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Autore: Captain Jane Claude    22/05/2023    0 recensioni
"Mi dispiace."
Jake riesce a percepire il cuore di Rooster battere sotto alle dita, sotto a quelle dita che stanno stringendo il polso dell'altro per trattenerlo.
Rooster lo guarda impassibile. Non del tutto impassibile, in realtà. C'è ancora dell'astio che brucia fiero dopo la lite che hanno avuto durante il debriefing.
"Che cosa hai detto, Seresin?"
[Rooster x Hangman (Hangster)🐓/ Top Gun: Maverick 🔥 / Narratore Inaffidabile, Lovers to Rivals, Hopeful Ending]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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• Scritta per il May I Write 2023 🌸 del gruppo Non Solo Sherlock

(Prompts: Schiena, “Ho sbagliato”, Ciò che non sono riuscito a spiegare, Un aeroplanino di carta che vola nel cielo)

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Le Parole Che Non Ti Ho Detto

"Mi dispiace."

La voce troppo flebile. Rooster non può averlo sentito.

Jake riesce a percepire il cuore di Rooster battere sotto alle dita, sotto a quelle dita che stanno stringendo il polso dell'altro per trattenerlo.

Rooster lo guarda impassibile. Non del tutto impassibile, in realtà. C'è ancora dell'astio che brucia fiero dopo la lite che hanno avuto durante il debriefing.

"Che cosa hai detto, Seresin?"

Il tono suona quasi minaccioso, le parole suonano più come se avesse detto "cosa hai avuto il coraggio di dirmi?", ma quantomeno Rooster non ha (ancora) cercato di liberare la mano dalla sua presa. A Jake sembra già una vittoria.

"Ho sbagliato", Jake abbassa lo sguardo, è comunque un sussurro, ma pare comunque più deciso di prima.

Jake prende un respiro più profondo e si decide a guardare Rooster negli occhi: "Non avrei...Non avrei dovuto tirare fuori la storia di tuo padre, ho sbagliato."

Le palpebre di Rooster sbattono lentamente, Jake sa che non è da lui. Non è da lui scusarsi. Non è da lui ammettere di aver sbagliato, assumersi le proprie colpe. Rooster sembra sorpreso a buon ragione.

Però i rimpianti e i rimorsi sembrano essersi accalcati sulle sue spalle, a volte ancora non capisce come abbiano fatto a perdere tutto. A permettere che quello che avevano scivolasse via tra le loro mani.

Dopo anni, di notte ancora gli manca sentire il calore del suo petto contro la schiena. Gli manca persino sentirlo russare. Gli mancano i suoi sorrisi quando è così divertito che si dimentica di preoccuparsi per qualcosa, e gli manca sentirlo suonare e sapere che sta cantando per lui.

Sono passati anni, erano più giovani, forse più ingenui, ma Bradley lo faceva sentire felice in un modo stupido e insensato. Pilotavano caccia da decine di tonnellate eppure essere in cielo con lui lo faceva sentire come se stessero volando su ali di carta, leggeri come in un gioco di bambini.

Avrebbe dovuto dirgli che lo amava quando poteva. È abbastanza sicuro che anche Bradley lo amasse, ma sono sempre stati pessimi quando si trattava di parlare di sentimenti. E di paure.

Non riesce a credere che adesso diano la caccia a quelle paure per trovare un varco nell'altro, per colpirlo dove fa più male.

Bradley è cresciuto in mezzo alle leggende dell’aviazione navale, suo padre è stato alla Top Gun trent’anni prima di loro ed è morto in servizio quando Bradley era ancora un bambino…e ciò che Jake proprio non può riuscire a spiegare è quanto l’abbia ferito aver scoperto tutto questo attraverso una foto. Forse quello che avevano non era abbastanza importante? Credeva che Jake non avrebbe capito? Forse per Bradley era solo una bella scopata.

Bradley non l’ha mai amato.

Chissà quante cose Bradley non gli ha detto. Forse non l’ha mai conosciuto davvero.

In aula sperava di ferirlo quanto Bradley aveva ferito lui, ma adesso non gli rimane nessuna vittoria e nessuna soddisfazione. Si sente solo più vuoto. E ancora più distante.

La ferocia con cui l’aveva guardato…Voleva che Bradley lo guardasse ma non era quello il tipo di sguardo che voleva.

Jake sospira. Un respiro profondo per cercare un’audacia più saggia dentro di sé: “Scusa.”

Bradley si avvicina, serio, ma Jake fatica a capire cosa stia provando. Per l’ennesima volta. La mano ancora stretta attorno al suo polso.

Bradley distoglie un attimo lo sguardo, il suo polso scivola nella presa e le sue dita stringono leggere la mano di Jake.

Jake non riesce a frenare le parole: “Non me l’hai mai detto.”

Bradley solleva lo sguardo su di lui, la mandibola contratta, gli occhi colpevoli. Annuisce.

Jake fissa la sua mano, stretta in quella di Bradley, come se il tempo fosse tornato indietro e niente fosse mai cambiato, e pensa a tutte le cose che non gli ha mai detto, a quante cose del suo passato avrebbe voluto raccontargli senza riuscirci. Sente la rabbia scemare e prendere un’altra forma.

Jake prosegue: “Mi dispiace…per tutto quello che non ti ho mai detto.”

Bradley spalanca gli occhi e, come se non potesse fermarsi, lo abbraccia, una mano sulla sua schiena e una mano tra i suoi capelli.

Jake, incredulo, lo sente esalare un respiro che sembra sciogliere la tensione che irrigidiva il suo corpo. Bradley lo stringe per un attimo più forte a sé, mormorando vicino al suo orecchio: “Dispiace anche a me.”

Prima che Jake riesca a fare qualcosa, Bradley scioglie il suo abbraccio e lo guarda con occhi carichi di rimpianto e rammarico…e speranza?

Jake sorride leggermente e Bradley sussurra, esitante: “Quando vorrai parlarmene, sarò qui.”

Jake annuisce, più sereno. Forse è davanti a loro, il momento in cui potranno dirsi tutto ciò che non hanno mai osato dire.

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Grazie per la lettura! 💖

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