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Autore: VeganWanderingWolf    02/04/2023    0 recensioni
questa è la seconda storia della serie '4 di picche' - Vero che Danny si aspettava di poter rivedere qualcuno dei “colleghi” dei 4 di picche, ma forse non così presto e in una situazione tanto potenzialmente grave. Non solo. Dal suo passato rispunta una vecchia conoscenza che sa essere tutt’altro che innocua. E per finire, sembra che la sua vecchia conoscenza abbia individuato con precisione uno dei suoi punti deboli per eccellenza… e che sia ad un passo dall’affondarci le zanne…
Genere: Comico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '4 di picche'
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Capitolo 65

(Pure foolishness)


Ora, Ramo avrebbe voluto riuscire a sperare onestamente che a volte - e specialmente in quell’occasione - il peggio fosse affrontare il primo ostacolo. Ma aveva la vivida sensazione che sarebbe stata nel complesso una serrata, folle corsa ad ostacoli dall’inizio alla fine, considerando che avevano una manciata di ore per definire meglio il piano, ammesso che lo approvassero tutti e non avessero bisogno di ricominciare da capo, trovare e preparare tutto quello che occorreva loro per riuscire a cercare di metterlo in atto, e non da ultimo metterlo in atto. Aveva il terribile sospetto che enormi dosi di caffeina non sarebbero lontanamente servite a sostenerli nel vero senso della parola in tutto quello; nonostante Yuta cioè, nelle ultime ore, avesse sfornato un’impressionante quantità di caffè, sembrando una specie di macchina da guerra impietosamente in funzione, nel fare caffè.

Come che fosse, di certo il primo ostacolo non era nemmeno quello più facile. Valeva a dire, che tutti approvassero il - folle, se c’era bisogno di risottolinearlo - piano di Kumals.

«So che l’ho già detto, ma… Sul serio, siete matti senza speranza.» disse Nickj con piena convinzione.

Okay. Forse allora c’era bisogno di risottolinearlo.

«Sì, già detto, grazie per l’opinione.» disse tranquillamente Kumals. «E, a proposito, mi dispiace ma non si accettano simili commenti da una che fino a qualche giorno fa era tra quelli convinti di sterminare l’umanità e conquistare il mondo, okay?»

«Kumals!» praticamente gridò Yuta.

«Oh, questo è un colpo basso.» commentò Bree.

«Non ascoltarlo…» sospirò Yuta scuotendo la testa. «È solo il suo modo di fare amicizia. Ne convengo, orribile.»

Nickj schioccò la lingua. «Beh, almeno quel piano aveva persino più senso di questo.»

«Il ché è tutto dire…» commentò Malk.

«Esatto…» rincarò Nickj.

«E va bene. Gente, l’ufficio delle lamentele è da quella parte.» annunciò Kumals, indicando Ramo con un pollice.

«Hey, perché io?? Il piano è tuo!» protestò lui.

«Lui è più paziente di me, in media.» disse Kumals, ancora come se stesse dando istruzioni ad una comitiva in gita presso un ufficio postale.

«Come dicevo, mai ascoltarlo troppo. O letteralmente. Nel dubbio: mai.» commentò Yuta.

«E l’ufficio sfoghi invece è da quella parte.» Kumals indicò verso Yuta con uno svolazzo della mano.

Yuta lo perforò con lo sguardo. «L’ufficio sfoghi sta raccogliendo elementi per presentarti un’ampia rassegna complessiva quanto più direttamente tu abbia mai temuto, credimi.»

«Oh… ci conto. Come minimo.» Kumals le fece l’occhiolino.

Nickj sbuffò. «C’è una sola persona sana qui?» chiese alla stanza.

«Nah.» disse semplicemente e spassionatamente Uther, raccogliendo da terra la sua bottiglia di birra messa prima da parte e riprendendo a sorseggiarla.

«E con questo sei inclusa anche tu comunque, quindi…» disse ancora Kumals, come se avesse optato per cercare di avere infantilmente l’ultima parola.

Nickj lo occhieggiò di traverso. «Hey, re dei matti. Prima o poi ti beccherai un morso, sappilo.»

«Ho avuto di peggio.» Kumals accennò con la testa con aria apparentemente seria. «Chiedete all’ufficio sfoghi.»

«Avrai. Aggiungi pure avrai.» minacciò Yuta, fissandolo tra le palpebre assottigliate.

«Molto generosa.» commentò Kumals, annuendo ancora come qualcuno che volesse dare l’idea di stare accettando una condanna a morte con tutta la tragica dignità possibile.

«Quindi… stiamo davvero approvando questo - uh - piano?» chiese Ramo con precauzione.

Nickj sbuffò sonoramente e si alzò in piedi, guardando verso Danny, Malk e Bree. «Possiamo fare due parole in privato tra mezzi lupi?»

«Bof, e questo? Questo non sarebbe razzista? O mezzo-lupista, non so.» Kumals lanciò un’occhiata a Bree, inarcando le sopracciglia.

«Che ne so, magari è una questione tipo strategica.» lui alzò le spalle e si alzò insieme a Malk. «Dopotutto, siamo la squadra mezzi lupi, no?»

«Io non sono ancora di nessuna squadra!» precisò Nickj, piuttosto piccata, già sulla soglia della porta della cucina, dopo essersi assicurata che anche Danny, sebbene non prima di una corposa esitazione, si era alzato per seguirla.

«Non ancora.» cinguettò amabilmente Kumals, prima che Nickj sbattesse la porta della cucina dietro di loro, imprecando.


***


Stipati nella cucina non propriamente ampia dell’appartamento, Nickj lanciò un’occhiata a Danny e si incrociò le braccia sul petto con un cipiglio decisamente poco convinto. «Okay, quindi? Che ne pensi?»

Lui sbatté le palpebre. «Perché lo chiedi a me?»

Malk si schiarì la voce. «Hum, beh, forse perché tu li conosci. Di sicuro più di noi. E…»

«Hai sconfitto Mara, quella pazza scatenata.» sottolineò Bree.

«Io non…» Danny chiuse gli occhi per un momento con una sentita smorfia dolente.

«Insomma, non c’era da scherzare con quella pazza.» continuò Bree. «Cioè, magari anche io avrei potuto…»

«No.» Malk scosse la testa con calma ma decisione. Bree mise su un broncio, lanciandogli un’occhiata piuttosto offesa. Malk roteò gli occhi con un sorriso e gli diede un bacio su una guancia e qualche pacchetta su una spalla. «Senza offesa, ma no davvero.»

Danny sospirò pesantemente. «Sentite, solo perché me la sono… sostanzialmente cavata, non significa che non… mi sia trovato seriamente in difficoltà. Inoltre, non è stata per niente una mia idea, né mia intenzione. Non sono venuto fino a qui col proposito di… attaccarla, o qualcosa di simile. E anche se fosse stato, come non lo è stato, che fossi più… forte di lei, questo non mi rende automaticamente qualcuno che può… distribuire opinioni di peso maggiore di quelle altrui, o roba simile.» riuscì infine a dire, con una successione di varie smorfie di disagio.

Solo per trovarsi fissato da sguardi completamente stupiti.

«Che cosa stai blaterando di preciso ora?» chiese Nickj senza peli sulla lingua.

«Credo che ci sia stato un fraintendimento…» disse più diplomaticamente Malk.

«Non è certo questione di forza.» Bree lo disse come se la cosa fosse totalmente risibile.

«Il fatto è che… beh, lei terrorizzava tutti quanti, all’accampamento. Nessuno avrebbe osato nemmeno rischiare di infastidirla, avrebbe fatto di tutto per evitarlo. Ma tu non avevi paura di lei.» disse Malk, con calma serietà, come se fosse un semplice dato di fatto, e allo stesso tempo che gli risultava ancora incredibile.

«Appunto. In che modo sarebbe qualcosa di… “saggio”?» insistette Danny, confuso. «Mara è… era, qualcuno da temere.»

«Ma lei temeva te, invece.» disse piano Malk. Danny lo fissò basito. «E non è questione di forza. È questione di paura. Di non averne. O di non lasciarsi sopraffare, almeno. Magari di essere abbastanza folli da non farlo. Il ché… forse è di nuovo il punto della cosa, qui.» terminò, occhieggiando verso Nickj.

Lei fece un verso infastidito e roteò gli occhi, ma tornò a fissare fermamente Danny. «Come che sia, ti sembra sensato quello di cui parlano quegli altri di la? Il cosiddetto piano di Kumals?» Danny esitò e abbassò lo sguardo un momento, corrugando la fronte. «Sono mezzi lupi…» disse ancora Nickj, con sguardo incupito e la voce nervosamente un po’ più acuta. «E noi sappiamo cosa siamo in grado di fare. E quel piano, oltre a essere semplicemente folle, è una cosa assurdamente complicata. E pericolosa.»

Dopo qualche istante di silenzio, Danny rialzò lo sguardo. «Non posso certo garantire che andrà tutto come speriamo. Folle lo sarei se lo facessi, anzi. E nemmeno gli altri possono garantirlo. Ma… ho visto… No, sono stato dentro a situazioni persino più folli. Con piani ancora più folli, se anche solo c’era un piano. E ho fatto cose più folli. Abbiamo.»

Per lungo momento, gli altri lo guardarono semplicemente in silenzio, come soppesando la sua espressione. Danny non aveva idea della sua stessa espressione al momento, in realtà. E alla fine la tensione sembrò rompersi di netto.

Nickj emise un lungo sospiro sofferto e alzò la testa verso il soffitto. «Fantastico. E follia sia, quindi.»

«Io non sto assolutamente dicendo che dovreste…» iniziò a ribattere Danny. Ma fu interrotto dal rumore di un educato bussare alla porta della cucina. Voltarono tutti la testa in quella direzione.

Dopo alcuni istanti, sebbene nessuno di loro avesse ancora detto niente, nella porta si aprì giusto uno spiraglio, e l’inconfondibile tono ostentatamente soddisfatto di Kumals chiese semplicemente «Quindi, abbiamo una deliberazione abbastanza definitiva dal Consiglio dei mezzi lupi qui riunito?»

Nickj sbuffò con insofferenza. «Stavi origliando, vero?»

Kumals aprì la porta abbastanza da infilarsi dentro tranquillamente, e la riaccostò alle sue spalle. «Ho giusto pensato che ci sarebbe qualcosa che vorrei presentare all’attenzione del Consiglio delle Code, umilmente.» annunciò.

«E sarebbe?» Nickj gli lanciò un’occhiataccia, mentre Bree sghignazzava appena commentando qualcosa di divertito a proposito dello scherzoso nome coniato da Kumals. Danny lo stava fissando come se non si aspettasse niente di buono. Non si sbagliava.

Kumals guardò Nickj con un debole accenno di sorriso gentile. «Mi è sembrato opportuno ricordarti che se ti avvicinerai anche solo a quell’attendamento, probabilmente i mezzi lupi rimasti non saranno esattamente bendisposti nei tuoi confronti in particolare. Immagino che ti considerino una specie di traditrice passata dalla parte del nemico, o qualcosa del genere.»

Nickj indurì l’espressione. «Se è per questo, vale anche per loro due.» disse, indicando verso Bree e Malk.

«Beh, ma noi non eravamo quelli che prima se ne andavano in giro per l’attendamento con il gruppetto di Mitch a fare i bulli con tutti gli altri.» ribatté Bree. «Insomma, se fossi al loro posto e avessi l’occasione di…»

Malk si schiarì la voce significativamente per interromperlo, e Kumals ne approfittò nettamente per intromettersi. «Ecco, e in particolare potrebbero esserci i tuoi ex compari più stretti. Tendenzialmente decisi a guidare una folla di mezzi lupi verso il proposito di squartarti o qualcosa di simile.» osservò, guardandola serio.

Nickj strinse i denti e i pugni lungo i fianchi, guardandolo come se stesse valutando la possibilità di aggredirlo fisicamente. «Si può sapere qual’è il tuo gioco? Prima fai tutte quelle scenate per farmi essere “della squadra”, e ora vuoi dire che dovrei starmene da parte?»

Kumals sospirò appena, ma non distolse lo sguardo con cui sosteneva il suo ferreamente. «No. Vorrei solo assicurarmi che tu sappia a che cosa andresti incontro, nel caso decidessi di venire.»

Nickj emise un verso chiaramente sarcastico. «Oh beh, grazie per la preoccupazione, ma non ce n’è alcun bisogno. Affronterò quello che c’è da affrontare e basta.»

«Comunque…» disse lentamente Malk, sbirciando con precauzione tra i due «Mitch e gli altri si sono parecchio “calmati”, da dopo che te ne sei andata.»

«Oh sì, specialmente dopo che Mara ha dato una bella ripassata a Mitch.» esclamò Bree «Praticamente, nessuno avrebbe scommesso sul fatto che lo lasciasse andare via vivo e sulle proprie gambe. Beh, vivo lo è rimasto, probabilmente a stento. Sulle proprie gambe per niente. Stava ricominciando ad alzarsi, quando ce la siamo battuta.»

Nickj spostò su di loro uno sguardo per un momento nudamente impressionato, prima di riprendere a fatica la sua espressione corrucciata e incrociarsi le braccia sul petto. «Che me ne importa. Farò quello che c’è da fare, come ho detto.» ripeté. «Anche perché, dopotutto, quale sarebbe esattamente l’alternativa, a parte il vostro folle piano cioè?»

Kumals sospirò appena. «Non che non apprezzi lo spirito, per così dire. Ma quindi ti rendi conto che potresti trovarti di fronte a Mitch e gli altri della vostra piccola ex combriccola, giusto?»

«Certo che lo so, e allora?» praticamente sibilò Nickj.

Kumals sembrò rinunciare a sottolineare qualcosa, con un altro leggero sospiro.

«Magari…» tentò Danny, senza troppa convinzione «Potresti rimanere nelle retrovie. Con Uther, che ha un fucile, e almeno potrebbe fungere da qualche deterrente. E Mordecai con i suoi…» Danny rabbrividì «Effetti speciali o quello che sono.»

Nickj gli spedì un’occhiata corrucciata. «Non ho intenzione di farmi fare da balia a Uther. O piuttosto viceversa, come sicuramente sarebbe.»

«Comunque, il fatto che alcuni mezzi lupi particolarmente animati da una sorta di follia di branco omicida tentino di concentrarsi su uno di noi potrebbe rappresentare un notevole problema strategico…» ragionò Kumals, aggrottando la fronte. 

Nickj lo guardò decisamente infastidita. «Ho detto che me la posso cavare da sola.»

Kumals sorrise a labbra strette. «Permettimi di dubitarne.»

Nickj stava spalancando la bocca, probabilmente per urlargli contro, ma Bree si animò di colpo esclamando «Hey, col cavolo che sarà da sola. Voglio dire, quelli sono dei bulli da strapazzo, e sono abbastanza sicuro terribilmente sessisti. Se provano ad attaccarla, solo perché è tipo rinsavita e si è resa conto che razza di stronzi sono, mica io e Malk staremo a guardare, ovvio!»

Gli altri lo occhieggiarono per un momento relativamente attoniti. Dopodiché Kumals si illuminò ostentatamente e appoggiò le braccia sulle spalle di Bree e Malk, annunciando allegramente «Ottimo, conto su di voi allora ragazzi.»

Nickj strabuzzò gli occhi e, sì, stavolta praticamente urlò. «Non ho bisogno di maledetta protezione! E non me ne frega niente delle tue stronzate da politically correct, Bree! Anzi, se qualcuno di voi si azzarderà a mettersi in mezzo ai miei affari personali proprio quando li sto risolvendo, se ne pentirà amaramente, capito?!»

Per un momento calò il silenzio. Bree cercò lo sguardo di Malk, il quale tuttavia glielo ricambiò con uno che diceva pressappoco che poteva ben aspettarsi una reazione simile. Bree sbuffò con aria praticamente offesa e borbottò «Beh, e va bene! Come preferisci, solo supporto morale allora.»

Nickj lo fissò praticamente incredula, ma Kumals osservò piuttosto «Oh, in effetti, errore mio, a questo non avevo pensato. Con il riferimento al fatto che la cosa potrebbe essere un problema strategico, intendevo anche il viceversa. Cioè se qualcuno di noi si mette a inseguire i suoi ex compagni di merende e attuali acerrimi nemici in cerca di vendetta per squartarli.»

La mezza lupa lo fulminò con un’occhiataccia. «Divertente. Sembri avere ancora ostinatamente l’impressione che in qualche modo potrai aver parola in quello che deciderò di fare.»

Kumals sospirò. «Si chiama lavoro di squadra, ad essere precisi. Altrimenti, beh, ognuno vada in pace e amen per i cavoli suoi, ma questo, vedi, tendenzialmente tende a rendere completamente insensato l’avere un piano coordinato, capisci?»

«Potremmo semplicemente fare…» propose Danny, con aria praticamente esausta di quella sfida a parole «Che ripenseremo ancora a questo problema e ci riaggiorneremo quando avremo riflettuto su delle possibili soluzioni strategiche?»

Kumals fissò ancora per un lungo momento Nickj, come per voler essere definitivamente significativo, prima di rivolgere a tutti un sorriso apparentemente solare. «Splendido.» si congedò, prima di voltarsi e uscire dalla cucina.

Passarono, sorprendentemente, diversi istanti prima che Nickj rivolgesse a Danny uno sguardo praticamente allucinato. «Non capisco proprio come fai a tollerarlo.»

«Anni di pratica.» Danny alzò lo sguardo al soffitto, prima di riabbassarlo su Nickj e tornare particolarmente serio. «Comunque, davvero, sei sicura di…? Insomma, potresti effettivamente reincrociarli. E non in una bella situazione, semmai potrebbe essercene una nel vostro rivedervi.»

Nickj distolse lo sguardo con una smorfia un po’ più sincera. «Beh, chissà… Magari le cose così saranno più semplici. Si tratterà solo di dover combattere per sopravvivere.»

Lo sguardo di Danny si incupì particolarmente. «Sai che proprio per questo potremmo essere costretti ad uccidere…» disse, con netta difficoltà, come se si dovesse cavare le parole di bocca amaramente.

Nickj lo guardò sorpresa. «Come puoi essere ancora così… esitante? Visto come sei stato conciato…» e occhieggiò rapidamente ma significativamente i frammenti di bendaggi bianchi che ancora spuntavano da sotto i vestiti di Danny. La guarigione accelerata di un mezzo lupo, rispetto a quella degli esseri umani completi, non poteva che palesare a chiara voce - agli occhi di un mezzo lupo almeno - quanto potessero essere state gravi inizialmente delle lesioni che impiegavano interi lunghi giorni a risanarsi. Non che chiunque avesse conosciuto Mara potesse aspettarsi di meno.

Danny sorrise pallidamente, e ancora amaramente. «Non per questo uccidere mi è mai sembrata una cosa piacevole da farsi. Mai.»

Nickj corrugò la fronte, e nel suo tono ora c’era quasi qualcosa di preghiera inconscia, al di sotto di quello di sfida. «Ma tu sei un mezzo lupo. Devi pur aver ucciso per nutrirti.»

Danny sospirò e fece vagare lo sguardo per la stanza. «Non è completamente diverso, tuttavia? Quella è una caccia, non una guerra o una battaglia. Proprio i mezzi lupi forse, che posseggono entrambe le nature, potrebbero avere una posizione privilegiata per notare chiaramente questa differenza. Cosa che invece quelli in quell’accampamento sembrano avere completamente perso. O voler ignorare forzatamente.»

Nickj rimase un momento in silenzio. Poi disse «Sarebbe stupido se non lo facessi. Se non mi preparassi all’eventualità di dover uccidere. Persino Mitch e gli altri, se necessario.»

Lo sguardo di Danny lampeggiò per un momento, vivido e netto, e apparentemente del tutto inconscio. «Purché sia assolutamente l’ultima, l’ultimissima spiaggia. Abbiamo un piano per cercare in ogni modo di evitare lo scontro diretto.»

Nickj distolse lo sguardo, ma annuì. «D’accordo.» disse, tornando a guardarlo in modo fermo. «Non intendevo che voglio tipo… cercare vendetta o roba simile. Come avete detto, l’ultima spiaggia. Anche perché, sì, a dirla tutta non ci tengo a rivedere proprio nessuno di loro. Ma… insomma, ne ho fatto parte, giusto? Non posso far finta di niente e non prendermi le mie responsabilità. Come immagino valga per loro, più o meno.»

Malk scosse appena una spalla, con un piccolo sorriso. «Qualcosa del genere.»

«E la soddisfazione di buttare giù un culto con un po’ di effetti speciali, ovviamente.» Bree sogghignò di gusto.

Danny roteò gli occhi, ma per un momento sorrise più rasserenato. «Ben detto, immagino.»

«Questo non toglie che siete completamente pazzi. Anzi, siamo, a quanto pare.» puntualizzò Nickj.

«Sì, questo è appurato.» concordò Malk, il sorriso che si accentuava un po’ di più.

«Mai provato a sostenere il contrario.» confermò Bree.

«Di nuovo…» sospirò Danny «Ben detto, immagino.»


***


Quando i mezzi lupi tornarono nella stanza più grande, scoprirono che Yuta stava buttando sul tavolo quella che sembrava una raccolta di tutto ciò che c’era di utile per scrivere che aveva potuto collezionare perquisendo l’appartamento da cima a fondo. A giudicare dalle espressioni di Ramo e Andrea, dovevano averla aiutata. Forse più per timore dell’aura da battaglia che sembrava aleggiarle intorno che per altro, a dirla tutta.

Yuta si piazzò le mani sui fianchi e fissò micidialmente il suo bottino per un momento, come se avesse deciso di cercare di accendervi un falò applicandovi semplicemente il suo sguardo determinato. «E va bene. Ora, cerchiamo di dare un senso a questa cosa.»

«Sarà difficile.» commentò spassionatamente Uther, sorseggiando la sua birra.

Yuta gli piazzò addosso il suo sguardo temibile. «Tu e Ramo siete quelli che avete passato più tempo a tenere d’occhio l’attendamento, giusto?»

«Così si potrebbe dire…» Uther inarcò un sopracciglio e soppesò sospettosamente la domanda, cercando di indovinarne le intenzioni.

«Ottimo. Quindi, tu e lui buttate giù una mappa il più sensata possibile. Prendete delle mappe della zona, stampatele da internet, satellitari, geografiche, quello che è che può essere meglio e vi può servire. Tu, Andrea e Mordecai dovrete capire dove piazzare le vostre trappole, e l’incendio controllato. Studiate le previsioni, il vento, quello che vi serve insomma. Ramo, dovrai capire anche tu come fare per gestire il tutto, e anch’io naturalmente, visto che non ne sappiamo niente di incendi controllati e luci a trappola o come diavolo si chiamano. O non abbastanza almeno.» Yuta si interruppe a malapena per riprendere il fiato, mentre gli altri la guardavano tra l’impressionato e l’apprezzamento, a seconda delle inclinazioni. «Mordecai, hai tutto quello che può occorrerti per fare… la tua cosa?»

«Sì, dovrei.» annuì semplicemente e compostamente lui, indicando un momento semplicemente con le pupille la grossa borsa con le cose che aveva recuperato da casa sua.

«Ottimo. Ti aiuteremo in ogni modo possibile seguendo le tue istruzioni per quanto riguarda la tua parte, naturalmente. Andrea e Uther, fatemi una lista di tutto quello che vi occorre. Farò in modo di procurarmelo il più rapidamente possibile, costi quel che costi. Tutto quello che mi servirà è un telefono e un computer, che ho, e dei corrieri abbastanza decenti. Oh, e abbiamo ventiquattr’ore al massimo per questa parte.»

«Quanto, scusa?» chiese Ramo, praticamente senza fiato.

Lei lo fissò per un momento, praticamente come se gli vedesse attraverso, chiaramente ancora del tutto presa dal suo calcolo mentale. «Stanotte dovremo approfittare della loro ricognizione per piazzare tutto quello che ci serve. E dovrà essere bello nascosto, e incrociamo le dita che abbiano mantenuto il piano, e che nessuno di quei geni se ne vada in giro e inciampi in una delle trappole prima del dovuto.»

«Tecnicamente… potremmo sperare sul fatto che Badlands ordinerà di non bighellonare in giro proprio nelle ore prima della notte senza luna…» disse Malk, con una smorfia non troppo convinta. «Non ci metterei la mano sul fuoco, comunque.» precisò come per onestà.

«Fantastico.» ironizzò Yuta. «Poi…»

«Chi dovrebbe andare esattamente ad aggirarsi intorno all’attendamento stanotte?» si informò Danny, lo sguardo chiuso in una preoccupazione incupita.

Yuta lo guardò, e sembrò decidere di saltare tranquillamente a piedi pari diverse parti di conversazione che, oltre a esserle superflue, potevano rischiare di deviare il suo percorso da macchina da guerra in azione. «Dovrà andare anche Andrea, sì. E vedremo di fare le cose per bene. Con questo intendo assicurarci prima che almeno la gran parte di loro sia uscita per scorazzare per tutta Tairans. A questo proposito, questo appartamento stanotte sarà vuoto, e non intendo solo di noi, ma anche delle cose che potrebbero far in qualche modo intuire quello che stiamo facendo. Non voglio sorprese, nel caso quei ritardati mentre sono nei paraggi decidessero di farsi venir voglia di venire a litigare con qualcuno di noi.»

«Litigare… un eufemismo carino.» disse Nickj.

«Beh, devono solo provarci!» affermò Bree, con quella che riteneva un’aria minacciosa e che risultava più che altro come un broncio di un ragazzino scorbutico sul piede di guerra.

«Andrò anch’io.» sancì semplicemente Danny. «Ad aiutare a piazzare le trappole, intend…»

«Pessima idea. Odore di un mezzo lupo per un altro mezzo lupo, troppo individuabile, e per giunta intorno al loro attendamento. Praticamente un faro nella notte. O un bersaglio illuminato nella nott…» replicò Kumals ragionevolmente ma fermamente.

«Non è in discussione.» sancì lapidariamente Danny, interrompendolo.

«Danny…» sospirò pazientemente Yuta «Se solo si potesse fare diversamente, credimi, io…»

«Hem, in realtà forse ci sarebbe qualcosa che possiamo provare…» si inserì Malk con precauzione. Naturalmente si trovò di lì a un attimo concentrati addosso tutti gli sguardi degli altri. Ma prima che potesse continuare Bree lo precedette nettamente.

«Ohhh! Ho capito! La spazzatura!»

«Prego?» Yuta inarcò un sopracciglio, praticamente in avvertimento.

«Beh, è stato una volta che…» Bree sghignazzò un momento «In realtà è una storia piuttosto divertente. Sapete, io e Malk una sera avevamo bevuto un po’ troppo, e…»

«Possiamo… sicuramente saltare la storia.» disse in fretta Malk. «Il punto è che, a quanto pare, e piuttosto ovviamente a pensarci, gli odori molto forti possono mascherare l’odore di un mezzo lupo per un altro mezzo lupo.»

«Aspettate. Aspettate un momento.» Kumals aveva un’espressione apparentemente seria. «Stiamo dicendo che Danny dovrebbe… rotolarsi nella spazzatura per ricoprire il suo odore?» disse, dopo una voluta pausa ad effetto.

Uther si mandò di traverso la birra per un’improvviso gettito di sbuffo divertito.

«Io… cosa? No.» affermò Danny deciso.

«Beh, se questo è l’unico modo…» arieggiò Kumals con un leggero sorrisetto. «Ottima pensata, ragazzi.»

«Non ha alcun senso.» Protestò Danny.

«In effetti, la vedo difficile che per un mezzo lupo, per quanto squinternato, possa sembrare normale sentire odore di discarica in un bosco, no?» osservò Nickj.

«D’accordo, magari non proprio della spazzatura allora. Che cosa ci può essere di terribilmente maleodorante da coprire qualsiasi altro odore e che possa sembrare logico trovare in un bosco?» rifletté di nuovo ad alta voce Kumals.

«La volete piantare di discutere di in che cosa di disgustoso mi dovrei rotolare, per favore?» protestò vivacemente Danny.

Calò per un momento il silenzio.

«Magari delle carcasse di animali morti, o i loro…» iniziò di nuovo a dire Kumals, come se ci stesse tranquillamente ancora riflettendo con interesse puramente scientifico.

«Insomma!» strepitò Danny.


Soundtrack: Crazy (Alanis Morissette, Seal cover)


Note per la letturaattenzione, sto pubblicando in una sola volta (lo stesso giorno) una mezza dozzina di capitoli. Lo dico perché se siete in qualche modo iscritti al sistema del sito che vi segnala automaticamente l’aggiornamento di questa storia, se non sbaglio vi invia direttamente all’ultimo capitolo, il ché significa che quando si pubblicano più capitoli insieme se seguite il link del sistema automatico finite all’ultimo saltando dei capitoli. A questo proposito, siccome non aggiorno da un (bel) po’, e per chi non ricordasse il numero/titolo dell’ultimo capitolo che avevo pubblicato e che aveva (eventualmente) già letto: l’ultimo capitolo che avevo pubblicato era il n° 60 (61 con la numerazione automatica del sito perché conta come n° 1 il cap. 0) ‘Wrong legends’, e ora sto pubblicando in una volta sola i capitoli dal 61 al 66 (da ‘Tre mezzi lupi entrano in un bar’ a ‘Then humour me’). Abbiate pazienza, copio-incollo questa nota in tutti questi 6 capitoli per (presumo) vostra utilità.

  
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