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Autore: Luna_Piena96    12/05/2023    0 recensioni
Katrine Willson.
Dave Hudson .
Donovan.
Jade.
Susan .
Ron.
Sono i protagonisti di questa storia.
Le loro esistenza viene messa a dura prova dalla natura, dagli animali e dagli umani stessi.
Devono convivere e sopravvivere insieme, tra odio, vanità, egoismo, amicizia e amore, gelosia, finzione, morte e scelte, fame e sete.
Entreranno a far parte della loro vita nuove persone.
Chissà come andrà a finire?
Willson e Hudson riusciranno ad amarsi prima o poi o si faranno la guerra tra loro per sempre?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Amicizia.

Nella vita può succedere di tutto.

Abbiamo capito che Donovan e le sue sensazioni non sbagliano mai.

"Nasconditi Jade" urla quest'ultimo verso la mia migliore amica nell'unica speranza che lei lo ascolti.

Donovan ha descritto quei corvi come strani non come bestie squarcia pelle di Satana.

Hudson si guarda intorno e dopo aver protetto me con il suo corpo mi lascia e corre da Susan intrappolata tra tutti gli alunni che cercano di scappare.

Vani disperati tentativi.

Mi rimetto in piedi dolorante per la caduta ma non appena cerco di andare da Jade, un corvo si scaraventa su di me con una ferocia brutalità, beccando una parte della mia spalla come se fosse un tronco di un albero, lacerandomi la pelle.

"Willson corri qui da me ti faranno fuori se rimani ancora li impalata..." Donovan urla sovrastando le continue voci straziate dalla paura dei nostri compagni.

Guardo ovunque, guardo in ogni dove pur di trovare riparo ma tutto ciò che riesco a vedere è solo un mio amico di classe, riverso a terra completamente dissanguato.

"Willson cazzo stai ascoltando?" 
Anche Hudson mi guarda da lontano e urla di allontanarmi e trovare riparo ma, ormai, il panico ha fatto il suo corso.

"Muoviti Katrine è solo un attacco di panico, non temere vieni qui da me, ci sono io qui" ascolto solo la voce della mia migliore amica.
Evado dalla mia stessa gabbia mentale e corro verso Jade, a più non posso.

"Jade tu stai bene? Ti hanno morso? Fammi vedere" le chiedo toccando ogni centimetro del suo corpo ma lei delicatamente prende le mie mani e le stringe tra le sue.

"Katrine adesso calmati, sto bene sei tu quella ferita." 
Jade con rapidità fa cadere il banco ai nostri piedi creando una sorta di gabbia protettiva.

"Non è nulla é solo un graffio" le dico coprendo la ferita con la mia mano.

"Jade stai bene? non ti vedo!" Don è sempre stato cosí protettivo con Jade, anche quando lei nemmeno lo guardava.
Si alza in punta di piede e dal suo viso pallido deduco stia vedendo qualcosa.
"Moriranno tutti e noi non li stiamo aiutando e smettila per favore me la cavo da sola! " urla lei questa volta contro Donovan. 

"Fatti gli affari tuoi e rimani li" le urla lui di rimando facendole capire quanto poco gli importa ciò che prima le ha urlato contro lei.

"Sono usciti tutti" questa volta è Ron a parlare.
"Aspettiamo ancora qualche minuto" bisbiglia Hudson.
"Jade? Non ti sento tutto bene?" Jade sbuffa ma so bene che le fa piacere - e non poco - avere queste attenzioni. 

"Abbastanza, ma Katrine é ferita" Jade tampona il sangue sulla mia spalla con la sua giacchetta rosa.

"Voi due, adesso mi credete?"
Donovan cerca di affacciarsi per dare libero sfogo alla sua ragione ma un corvo rimasto nella stanza si fionda su di lui, che per fortuna, ha una buona mira e lo colpisce con un libro.

"Vaffanculo" sbotta Ron contro quel mostro con le ali.

"Io non ci resto qui a morire" Hudson si fa coraggio ed esce allo scoperto.
"Troviamo una soluzione" subito dopo Donovan fa lo stesso seguendo il suo migliore amico.
Io e Jade ci guardiamo e poi usciamo allo scoperto. 

Ho la spalla dolorante ma faccio finta che tutto vada bene stringendo i denti riuscendo persino a non farmi notare da Jade.
"Cazzo hai bisogno dei punti Willson!"
Donovan deve sempre mettere il dito nella piaga.

"Non é niente di grave Donovan devo solo tamponare la ferita per qualche minuto" spiego al ragazzo staccando la sua mano possente stretta al mio braccio.
Invidio la sua forza.

"Tamponalo con il cazzo di Ron guariresti in poco tempo " Susan ha uno strano modo di scherzare.
O é solo gelosia dovuta a qualche minuto prima.

"Tu invece devi farti fare tamponare spesso dal tuo ragazzo chissà, un giorno, esce qualcosa di sensato dalla quella bocca di rose."
Il ragazzo al suo fianco sembra molto divertito dalla mia battuta.

"Vi sembra il caso di dire stronzate o di litigare in questo momento?" sbotta la mia migliore amica guardando uno dei nostri compagni di classe a terra.

"Ron non ti avvicinare, ormai è morto non puoi fare niente per lui" 
Ron non ascolta Dave e si inginocchia accanto al suo amico, piangendo.

"Spostati Ron" Dave é nato per non avere un briciolo di compassione e di comprensione verso il prossimo.
Immedesimarsi nel dolore no, farlo si.

"Sei un bastardo Dave! levati" dice Ron alzandosi infuriato spingendo il suo amico contro la porta.
Increduli li guardiamo.

É normale avere una reazione cosí nel momento in cui vedi una persona che hai voluto bene senza vita.
Hudson non conosce il rispetto verso il dolore altrui cosi prende l'amico dal colletto della divisa e lo mette al muro.

"Devi solo ringraziare il signore se sei ancora qui, non ti spacco la faccia perché sei mio amico, ora devi mettere te stesso al primo posto e far si che quei cosi non ti facciano fare la sua stessa fine." lo lascia andare e lui si rimette composto.

"Dobbiamo stare attenti dobbiamo essere silenziosi e puliti" dice mentre chiude la porta alle nostre spalle.

"Puliti?" Domanda Susan.
"Si intendo, come noi, senza graffi o peggio ferite profonde" spiega Dave alla sua ragazza guardando subito dopo me.

"Questo vuol dire che lasceresti fuori da questo gruppo la Willson?" guardo Ron basita.

"Scusate rendetemi partecipe a questo argomento, sono qui accanto a voi e vi sento" guardo ognuno di loro.

"Si la lascerei fuori da questo gruppo" sarebbe riduttivo chiamarlo bastardo.
Mi guarda negli occhi facendo capire alla sottoscritta che qualunque cosa io possa dire o fare contro di lui non gli farebbe nessuna paura.

"É solo ferita Dave non dire boiate " si intromette Donovan.

"Mi vuoi morta percaso?" se avessi avuto dei poteri, sarebbe già cibo per pesci rossi.

Va bene il nostro odio reciproco ma io non arriverei a tanto ne con lui ne con nessun altro.

"Hai collegato il cervello con la bocca? tu decidi chi vive e chi muore d'ora in poi? Spiegamelo perché non ho chiara la situazione"
Jade lo spintona presa da un impeto di rabbia.

"Dave" lo richiamo amareggiata, sono qui a capire cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo da un ragazzo che infondo nemmeno mi conosce e non mi ha mai voluto conoscere.

"Jade, sta perdendo molto sangue e si, la tua amica diventerebbe un peso per tutti, anche per te. Quei corvi seguono l'odore del sangue e noi abbiamo una sacca ambulante" non so se usare il silenzio o la violenza ahimè rimango a guardarlo solamente. 

"Ha ragione Dave, non sappiamo di che cosa si tratti dobbiamo tutelarci"
Alcuni secondi prima che aprissi bocca per dirgliene quattro i nostri telefoni, suonano all'unisono.
Afferriamo i nostri telefoni e parte un video importante.

>

"E questo é tutto ciò che hanno da dire?" borbotta Ron.

I telefoni si spengono all'unisono cosí come tutte le luci nella nostra scuola.
Il tempo fuori non promette bene, il cielo ha delle nuvole nere ben visibili che solo a guardarle mettono i brividi.
"Decidiamo dove nasconderci" dice la ragazza di Hudson non appena sente l'allarme di cui parlava prima quella donna.

"La Willson rimane qui" la voce di Dave si fa strada nelle mie orecchie.

"Nessuno ti ha mai detto che sei un figlio di puttana e malvagio del cazzo" lo ammonisco con il mio sguardo uno sguardo che ucciderebbe anche il più forte.

"Sono attratti da suoni e sangue non ci vuole un genio per capirlo questa é la milionesima volta che te lo spiego '' dice lui e a me non mi frega un emerito niente.

"Ma non sto mica perdendo sangue a fontana!" mi infurio come una bestia e adesso sono a pochi centimetri da lui, faccia a faccia.

"Non rischio la vita per te Willson, rischio per chi ne vale la pena per le persone a cui tengo e tu non sei tra queste'' mi sfida ma io getto subito la spugna.
Non posso abbassarmi a tutta questa cattiveria.

"Ma cosa stai blaterando Dave?" Don sembra essere diventato di pietra a quelle parole dal suo sguardo capisco che vorrebbe prenderlo a sberle.
Mi aspettavo qualunque cosa da lui, insulti, scherzi di merda, ma non tutto questo.

Questa fa davvero male. 

"Dave ha ragione" si intromette Susan accarezzando il braccio sel suo ragazzo.

"Tu non rispondere non sei stata interpellata'' la mia migliore amica è sempre pronta a tutto anche a divorare questa serpe velenosa.

"Io non lascio la mia migliore amica in queste condizioni, da sola a lottare con qualcosa che non conosciamo, io sono la sua ancora, lei la mia non la lascio per nessun motivo al mondo" dice Jade cercando di allontanarsi da Donovan con scarsi risultati.
Mi avvicino a lei e le prendo le mani.

Il mio cuore impazzisce di gioia a quelle parole, tutta la delusione di quel momento é svanita grazie alle sue parole.

"No Jade non sei costretta e non devi farlo per farmi un favore, e poi Dave ha ragione, non devi rischiare per nulla al mondo. Donovan ti terrà al sicuro, per favore non complichiamo di piú le cose, se mi vuoi bene ascolta loro e vai con loro mettiti al sicuro.'' le lascio la mano.

"No Katrine io rimango con te. Don ti prego lasciami" Jade sembra turbata dal comportamento di Donovan che se ne sta in silenzio, forse, diviso a metà.

Lui l'amico di una vita intera, lei solo una cotta di qualche mese.

Questo ragazzo non ha colpe non può prendersi la briga di mettere a posto tutte le cose che riesce a distruggere il suo amico.

"Jade credimi, anche io vorrei andare li fuori, in un posto sicuro con Katrine ma é meglio cosí per tutti, per ora. " la guarda negli occhi poi guarda l'amico severamente.

Susan indica la finestra e uno stormo di corvi venire proprio verso di noi.
I ragazzi corrono ad aprire la porta ed io faccio la miglior cosa per salvarla, la spingo fuori con gli altri e chiudo la porta a chiave.

"No Katrine" dice lei piangendo forte, sbattendo di tanto in tanto le mani alla porta.

"Ti voglio bene Jade" dico prima che la stanza sia invasa dai corvi.

Mi abbasso sulle ginocchia impaurita, mettendo le mani a mo di scudo sulla testa e sulla ferita accorgendomi solo dopo di essere stata salvata dal corpo inerme di Hilton.

Con il respiro corto mi giro verso quei mostri e penso che sarei potuta essere io o potrei esserlo ancora, se non mi do una mossa.

Non so se sto avendo le allucinazioni so solo che voglio sparire.
"Hilton" sussurro spaventata e ancora incredula.
Il corpo non si muove penso solo che la paura mi stia facendo brutti scherzi.

Mi avvicino di piú per capire se posso essere anche io la loro colazione ma nel momento in cui mi avvicino a loro si alzano in volo e vanno via.
Sospiro sorpresa e grata a qualunque divinità.

Cerco di coprire il corpo di Hilton con la cartina geografica ma quando sono difronte a lui, noto che ha gli occhi spalancati e neri come la morte, cosa impossibile dato che Ron glieli aveva chiusi precedentemente.

Cerco di allontanarmi da lui facendo attenzione ma inaspettatamente quel ragazzo, ai miei occhi stecchito già da un pezzo, mi mette la mano alla gola, stringendo cosí tanto da farmi sentire mancare l'aria.

Mi dimeno ma se non continuo cosí mi verrà un altro attacco di panico e allora si che sarà la mia fine.

Sento che le forze stanno andando via ma ad un certo punto mi viene un' idea.
Fattibile o meno, io ci provo.

Metto una mano sulla maniglia la tiro forte e questa si stacca cosí gliela tiro in testa piú forte che posso.
Per fortuna mi libero dalla sua presa cosí in pochi istanti riesco a scappare da lui che riesce a riprendersi molto velocemente venendomi contro.

La porta non si apre non solo perchè le manca la maniglia ma anche perché qualcuno mi ha barricato dall'esterno.
Atto meschino direi.
Sono piú che sicura sia stato Hudson.

Ancora una volta proprio Hilton attira i corvi verso di lui che si avvicinano e iniziano a strappare ogni centimetro della sua palle.
Un conato di vomito si fa spazio in me cosí senza neanche un preavviso libero il mio stomaco.

"Willson..."
Sento quella voce tanto odiata dietro la porta e penso che questa è una vera e propria allucinazione.
"Katrine ci sei?" Cazzo allora non sto affatto sognando.

"Che vuoi Hudson?" Parlo abbassando la voce.

"Voglio che tu esca da questa stanza" dice lui armeggiando con qualcosa per aprire quest'ultima. 
"Non urlare coglione" dico parlando attraverso il chiavistello.
"Apri questa maledetta porta non sei divertente" sbuffa lui.

"Ma quanto sei intelligente? prima mi lasci e poi mi vieni a cercare?" vorrei sputare attraverso il chiavistello ma alcune di queste cose le lascio fare a lui, uomo senza palle.

"Ti do una bella notizia Hudson non ti sbattere tanto, per la tua gioia la porta è rotta da entrambi i lati, sbattendo o rompendo attirerà solo l' attenzione di quei mostri e li saremo entrambi nella merda, fottuti fino al midollo. '' non ricevo nessun insulto e nessuna risposta, se ne é andato un'altra volta.

Ma cosa aspettarsi da Hudson?

Mi alzo in piedi e raggiungo la finestra attorno ho una miriade di corvi che di tanto in tanto beccano parti del mio corpo ormai completamente pieno di lividi e lacerazioni.
"Non morirò per mano vostra mostri'' metto un piede sulla sedia e mi alzo sul davanzale, tenendomi in equilibrio.

Se proprio devo morire allora muoio per colpa mia.

Sto per cadere nel vuoto ma la porta si apre o meglio é stata buttata giú dai due amici.

"Willson sei impazzita scendi di li!" 
   
 
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