Il caso dello chef Emile gettò l'intera nazione nell'ilarità totale per settimane.
Nessuno aveva mai sentito che le autorità giudiziarie fossero state interpellate per una torta rubata.
I giornali vennero riempiti di vignette e caricature dello chef vestito da donna che metteva la torta sul davanzale della finestra e alcuni monelli la rubavano.
Era tutto tanto assurdo quanto serio: la torta era infatti una ricetta segreta di Emile e il furto comportava un danno economico sui segreti dell'alta pasticceria.
Lo chef era convinto che fosse stato il suo assistente a rubarla e che l'avesse portata a un'azienda dolciaria concorrente per analizzarla.
La prova esibita in tribunale era un vassoio di alluminio perfettamente lucido.
Secondo la deposizione di Emile, alle 7:05 la torta era nella teglia e venti minuti dopo non c'era più.
In quel momento gli unici in cucina erano lui e il suo assistente, quindi le prove sembravano schiaccianti.
Ma la difesa, sostenuta come sempre dalla brillante Lucy Lawyer, non era convinta.
C'erano troppi elementi che non quadravano in quella deposizione.
L'imputato diceva che si trovava nell'ufficio dello chef al momento del furto, ma ovviamente ciò non bastava a scagionarlo.
Emile inoltre aveva scattato delle foto in cucina: nella prima si vedeva il dolce sul tavolo e nella seconda il vassoio vuoto.
Sia l'accusa che la difesa le avevano esaminate più volte e Lucy sentiva che c'era qualcosa che non tornava in loro, ma non riusciva a capire che cosa.
Finch come al solito presentò l'imputato come un degenerato e un infame, nemmeno fosse stato un terrorista islamico.
Ma Lucy lo ignorò e concentrò invece tutta l'attenzione su quelle due immagini, convinta che la chiave per risolvere il mistero fosse lì.
- E dunque, signori della giuria, come potete anche solo immaginare lo stato d'animo dello chef nel vedere tradita la sua fiducia proprio dal suo assistente?! - esclamò Finch. - Può forse rimanere impunito un simile crimine?! No! Io chiedo il massimo della pena al di là di ogni ragione, dubbio o apparenza!
Alla parola apparenza, il volto di Lucy si illuminò.
- La difesa vorrebbe controbattere, vostro onore.
Finch annuì seccato.
- Prego la corte di osservare attentamente le due foto presentate dal signor Emile e dirmi qual è la differenza sostanziale tra di loro.
- Direi l'assenza del dolce nella seconda foto.
- No, vostro onore. Guardate bene la prima: non mi risulta che una torta appena sfornata venga appoggiata direttamente sul tavolo, senza il vassoio sotto. Nella seconda invece c'è il vassoio perfettamente pulito, senza neanche una briciola. Sono sicura che la scientifica potrà dimostrare che la prima foto è il risultato di un photoshop. Signor Emile, può darci una spiegazione?
Lo chef, ormai scoperto, fu costretto a confessare: non esisteva nessuna torta definitiva, semplicemente aveva finto di crearla e che fosse stata rubata per fare pubblicità alla sua pasticceria grazie all'interesse mediatico, tra l'altro mettendo nei guai un povero innocente.
Davanti all'ennesimo trionfo dell'avvocato Lawyer, Finch diventò rosso in volto dalla rabbia.
Mentre l'ex imputato festeggiava la sua scarcerazione con dolci e champagne, Lucy prese una fetta di torta e la porse a Finch.
- Assaggia una fetta, vecchio mio! Dicono che aiuti la digestione!
NOTE MIE: ciao a tutti! È incredibile che Emile fosse disposto a rovinare la vita del suo assistente per un po' di pubblicità! Per fortuna grazie a Lucy la verità è venuta fuori! Spero che vi sia piaciuta! Alla prossima!