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Autore: Chiarazzz95    15/05/2023    0 recensioni
𝘾𝙤𝙣𝙘𝙡𝙪𝙨𝙖 √
Rebeca, una giovane principessa fuori dagli schemi, farà di tutto pur di non sopprimere il suo spirito ribelle, oppresso dal padre e dai suoi doveri da figlia ed erede del reame di Caicos. Sarà il pirata Jeon Jungkook, membro della temibile flotta Coreana dei cigni neri, a farle scoprire veramente cosa significa essere liberi di superare i confini e viaggiare oltre l'oceano che l'affascinava tanto.
🏴‍☠️Dalla storia:
*Accennò un sorrisetto soddisfatto, che sfumò non appena si ricordò con chi adesso, avesse effettivamente a che fare.
«Grazie dell'aiuto» Disse nervosamente.
Jungkook per sua sorpresa tornò con lo sguardo annoiato al suo rum.
«La prossima volta che immischi qualcuno nei tuoi problemi, assicurati almeno che non possa dartene altri»*
•••
Questa storia è una breve long romantica parte di una trilogia ispirata al mondo dei pirati, con riferimenti a Pirati dei Caraibi e Black sails. Non avrà capitoli numerosi e come ogni mia storia contiene scene violente e rigorosamente spicy!!🔥
Attenzione gli idol nelle mie FF fungono solo da presta volto e sono spesso OOC, per questo vi chiedo di separare la realtà dalla finzione e di divertirvi con la vostra immaginazione🙏🏻❤️
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Il Timoniere.


Erano passati diversi giorni dalla sconfitta del Cigno Nero.
Beh in realtà non era stata una vera e propria sconfitta.
Rebeca era viva, suo padre era morto, e suo figlio stava bene. Ma cosa valeva la vittoria di una ciurma se questa costava la perdita di qualcuno?

I lavori al timone era quasi ultimati. I Gabbiani attorno a loro ancora si cibavano dei corpi che galleggiavano i mare, librandosi in aria come predatori.

L'umore era pessimo.

Nessuno spiccicava più di tre parole, preoccupati delle sorti di Karen.

Erano in ritardo sulla tabella di marcia e dovevano mettersi in viaggio verso quella che fino a poco tempo fa per Rebeca era solo stata una prigione dorata.
Damien sicuramente sull'isola di Caicos li attendeva a braccia aperte, in quella che ovviamente era una trappola, ma avendo con sé un ostaggio a dir poco importante il Cigno Nero non aveva altra possibilità che finirci dentro con tutti gli stivali. Non avevano impostato un piano, non avevano l'umore adatto per prendere le redini della situazione, e Nam più di tutti si era rifiutato di salire al comando.
Sembravano diventati di pasta frolla, tutti dal primo all'ultimo camminavo sul vascello come fantasmi.

Rebeca salì la scalinata che portava al timone, lì dove Nam e Jimin si apprestavano a sistemare le ultime riparazioni prima della partenza. Nam appena la vide, si asciugò la fronte grondante con la manica, finendo con lo sporcarsi la pelle d'olio nero. Jimin alzò lo sguardo su di lei. Rebeca sembrava un lenzuolo bianco. Non si era fatta nemmeno un bagno, aveva ancora i capelli in condizioni disastrosi e gli occhi gonfi. In testa il cappello della sorella, l'unica cosa che era rimasta di lei su quella nave. Girava sul Cigno Nero senza fare rumore, come un guscio vuoto senza anima.

"Hai mangiato?" Le domandò Jimin, pulendo con la pezza il legno logoro del timone. Rebeca acconsentì con il capo. Se mangiava era solo per non fare un torto al bimbo che aveva in pancia, ma tanto anche lui sembrava nervoso, dato che ogni giorno le faceva rigettare ogni cosa toccasse il suo stomaco accartocciato.
"Bene" Rispose il pirata, strofinandosi le mani con il canovaccio.

Cookie le finì in spalla, e prontamente Rebeca gli diede un biscottino secco ancor prima che parlasse. Accennò l'unico sorriso pigro che le era stato strappato dopo giorni. Quando il cenerino le mordicchiò la guancia.

"Tra meno di un ora saremo pronti per salpare di nuovo. Yoongi e Hope si stanno occupando della rotta, Jin sta dando una mano alla cirma, nel controllare le scorte e catalogare le rimanenze. Dobbiamo valutare una tappa prima di Caicos." Le disse il contrabbandiere, carezzandole la testa prima di passarle di fianco.

"E lui dov'è?" Jimin si fermò, portando lo straccio logoro sulla spalla, tirò su il mento indicando la coffa, da giorni non più proprietà di Hope.
Rebeca di conseguenza alzò lo sguardo, e gli occhi le scottarono per il sole rovente e la luce diretta.

"Sempre lì, prima gli ho portato da mangiare, ma..quei gabbiani sembrano diventati più famelici di lui" Rispose, prima di avviarsi nuovamente verso la vasca da bagno che lo stava aspettando. Rebeca rimase imbambolata ancora per qualche minuto, finché Nam non le diede una pacca sulla spalla per farla riprendere.

"Non devi sentirti in colpa Beca, è solo a causa di quel Damien se siamo in questa situazione del cazzo"

"In realtà non mi sentivo in colpa, ma per come lo hai detto, adesso mi sento anche peggio" In realtà quelle non erano le vere intenzioni del pirata, ma purtroppo Rebeca era diventata incredibilmente suscettibile nell'umore. Nam lasciò stare, filando dritto dietro a Jimin che era già scomparso.
La ragazza tornò a guardare in cima all'albero, dove non vide altro che un paio di stivali spuntare a penzoloni dalla pedana. Doveva fare qualcosa, eppure non sapeva bene come far incollare quella situazione, quando lei più di tutti aveva il cuore frantumato.

Si fece coraggio, arpionando con le dita la corda a mo' di ragnatela che pendeva dall'albero maestro e con tutte le sue forze si tirò su in modo da scalare quella matassa. Mise un piede dietro l'altro agganciando gli stivali alle celle, utilizzando così i legacci come fossero una grande scala, con le braccia fece forza per salire. Passo dopo passo, il pavimento della nave si faceva più lontano e il vento leggermente più forte.
Rebeca cercò ad ogni modo di non guardare giù, rischiando così di morire d'infarto. Se solo qualcuno della ciurma l'avesse vista fare un'azione così sconsiderata per una donna in dolce attesa, l'avrebbero fatta mangiare dagli squali.
La corda le scricchiolò sotto le dita, ma comunque rimase salda e poté continuare la risalita. Dondolò un po' troppo, ma superata la paura Rebeca strinse i denti e si gonfiò del coraggio che la fece avanzare oltre.
Tuttavia raggiunta la cima si rese conto di una cosa non da poco. La coffa era troppo stretta per due persone, ed essendo già occupata, lei sarebbe rimasta appesa come una bandierina al vento.
Ad un soffio da lei, seduto sul legno e con lo sguardo perso nel vuoto,
Rebeca vide il profilo del pirata che stava cercando.
Il ragazzo si voltò solo quando si rese conto di chi fosse venuto a trovarlo questa volta. Rebeca non l'aveva più visto da giorni, e rimase scossa da quella benda nera che gli copriva lo splendo occhio sinistro una volta color acqua marina.
Fortuna, le aveva raccontato Jungkook che fosse svenuta nel mentre lo avevano ripescato dal mare, perché il suo perfetto volto era stato sfigurato, e macabra era la ferita che gli aveva inferto quel pezzo di merda di Damien che lo aveva anche di conseguenza privato per metà della vista.
La cosa buona però, era che Taehyung fosse vivo e vegeto, nonostante da giorni passava le sue ore lì, in cima all'albero scendendo solo per il minimo necessario.
Rebeca sospirò e Taehyung la guardò con l'occhio buono, finendo però subito dopo con lo sguardo rivolto nuovamente verso l'orizzonte. Come se lì, potesse vedere qualcosa che gli altri non erano in grado nemmeno di percepire.

"Tae, perché non scendi?" Domandò, rimanendo incollata alle corde. Le braccia iniziavano a farle male, ma nulla le avrebbe impedito di tirare giù quel musone da lì.

"Non vi è motivo" Rispose con voce bassa. E Rebeca sapeva bene il perché. Il suo motivo se ne era andato per miglia in mare, come prigioniera e condannata a morte, ma nonostante ciò quella piccola speranza in lei non si era spenta. Eppure quella fiammella in Taehyung sembrava svanita del tutto. Come se quella luce fioca fosse scomparsa da un momento all'altro, portandolo in quello stato di depressione che non era per niente da lui. Rebeca stette qualche secondo in silenzio, finendo con l'ascoltare il rumore delle onde e il gracidare dei gabbiani non ancora sazzi.

"Tahyung, stiamo per ripartire e abbiamo bisogno del nostro timoniere. Ci servi tu per salvare Karen" A quel nome il pirata sembrò reagire con un piccolo spasmo, ma scomparve non appena i pensieri cupi del ragazzo tornarono a mangiargli il cervello.

"Salvare? Come si può salvare qualcuno che è sicuramente già morto?" Rispose, giocherellando con l'anello che portava all'indice.

"Non dire cazzate, non sappiamo se sia così e sono sicura che Damien non abbia intenzione di giustiziarla, almeno non finché non avrà il suo vero obbiettivo. Che adesso è appeso ad almeno dieci metri di altezza con solo qualche corda. Quindi o scendi giù, o mi lancio disotto, facendo scomparire l'ultima possibilità di salvezza del capitano e anche il suo adorato nipotino ancora non nato"

"Non me ne frega un cazzo"

Taehyung la guardò con occhi infiammati, e Rebeca resistette all'impulso di vuotare il sacco e ammettere che fosse tutta una farsa. Ma sembrò funzionare, perché il pirata mosse impercettibilmente l'angolo delle labbra, contrariamente alle sue parole.

"Ah così non ti interessa?" Rispose staccando la mano sinistra. Rimase appesa per miracolo, finendo con il dondolare pericolosamente sulle corde instabili. Un solo passo falso e l'equilibrio se ne sarebbe fottuto della sua buona volontà, facendola fracassare al suolo.

"Il povero e depresso Taehyung deve rimanere qui a piangersi addosso. Chissà cosa farebbe Karen se ti vedesse. Uno dei suoi migliori, se non il preferito, intento a perdere tempo invece di andare a salvarla. Scommetto che perderebbe interesse in te, magari se ne tornerebbe da Jimin che si sta dando tanto da fare per riaggiustare la nave e correre da lei" Non le piaceva dire quelle cose, ma stimolare la rabbia di Taehyung era l'unica cosa che avrebbe potuto farlo tornare con i piedi per terra.

Eppure non sembrava funzionare, anzi rischiava che fosse proprio Taehyung a spingerla disotto e togliersela dai piedi una volta per tutte.

"Stai rischiando grosso ragazzina" Ringhiò, stringendo le nocche. Una reazione che finalmente la portava da qualche parte.

"No, tu stai rischiando grosso! Hai questa occasione che stai sprecando inutilmente. Quando c'è la minima speranza che lei sia ancora viva lì da qualche parte e ci stia aspettando..ti stia spettando. Non sei riuscito nemmeno a dirle che l'amavi, eppure sono convinta che lei non aspetti altro, e vuoi farla rimanere con il dubbio che tu sia morto?!" Rebeca alzò talmente tanto la voce che il fiato la costrinse a respirare affannosamente.

"Sai come si sentirà mia sorella? Volete entrambi lasciarvi morire come due coglioni? Non eri te che disprezzavi Romeo e Giulietta? Non hai quell'irrefrenabile impulso di andare fino in fondo pur di salvarla!?"

Taehyung sgranò l'occhio e distese i nervi tesi delle guancie, le sue labbra si schiusero e fu allora che la ragazza puntò dritto al suo cuore.

"Non eri te che dicevi che non ha senso amarsi quando si finisce tutte e due sotto terra a farsi mangiare dai vermi, o in fondo al mare sbranati dai pesci?! Molto meglio scoparsi e viversi tra le lenzuola!, No Tae?!" Era talmente presa, che non si rese conto della corda che si spezzò tra le sue mani. Rebeca spinta dalla gravità si ritrovò a cadere all'indietro presa alla sprovvista.
Pensò a quanto fosse stato stupido quel gesto avventato.
Non voleva veramente gettarsi, eppure ironia della sorte, la fortuna le aveva reciso l'unico appiglio che la distanziava da una caduta mortale. Chiuse gli occhi e attese il momento stesso in cui si sarebbe schiantata, sicura di sfracellarsi al suolo come un pomodoro troppo maturo.
Non successe, ovviamente.
Taehyung le stava finalmente sorridendo, agganciato alla cima che aveva usato per gettarsi di sotto per acchiapparla al volo. Rebeca si sentì soddisfatta e decisamente sollevata, le aveva salvato la vita e l'aveva stretta a sé portandola fino a terra, lì dove la ragazza tentennò alcuni passi incerti in cerca dell'equilibrio perso a causa dell'adrenalina.
Lasciò andare il torace di Tae e fece qualche passo tremolante, finché non andò a sbattere contro il petto di Jungkook. Rebeca sorrise come una bambina colta con le mani nella marmellata, al pirata che aveva lo sguardo più intimidatorio che gli avesse mai visto in volto.

"Ciao, stavo..io stavo recuperando..avevamo bisogno del timoniere così pensavo.."

"Stavi per ammazzarti ecco cosa.." Rispose scocciato il ragazzo, finendo però con gli occhi sorpresi sulla figura di Taehyung a pochi passi da lui. accantonò quella vicenda, avrebbe fatto una lavata di capo a Rebeca più tardi, e ringraziò il compagno con un cenno del capo di tutto rispetto.

"Sei di nuovo dei nostri?" Domandò, porgendogli la mano. Taehyung la guardò schifato, prima di alzare gli occhi al cielo e stringerla in una amichevole riappacificazione.

"Non vorrei rovinare questo bel momento di ritrovo, ma dobbiamo andare e ancora non abbiamo un sostituto capitano" Intervenne Namjoon, incrociando le braccia al petto. Dietro di lui la bandana rosso fuoco di Hope- che lo rendeva inconfondibile- spiccò tra i marinai. Insieme ai capelli chiari di Yoongi e alle spalle larghe di Jin.

"Si, mi sto annoiando qui, e poi siamo tutti d'accordo su chi debba essere a guidare questa spedizione" Jimin era già dietro di lei, e si stava pulendo le unghie con un coltellaccio. Rebeca so sobbalzò per non averlo sentito arrivare nemmeno questa volta.

Ma come diavolo faceva?

Jungkook sorrise, dandole una pacca dietro al sedere. Rebeca, anche se sorpresa da quella poca galanteria, capì al volo e si sfilò il cappello di Karen solo per passarlo a Taehyung.

"Starà molto meglio a te" Disse.

Il pirata le sorrise, mostrandole i denti bianchi, e il suo occhio chiaro si infiammò di una luce intensa quando lo prese in mano. La benda nera che gli copriva l'occhio, nonostante nascondesse una ferita orribile, lo rendeva ancor più uomo rendendolo ancor più maturo e affascinate di quanto già non fosse. Una cicatrice sarebbe rimasta a ricordargli lì dove aveva fallito e continuava a far male. Ma quando Taehyung afferrò il timone e si mise in testa tricorno della donna che andavano a riprendersi, le sussultò il cuore.
Rebeca strinse il palmo della mano che Jungkook le aveva poggiato sul ventre e felice, lasciò che le schioccasse un tenero bacio tra i capelli.

La bandiera del Cigno Nero iniziò a svolazzare fiera, battendo sull'albero maestro. I venti sembravano favorevoli e issate le vele la nave iniziò a prendere velocità sulle onde cristalline. I mozzi gridarono di gioia quando il veliero riuscì finalmente a salpare per mare.

"In alto i colori, razza di mezze seghe!" Ringhiò Taehyung esuberante in quella nuova veste da comandante. Facendo sorridere tutti. Ricordò molto qualcuno di loro conoscenza.

"Si va a Caicos! Abbiamo un cazzo di capitano da recuperare!" Urlò, sfoggiando il suo miglior sorriso d'intraprendenza.

E il Cigno Nero, senza temere nuove sfide e a favore di vento, partì per una nuova avventura.
Pericolosa, amara, ma anche avvincente e romantica.

Ma questa, ciurma.. sarà un'altra storia.
 

-Fine.

🏴‍☠️Angolo della ciurma:

Allora ciurma, quest'avventura per ora finisce qui. Sono veramente felice di aver intrapreso questo viaggio con voi, che mi avete sostenuto tanto, interagendo molto con la storia, e facendomi divertire come una pazza nei commenti. Grazie di cuore💜

Spero di aver concluso secondo le vostre aspettative, Tae è vivo, i protagonisti anche, ma ovviamente in futuro è già in progetto un volume 2 . JK e Rebeca saranno comunque molto presenti, ma si andrà soprattutto a scavare nel profondo del nostro timoniere e forse..ci sarà qualche nuova sorpresa?😏

Bene, non mi resta che ringraziarvi ancora e augurarvi tante cose belle💜

Un bacione e alla prossima 😘
ChiarazZz 🖤

   
 
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