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Autore: Spensieratezza    02/05/2023    1 recensioni
Sequel della mia storia "la catena dell'estasi"
Chi ha amato quella storia non può lasciarsi scappare questa, dove Sam e Dean faranno addirittura la conoscenza di un professore misterioso di università, che scombussolerà e ribalterà tutta la situazione dei rapporti famigliari che i due ragazzi avevano o credevano di aver avuto fino a quel momento! :)
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La catena dell'estasi, dell'amore e della famiglia'
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“Perché non dovremmo restare qui ancora un po’? È così bello il parco di notte..” disse Matt, guardando John.

“No, non è vero. È orribile..ed inquietante, invece. Torniamo indietro, subito!

“Avanti, non vedi quanto è bello il parco, illuminato dalle stelle!!!” disse Matt accelerando il passo.

“Matt, no, aspetta, ci sono brutte figure in giro. TORNA INDIETRO!!”
“Quindi, vorresti difendere i tuoi figli dai MOSTRI, ma non sapresti difenderli da quattro poveracci??” chiese Matt sempre continuando a saltellare qua e là.

Matt!! Torna indietro!!”

Matt non ne voleva sapere di ubbidire a suo padre. Aveva capito cosa terrorizzava John e aveva capito anche che lo terrorizzava da molto tempo..e sapeva anche che né Dean, né Sam, erano riusciti a risolvere la questione al loro tempo..non avevano saputo capirla, né gestirla, né risolverla. Era giusto. Avevano i loro problemi. Matt non li biasimava per questo. Nessuno è perfetto. Nessuno. Nemmeno loro. E i supereroi dei telefilm non esistono. Esistono solo gli esseri umani, rotti..imperfetti..fragili e che commettono errori. E se così non fosse stato, Lucifero non sarebbe mai caduto, abbandonato da suo Padre.

Lucifero..perchè gli veniva in mente Lui in un momento come questo? Era strano..e fuori posto. O forse no. Forse gli veniva in mente lui, perché aveva ragione.
“Matt!! Per l’amor di Dio..”

John era sfinito, e sotto la luce della luna, sembrava anche pallido e terrorizzato.

“Sono LORO che ti fanno così tanta paura, John?? O forse QUESTE?” chiese Matt, indicando prima dei poveracci , seduti, che si erano chiaramente fatti, e poi delle siringhe sparse a terra.
“Matt, TI ORDINO di allontanarti da loro!!”

“Quegli stessi ordini avresti dovuto darli a te stesso, papà..”
“Non ti permettere di parlarmi così..non costringermi ad avvicinarmi..”

“Costringerti? Io vorrei che lo facessi, papà..dimostreresti CORAGGIO..che c’è? Pensi che Dean e Sam non mi abbiano raccontato tutto a proposito di queste?”

“Qualunque cosa pensi di sapere non è la verità.”
Matt sbuffò.

“E va bene.” Disse e si avvicinò a uno dei ragazzi che assorto, era appoggiato a una panchina, seduto per terra.

“Ehi, va tutto bene??”
“MATT!!”

“Che ci fai qui tutto solo? Ammiri la luna, vero? Ti capisco, è così bella da vedere qui..”

“Ehh?” il ragazzo sembrava essersi reso conto solo in quel momento del ragazzo accanto a lui.
“Hai fatto bene a venire qui..oggi. Guarda quanto è bella.” E gliela indicò.

Il ragazzo sembrò non aver mai visto la luna piena prima di allora.

“La luna è lì..ti guarda e osserva..giudica tutti gli esseri viventi, anche se non dice niente..e non è mai stata più bella e splendente che in rare occasioni..”
“MATT, STO ARRIVANDO LÍ, TI AVVERTO!”

“E sai quando è così bella? Quando vuole donare conforto e sollievo e amore agli esseri umani che ne hanno BISOGNO.”
“È vero..è davvero..bellissima..” disse e il ragazzo si mise le mani sugli occhi e si mise a piangere.

“Matt.” John era arrivato e guardava con orrore il ragazzo piangere accanto a lui.
“Non è quella che ti fa vedere la Luna, Nicholas, né le altre cose belle della vita..le cose belle ci sono, anche se fai di tutto per nasconderle..ci saranno sempre..come le cose brutte..e se usi QUELLA per non vederle, non vedrai neanche la luna, tra un po’..anche se LEI continuerà a vedere TE.” Disse Matt implacabile.

John si era pietrificato e guardava Matt come se non l’avesse mai visto prima di allora.
“I-io..non mi chiamo Nicholas!” disse lui tra i singhiozzi.

“Non importa..è solo un nome..è il nome che io ti do..così come tu dai un nome alla sofferenza che provi..al MONDO CHE VEDI..anche se non è lontanamente il mondo che esiste. Esistono un mucchio di cose belle al mondo che tu non hai idea, Nicholas, esiste un mondo diverso rispetto a quello che tu credi che esista..un mondo più bello..solo che tu non lo sai..così come io non so il tuo vero nome, e ne invento uno che fa al comodo mio..ma non è il nome giusto..così come quella non è la giusta via..” disse Matt guardando la siringa sul prato.

Matt avvertì la mano di John sulla sua schiena. Non sapeva se era per accarezzarlo o sostenerlo..o sostenersi.
“La mia vita fa schifo, ragazzo..”
“Forse è così..o forse no..e allora perché la Luna ti illumina?”

Il ragazzo si soffermò a guardarla e sembrò cambiare il suo sguardo.

“Dovremmo ritenerci fortunati ogni volta che queste meraviglie gettano lo sguardo su di noi, anche quando noi smettiamo di fissarle..vuol dire qualcosa quando una divinità del genere, posa lo sguardo su di noi? Forse da qualche parte nel cielo, c’è un angelo che ci guarda..”

“Suo figlio è un poeta, signore.”
“Lo so..e sono molto orgoglioso di lui.” Disse John.
“Penserà che sono uno scemo..” disse lui.
“No, a dire la verità..stavo pensando che..anche io ho qualcosa da dirti. Che siamo più simili di quanto credi.”

Matt rimase allibito. Lo sperava, ma non sapeva se ci sarebbe riuscito davvero.
“Anche io una volta..ero preda della droga.”iniziò John.“Sentivo di aver distrutto la mia famiglia..avevo abbandonato mia moglie..e i miei figli..non sapevo come riunire la famiglia..mi facevo di canne..e confesso che..è stato solo per via di mio figlio Dean, se non sono passato a qualcosa di peggio..lui..minacciava di voler seguire le mie orme..e io avevo così paura che sarebbe diventato un..un tossico..che smisi, ero preoccupato per lui..credevo di aver cresciuto un figlio ribelle e di essere per questo un pessimo padre..non capivo che in realtà..avevo cresciuto UN ANGELO..che mi stava salvando la vita, comportandosi così.”

John era piegato su sé stesso e mentre il ragazzo osservava a occhi sgranati il suo racconto, Matt sentì il cuore accendersi di delizia. Forse aveva sbagliato e in un certo senso, Dean un angelo lo era davvero..e anche Sam.

“Ho sempre avuto i sensi di colpa per quella parentesi della mia vita..e anche adesso ne porto il peso..come se non..non meritassi questa felicità ritrovata..come se mi potesse essere portata via in ogni momento.”
“Se è così allora, vuol dire che sta custodendo ancora un SEGRETO.”

“Come??” John sembrò spiazzato dalle sue parole.
“Dia retta a me, qualunque cosa sia, ne parli con la sua famiglia..perdonatevi a vicenda e dimenticate..loro lo apprezzeranno..e potrete ricomimnciare..io non vi conosco.ma dopo aver conosciuto suo figlio, so per certo, che, siete una bella famiglia.”

“E anche tu sei un bravo ragazzo, figliolo.” Disse John.
Matt fece una smorfia. John non aveva bisogno di certo di altri figli dopo i casini che era stato in grado di combinare. Sorrise tra sé, immaginando il ragazzo a pranzo da loro la cena di Natale.
“A proposito, io mi chiamo Luke.” Disse lui.
“Io John e questo è mio figlio Matt.”

“Ve la sentireste..di fare lo stesso discorso della Luna, anche a quei ragazzo laggiù? Qualcuno lo conosco e ne avrebbero proprio bisogno.”
“No.” Disse John prima che Matt potesse dire qualcosa.
“È più giusto che sia io a farlo. Matt ha fatto abbastanza.” Sorrise il padre e Matt ne fu davvero orgoglioso.

“Perché no? Dicono che le parole possono cambiare il mondo.” Disse Matt.
“Però..usiamone altre. Il male di questo mondo è pensare sempre che le stesse parole che valgano per noi stessi, valgano per tutti.” Disse Luke.
Questo spiazzò Matt che lo fece riflettere molto, mentre guardava John e Luke allontanarsi.

Forse se Dio avesse usato parole diverse per Lucifero..e non le stesse parole che aveva usato per tutti gli altri angeli..se avesse comunicato con lui in modo diverso..lui avrebbe ascoltato..CAPITO..non possiamo pretendere che le anime diverse capiscano il linguaggio comune e questo porta alla rovina. Oh, ma cosa sto pensando..perchè continuo a pensare a LUI?
 

Circa venti minuti dopo, John e Matt erano usciti dal parco, per andare nella famosa pasticceria e ne erano tornati pieni di sacchetti. Stavano camminando a piedi, per tornare alla macchina, quando Matt decise di fermare suo padre.
“Fermati, ti prego.”
“Perché? Siamo in ritardo. Ci daranno per dispersi.”

“Quando hai parlato con Luke, oggi..ho visto il tuo sguardo cambiare.”
John sembrò dapprima spiazzato.
“Certo..mi faceva pena quel ragazzo..voglio dire, tenerezza. Speriamo che si riprenda.”
“No, papà..il tuo sguardo è cambiato, quando lui ti ha parlato di un SEGRETO.”

John strabuzzò gli occhi.
“No, ti sbagli..era la luce della luna che..”
“Se davvero lo era, vuol dire che ha deciso di illuminarti proprio per far venire alla luce la verità..è questo che fa la luna..incoraggiare gli esseri umani a venire a patti con i loro segreti. Dimmi la verità, papà..la storia del sangue di demone...c'è altro che non ci hai detto, vero, vero?”

John aveva abbassato lo sguardo e lo rialzò a fatica.
“Sì..è vero..”
Matt avvertì subito dei brividi di freddo.
“Tutto quello che ho detto..e fatto..è stato per proteggere Sam..e la nostra famiglia..sì, è vero, ci sono delle cose che ho omesso..sul giorno in cui Mary se ne andò via per sempre, portando via Sam....il giorno più orribile della mia vita..io le salvai la vita...e lei non me lo perdonò mai. Bobby me l'aveva detto. Mi aveva detto: non ti dicono mai grazie quando li salvi, ma io gli dissi che non capivo le sue parole...che per me erano un enigma..come la sfinge! Forse le capii davvero solo quel giorno!"”

Matt non riusciva a stare dietro a quel discorso apparentemente così insensato, ma tutto sembrò perdere di significato, quando suo padre di nuovo in singhiozzi, cadde in ginocchio ai suoi piedi.
"Papà, devi dirglielo. Qualsiasi cosa sia, devi dirglielo! Devi raccontare tutto a Sam, prima che lo scopra da solo." 
John non rispose e Matt non sapeva dire se lo avesse convinto oppure no.

"Non mi perdonerà mai..perderò mio figlio per sempre e andrà per sempre dall'altro suo padre.."

Ahhh, quanto sanno essere bambini gli uomini. Non hanno mai smesso di essere fanciulli..e di volersi tenere stretti i figli anche quando e soprattutto stanno sfuggendo loro dalle braccia..la sindrome di Lucifer..così la chiamerei..da quando Lucifer si è sentito abbandonato da suo padre, da allora tutti gli uomini, cercano di sopperire all'abbandono, cercando di essere il padre che avrebbero voluto avere..questo gli da l'illusione di riempire quel vuoto che hanno avuto dentro, da quando l'angelo più bello, perse per sempre la grazia e l'accesso ai cieli..

Ma che cosa stava pensando ancora una volta? Perchè continuava a pensare a Lucifero? E stava davvero piangendo per il diavolo?? Per Lucifero? No...provare compassione per il diavolo era una stronzata! Lo diceva sempre Dean. E poi..CIELI?? Ce n'era uno di cielo, ci stavano tutti sotto ed era già abbastanza. Suo padre aveva bisogno di lui e lui piangeva filosofeggiando su angeli e su demoni.

“Non ti preoccupare, papà..risolveremo tutto.." dover scendere dalle nuvole per scendere sul pianeta Terra, dove vedi solo dolore e limitazioni, e devi abbassarti per consolare le anime umane, era così frustrante che poteva annientarti lo spirito. Non faticava a credere che Lucifer fosse impazzito quando era caduto...ma era suo padre quello che piangeva sull'asfalto e quindi doveva dimenticare il Cielo..almeno per un po'. "come prima..al parco..mi senti? Mi ascolti? Papà..te lo prometto."Disse, cercando di consolarlo.

Guardò ancora la luna e gli venne in mente il piccolo principe. Desiderò essere ancora un bambino, per poter raggiungere il Paese delle Lacrime. O anche solo averne la speranza.
   
 
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