<Non sapevo se fosse a meno una capacità normale oppure…esterna…>> Disse imbarazzato dalla situazione. Improvvisamente il suo dispositivo elettronico tascabile suonò, mostrando il nome “mamma”. Rispose alla chiamata e si palesò davanti a lui una riproduzione elettronica della regina. <<Dicci tutto mamma!>>
<<Penso che dobbiate venire subito dentro.>>Disse Gloria al gruppo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ichigo996