Questa
storia partecipa alla Corsa
delle 24 ore – Speciale X Edizione
indetta sul forum Torre di Carta.
Prompt:
#043.
Parlarsi anche
nel silenzio, #054. Voce roca, #099.
Formula magica.
Scalfitture
I.
Dalia
lo scrutava dall’alto, attraverso le sbarre, con occhi gelidi
che
del loro morbido nocciola non avevano più nulla. Ritta,
ancora in
piedi nonostante la battaglia, non vacillava. Aveva diversi graffi
sul volto, alcuni sanguinavano ancora. E le braccia, strumento del
suo potere, erano in condizioni ben peggiori. Per un breve momento
Oliver posò lo sguardo sulle ciocche bianche che le
striavano la
chioma scura, un tempo costretta in una fitta treccia. [128
parole] II.
«Dalia.» [122
parole] III.
Oliver
riposava, e Dalia osservava il suo petto alzarsi e abbassarsi al
ritmo del suo respiro. Si sentiva sfinita, pronta a frantumarsi in
mille pezzi e giacere lì per sempre come un mosaico
dimenticato, ma
nulla l’avrebbe separata dalla mano che teneva stretta nel
proprio
grembo. Aveva pianto, nel silenzio assoluto dello stanzino, solo dopo
che gli altri li avevano finalmente lasciati soli, e chinandosi su di
lui aveva sussurrato le stesse parole che gli aveva rivolto mesi
addietro, la loro promessa, una formula magica perché tutto
andasse
bene, prima che Oliver spingesse lei e i bambini al sicuro nel
passaggio segreto. [111
parole] nda. bythestars
Stava
lì, a disprezzarlo in silenzio. Perché non
parlava? Perché non gli
rigettava addosso tutta la sua rabbia, il suo rancore?
Le
notò solo alla fine, prima che si voltasse per andarsene.
Due
lacrime sospese all’angolo degli occhi. E il cuore di Oliver
per la
prima volta si ruppe, stretto in una morsa dolorosa e immensa.
Trafitto.
Quando
parlò Oliver quasi non riconobbe la sua voce, arsa,
pateticamente
grottesca. L’aveva sognata di nuovo, non ferma davanti alla
sua
cella ma al suo fianco, in ginocchio, una mano posata sulla fronte
bollente e l’altra a cingergli la guancia. Il contatto era
piacevole. Cieli stellati e immensi, quanto aveva desiderato averla
di nuovo così vicina? Immaginato il suo tocco leggero sulla
sua
pelle, sul viso?
A
fatica sollevò le palpebre. Non era un sogno.
Dalia
era ancora furiosa, lo leggeva nella durezza del suo sguardo. Ma era
anche preoccupata, e così stanca, e smunta, e bellissima,
e
ah, pensò Oliver, ho combinato proprio un bel casino. Doveva
dirle
così tante cose… ma il buio le
inghiottì tutte, fagocitando ogni
pensiero.
Torna
da me torna da me torna da me.
Boh
vabbè raga io li amo tantissimo. Come si parlano senza dirsi
nulla.
Gli sguardi che si lanciano. Mi strappo i capelli voglio quello che
hanno (eccetto per questo gran casino).
Speravo
proprio di riuscire a scrivere qualcosina in più per il
secondo
turno della Corsa, ma ahimè questo è il meglio
che sono riuscita a
fare! E ne sono parecchio contenta, a dire il vero, ma di sicuro in
futuro avrò altro da proporvi su questi due, hehe :]
Bisous,