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Autore: GladiaDelmarre    31/05/2023    2 recensioni
Joel ed Ellie stanno compiendo un viaggio difficile, dove rischiano la vita quotidianamente, ma allo stesso tempo possono anche succedere cose sorprendentemente belle. Ogni capitolo rappresenta uno di questi momenti.
Se questa storia vi piace, fatemelo sapere!
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Queste piccole OS partono da un'iniziativa con la mia amica Martina, con 10 prompt+1 a Maggio e altri 6 a Giugno.
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Cenni di underage - linguaggio volgare - age gap - violenza tipica del canon
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Ellie, Joel
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Not all those who wander are lost'
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La casa sulla collina era stata occupata da una vecchia coppia, un tempo. Adesso erano entrambi morti, uno strangolato da Joel, l’altro pugnalato da Ellie. In realtà non erano più loro ormai, da quando un infetto di passaggio li aveva morsi e resi schiavi del Cordyceps. 

Erano morti insieme, e questo era più di quanto in molti possero sperare.

 

La costruzione era antica, le assi che ricoprivano le pareti esterne erano rovinate e scolorite da oltre cento anni di sole, di pioggia e di vento. Anche gli interni erano usurati e rovinati. Dalle finestre sbarrate con pezzi di legno filtrava quel tanto di luce che bastava per vedere una carta da parati sbiadita e strappata, e mobili che dovevano essere stati fuori moda da molto prima della pandemia. 

Joel l’aveva scelta come rifugio perché la casa aveva una sorta di torretta che si alzava al di sopra del secondo piano, e questo la rendeva difendibile e più sicura. Avrebbero passato lì la notte. 

 

Alla torretta si accedeva da una botola nel soffitto del piano sottostante. Delle finestre sui quattro lati solo una rimaneva intatta, le altre non avevano più nè vetri nè infissi. Il tetto era però ancora solido, così come i muri fatti di mattoni, e questo era tutto quello di cui avevano bisogno. Da un lato era stata appoggiata una pietra larga e piatta: molti fuochi erano stati accesi in quell’angolo, per molti anni. 

 

I mobili antichi bruciavano meglio di quanto avesse creduto. Gli occhi di Ellie si erano rattristati per qualche attimo quando lui aveva usato l’accetta per farli a pezzi, ma non aveva detto nulla. Anche lei sapeva che in quella casa non sarebbero serviti più a nessuno, mentre loro potevano usarli per avere un pasto caldo e una notte di riposo tranquilla. Le fiamme non erano alte perché non potevano permettersi di fare un fuoco troppo visibile, ma il fuoco metteva Ellie sempre di buonumore. E in fondo anche Joel lo preferiva, quando non era troppo rischioso.

 

Ellie si era tolta le scarpe umide d’erba bagnata e le aveva aperte per farle asciugare bene. Aveva sfilato anche i calzini, e ora tendeva i piedi nudi verso le fiamme calde, stiracchiando le gambe.

 

“Joel, perché non ti levi le scarpe anche tu?”.

“È sempre meglio tenerle, non si sa…”

“Ma cosa” lo interruppe lei, “Sei letteralmente seduto col culo sull’unico ingresso che c’è. Chi cazzo vuoi che si arrampichi per arrivare fin qui?”.

“Ragazzina, sono io l’adulto qui. So io cosa è meglio” rispose, burbero.

“Pff” sbuffò lei. Poi emise un sospiro soddisfatto, volutamente esagerato. Dopo un attimo ruotò le gambe verso Joel, seduto accanto a lei, e gli sventolò un piede davanti alla faccia, muovendo le dita “Fai come ti pare, ma non sai cosa ti perdi”.

 

Joel la afferrò al volo, tirandola verso di sè.

“Puzzi, ragazzina”.

“Senti chi parla. Sono due giorni che dico che dovremmo fare il bucato” lo rimbeccò lei.

“Quel torrente che abbiamo passato poco prima di arrivare qui” brontolò Joel. “Potremmo fare domani il bucato, e riposarci. È un buon posto alla fine”.

Ellie gli sorrise, luminosa. Era chiaro che ci avesse sperato nel momento in cui erano arrivati. Lo guardò con gli occhi scintillanti e Joel si sentì come messo a nudo. 

 

Le lasciò andare la caviglia e le scostò le gambe. 

“Spostati, mocciosetta”.

“Vecchio. Nemmeno riesci più a sfilarti le scarpe. Ti aiuto”.

 

Ellie tirò via gli stivali ed i calzini a Joel e li sistemò con cura davanti al fuoco accanto alle sue converse. A Joel sembrarono minuscole viste così accanto ai suoi scarponcini. Ed Ellie era così… devota. Così gentile, così desiderosa di compiacere, nei suoi modi goffi, adolescenziali.

 

È così giovane… troppo giovane.

 

Joel scosse la testa, scacciando via i pensieri.



Quella notte avrebbero riposato bene. Non importava altro







Notes: Martina è piena di Meraviglie su Instagram <3


 
   
 
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