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Autore: luvsam    08/04/2023    2 recensioni
Non era la prima volta che i Winchester mettevano piede all’Excalibur Hotel a Las Vegas, ma Sam proprio non ricordava di esserci stato prima nonostante il fatto che Dean avesse provato nelle ultime tre ore a riportargli alla mente la precedente permanenza avvenuta quando aveva più o meno sei anni.
Genere: Avventura, Azione, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Non era la prima volta che i Winchester mettevano piede all’Excalibur Hotel a Las Vegas, ma Sam proprio non ricordava di esserci stato prima nonostante il fatto che Dean avesse provato nelle ultime tre ore a riportargli alla mente la precedente permanenza, avvenuta quando aveva più o meno sei anni.
Guardando la struttura dell’albergo anni’90 attraverso il parabrezza dell’Impala, il giovane cacciatore pensò che probabilmente ai suoi tempi era stato un albergo da prima pagina, ma ora era piuttosto anonimo e decadente rispetto alle mega-costruzioni scintillanti che lo circondavano. Era chiaro che era datato e, a dire il vero ,trovava anche molto kitch l’imitazione di un castello delle principesse Disney, che campeggiava su Las Vegas Boulevard South, ma aveva tenuto per sé le sue perplessità di andare in Nevada, soprattutto perché aveva notato quanto invece Dean fosse su di giri davanti alla prospettiva di poter accettare un lavoro nella patria dei casinò e del divertimento sfrenato.
Erano da settimane sulle tracce di John, ma, nonostante i loro sforzi, non erano riusciti a beccarlo e andare avanti e indietro non era stato particolarmente divertente. Non era più abituato a passare tante ore su quattro ruote e se da un lato il rumore dell’Impala era confortante, dall’altra lo irritava e gli faceva sentire la nostalgia del silenzio della biblioteca dell’università. Non che non avesse accettato con sollievo l’idea di andare via dalla California con Dean perché non avrebbe mai potuto restare a Stanford senza Jess, circondato dagli sguardi di pietà di quanti lo conoscevano, o di semplici curiosi, ma non aveva messo in conto che sarebbe stato così difficile ritrovarsi faccia a faccia con John.
Sam si era domandato più di una volta durante le frequenti notti insonni se il loro padre lo stesse evitando...
Era certo infatti che non gli aveva perdonato il voltafaccia e che il tempo nel loro caso non aveva messo le cose a posto perché John Winchester difficilmente tornava sui suoi passi quando prendeva una decisione. Non mercanteggiava con gli sconosciuti e tantomeno con i suoi figli da quando ne aveva memoria. Era brutale quando metteva le carte in tavola, chiaro, diretto e spietato, e tutto ciò che offriva al suo antagonista era un “bere, o affogare”. Era sempre stato così e fino a circa i dodici anni era stato un continuo ingoiare il rospo, poi gli ordini gli erano andati sempre più stretti e alla fine le loro strade si erano separate in malo modo.
All’inizio della permanenza a Stanford era stato spinto dall’adrenalina pura della conquistata libertà, ma poi non aveva potuto impedirsi di sentire la mancanza anche dell’uomo che lo aveva cacciato dalla loro famiglia. La sentiva allora e la sentiva ogni secondo di più da quando Jessica era morta perché, per quanto Dean fosse stato fantastico nel sostenerlo, non poteva pretendere che capisse fino in fondo il suo dolore.
Suo fratello non aveva mai avuto una relazione degna di questo nome e il massimo dell’impegno per lui era stato farsi trovare ancora tra le lenzuola all’alba dalla donna portata a letto la sera precedente. Con Jess invece era stata una cosa molto seria...Avevano già parlato di un futuro insieme e sognato ad occhi aperti la loro casa in un quartiere tranquillo, magari in una piccola città. Avevano scherzato sul numero dei piccoli Winchester da mettere al mondo e sul lavoro da avvocato di successo di Sam. Avevano progettato le loro vacanze al mare e le feste in famiglia e in alcuni momenti per lui era stata dura non cedere alla malinconia perché sapeva che non avrebbe condiviso la sua felicità con Dean e John, ma si era imposto di non lasciarsi rubare il futuro.
Il passato era andato e a quello non c’era rimedio, ma il resto era ancora a portata di mano, o almeno lo era stato fino a pochi mesi prima quando la sua vita si era di nuovo fermata. Tutto in fumo in pochi istanti e aveva disperatamente bisogno di chiedere a suo padre se con il tempo si tornava a respirare, se in qualche modo il dolore si affievoliva, se sarebbe mai riuscito a sentire meno il vuoto lasciato da Jessica.
Voleva che gli desse queste risposte, ma aveva anche tante domande sull’attacco, sul demone e sul fatto che non poteva essere una coincidenza che Mary e la sua ragazza fossero morte allo stesso modo. Voleva che John Winchester si ricordasse di avere due figli e lo facesse sentire al sicuro anche se adesso era un metro e novanta e non aveva più tre anni. Per il momento però nessuno dei suoi desideri era stato appagato e tutto quello che aveva fra le mani era un cellulare che non suonava mai, perché, le poche volte che si era palesato, lo aveva fatto contattando Dean e non aveva mai chiesto di lui.
Sapeva che cosa gli era successo? Sapeva che aveva di nuovo rischiato di morire tra le fiamme?
Aveva così tante domande senza risposta...
All’improvviso uno spintone e la voce beffarda di Dean lo catapultarono sul pianeta terra.
“Dai, principessa, dobbiamo entrare e di certo non ti porterò in braccio”
   
 
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