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Autore: Kikiletoway    01/05/2023    0 recensioni
Chiunque, dal Principe di Pentos al semplice contadino nell’Altopiano, sapeva che Re Viserys aveva fatto sposare il suo secondogenito maschio col suo secondo nipote in un ultimo tentativo di ricucire la vociferata frattura tra le due fazioni in conflitto della sua famiglia.
 
I pettegolezzi suggerirebbero che i due principi si odino a vicenda e che il matrimonio non avesse fatto nulla per cambiare tale circostanza.
 
È esattamente per quel motivo che uno dei misteri più inafferrabili nell’intero mondo conosciuto rimane il come abbia fatto un’unione così volubile a generare così tanti figli.
 

 
Costretti in un matrimonio che nessuno dei due voleva o si aspettava, Aemond e Lucerys dovranno esplorare i dolori del crescere, dell’innamorarsi, del matrimonio e del diventare genitori — anche se non necessariamente in quell’ordine.
 
Aemond/Lucerys.
Tags: Kid Fic, Molteplici POV, Matrimonio Combinato, mpreg, incesto zio/nipote, il canon è un misto: ha parti sia dello show HOTD sia del libro Fire and Blood, Nessuna Danza dei Draghi tra Aegon II e Rhaenyra!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aemond Targaryen, Alicent Hightower, Jacaerys Velaryon, Lucerys Velaryon, Rhaenyra Targaryen
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incest, Mpreg
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Questa è una traduzione di una fanfiction di Corviids. Trovate la versione originale in inglese a questo link: https://archiveofourown.org/works/44101587/chapters/110891622








Il bianco — e di riflesso, l’avorio — è il colore della certezza, dell’illuminazione e dell’intuizione. Proietta una sensazione di purezza, di limpidezza e di nuovi inizi.


















“Padre, non puoi essere serio!” Rhaenyra grida, la sua voce è stridula ed inorridita mentre echeggia per tutta la claustrofobica stanza del concilio ristretto. Re Viserys vuole bene alla sua figlia maggiore; alcuni affermerebbero che le vuole fin troppo bene. Lei è la luce dei suoi occhi – una visione della vecchia Valyria e l’ultimo residuo della sua amata Aemma. Ma proprio come una donna della vecchia Valyria, Rhaenyra è più drago di quanto sua madre Aemma non sia mai stata, e quando si infuria nessuno ne è salvo – nemmeno un re.  
 
 
Una mano gli si poggia sull’avambraccio, le dita ricoperte di anelli sono sia gentili sia feroci mentre gli stringono la manica del farsetto. “Sono d’accordo con la Principessa, Vostra Grazia.” Alicent parla con una voca delicata e calma, ma la leggera esitazione rende evidente l’afflizione sottostante. “Non puoi seriamente star considerando l’idea di far sposare tuo figlio col suo aggressore. Con quella piccola bestia che gli ha rubato l’occhio!” Lei sibila quelle ultime parole quasi sottovoce, ma lui può vedere Rhaenyra muoversi per parlare – il pallido volto di lei si corruga, mentre il suddetto fuoco riaffiora in superficie. Prontamente, Viserys alza una mano, prima che possa essere proferita altra parola.
 
 
È imbarazzante; vedere le due donne più importanti della sua vita battibeccare come delle fanciulle meschine, davanti al suo stimato concilio ristretto, era un misero riflesso di se stesso e della sua famiglia. Lord Tyland sta nascondendo, malamente, un ghigno dietro il calice di vino che tiene in mano, e Lord Lyman Beesbury gli rivolge un piccolo sorriso compassionevole. 
 
 
“Smettetela di litigare, immediatamente.” A Viserys non piace parlare a sua figlia o a sua moglie con così tanta durezza, ma le continue manifestazioni di deplorevoli litigi familiari devono avere fine, una volta per tutte. “Ho scelto di dirvi tutto questo prima di un annuncio ufficiale per l’amore e il rispetto che nutro per tutte e due,” Sua moglie e sua figlia si accigliano entrambe, i loro occhi non lo lasciano neppure per un istante. “Ma è come vostro re che sto organizzando questo fidanzamento.” Si guarda intorno. Il suo concilio lo sta ascoltando con attenzione, proprio come Otto, che gli resta accanto impassibile, ma Viserys non è così sciocco da ignorare il fatto che il suo Primo Cavaliere stesse spingendo per un matrimonio più vantaggioso per suo nipote.
 
 
Rhaenyra lo fissa con occhi imploranti – occhi così simili a quelli della sua cara Aemma che in genere farebbero in modo che il cuore gli sovrasti la mente, ma Viserys mette da parte quei sentimenti. La sua amata non lo perdonerebbe mai se lui permettesse alla gelosia e alla paranoia di provocare la caduta della loro grande casata. Non dopo tutto quello che avevano sacrificato.  
 
 
“Io, Re Viserys Targaryen, come Lord dei Sette Regni decreto ufficialmente,” I suoi occhi guizzano da Rhaenyra ad Alicent e in ultimo su Otto. “Che mio figlio, il Principe Aemond di Casa Targaryen, si sposerà col Principe Lucerys di Casa Velaryon prima del cambio di stagione.” Sua figlia distoglie lo sguardo con gli occhi bagnati dalle lacrime, mentre Alicent rilascia un respiro tremolante accanto a lui. Si volta verso il suo Maestro del conio, Lord Lyman. “Desidero che la loro unione sia celebrata in un modo che superi quello del Matrimonio Dorato della Regina Madre Alyssa. Invoco che tu sia capace di andare incontro a tali spese, Lord Beesbury?” Il vecchio lord annuisce.
 
 
“Sarà un matrimonio talmente grandioso che anche la defunta Regina Alyssa sarebbe diventata verde d’invidia.” 
 
 
Viserys fa un verso soddisfatto, annuendo con la testa. “Bene, allora è deciso. Quando l’inverno diventerà primavera, celebreremo questa grande unione della nostra casata, insieme a tutto il popolo del regno.” Il suo concilio ristretto resta indifferente a quelle notizie, ma il muto malcontento della sua famiglia è ovvio. Risedendosi al suo posto, Viserys flette le dita sui braccioli della sedia. “Potete andare.” Fa un cenno con la mano, prima di voltarsi verso Ser Criston, che resta come sempre silenzioso dietro la sua regina. “Porta qui mio figlio. Desidero parlare con lui.” Il Lord Comandante annuisce, voltandosi prontamente per andare a recuperare il giovane principe. 
 
 
Alicent e Rhaenyra continuano entrambe a ribollire di rabbia in silenzio, mentre se ne vanno – gli occhi guardano sempre avanti, evitando sia il suo sguardo sia quello dell’altra mentre attraversano la stanza verso le porte di quercia. È nella natura delle madri crucciarsi per il futuro dei propri figli, ma lui sa che un giorno entrambe le donne saranno riconoscenti per questa sua decisione. Per molto tempo, entrambe avevano lasciato che le cose sfuggissero di mano, mostrando ben poco rispetto per lui, e lui non può più assecondare le loro buffonate ormai.
 
 
Il suo Lord Comandante della Guardia Reale non ci impiega molto tempo prima di ritornare con Aemond al seguito. 
 
 
Il secondogenito maschio di Viserys è un vero mistero. Assorto nei suoi doveri come capo della sua famiglia e del reame, Viserys non ha intenzione di illudersi nel credere di essere stato un padre premuroso coi figli avuti da Alicent. Lui era già avanti con gli anni quando era nato Aegon, e Rhaenyra era stata già da tempo nominata la sua erede quando erano venuti al mondo Aegon e i suoi fratelli. Non c’era bisogno che Viserys fosse eccessivamente coinvolto nelle vite di figli che non portavano il peso di un futuro in cui dovevano prendere il suo posto. Nonostante tutte le loro… stranezze, Aemond è un enigma anche maggiore di Helaena e le sue bizzarre farneticazioni. In verità, Aemond somiglia più a Daemon da giovane che al suo stesso padre e quell’ironia non sfugge a Viserys. 
 
 
“Mi hai fatto chiamare, Vostra Grazia.” Suo figlio se ne sta dritto in piedi con le mani intrecciate dietro la schiena. Aemond è molto più nobile di Aegon, i cui modi promiscui hanno raggiunto addirittura le orecchie del re, ma l’aver trascorso anche solo pochi minuti ad osservare il suo secondogenito nel cortile d’addestramento aveva reso evidente che Aemond possiede del sangue di drago che scorre bollente quanto quello di Rhaenyra e del suo zio-marito. 
 
 
Snerva Viserys, il pensare a cosa potrebbe succedere se si lasciasse troppo a lungo un fuoco come quello di suo figlio senza alcun controllo. Era proprio per questo motivo che aveva scelto il suo dolce nipotino per un tale compito. Anche se non ha ancora raggiunto la maggiore età, Lucerys ha dimostrato di essere un’anima gentile e delicata – un ritratto dai capelli neri della suocera di Viserys, la Principessa Daella. Se qualcuno poteva placare il fuoco dormiente di Aemond, quel qualcuno era proprio Lucerys.  
 
 
“Ti ho fatto chiamare per informarti che ti è stato combinato un fidanzamento.” Aemond inarca le sopracciglia dalla sorpresa. “Sposerai il Principe Lucerys prima del cambio di stagione.” Riesce a vedere Aemond stringere la mascella con della rabbia nascosta meticolosamente. Viserys non potrà mai restituire ad Aemond l’occhio che aveva perso, ma come re gli può dare un obiettivo – gli può dare un posto nel mondo. Si rifiuta di vedere il suo secondogenito maschio rimanere inghiottito dal desiderio di potere, com’è accaduto a Daemon. O peggio, rimanere inghiottito da qualcosa di più nefasto come la vendetta. “Come regalo per il tuo imminente matrimonio, intendo regalarti delle terre poco più a sud di Approdo del Re – dandoti pertanto un titolo di lord che verrà passato tramite i figli nati dalla tua unione con mio nipote. Ho già mandato le truppe necessarie ad esaminare le terre per la preparazione alla costruzione di una fortezza adeguata.” Aemond spalanca il suo unico occhio, la sua natura imperturbabile non può competere con la sua immensa sorpresa.
 
 
I secondogeniti maschi spesso morivano nell’anonimato – la gloria, l’onore e i titoli erano tutti lussi che andavano ai loro fratelli più grandi. È la più grande paura di molti ragazzi man mano che crescono: la paura di venire dimenticati. Ciò ha il potenziale di fare o di spezzare un uomo – coloro che riuscivano a maneggiare quella paura diventavano uomini affidabili degni di notorietà e rispetto, mentre gli altri soccombevano al morire nell’oscurità.  
 
 
Aemond, un ragazzo che sta ancora crescendo e che sembra essere di poche parole, annuisce. “Capisco, Mio Re. Ti ringrazio per avermi fatto un dono così gradito.” Le parole mancano di convinzione. Viserys appoggia il mento sul palmo della mano.  
 
 
“Tratterai bene Lucerys.” Le parole gli escono fuori più severe del previsto, ma rendono chiaro il suo scopo. “La crudeltà non ti farà tornare quello che hai perduto, Aemond. Lui diventerà tuo per legge, ma nemmeno io che sono Re sarei in grado di proteggerti da qualsiasi furia sua madre e suo nonno potrebbero abbattere su di te se dovesse succedergli qualcosa di male.” Aemond flette la mascella. “Sono stato chiaro?” 
 
 
Suo figlio distoglie lo sguardo e annuisce. “Sì, Mio Re.” 
 
 
“Bene,” Viserys si appoggia allo schienale della sua sedia. “Rafforza la potenza della nostra casata, figlio mio. Casa Targaryen non vacilla e non vacillerà mai. Questo è il tuo ruolo nella grande eredità dei nostri antenati.” 
 
 
Aemond non dice nulla mentre se ne va, limitandosi ad inchinarsi prima di uscire dalle stanze del concilio ristretto con movimenti rigidi. 
 
 
Un giorno suo figlio lo ringrazierà per la sua benevolenza, Viserys pensa, con gli occhi che vagano posandosi sull’arazzo appeso accanto alla porta che ritraeva il suo predecessore accanto alla sua amata. Anche se non riesce ancora a vederlo.  
 
 
 

 
 
 
Come promesso, Lord Lyman procura i fondi necessari per un matrimonio sfarzoso di cui la sua adorata Rhaenyra supervisiona i preparativi. Degli esponenti di ognuna delle grandi casate, come pure quelli di Dorne e delle terre oltre il mare stretto, viaggiano insieme a gruppi di alfieri e a centinaia di cavalieri per presenziare all’unione dei due principi del reame. Gli eventi che precedono la cerimonia includono una battuta di caccia con gruppi di trecento forti uomini e banchetti allietati dai guitti e musicisti migliori che il mondo conosciuto potesse offrire. 
 
 
È con immenso orgoglio che Re Viserys mostra al regno che non baderà a spese per i membri della sua casata.
 
 
Nonostante il fatto che l’esultanza delle persone viene vista in lungo e in largo, il malcontento della sua famiglia viene facilmente percepito da tutti quelli abbastanza fortunati da trovarsi intorno a loro durante i giorni che precedono la cerimonia. Il dolce Lucerys – ancora per metà ragazzo, per metà uomo – passa la maggior parte delle celebrazioni incollato al fianco di Rhaenyra e giocando nervosamente con l’orlo della sua tunica lunga, mentre Aemond mantiene un’espressione stoica, sia che si tratti di stare in mezzo al corteo reale mentre cavalcano verso il Bosco del Re per una battuta di caccia, o che si tratti di stare nell’arena da tornei a guardare una rappresentazione della Conquista fatta da dei guitti. 
 
 
È normale essere nervosi mentre si avvicina il giorno del proprio matrimonio; Viserys si ricorda di aver a malapena dormito nei giorni precedenti al suo matrimonio con Aemma. 
 
 
La notte prima della cerimonia, è Lucerys ad entrare nella stanza di Viserys. 
 
 
Il suo secondo nipote ha lo stesso colore di capelli della Principessa Rhaenys Targaryen, ma il viso morbido della sua cara Aemma – la perfetta incarnazione del fiero lignaggio di entrambe le sue casate. Viserys si ricorda il giorno in cui sua figlia gli presentò il gioioso neonato avvolto da un tessuto blu Velaryon, mentre domani suo nipote sarà avvolto nei colori dei draghi invece di quelli dei cavallucci marini.
 
 
Lucerys si muove per inchinarsi, ma Viserys apre le braccia, invitando il ragazzo ad avvicinarsi, con un sorriso. 
 
 
“Vieni, ragazzo mio.” Lui ride quando il suo dolce nipotino gli piomba tra le braccia. “Dimmi, cosa ti turba?” Lucerys gli si aggrappa addosso – molto più leggero di Jacaerys, anche se non paffuto quanto la sua Helaena. 
 
 
Lucerys prende la mano rugosa di Viserys nella propria, giocando quietamente con gli anelli che adornano le sue dita gonfie. “Posso parlare liberamente, Nonno?” Viserys fa un verso d’assenso, accarezzando gli scuri capelli mossi del ragazzo. “Ho molti timori riguardo le mie imminenti,” Si morde il labbro, abbassando lo sguardo sulle loro mani unite. “Nozze. Temo che non saremo felici.” Viserys sospira, ascoltando la voce di suo nipote riempirsi di lacrime. “Aemond mi odia e ho paura che sarò infelice per il resto dei miei giorni.” 
 
 
La rabbia che ribolle dentro Aemond non sfugge a Viserys; dal momento in cui l’occhio gli era stato rivendicato da Lucerys quando erano entrambi dei bambini, la mente di suo figlio era stata corrotta da pensieri di vendetta. Ma fare del male alla persona amata è come buttarsi addosso la più grande delle agonie – è un’agonia con cui Viserys è intimamente familiare. Suo figlio potrà anche essere un estraneo per lui in molti modi, ma non crede che Aemond sia capace di fare del male a coloro che ama. 
 
 
Che è quello che dice anche a Lucerys.
 
 
Quelle parole non sono molto d’aiuto nell’alleviare la mente di Lucerys, non che Viserys si aspettasse il contrario. Ma lui è certo che suo nipote comprenderà le sue parole, col tempo. 
 
 
“Vivrete insieme e crescerete l’uno a fianco all’altro.” Dice a Lucerys con un sorriso sicuro. “E un giorno, le mura di questa Fortezza e successivamente anche quelle del vostro stesso castello saranno riempite dalle grida e dalle risate gioiose dei figli nati dalla vostra unione.” Stringe la mano di Lucerys e gli manca il fiato quando suo nipote lo guarda con degli occhi così simili a quelli della sua Aemma. “Abbi pazienza, ragazzo mio. Troverete entrambi la felicità se permetterete che accada. L’amore non arriva facilmente per quelli come noi.” 
 
 
Lucerys annuisce, ma come Aemond, manca di convinzione. Suo nipote resta accanto a lui in silenzio mentre gli racconta leggende sulla Libera Fortezza di Valyria fino a quando il sonno non inizia ad annebbiare gli occhi del ragazzo. Rimanda Lucerys nelle sue stanze con un abbraccio di conforto e con la promessa che sarà al sicuro negli anni futuri. 
 
 
La sua famiglia potrà anche considerarlo pazzo per la sua decisione, ma Viserys è sicuro di aver fatto la scelta giusta.
 
 
 

 
 
 
Il terzo giorno del terzo mese dell’anno 129 dopo la Conquista di Aegon, i Sette Regni si riuniscono per assistere alle nozze del Principe Aemond e del Principe Lucerys delle Case Targaryen e Velaryon.
 
 
Come se loro stessi siano i Grandi Regnanti Jaehaerys e Alysanne, Rhaenyra e Daemon arrivano nella decadente Fossa del Drago in sella a Syrax e Caraxes davanti a circa cinquantamila membri del popolino, e davanti a nobili lord e dame da ogni angolo delle loro terre. Arrax, ansioso proprio come il suo cavalcatore, se ne sta seduto appollaiato in cima alla cupola – il suo giovane corpo agile è fin troppo leggero per poter spaccare il vetro – mentre Vhagar se ne sta stesa, ferita, intorno al fianco della collina per fare la guardia all’imminente matrimonio del suo cavalcatore. I restanti draghi della loro casata volano in alto sopra la fossa, che si sta riempiendo fino all’orlo di spettatori entusiasti e di membri della corte; i loro draghi fanno da protettori fedeli contro chiunque si azzardi a pensare di fare del male ai loro padroni.
 
 
Il Succhiasangue strilla quando Daemon gli smonta da dosso e Viserys non riesce ad evitare di ridere di gusto quando i membri del popolino annaspano tutti dalla paura e della meraviglia per quella creatura. Approdo del Re è viva e si sta crogiolando nelle grandi dimostrazioni di ricchezza da parte della corona, l’entusiasmo viene irradiato da ogni uomo, donna e bambino che cercano di assistere al più grande matrimonio dai tempi della Regina Alyssa.
 
 
“Il matrimonio di Aegon ed Helaena non era nemmeno lontanamente così… frivolo.” Alicent sussurra tra sé e sé mentre guidano il corteo nella Fossa del Drago. Viserys è fin troppo giubilante per sottolineare il fatto che i loro figli si erano sposati in quella maniera su richiesta di Alicent. Anche in un momento di unione, la sua famiglia resta fermamente divisa – Rhaenyra e la sua famiglia ad un lato della lunga navata, e Alicent insieme ai loro figli dall’altro lato. 
 
 
Aemond è in piedi sulla pedana, accanto all’Alto Septon. Suo figlio indossa un modello scintillante di armatura nera, tradizionale per gli uomini della loro casata – sulle spalle ha un raffinato mantello nero decorato con lo stemma della loro famiglia, fatto di rubini e diamanti, e i suoi capelli biondo-argentati sono sciolti. Il suo occhio mancante è tenuto fermamente nascosto da una benda con sopra un ricamo della stella a sette punte, e lui fissa dritto di fronte a sé, impassibile. Viserys vorrebbe elargire un sorriso sicuro al ragazzo, ma suo figlio continua ad avere un’espressione di pietra, mentre l’Alto Septon tenta inutilmente di parlargli. Rhaenyra condivide un’espressione non molto diversa da quella di suo fratello, mentre se ne sta in piedi in mezzo ai suoi figli, drappeggiata in un incantevole vestito nero con dei dettagli di gemme rosse. 
 
 
La cerimonia inizia quando Ser Criston ordina ai cavalieri di Casa Velaryon e a quelli della corona di esporre le loro spade in un arco. 
 
 
Lord Corlys Velaryon guida suo nipote lungo la navata tenendo ben alzato il suo mento ricoperto di barba, con orgoglio e con un’aria di potere e prestigio. Lucerys, nonostante il suo colore di capelli più Baratheon e Arryn, è un figlio della vecchia Valyria. Rhaenyra ha vestito il ragazzo in oro e avorio, con un completo di un lungo farsetto che gli arriva alle ginocchia e un mantello blu Velaryon, con dettagli di perle lungo le spalle. 
 
 
Il suo fato è simboleggiato dalle conchiglie e dai rubini che gli adornano i capelli scuri – un ragazzo del mare che adesso verrà rivendicato dal fuoco. 
 
 
Corlys passa il loro nipote in comune al figlio di Viserys e si accomiata da Lucerys con un bacio deciso sulla sua guancia. Lucerys, raggiante ed incantevole, si volta per guardare nervosamente la sua famiglia nella folla, ma si rivolta immediatamente alla vista di tutti gli spettatori presenti, prima che Viserys abbia la possibilità di sorridergli. 
 
 
La lettura dei riti matrimoniali passa fin troppo in fretta. 
 
 
Poco dopo, Aemond spinge infine il mantello virginale di Lucerys via dalle sue spalle sottili, mettendoci sopra il proprio, lasciando il povero Lucerys con l’aspetto di qualcuno inghiottito dalle ombre, sotto il suo scuro mantello matrimoniale. Aemond prende le mani agitate di Lucerys tra le proprie come istruito, così che il septon possa iniziare ad avvolgere il nastro intorno alle loro mani unite. 
 
 
“Che si sappia che Lucerys di Casa Velaryon ed Aemond di Casa Targaryen sono un unico cuore, un’unica carne, un’unica anima. Maledetto sia chiunque vorrà frapporsi tra loro.” 
 
 
La nuova coppia si fronteggia mentre il nastro viene sciolto, ma anche se Aemond ha solo un occhio, non è difficile vedere che la nuova coppia si rifiuta di guardarsi a vicenda. La loro elusione viene subito rotta quando l’Alto Septon proclama a pieni polmoni, con voce stridula. “Guardatevi e pronunciate le parole.” È solo allora che lo sguardo di suo figlio e quello di suo nipote finalmente si incrociano. 
 
 
Aemond è il più alto dei suoi figli maschi e Lucerys deve inclinare la testa per incontrare il suo sguardo. Viserys riesce a vedere il modo in cui il ragazzo giocherella con le proprie dita con dell’ansia malcelata, e il cuore gli si stringe in petto come segno di solidarietà per suo nipote. 
 
 
“Padre, Fabbro, Guerriero, Madre, Fanciulla, Vecchia, Sconosciuto.” Entrambi declamano, anche se mentre la voce di Aemond è piatta e autoritaria, quella di Lucerys non è più forte di un sussurro. “Io sono suo e lui è mio. Da questo giorno, fino alla fine dei miei giorni.”
 
 
È col fiato sospeso che l’intero reame osserva i momenti successivi, e Viserys manda una muta preghiera all’intero olimpo della vecchia Valyria, nella speranza di aver fatto la cosa giusta. 
 
 
“Con questo bacio, io ti prometto il mio amore.” Aemond dice con una voce forte e calma. La vulnerabilità elude suo figlio come l’acqua fa con l’olio, e c’è poca tenerezza quando si sporge in basso per stampare un bacio casto sulle labbra in attesa di Lucerys. 
 
 
Un applauso fragoroso divampa da dietro la loro famiglia, quando la coppia appena sposata si volta verso il pubblico, e Viserys applaude più forte di tutti, senza vergogna. Gli occhi di Lucerys, appannati dalle lacrime, sfrecciano a guardare prima sua figlia e poi lui. Lui rivolge un sorriso a suo nipote, ma il ragazzo si limita a mordicchiarsi il labbro, con la mano che gli trema in quella di Aemond. Alla fine, suo figlio lo guarda e Viserys fa un fermo cenno col capo, prima che Aemond inizi a scendere dalla pedana, guidando il corteo fuori dalla Fossa del Drago. Alicent gli tiene il braccio con una stretta temibile, e Rhaenyra si rifiuta di incontrare il suo sguardo mentre entrano nella luminosa zona fuori dalla Collina di Rhaenys, ma l’unica cosa che gli riempie il petto è l’orgoglio mentre si affaccia sulla capitale, che è animata dai festeggiamenti. 
 
 
Improvvisamente, un forte strillo di drago risuona con forza, e dalla folla si scatenano grida di panico e confusione. 
 
 
Il piccolo drago perlaceo di suo nipote si alza verso il cielo con un’agile grazia – degli stridii acuti lasciano il corpo di Arrax mentre vola nelle nuvole in alto. L’intera Collina di Rhaenys trema quando un imponente ruggito riempie l’aria e la Regina dei Draghi sbatte le sue possenti ali segnate dal tempo per inseguire il drago più giovane.  
 
 
Viserys osserva a bocca aperta, prima di iniziare a ridere fragorosamente, tenendosi la pancia dalle risate. Suo nipote e suo figlio lo guardano entrambi con preoccupazione e confusione. 
 
 
“E’ partito un inseguimento! Proprio come in un matrimonio, non si fermerà fino a quando uno o entrambi non si saranno inchinati all’altro.” 
 
 
Aemond stringe la mascella e il viso di Lucerys diventa pallido come la neve. 
 
 
Poggia la mano sulla spalla di Aemond. 
 
 
“Andiamo a festeggiare e celebrare quest’evento meraviglioso!” 
 
 
 

 
 
 
L’offerta dei doni era sempre stata la parte che Viserys preferiva di più riguardo i festeggiamenti nuziali. Nei prossimi giorni, ci saranno un gran torneo e molti banchetti, ma sarà questa la notte che la sua famiglia ricorderà per i prossimi decenni a venire. 
 
 
Sono tutti seduti al tavolo rialzato nella Sala Grande che si affaccia sui membri più prestigiosi della corte – il suono delle risate e della musica rimbalza contro le mura, mentre sia i lord che le dame bevono e danzano. La tensione tra i membri della famiglia reale è palpabile, ma la situazione migliora leggermente quando una festosa Helaena, con le guance arrossate dall’alcol, riesce a trascinare entrambi Lucerys e Aemond al centro della sala per una danza molto energica. 
 
 
Prontamente, Rhaenyra si unisce a loro, allontanando Lucerys e facendolo girare in tondo, mentre gli sussurra ciò che Viserys può solo presumere siano le preoccupazioni della madre di una nuova sposa. 
 
 
Una volta che tutti i loro stomachi sono stati riempiti da pasticcio di piccione e vino rosso Dorniano, Viserys inizia con l’offerta di doni. 
 
 
I nobili amano sfruttare occasioni come i matrimoni per sfoggiare le loro ricchezze personali, e la coppia di novelli sposi viene inondata dai tessuti più pregiati del mondo conosciuto, in un comico tentativo dei vari lord di superarsi a vicenda. I Magistri delle Città Libere regalano delle fragranze dai dolci profumi, dei gioielli pregiati e degli incantevoli tessuti fatti con pizzo di Myr a suo nipote, mentre a suo figlio regalano delle armi da Pentos fatte con ossa di drago. Lucerys sembra disinteressato ai festeggiamenti, almeno finché Lord Bartimos Celtigar non gli presenta un falco dalle ali argentate e con una coda dalle piume rosse, che apparentemente affascina il ragazzo. 
 
 
Quando anche l’ultimo lord elargisce una parure di raffinati gioielli alla nuova coppia, Viserys si alza dalla sua postazione e ordina a tutta la sala di fare silenzio, così da poter offrire i regali finali. 
 
 
“Oggi siamo qui riuniti per celebrare questo lieto evento – un’unione consacrata sia dal Re che dagli Dèi.” Aemond e Lucerys se ne stanno entrambi seduti in silenzio al centro del tavolo, suo nipote sta di nuovo giocherellando con le proprie dita. “Per onorare questa unione, mi piacerebbe elargire anche un mio regalo personale a questi freschi sposini.” 
 
 
Si allontana dal tavolo, facendo segno verso le scale della pedana dove Ser Criston attende con una pergamena sigillata e una cassa chiusa, decorata da due draghi intrecciati sul coperchio. 
 
 
Addirittura Aegon, che è quasi del tutto ubriaco, si mette a sedere con interesse. 
 
 
Viserys chiama a sé il suo Lord Comandante e i cavalieri che gli sono accanto sulle scale, e gli uomini posano la cassa finemente intagliata davanti ad Aemond. Prende la pergamena dalle mani in attesa di Ser Criston, e si volta verso la nuova coppia. 
 
 
“La nostra famiglia continua ad allargarsi, e con quest’unione, è destinata ad allargarsi ancora di più.” Le risate divampano per tutta la sala e il viso di Lucerys diventa tutto rosso. “Per questa ragione, credo che sia giunto il momento di espandere la nostra casata oltre queste sacre terre che abbiamo occupato fin da quando il Conquistatore ha messo piede sul continente.” 
 
 
Daemon si raddrizza da dove se ne stava seduto stravaccato con indifferenza accanto alla sua nipote-moglie. Il viso di Alicent, solitamente corrucciato e preoccupato, mostra adesso dell’orgoglio consapevole, condiviso anche da Rhaenyra, a modo suo. 
 
 
“Detto questo,” Lui porge la pergamena a Lucerys, che la accetta con dita tremanti. “Io, Viserys Targaryen, Primo del Suo Nome, nomino ufficialmente i Principi Aemond e Lucerys di Casa Targaryen, i Lord di Summerhall.” Ancora più applausi tuonano intorno a loro, e suo nipote lo guarda incredulo.
 
 
Il vedersi conferire delle terre – soprattutto da un re – è una fortuna rara e riverita. Le terre trovate da Lord Dondarrion poco a nord da Blackhaven sembrano promettenti; i terreni sono fertili e i fiumi circostanti saranno dei porti adatti per il commercio entroterra dei cittadini delle terre della tempesta. Lui ha già fornito a Lord Dondarrion dei piani per far costruire un enorme castello per il suo adorato nipotino sul lato delle vaste Montagne Rosse, ed è sicuro che al ragazzo piacerà organizzare il suo nuovo collettivo di cavalieri e servitù.   
 
 
Fa un cenno della mano verso la cassa impreziosita. “Con Blackfyre qui nella Fortezza Rossa e Sorella Oscura a Roccia del Drago, mi sembrava quantomeno appropriato che una nuova lama si unisse a loro, così che anche Summerhall possa essere difesa.” 
 
 
Aemond spalanca il suo occhio rimanente, sganciando velocemente la cassa, sollevando il coperchio finemente decorato. 
 
 
Una spada lunga in acciaio di Valyria luccica dal letto di velluto rosso in cui è distesa. L’impugnatura è scolpita dall’oro come le sue spade sorelle, un enorme rubino si poggia in cima alla protezione. La differenza in questa nuova spada viene dalla pietra alla base del pomo. La gemma è di una tonalità sia di blu che di verde, ed era stata trovata da un Magistro di Lys e regalata al fabbro della Fortezza per questo unico scopo. 
 
 
Aemond alza la lama dalla cassa e la sfodera – ruotando lentamente l’impugnatura che ha in mano e guardando l’acciaio luccicante con la cosa più vicina alla gioia che Viserys gli avesse visto mostrare per tutta la serata. Anche Lucerys si sporge in avanti per ammirare la lama. 
 
 
“Usa questa spada per difendere questa famiglia, figlio mio. Usala per proteggere la tua famiglia, Aemond.” Suo figlio deglutisce nervosamente, ma annuisce comunque. 
 
 
La strada è ancora molto lunga per la loro famiglia – una strada di riconciliazione e guarigione. Sua moglie, sua figlia, suo fratello, addirittura i suoi figli e i suoi nipoti potranno considerarlo un pazzo per le sue decisioni, ma Viserys sa, nel profondo del suo cuore, che sta facendo la cosa giusta. Aemond ammira la lama quasi in uno stato di trance. “Una spada ha bisogno di un nome, figliolo. Come vuoi chiamarla?” 
 
 
Lucerys lancia uno sguardo a Viserys e poi torna a guardare la lama che un giorno sarà responsabile di dispensare giustizia per la loro casata e di proteggere la loro futura prole. 
 
 
Suo figlio ruota la spada e sorride in modo ampio.
 
 
“ One-Eye .” 
 
 
 

 
 
 
A differenza della tradizione che voleva che i novelli sposi fossero trascinati e denudati fino al loro letto coniugale, Aemond e Lucerys vengono condotti nelle loro camere condivise dagli occhi vigili del Lord Comandante della Guardia Reale e dalle mani nervose delle loro madri. 
 
 
Viserys ignora le parole colme di rabbia del suo geloso fratello, preferendo ritirarsi nel suo studio, felice di passare la serata ad occuparsi del suo modellino della Libera Fortezza di Valyria. Il giorno successivo, i festeggiamenti continueranno con un elettrizzante torneo, e il suo corpo avanti con gli anni è esausto per via della frenesia delle scorse ore. 
 
 
L’ora del lupo è arrivata e già passata quando scivola nel suo letto e qualcuno gli bussa alla porta. Ser Erryk apre le porte e Ser Criston entra dentro con un inchino.
 
 
Viserys si mette a sedere con enorme entusiasmo. 
 
 
“Hai il mio permesso di parlare liberamente, Ser Cole. Dimmi, l’atto è stato compiuto?” 
 
 
Ser Criston, un uomo piuttosto pio e stoico, che ha guardato i figli di Viserys crescere dal loro concepimento fino al matrimonio, si schiarisce la gola con imbarazzo. 
 
 
“Il Principe Aemond ha compiuto il suo dovere come istruito. Ho visto le lenzuola sporche coi miei stessi occhi.” Molto spesso, la consumazione di un matrimonio tra nobili veniva simulata, e Cole lo sapeva, così Viserys inarca un sopracciglio. “Se le mie orecchie non mi hanno tratto in inganno, allora credo che Sua Grazia darà il benvenuto a un nuovo membro della sua grande casata nella stagione a venire.” Prende un profondo respiro. “Se i Sette lo vorranno, ovviamente.” 
 
 
Ser Cole parla sempre di Aemond con un affetto paterno che lo stesso Viserys non è troppo orgoglioso di non capire. In un qualche strano modo, entrambi aspirano a vedere il ragazzo spezzato che avevano visto crescere e diventare un uomo temibile trovare la sua felicità. La sua famiglia potrà anche non vederlo ancora, ma lui è sicuro che suo figlio troverà la felicità insieme a Lucerys. 
 
 
Rilassandosi sui suoi cuscini, Viserys sorride. “Prego che i Sette ritengano opportuno conferire a mio figlio e a mio nipote molti doni, nel corso della loro vita.” 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Note della traduttrice:

 
- I POV varieranno nel corso dei capitoli, e avremo anche sbalzi temporali. Il fatto di avere dei POV di diversi personaggi farà in modo di avere delle visioni distorte riguardo la realtà dei fatti a volte, perché spesso alcuni personaggi (come anche gli stessi Aemond e Luke) avranno una visione “di parte” e sbagliata riguardo alcune cose (o riguardo il rapporto tra Aemond e Luke, ad esempio). Ma capirete tutto a tempo debito.
 
- Questa fanfiction è ancora una “work in progress”, quindi una volta che avrò finito di tradurre i capitoli già esistenti, i miei aggiornamenti si baseranno su quelli di Corviids. Cercherò sempre di tradurre il prima possibile non appena arriveranno i nuovi capitoli!
 
- Ho deciso di non tradurre il nome che Aemond dà alla sua nuova spada, One-Eye, perché credo che suoni meglio in inglese. One-Eye (un occhio solo) è il soprannome che Aemond ha nei libri, e che in italiano era stato tradotto con “Guercio”…che a me non piace. Non sono riuscita a chiamare la spada di Aemond in quel modo, perdonatemi.
Stessa cosa per quanto riguarda Summerhall, che è stata tradotta in “Sala dell’Estate” nei libri in versione italiana di GRRM. Ma in inglese suona molto meglio. E stessa cosa per la spada Blackfyre, tradotta in italiano come “Fuoco Nero”.
 
- A Westeros la maggiore età si raggiunge a 16 anni. Viserys menziona che Luke non ha ancora raggiunto la maggiore età perché Luke si è sposato con Aemond all’età di 15 anni.
Corviids non ha dato dettagli riguardo al come o al perché Luke possa partorire figli in questa ff, preferendo rimanere sul vago, ma Luke è comunque intersex qui.
Questa ff è inoltre un mix di canon sia dello show sia del libro, quindi è per questo che Rhaenys qui viene citata da Viserys come qualcuno dai capelli scuri, perché nel libro lei ha i capelli neri, ereditati dalla sua madre Baratheon.
 
- L’arazzo che Viserys si mette ad osservare era un ritratto del suo predecessore, Jaehaerys I, insieme alla sua amata moglie Alysanne, coppia conosciuta per il matrimonio pieno d’amore, ma soprattutto conosciuta per il loro matrimonio pieno di figli. Ebbero infatti ben 13 figli, il più alto numero di figli mai avuto da una coppia Targaryen. Chissà perché pensando al matrimonio di Aemond e Luke, Vizzy si è messo a guardare quel ritratto….chissà…
 

 









 
   
 
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