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Autore: blackjessamine    14/05/2023    7 recensioni
La mia città sono le pause asimmetriche fra i passi.
È un respiro irregolare, trattenere il fiato e poi lasciarlo andare di botto ad ogni ritmo spezzato di metallo sulla pietra.
La mia città si disegna tutta nei passi che avrei potuto calpestare di corsa, e che invece ho trattenuto per adattarli ai tuoi.
[Storia partecipante alla challenge "GrishaVersi – Tenebre e Titolo", indetta da Ciuscream sul forum "Ferisce più la penna"; storia candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul Forum Ferisce la Penna]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inej Ghafa, Kaz Brekker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei tu la mia città



 

Ai viaggiatori meno giovani e a tutti coloro i quali presentino difficoltà di deambulazione sconsigliamo di visitare Ketterdam a piedi: l’umidità nasconde insidie invisibili nelle pietre che ricoprono il selciato anche delle strade più ampie, mentre il fitto e caratteristico reticolo di ponti e canali mette a dura prova anche ginocchia sane e forti. Ciò non sia di scoraggiamento a nessuno: numerose sono infatti le imbarcazioni capaci di offrire incantevoli e confortevoli tour per i canali più pittoreschi della città, così da permettere a chiunque di godere di una vista privilegiata e assolutamente irripetibile.

 

La mia città sono le pause asimmetriche fra i passi.

È un respiro irregolare, trattenere il fiato e poi lasciarlo andare di botto ad ogni ritmo spezzato di metallo sulla pietra.

La mia città si disegna tutta nei passi che avrei potuto calpestare di corsa, e che invece ho trattenuto per adattarli ai tuoi.

 

Un turista che visiti Ketterdam per la prima volta non può non dedicare un’ora del suo tempo alla visita della Mano di Ghezen, per ammirare le vetrate istoriate e le opere d’arte custodite nelle cappelle della Chiesa. 

Da non sottovalutare è anche l’idea di percorrere i duecento gradini che conducono al percorso panoramico al di sotto della guglia maggiore: si tratta di uno dei punti più alti della città, da cui è possibile ammirare la distesa dei caratteristici tetti spioventi di Ketterdam, nonché un grazioso scorcio dell’orizzonte del Mare Vero.

 

La mia città è il riflesso sottosopra che scorgo sotto le tue ciglia quando torni dalle tue passeggiate in assenza di gravità.

È una città fatta di vuoti, di panorami che i pittori non hanno mai visto, di sentieri che solo i piedi di uno spettro potrebbero mai sfiorare.

La mia città la percorro tutta in un tuo cenno del capo.

 

I viaggiatori più avventurosi sapranno trascorrere piacevoli serate tra i divertimenti offerti dallo Stave dell’Ovest, che non manca di tipici teatri in cui assistere a rappresentazioni della cosiddetta Comedie Brute, pittoreschi locali dove assaggiare le specialità della zona o case di gioco in cui tentare la fortuna. Si consiglia tuttavia di non scordarsi mai di fare affidamento sul buonsenso, di non portare con sé oggetti preziosi e di frequentare solo i locali consigliati sulla presente guida al fine di non incappare in spiacevoli incontri con soggetti non del tutto raccomandabili.

 

La mia città è sparsa come briciole sul davanzale di una finestra: una distesa irregolare di case sicure e nascondigli, disegni incoerenti che tu mi hai aiutato a mandare a memoria.

Ricordo ogni finestra, ogni sentiero fra le tegole, e ricordo la tua mano indicare ogni briciola di sicurezza.

 

A lungo abbandonato all’incuria, Quinto Porto ha subìto negli ultimi anni una sostanziale riqualificazione, trasformandosi in uno dei centri nevralgici per il trasporto di merci e per il turismo. Consigliamo quindi ai visitatori di trascorrere un pomeriggio nel quartiere sorto attorno al molo: se la fortuna sarà tanto buona da regalare qualche giornata di tempo sereno, il tramonto sul porto sarà uno spettacolo impareggiabile. Ma anche in caso di maltempo non mancheranno intrattenimenti preziosi, in grado di far dimenticare i disagi della pioggia.

 

La mia città è un riflesso di sole incagliato fra ciocche di capelli che conservano sempre cristalli di salsedine.

È un ormeggio che quasi ogni giorno resta vuoto, vuoto dell’ombra di una nave che compare senza preavviso nelle mattine di bruma.


 

Sei tu la mia città





 

 


 

Note: 

La storia partecipa alla challenge “GrishaVersi – Tenebre e Titoli” organizzata da Ciuscream sul forum “Ferisce più la penna”: l’idea è quella di scrivere una storia che abbia lo stesso titolo di una delle canzoni presenti (in questo caso, “Sei tu la mia città” dei Negramaro).

La mia “challenge nella challenge” è invece quella di provare a scrivere una storia al mese. Avrei voluto scrivere una flash al mese, per la challenge, ma già con la prima ho fallito e sforato il numero di parole. Il punto per me è provare a tornare a scrivere assecondando l’istinto, invece di pensare troppo (perché se penso, non scrivo, e infatti il 2023 si sta trasformando nella mia personale disfatta, da questo punto di vista).

Probabilmente, la maggior parte delle storie che produrrò per questa challenge avranno senso solo per me (tipo questa), ma vorrei per una volta provare a lasciar parlare le storie e non dare troppe spiegazioni  con le note, quindi sì, insomma, spero che questa flash troppo cresciuta abbia senso anche per qualcun altro oltre a me.

 

   
 
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