Il ballo
a Stin'sen House
Ginny
sospirò e si distese
sul copriletto aprendo le braccia.
"Cosa ti metti
stasera?" La rossa alzò appena le palpebre e
guardò Hermione da sotto le
ciglia.
"Il pigiama?"
ironizzò, sospirando.
"Dai, Ginny, è un
ballo del Ministero! E stasera ci sarà proprio tutto il
mondo magico, pensa che
viene anche Shakebolt! Mi ha promesso che parleremo della mia campagna
per il
C.R.E.P.A!" esclamò entusiasta.
Interessante
come un vermicolo in uno stivale,
pensò la rossa, ma non ebbe il
coraggio di dirlo ad alta voce: non voleva offendere Hermione, anche se
considerava il C.R.E.P.A una perdita di tempo. La ragazza richiuse gli
occhi e
girò la testa per non farsi vedere dall'amica: le piacevano
i balli, ma odiava
quelli del Ministero: la gente era indiscreta, spettegolava e cercava
di
scoprire i segreti degli altri. In pratica come a Hogwarts,
però più in grande.
Molto più in grande.
"A te piace andarci
perché nessuno parla alle tue spalle…" la
rimproverò, quando non le venne
in mente un motivo sufficiente per declinare l'invito.
"Sicuramente
parleranno anche alle mie spalle, ma… indovina? Non mi
interessa!"
Hermione ridacchiò come non aveva mai fatto neanche da
ragazzina. No, a lei non
interessava davvero. Forse perché su di lei si dicevano solo
cose belle. Perché
lei aveva salvato il mondo magico. Perché lei era una delle
persone più
importanti e la gente faceva a gara a mostrarsi gentile e a farle
favori.
Sospirò: non voleva sembrare invidiosa o ingrata, ma aver
lasciato che Harry
rimanesse in Romania ed essere tornata a casa ad affrontare i
pettegolezzi di
tutti, da sola, l'avevano un po' provata.
"Vieni anche tu, magari
verranno anche Neville e Luna…" Ginny annuì,
ormai convinta: la sua
assenza avrebbe fatto chiacchierare molto di più della sua
presenza e lei si
sarebbe comunque arrabbiata a leggere le bugie che i vari giornali
scandalistici avrebbero propinato ai lettori. Forse, se non avesse dato
modo di
parlare di sé, non avrebbero scritto niente. Almeno avrebbe
visto gli altri.
Hermione sorrise
e
accarezzò i capelli dell'amica. Sapeva che aveva bisogno di
distrarsi e chi lo
sa, forse anche di conoscere gente nuova: la sua relazione con Harry
era
naufragata, ma lei doveva solo guardare avanti.
"Devi solo svagarti
un po'…"
Ginny si alzò dal letto e
si tolse l'accappatoio. "La mia idea di svago è differente
dalla tua, mi
sa… Comunque mi sono svagata la settimana scorsa, nel letto
di…" iniziò,
girando le spalle a Hermione e mostrando la schiena e la parte
posteriore delle
braccia all'amica.
"Santo Merlino!"
"Oddio, no, non
proprio così tanto" disse Ginny, voltando il viso verso di
lei,
fraintendendo la sua esclamazione. "Non un disastro, ma niente di
così
eclatante, purtroppo… Era solo Richard del…"
"Lascia stare il
sesso, sto parlando delle tue braccia! Che hai fatto? Sono…
bordeaux, proprio
rosso fuoco, molto più dei tuoi capelli!" spiegò
Hermione, indicandola.
Ginny
alzò le spalle
mentre si infilava la biancheria.
"Ah, sì, mi sono
scordata di mettere la lozione solare, e ieri quando abbiamo fatto
l'allenamento mi sono scottata, ma non preoccuparti: sono stata al San
Mungo e
mi hanno curato. Guarda, in faccia sto benissimo!" disse ancora,
lanciando
uno sguardo alla piccola toilette che c'era in fondo al suo letto e
cercando di
guardarsi allo specchio.
"Sì, il tuo viso è
abbronzato, ma le tue braccia…" disse ancora Hermione,
scrutandola con la
fronte aggrottata. "E perché solo gli avambracci sono
così… rossi?"
chiese ancora, avvicinandosi e prendendole una mano, e osservando la
linea
quasi perfettamente orizzontale che, sul bicipite, divideva la pelle
chiara con
cui era nata da quella abbrustolita dal sole.
"È perché indosso la
T-shirt mentre faccio allenamento" spiegò. Qualcuna delle
altre ragazze aveva
iniziato ad arrotolarsi le maniche sulle spalle, così da
abbronzarsi più
uniformemente, ma lei non ci aveva pensato, né le
interessava particolarmente.
"Ma si vedrà con il
vestito! È senza maniche…" constatò
Hermione, osservando l'abito che
avrebbe dovuto indossare l'amica: era verde, di molte
tonalità e di una stoffa
leggera, così impalpabile al tatto da sembrare magico, ma
era smanicato.
"Allora vorrà dire
che non verrò!" Merlino, perché non ci aveva
pensato prima? Quella era un'ottima
scusa!
"No, no. Dovrei avere
uno scialle. Aspetta che lo cerco."
Hermione guardò dentro la
sua borsetta allargata con un incantesimo di estensione e ci
infilò dentro
tutto il braccio. "Uffa, ma dov'è? L'ho preso su, sono
sicura…"
borbottò.
"Ma non occorre,
Herm…"
"Sì, ce l'ho, ce
l'ho!" esclamò dopo poco, interrompendola. Hermione
tirò fuori dalla
borsetta uno scialle bianco di pizzo. Molto carino a dir la
verità, ma non
proprio nello stile di Ginny.
"Mmm…" mormorò
la rossa, mentre Hermione apriva del tutto la stoffa. "Non vorrei dire,
ma
non ci sta molto bene…"
La riccia impugnò la
bacchetta e, senza neanche parlare, incantò lo scialle che
divenne nero e
lucido, lo appoggiò sul vestito steso sul letto e anche
Ginny dovette ammettere
che faceva la sua figura.
Sospirando annuì e acconsentì
ad andare al ballo.
"Dove hai detto che sarà,
stavolta? A casa di chi?"
*
All'ennesimo 'Ti
trovo
bene… e Harry come sta?' Ginny pensò che avrebbe
preferito farsi torturare con
mille cruciatus piuttosto che rimanere un altro minuto lì.
Come avrebbe voluto
potersi smaterializzare a casa, ma poi chi l'avrebbe sentita sua madre
e la sua
fissa per il galateo magico? I coniugi Stin'sen erano una coppia
bigotta ed
esageratamente pomposa, se non fosse stata in compagnia della sua
famiglia
avrebbe volentieri suscitato un po' di clamore, solo per
scandalizzarli. Il
problema era che erano ben visti al Ministero e sua madre le aveva
lanciato
occhiate di fuoco ogni volta che aveva pensato -solo pensato!- di dire
qualcosa
di sconveniente. Così, con un enorme sforzo di
autocontrollo, aveva sorriso e
ringraziato quando l'etichetta lo richiedeva.
Per fortuna la dimora degli
Stin'sen era maestosa, oltre che bella ed elegante così si
guardò intorno,
cercando, nell'enorme sala, un posto dove nascondersi. Così
poteva dire di
essere rimasta e che non l'avevano vista perché stava
chiacchier… ehm…
intrattenendo una conversazione interessante con qualcuno di
importante.
Chiunque.
Mentre ascoltava con un
orecchio solo il Ministro McRiggen che spiegava a Hermione, Ron e al
resto
della sua famiglia, di come avesse salvato un manufatto raro da una
tomba
egizia che stava per cadere nelle mani di una squadra di babbani, Ginny
pensò
che fosse il momento buono per sparire oltre le tende del salone e
vedere cosa
ci fosse al di là delle colonne che fiancheggiavano la
grande sala.
Mentre camminava
velocemente per impedire a chiunque di fermare la sua fuga, vide il
tavolo del
buffet e un elfo che stava facendo apparire spuntini e dolci nei vassoi
poco
prima vuoti. Oh, sarebbe sicuramente passata di lì prima di
nascondersi! Magari
si sarebbe seduta da qualche parte a mangiucchiare qualcosa e si
sarebbe anche tolta
le scarpe: quei dannati sandali con il tacco erano uno strumento di
tortura!
Quando arrivò davanti al
tavolo adocchiò velocemente ciò che le
interessava e allungando prima un
braccio e poi l'altro, prese un grosso dolcetto con crema e frutta e un
bicchiere di vino. Il fatto che riuscì a fare tutto senza
mai fare cadere lo
scialle, che le dava un bel po' di noia, né intingerlo nei
vassoi e piatti da
portata, la fecero sorridere e decidere di aver preso la giusta
decisione.
Camminò spedita verso l'unica tenda che vedeva slacciata e
si intrufolò dietro,
per scoprire una veranda chiusa che correva lungo tutta la lunghezza
della
sala, che rimaneva seminascosta agli occhi di tutti, dietro alle spesse
tende
allacciate. Con una smorfia, piegò un po' una gamba e poi
l'altra, controllando
se in quella stanza ci fosse una panchetta o un posto per sedersi ma
non ne
vide, forse perché era molto buio, perché alla
fine sembrava il posto adatto
per imboscarsi e riposare. Sospirando, si dedicò all'altro
suo interesse
urgente: il cibo.
Mentre addentava il
dolcetto, lo scialle le cadde nell'incavo del gomito e lei si maledisse
ancora
per non essere rimasta a casa. Provò a dare dei colpi con il
braccio, ma quel
dannato scialle non ne voleva sapere di tornare al suo posto e lei non
riusciva
neanche a prendere la bacchetta, con le mani occupate.
"Weasley, proprio te
cercavo!"
Ginny sobbalzò mentre
lasciava cadere sia il dolcetto che lo scialle e si voltava verso una
delle
voci più fastidiose che ricordava.
*
Blaise osservava
tutto il
locale da dietro la colonna centrale della sala da ballo, protetto
dalla tenda
di velluto. Conosceva Stin'sen House abbastanza bene e sapeva da dove
poter
controllare la situazione senza essere visto.
Da quando aveva lasciato la
casa della sua infanzia un piccolo tarlo continuava a martellargli in
testa:
perché sua madre aveva scritto quelle cose proprio su Ginny
Weasley? Era un
caso che si fossero incontrate oppure la piccola rossa aveva cattive
intenzioni
con la donna? Purtroppo da quando sua madre aveva iniziato ad avere
problemi di
concentrazione e di perdita di memoria, Blaise era diventato
più protettivo nei
suoi confronti e forse anche un po' paranoico.
E non aveva smesso di
pensare a lei, alla Weasley. L'aveva cercata nella folla delle danze,
ma non
l'aveva vista, e aveva pensato che quella sera non fosse venuta, fino a
quando
non l'aveva notata in un gruppetto di persone che si erano fermate a
parlare
con McRiggen, vicino al palco dell'orchestra.
Conoscendo la fama della
parlantina del Ministro, si era messo comodo, pensando che lei e la sua
famiglia sarebbero stati rapiti per almeno un'ora.
Fu così con interesse e
piacevole sorpresa che seguì quella piccola fiamma vestita
di verde, quando la
vide indietreggiare e scappare letteralmente dalla situazione:
attraversò la
sala diretta al tavolo del buffet e poi si incamminò
velocemente nella sua
direzione.
Blaise aveva spento la
lampada alle sue spalle, facendo un passo indietro e lasciando quel
tratto
nella penombra, mentre le altre luci illuminavano lo spazio,
così da poter
osservare la ragazza senza farsi vedere, quando capì che
avrebbe attraversato
le colonne e le lunghe tende per nascondersi.
Lei non lo aveva visto,
così come aveva immaginato, ed era entrata con le mani
impegnate, si era
guardata intorno, ma non verso di lui, e aveva addentato un dolce che
stringeva
delicatamente fra le dita. La sentì borbottare quando una
parte del suo vestito
cadde, scoprendole le spalle e lui rimase a contemplare quella piccola
figura
mentre si agitava: non la vedeva da Hogwarts, ma aveva visto e letto
qualcosa di
lei sui giornali, dopo la fine della guerra magica. Fece un passo e
capì che quello
che le copriva le spalle era uno scialle e che lei non riusciva a
tirarlo su
per rimetterlo al suo posto. Ma quello che lo incuriosì
furono le sue braccia: la
sua pelle era strana e cambiava colore improvvisamente in una linea
diritta. Come
quella volta che aveva fotografato il mare calmo in pieno giorno: un
orizzonte,
quasi. Quando capì che era l'abbronzatura, una strana
sensazione si accoccolò
dentro di lui. Lei iniziò a fare dei movimenti strani e
Blaise capì che non
avrebbe lasciato andare ciò che teneva in mano per prendere
la bacchetta, così impugnò
la sua, avvicinandosi.
La chiamò, e forse esagerò
un po', perché lei si spaventò e
lasciò cadere il dolce sul pavimento, schizzandogli
le scarpe di crema, mentre una fragola rotolava verso di lui, e lo
scialle lo
seguì subito dopo, depositandosi sulla macchia sul pavimento.
"Santo Merlino,
Zabini! Mi hai fatto cadere il dolcetto!" esclamò, quando lo
riconobbe. Blaise
rise: era divertente quasi quanto a scuola.
"Anche il tuo scialle
si è rovinato" constatò, chinandosi e prendendolo
con la mano, nonostante
avesse la bacchetta in pugno. Purtroppo quando hai un'educazione rigida
alle
spalle, non riesci sempre a schivarla e spesso le cortesie vengono
fuori da
sole; anche per le persone che non se lo meritano.
"Vabbè, quello mica
dovevo mangiarlo, posso pulirlo con un incantesimo!" mormorò
sconsolata,
continuando a guardare il pavimento.
Blaise si avvicinò,
pulendosi le scarpe nel frattempo, e le allungò lo scialle,
pensando se dovesse
o meno offrirsi per andargliene a prendere un altro: decise di non
farlo. No,
non era proprio il caso.
"La tua abbronzatura
è…" Indeciso su cosa dire, il ragazzo si
fermò e lei si girò verso di lui,
con la mano libera sul fianco, ignorando lo scialle che lui le porgeva,
pronta
a brontolare ancora. E Blaise l'avrebbe anche ascoltata se in quel
momento non
avesse visto la linea curva, proprio sotto la base del collo, che le
segnava
l'abbronzatura. Non riuscì a fermare lo sguardo che
volò giù, scese sul petto e
si fermò sulla scollatura, generosa, del vestito. La pelle
candida spariva
sotto a quel tessuto che sembrava impalpabile e lui si
immaginò la ragazza a
seno nudo: doveva essere una visione…
Deglutì sperando che lei
non se ne accorgesse e riportò lo sguardo sul suo viso: la
sua pelle era più
scura che sul petto, ma sembrava comunque morbida e vellutata. Per un
attimo
desiderò accarezzarle una guancia con il dorso della mano,
ma si trattenne: lei
era sempre la ragazzina strafottente di Hogwarts, anche se ora sembrava
più…
interessante.
"Cos'hai da ridire
sulla mia abbronzatura?" chiese allora, con cipiglio combattivo, quando
lui non continuò.
Con un sospiro, come se
avesse a che fare con un bambino piccolo, Blaise pulì lo
scialle con la
bacchetta e glielo allungò di nuovo.
"È… interessante" concluse, incapace
di pensare altrimenti, mentre lei prendeva l'indumento e aggrottava la
fronte.
Ginny rimase
basita più
dalla sua espressione che da ciò che aveva detto. E neanche
si accorse della
gentilezza che lui le aveva fatto, ridandole lo scialle pulito.
"È un modo carino per
insultarmi?"
"Ti sembra che abbia
bisogno di carinerie per insultarti?" rispose invece lui e Ginny fu
ancora
più confusa.
"Ok…" disse,
stringendosi al petto lo scialle che aveva in mano e guardando verso la
pista
da ballo sorseggiando il suo bicchiere di vino. "E perché
hai detto che mi
stavi cercando?" domandò subito dopo aver controllato gli
altri della sua
famiglia: solo Hermione si era accorta che non era più con
loro e si guardava
intorno furtivamente per individuarla. Ginny alzò la mano
con il bicchiere
quando il suo sguardo si posò verso di lei e l'amica
annuì in risposta.
Blaise si
avvicinò alle
tende, praticamente l'unico accesso al loro covo, cercando di capire
chi stesse
salutando, quando la ragazza si voltò di scatto verso di
lui: non si aspettava
che fosse così vicino e sussultò quando per poco
non si scontrarono. Subito
dopo, lei finì velocemente il vino che le era rimasto nel
bicchiere e fece un
passo indietro.
"Sembra che tu abbia
incontrato mia madre, ieri…" esordì, anche se era
molto meno sicuro di
prima di voler fare quella conversazione: non stava andando come aveva
previsto
e sembrava una cosa più difficile da gestire di come avesse
pensato.
La Weasley, come se avesse
perso interesse nei suoi confronti, fece qualche passo e
tornò a guardare fuori
dalle tende: ciondolava il bicchiere vuoto come se ne volesse ancora ma
non
fosse sicura di voler uscire da lì.
Così, per paura che
tornasse verso il buffet, si avvicinò ancora a lei: gli
piaceva l'idea che
prima fosse stata a disagio, nel vederlo così vicino.
"Ti sbagli, Zabini.
Non…"
Ginny
iniziò a sentire
caldo, nonostante il vino fosse freddo al punto giusto, o forse proprio
per il
vino, e sentì un brivido percorrerle la schiena e farla
tremare. Poteva quasi
dire di sentire goccioline di sudore freddo sulla schiena; forse si
stava
ammalando.
Quando Zabini si avvicinò
ancora, capì che lo stava facendo apposta e non volle dargli
la soddisfazione
di vederla arretrare, così rimase ferma e alzò lo
sguardo su di lui: erano
passati tre anni da quando lui aveva finito la scuola e lei non lo
aveva
praticamente mai più visto, così fu sorpresa di
quei piccoli cambiamenti che
notò. Cose piccole e grandi; sembrava più alto:
nonostante lei portasse quei
tacchi che le stavano facendo malissimo, il moro la superava di un bel
po'
rispetto all'ultima volta che lo aveva incrociato nei corridoi di
Hogwarts. E
le sue spalle sembravano leggermente più ampie. Anche il suo
torace, sotto la
camicia immacolata, dava l'idea di essere più solido di
quello di un
adolescente. Non aveva niente da invidiare ai giocatori di Quidditch
che lei
frequentava abitualmente. Quando arrivò al suo sguardo
obliquo, notò che i suoi
occhi ridevano. Probabilmente di lei, così tornò
a guardare la pista, ma senza
staccare la mente dal suo viso: aveva una bocca bellissima, Ginny lo
aveva
sempre saputo, con labbra carnose e invitanti, ma ora si era fatto
crescere una
barbetta curata, come tutto il resto d'altronde, e lei dovette
ammettere che
aveva guadagnato punti su quell'aspetto.
Sicuramente era ancora un
altezzoso e un arrogante, però. Quelli come lui, anche se
belli, erano sempre
delle persone da evitare come la Spruzzolosi.
Fu così con un po' di
freddezza che gli rispose: "Ti sbagli, Zabini. Non…"
Davanti ai suoi occhi
apparve un biglietto di pergamena e lei dovette spostare la sua
attenzione. Non
che ci fosse qualcosa di così importante da guardare sulla
pista.
"Allora perché ho
trovato questo?"
Blaise si
trovò
infastidito dal fatto che lei, dopo averlo osservato, si fosse girata
verso la
sala con quell'espressione disgustata in viso. Non che gli interessasse
la
piccola Weasley, su questo era certo, era solo per il fatto che non gli
piaceva
che qualcuno, neanche lei, non lo trovasse una visione attraente.
Vabbè che a
lei piaceva quel troll di Potter…
Deciso a riavere la sua
attenzione, tirò fuori dalla tasca della giacca il biglietto
che aveva scritto
sua madre e glielo mise sotto al naso con un po' di arroganza.
La ragazza lo prese in
mano e lo lesse mentalmente, mentre lui continuava a guardare il suo
viso in
cerca di espressioni involontarie.
Lui comunque lo aveva
letto così tante volte da saperlo a memoria.
'La
ragazza è molto carina e gentile. Le piacciono i fiori ed
era interessata a ciò
che dicevo. Mi ha consigliato di scrivere quello che faccio per non
scordarmi
niente.
Ha
i capelli rossi e gli occhi profondi. Quando sorride diventa molto
bella. Mi
ricorda un po' la mia giovinezza.
Miss
Weasley. Anche lei ha avuto un momento di perdita di memoria. Come la
mia.
Uguale.
Nome
completo Ginevra Molly Weasley, nata nel 1981".
Ginny
allungò di nuovo il
biglietto a Zabini. "Tua madre è Mrs Madeleine?" chiese
allora e vide
il viso del moro annuire. "Sì, l'ho incontrata al San Mungo,
ieri. Io
c'ero andata per via della scottatura…" sospirò,
guardandosi un
avambraccio: si era scottata le braccia e il viso. Erano riusciti a
guarirla
facilmente, ma la sua pelle era rimasta comunque bicolore. Era stata
Gwenog a
insistere perché andasse al San Mungo, se fosse stato per
lei, sarebbe andata a
casa e si sarebbe sparsa una pozione alla calendula.
"E le hai detto di scriversi
tutto quello che fa."
Non era una domanda e
infatti Ginny non la interpretò come tale. "Diceva che aveva
dei vuoti di
memoria ma senza essere sotto incantesimo…" Alzò
le spalle: le ricordava
troppo il suo primo anno a Hogwarts, anche lei soffriva di vuoti di
memoria, ma
veniva posseduta dall'anima di Voldemort.
Blaise prese il
biglietto
che lei gli porgeva e per un attimo il suo sguardo si fermò
sulla ragazza,
anche se lei non lo guardava. Le disse ciò che aveva detto
la madre e lei alzò
le spalle in un gesto forse infantile, ma che agli occhi di Blaise
divenne
molto eccitante visto che il suo seno si mosse leggermente, alterando
la sua
normale corporatura.
Blaise pendeva dalle sue
labbra, mentre la rossa spiegava quello che era successo; un po' per
quello che
gli stava dicendo, del fatto di sua madre, e un po' per il resto: il
suo viso,
il suo atteggiamento, tutto di lei gli sembrava interessante in quel
momento.
Però doveva rimanere concentrato! Scosse la testa, provando
ad allontanare
altri pensieri che non fossero quelli di ciò di cui lei
stava parlando ma,
subito dopo, il suo discorso venne interrotto da Draco e Theo che
irruppero nel
locale senza preavviso e con irruenza.
Ginny stava
spiegando a
Zabini com'era andata al San Mungo quando, senza accorgersene, venne
investita
da Malfoy e Nott, che la interruppero con la loro presenza ciarliera e
ingombrante.
"Oh, Miss Weasley, che piacere!
Come stai?"
gongolò Nott, vedendola, e Ginny poté quasi
notare un'occhiata di apprezzamento
affettata, mischiata a tanto alcool.
"Non dire niente su
mia madre!" le intimò Zabini sottovoce, stringendole un
braccio con un po'
di forza e uno sguardo duro e glaciale, così inaspettato che
lei non riuscì a
fare nient'altro che annuire.
"Theo, è la Piattola,
non c'è bisogno che tu sia gentile, né tantomeno
galante…" lo sgridò con
un ghigno Malfoy.
"Malfoy, devo
riconoscere che non sei cambiato di una virgola: infantile, stupido e
arrogante
come una volta!" si lasciò scappare la ragazza, sbuffando e
facendo una
smorfia.
"Oh, Wealsey,
sembri
un incantesimo riuscito male! Cosa ti è successo alle
braccia? Ti sei scambiata
con qualcuno durante la smaterializzazione?" Blaise scosse la testa
alle
parole di Draco, piuttosto alticcio, mentre si avvicinava alla ragazza
allungando
una mano per prenderle un braccio. "Oh, comunque due colpi te li darei
lo
stesso…" E con quelle parole la trapassò con uno
sguardo lascivo. La
ragazza arricciò il naso dal disgusto mentre faceva un passo
indietro per non
farsi neanche sfiorare da lui e Draco dovette rimanerci male,
perché subito
dopo l'assalì a parole. "Sempre che io mi abbassassi a
toccare una come
te… piccola traditrice del…" Le parole vennero a
mancare al biondo perché lei
aveva spiegato lo scialle per ricoprirsi e il suo gesto aveva messo in
mostra
il decolté che, qualunque cosa dicessero gli altri, da
sempre meritava e
parecchio, secondo Blaise. "Comunque immagino che ormai tu abbia le
ragnatele, lì sotto, visto che Potter è via da
quasi un anno…" E con una
brutta risata la indicò.
A Blaise avrebbe dato
fastidio il suo comportamento se non fosse stato colpito dalle sue
parole.
"Potter ti ha
lasciato?" chiese il moro, guardandola con interesse e la rossa si
morse
un labbro senza dire niente né ricambiare nessun tipo di
sguardo. Ma cosa si
era perso?
-
-
-
****Eccomi qui! Ho pubblicato oggi perchè poi non ci sono più fino a martedì e non volevo lasciare troppo tempo fra un capitolo e l'altro (e sì, avete visto come sto cercando di 'fare la brava'? 🤭 Spero di continuare così. Per ora buona lettura e buone vacanze a chi si farà questo weekend lungo. Baci a tutti!