Salve a tutti!!! Siccome non mi sono
fatta vive per un bel po’ di tempo e forse qualcuno di voi mi avrà anche dato
per dispersa (voi: “No!!!”)!!! Quindi eccomi tornata con una shottina senza pretese richiesta, non direttamente, da
ilale123 e richiesta a gran voce dalle pazze (voi sapete chi sieteXD)!!! Il pairing dovrete
scoprirlo voi MUAAAAA!!! Torneranno vecchie conoscenze e faranno la loro prima
apparizione nuovi personaggi, come Dianna la mamma di Demi e Rose. Rose sarà la
protagonista della mia nuova long (lo so che ne ho una ancora in progress ma mi
è venuta l’ispirazione e quando l’ispirazione chiama…. io rispondo!!XD), fatemi
sapere che ve ne sembra che se il suo carattere non è ben evidenziato in questa
storia, comunque a lei ci tengo particolarmente e le motivazioni le metterò
tutte nero su bianco nel prologo della long, perciò aspetto i vostri
commenti!!!!
Godetevi la storia!!!
Un bacio
aya
BABY BORN
La Jeep gialla
sfrecciava, incurante della segnaletica, per le vie di Westlake1; la
donna sul sedile passeggero trattenne un altro gemito di dolore, continuando a
respirare ritmicamente, compose il numero, che ormai sapeva a memoria,
digitando freneticamente i tasti del suo cellulare e, per sua fortuna, questo iniziò
a squillare.
“Pronto!” un voce
distintamente maschile rispose all’apparecchio
La donna sbuffò,
stringendo i denti per il dolore: “Amore sono io!” disse cercando di sembrare
il più normale possibile
“Tesoro, scusa non avevo
riconosciuto il numero! Perdonami!” le rispose l’uomo dispiaciuto
Maledisse per la
centesima volta suo marito e i suoi due neuroni che, incessantemente e
completamente ignari di ciò che stava accadendo, continuavano a ballare il Tip
Tap, sospirò riguadagnando la calma: “Fa niente! Senti amore ti ricordi quando
ti ho detto di essere incinta, cioè di aspettare un bambino da te?” gli chiese
la donna gentilmente mettendosi una mano sul pancione.
“Certo che mi ricordo!
Quel giorno mi hai reso l’uomo più felice del mondo per la seconda volta!”
La donna scosse la testa,
ogni volta si sorprendeva di come suo marito avesse il potere di metterle il
buon umore anche nei momenti più difficili; sorrise al ricordo del giorno in
cui gli diede la notizia bomba: erano abbracciati sotto le lenzuola per la
prima volta dopo settimane che non si vedevano e lei, con nonchalance, gli
disse di essere incinta di due mesi, lui prima rimase paralizzato, poi spalancò
la bocca, imitando alla perfezione un pesce lesso a detta di lei, ed infine
iniziò a bussare sull’ancora esiguo ventre della moglie che, indispettita, gli
aveva risposto: “Cos’è lo vuoi uccidere pro tempore? O per caso vuoi un figlio
sottiletta?”
Si riscosse dai suoi
pensieri e riavvicinò la bocca all’apparecchio: “Ok, adesso ascoltami bene, ti
ricordi che il ginecologo ci ha detto che dopo nove mesi il bimbo o la bimba
sarebbe nato?”
“Certo che me lo ricordo!
Guarda che lo so come funzionano queste cose!” rispose indispettito l’uomo.
La donna scosse la testa
disperata: “Certo come no!” pensò, poi guardò l’amica alla guida della Jeep ed
iniziò a contare divertita, uno, due, tre…
“Amore ma che giorno è
oggi?” chiese improvvisamente l’uomo
La donna fece capire alle
altre passeggere che, forse, ci era finalmente arrivato: “Il diciotto agosto,
amore!”
“Ah ok! Allora niente!”
rispose lui sollevato.
Fu attanagliata da un’altra
contrazione e, questa volta, non riuscendo a resistere, complice anche un po’
d’ira, iniziò ad urlare: “JOSEPH ADAM JONAS! IDIOTA CHE NON SEI ALTRO, COME
DEVO FARTI CAPIRE CHE TUO FIGLIO STA PER NASCERE!”
Dall’altra parte
dell’apparecchio l’uomo si paralizzò: “Mi…mi…mio fi…
mio figl….” disse balbettando
“Si può sapere dove sei?”
gli chiese furente la moglie
La donna udì
distintamente le voci dei suoi fratelli di sottofondo: “Siamo allo studio di
registrazione, Joe rispondile forza!.... Joe dille che sei allo S.T.U.D.I.O. D.I.
R.E.G.I.S.T.R.A.Z.I.O.N.E!”
“Sei ancora a Los
Angeles!?” urlò incredula la donna
L’uomo sembrò aver
riguadagnato, in parte, il senno e si affrettò a rispondere: “Sto scappando, ti
giuro arrivo, jet, Texas!” tentò di mettere in insieme una frase, con il
risultato di renderla ancora più contorta.
Si sentì il rumore di
qualcuno o qualcosa che sfilò il cellulare di mano all’uomo, poi una voce
maschile parlò: “Demi sono Nick, quell’encefalitico di tuo marito è rimasto
shockato, mi sa che lo abbiamo perso definitivamente e dire che mi serviva per
il prossimo tour! - disse scatenando l’ilarità della ragazza - Comunque
tranquilla stiamo arrivando, anzi guarda stiamo già fuori dallo studio il tempo
di salire sul jet e siamo da te! A proposito in quale ospedale sei?” le chiese
“Stiamo andando
all’Harris Methodist Southlake Hospital.” rispose tutto d’un fiato la ragazza
che a stento continuava a resistere alle contrazioni sempre più violente.
“Ok so dov’è! Ma con chi
sei? Non starai andando lì da sola vero?” chiese preoccupato
“No tranquillo, stiamo
andando con la Jeep di Rose e poi ci sono tua madre, mia madre e Danielle, Lena
ha detto che viene direttamente in ospedale! Nick sbrigatevi!” rispose al
limite delle forze
“Stiamo arrivando devi
cercare di resistere ancora un po’!”
“Non so se ce la farò!
Voi però datevi un mossa!” urlò Demi sovrastata da una contrazione
“Ok stiamo sul jet
mezz’ora e siamo lì da te!” le disse Nick prima di chiudere la chiamata.
La ragazza al volante le
poggiò una mano sulla spalla: “Vedrai che arriverà in tempo o giuro che Nick lo
uccido! Sono sicura che è tutta colpa sua e della sua mania di dover finire
tutto con larghissimo anticipo!”
Demi sorrise: “Smettila
Rose! Nick non c’entra niente, anzi lui e Kevin, come al solito, sono due
angeli e mi stanno trascinando qui quel demente di marito che ho! Oh scusa
Denise!” disse rivolgendosi alla donna seduta dietro di lei.
“Tranquilla tesoro,
sarebbe stato troppo bello avere quattro figli normali!” disse facendo ridere
le ragazze
Dianna fece segno alla
donna di capirla e le poggiò una mano sulla spalla: “Ti capisco Denise, se
penso che mia figlia sta per partorire e quella debosciata di Dallas sta
finendo un servizio fotografico, mi viene voglia di strangolarla!”
“Suvvia mamma! Dallas ha
detto che sarebbe arrivata in tempo e che avrebbe lasciato Maddie e Frankie a
casa Jonas con la babysitter!” le rispose Demi cercando di difendere la sorella
“Fatto sta che noi siamo
quasi arrivate e lei non ha ancora chiamato! Ma per mille bufali inferociti, si
può fare un servizio in tuta da sci in pieno agosto!?” disse spazientita la
donna
“Ma altrimenti non
sarebbe Dallas, mamma!” rispose Demi come se fosse ovvio
Denise in quel momento
prese la parola: “Comunque Demi cara, anche se mi duole dirtelo, credo che
parte della colpa del ritardo di Joseph vada imputata anche a Nicholas!”
aggiunse mentre Dianna continuava a ripetere a sua figlia di respirare,
lanciando improperi sulla figlia maggiore priva di senso della famiglia, zittita
ogni volta da Demi che cercava di difenderla.
“Che ti avevo detto io!” le
disse allora soddisfatta Rose, superando abilmente un semaforo rosso.
Demi le diede un colpetto
sul braccio: “Ma smettila!” disse sorridendo nonostante la sua faccia fosse una
maschera di dolore
“Vabbè ne parliamo dopo,
adesso bando alla ciance! - frenò davanti all’ingresso principale dell’ospedale
dove un infermiere si era precipitato ad aprire la portiera - Tutti giù, io
vado a parcheggiare e vi raggiungo!” disse mentre Demi era stata fatta
accomodare su una sedia a rotelle e si apprestava a superare l’ingresso
scortata da due infermiere e da Dianna che le stringeva la mano.
“Ok tesoro! Danielle ti
verrà incontro non appena sei dentro, basta che le fai uno squillo!” disse
Denise scappando all’interno dell’ospedale, chiamata a gran voce dalla
consuocera.
Rose parcheggiò l’auto
quasi immediatamente e, mentre si dirigeva verso l’ingresso dell’ospedale
incontrò Dallas e Selena insieme ai suoi genitori; si salutarono con lo
sguardo, entrambi troppo tesi per potersi rivolgere una qualsiasi parola.
Superato l’ingresso
dell’ospedale, la ragazza chiamò Danielle che rispose quasi subito: “Rose siamo
al terzo piano, non puoi sbagliarti, prendi la prima rampa di scale che
incontri sulla sinistra, arrivata al terzo piano vai dritta e sulla destra
trovi la scritta Reparto Maternità - Sala Parto, noi siamo lì!”
“Ok stiamo arrivando, dì
a Dianna che sto con Dallas e Selena!” rispose affannata Rose chiudendo la chiamata
e facendo segno agli altri di seguirla.
Raggiunsero la meta con
facilità, seguendo le precise e semplici indicazioni di Danielle, varcarono la
porta del Reparto Maternità, trovando la ragazza ad aspettarli fuori da una
stanza che gli faceva segno di entrare.
Varcarono la soglia
trovando Demi sdraiata su un letto che urlava per il dolore provocatole delle
contrazioni sempre più vicine, stringendo freneticamente la mano di Dianna; in
quel momento l’infermiera che, pochi minuti prima si trovava accanto alla quasi
neo mamma, uscì dalla stanza: “Mi raccomando non fatela affaticare e tu, cara,
- aggiunse fissando Demi - stai andando alla grande! Resisti ancora un po’ ci
siamo quasi, l’utero sta raggiungendo le dimensioni adeguate per il parto,
vengo a trovarti tra una decina di minuti!”
Selena si avvicinò a Demi
e le sorrise: “Dems come ti senti? Oddio ancora non
ci credo, sto per diventare zia!”
La ragazza scosse la
testa: “Tra tutti gli zii che avrà questo bimbo non so quale sia il più
normale! - risero insieme contagiando tutta la stanza - Comunque sto abbastanza
bene, i valori sono tutti nella norma, il bimbo è in posizione e di mio marito
neanche l’ombra!” disse acida
“Lo
sai che Joe ha un’immagine da mantenere, tesoro! E pure tu, mi eri sembrata in
grado di intendere e di volere quando ti sei sposata Danger!”
disse scherzosamente l’amica
Demi
sospirò: “Eppure questo è vero!” ammise salutando la sua migliore amica che
lasciava il posto a sua sorella.
“Ciao
D.D.! Hai visto, te l’avevo detto che sarei arrivata
in tempo!” disse Dallas stringendole la mano.
Dianna
la fulminò con lo sguardo: “Con te facciamo i conti dopo photo shoot-dipendente
che non sei altro!” sussurrò in modo che le uniche a sentirla fossero Demi e
Dallas.
“Come
la fai lunga mamy! In fondo quello che conta è che
sono qui!” sbuffò la ragazza
Dianna
stava per controbattere quando, fu prontamente fermata da Demi che le fece
un’occhiata alla quale nessuno avrebbe avuto il coraggio di obiettare: “Smettetela
voi due! Qui c’è qualcuno che deve partorire e per la miseriaccia non ho voglia
di sentire i vostri battibecchi da novantenni!”
In
quel momento entrò l’infermiera, le iniettò del tranquillante e controllò
ancora una volta tutti i valori, a questa si aggiunse il ginecologo che le
controllò l’apertura dell’utero, poi le sorrise: “Bene signora Jonas è arrivato
il momento! Infermiera! - chiamò a gran voce il dottore, subito raggiunto da
una signora in camice - Portatela in Sala Parto, l’utero ha raggiunto le
dimensioni definitive ed il bimbo non vede l’ora di uscire….”
Non riuscì a terminare la
frase perché un’altra voce sovrastò la sua: “Ehm dottor Sherman,
non è che potremmo aspettare ancora un po’, sa mi è appena venuta una terribile
voglia di tea, sa quel tea tipicamente inglese, quello che gli inglesi bevono
alle cinque! Come si chiama…. earl grey! Quello che sembra tea ma no lo è, che ha quell’aroma
particolare…”
Il ginecologo allora le
si avvicinò e le poggiò una mano sulla sua: “Demi lo so che è spaventa, ma
andrà tutto bene!”
La ragazza, che ancora
non vedeva arrivare suo marito, decise
ci continuare quell’allegra commedia: “Sono tanto spaventata dottore, allora
perché non aspettiamo ancora qualche minuto! Me ne basta anche uno piccolo
piccolo!”
Il dottore scosse la
testa: “Mi dispiace ma è ora di andare!”
L’infermiera iniziò a
spostare il letto seguita da Dianna che ancora si rifiutava di lasciare la mano
della figlia; Demi lanciò un ultimo sguardo disperato alla stanza che fu
prontamente colto da Rose già con il cellulare alla mano.
Compose il numero di
fretta e la risposta arrivò immediatamente: “Pep siamo appena entrati in
ospedale!”
“Meno male! Demi sta
entrando in Sala Parto proprio adesso! Nick ascoltami bene siamo al terzo piano,
prendi la prima scala che ti trovi a sinistra, non puoi sbagliare! Muovetevi!”
disse concisa Rose
“Ok amore! Stiamo
arrivando” poi un’altra voce si aggiunse a quella di Nick: “Non lo trovo! Ma
dove può essere andato!” poi di nuovo Nick: “Kev non è possibile non possiamo
averlo perso! Era qui un minuto fa! Forza dobbiamo trovarlo!”
“Come lo avete perso!”
urlò adirata Rose, ma non ebbe modo di scoprire nulla di più perché la chiamata
si interruppe qualche istante dopo.
Danielle e Selena
intuirono che fosse accaduto qualcosa e si avvicinarono alla ragazza: “Era Nick
al telefono? Tutto ok? Sono arrivati?” chiese Selena
Rose scosse la testa: “Sì
era Nick, sono dentro l’ospedale ma hanno perso Joe!”
“Come hanno perso Joe!”
urlarono contemporaneamente la due ragazze
Rose gli fece segno di
tacere: “Shhhh! Non vorrete che lo venga a scoprire
Denise o Dianna o peggio ancora Demi!”
“Ma è impossibile! E’
assurdo come possono esserselo perso!” disse Danielle sconvolta
“Non lo so! Speriamo solo
che facciano in fretta, non voglio essere nei panni Joe quando si ritroverà
faccia a faccia con Demi!” concluse Rose incrociando le dita.
In quel momento si
sentirono dei passi farsi via via più vicini ed il respiro affannoso di più
d’una persona, le tre ragazze si voltarono in tempo per veder arrivare i tre
Jonas e Kevin sr. completamente sudati e a corto di
energie.
Joe non ebbe nemmeno il
tempo di formulare la domanda che fu subito intuita da Rose: “E’ lì in fondo!
Sbrigati e prega che sia troppo impegnata a partorire!”
Il ragazzo le diede un
veloce bacio sulla guancia e seguì le indicazioni; intanto Kevin aveva
abbracciato sua moglie che prontamente gli aveva porto un bicchiere d’acqua e
Nick era corso a baciare Rose, la quale gli stava facendo il terzo grado a proposito
dello spaventoso ritardo in cui si trovava.
Joe varcò la porta della
Sala parto in tempo per vedere sua moglie trasportata all’interno un’altra
sala: “Demi!” urlò sperando di essere sentito e così avvenne, la ragazza fece
fermare il letto permettendo al marito di raggiungerla.
Joe una volta accanto a
Demi salutò Dianna che posò un bacio sulla fronte della figlia: “Ti aspetto
fuori, metticela tutta Demetria!”
Demi sorrise alla madre e
allentò la presa sulla sua mano, poi si voltò verso Joe che a sua volta le
depositò un tenero bacio sulla fronte: “Perdonami amore ho fatto tardi di
nuovo! La verità è che ho sbagliato parto, mi sono ritrovato a quasi veder
nascere un certo Edmund Christopher ed il suo gemello siamese… o forse era il
cugino… lasciamo perdere! Perdonami Demi sono un pessimo marito!”
Demi sorrise mascherando il
dolore e le gli accarezzò la faccia: “Non sei affatto un pessimo marito Joe!
Hai solo il pessimo vizio di avere perennemente la testa fra le nuvole e… sei
proprio irrimediabile Danger! - risero insieme per
qualche istante - E ora Danger ti dispiacerebbe togliermi
il braccio da sopra la pancia, non è mica un puff sai!” lo rimbeccò sorridente
la moglie.
In quel momento tornò
l’infermiera che non appena vide Joe iniziò ad spingerlo verso l’uscita: “Si
fermi! Ma che fa’! Io sono il marito della signora! Insomma sono Joe Jonas!”
urlò indispettito l’uomo.
La donna si bloccò: “Mi
scusi tanto! Allora può assistere, ecco si metta questi!” disse porgendogli un
grembiule da chirurgo, una cuffia, una mascherina e dei guanti in lattice.
“Amore te la senti
davvero di entrare?” chiese sospettosa la donna
Joe sorrise e gonfiò il
petto: “Ma certo che me la sento, che domande sono! Secondo te mi perdo la
nascita di mio figlio?!”
Demi sospirò: “O figlia!
Vabbè andiamo!” disse mentre varcava la soglia della stanza insieme a Joe che
le stringeva la mano.
Fuori dalla sala parto la
tensione si tagliava con le dita, Nick abbracciato a Rose sussurrò: “Chissà
come sta andando la dentro!”
Improvvisamente si sentì
un tonfo acuto seguito dalla voce di una donna: “Joe! Joe! Stai bene? Te l’avevo
detto io di non venire! Stupido, lo sai meglio di me che non hai lo stomaco per
queste cose!” qualche minuto dopo la stanza si riempì del pianto di un bimbo.
Un’ora e mezza dopo Demi
era nella sua stanza circondata da tutta la sua famiglia, intenta ad allattare
un piccolo fagottino rosa, Joe al suo fianco non la smetteva di osservare
entrambe estasiato.
Appena Demi ebbe ripulito
la piccola la porse a Joe desideroso di stringerla a sé, Denise lo aiutò
nell’intento mostrandogli la giusta posizione da tenere.
Dallas porse un bicchiere
d’acqua alla sorella: “Allora avete scelto un nome?” le domandò curiosa,
domanda che per altro molti in quella stanza si stavano ponendo.
Demi allora guardò sua
figlia in braccio a Joe, sembravano due gocce d’acqua, stessa carnagione,
stessi occhi color cioccolato, stessa forma della bocca e, vedendoli così uniti,
con Joe che assumeva delle facce buffe per farla ridere, finì per sorrise inconsciamente,
erano stupendi insieme e sì l’arrabbiatura con Joe era ormai volata via, come
sempre del resto, non riusciva tenere il muso a suo marito per più di cinque
minuti.
Guardò Dallas e poi Joe
che si avvicinò porgendole le piccola che, non appena fu sfiorata dalla mamma,
si assopì con quello che a tutti sembrò un tenero sorriso sulle labbra.
“Date il ben venuto alla
piccola Josephine Dianna Denise Jonas!”
disse Demi alzando gli occhi e incontrando quelli di Joe che subito brillarono
all’udire il nome scelto dalla neo mamma.
Due settimane dopo
Demi era ormai tornata
nella Villa Jonas di Westlake, la piccola Josephine si era ambientata più che
bene nella sua nuova casa, o meglio, in una delle sue nuove case visto che di
lì a un mese sarebbero ripartiti per Los Angeles; la bimba aveva portato una
ventata di novità nella famiglia Jonas (non che la famiglia non si fosse ormai
abituata alle novità), tutti erano rimasti incantati dalla neonata che non
veniva lasciata un attimo senza compagnia, tanto che nella sua stanza c’era
sempre un gran via vai ad ogni ora del giorno e della notte; dal canto suo
Josephine era un angelo, dormiva circa venti ore al giorno, interrotte solo
dalle poppate e dal cambio di pannolino, il neo papà Joe era rimasto completamente
ed ineluttabilmente stregato della figlia: passava ore a guardarla dormire ed
ogni minuto di pausa dalle registrazioni era buono per andare a vedere cosa
stesse facendo; Demi dal canto suo era al settimo cielo, adorava la figlia e,
grazie agli esperti consigli di sua madre e di Denise, si stava occupando di
lei al meglio.
Quel giorno la piccola
Josephine doveva andare al controllo pediatrico e Demi era intenta recuperare
tutte le sue cartelle mediche: “Joe potresti intanto prendere Jo?” le urlò la
moglie dalla stanza
“Cosa?” rispose il marito
“Joe prendi Jo e scendi!”
ripeté Demi
“Ma come fa a prendermi!”
urlò di romando il marito
“Ma che dici! Joe forza
dobbiamo andare, prendi Jo e scendete!” disse Demi esasperata
“Demi, tesoro, quello che
chiedi è un po’ impossibile da realizzare!” rispose con calma Joe
La donna che intanto
aveva trovato tutte le cartelle, si diresse in camera di sua figlia dove suo
marito l’attendeva alquanto confuso: “Joe non è tanto difficile prendi Jo e
scendiamo altrimenti arriviamo tardi!” disse indicando la culla
Joe, come se avesse
ricevuto l’illuminazione, eseguì il comando: “Adesso è chiaro! E non lo potevi
dire prima!”
A demi caddero le
braccia: “Ma fino a adesso con chi ho parlato?” domandò demoralizzata
“Con me! Con me! Ma
invece di dire a nostra figlia di portarmi giù, potevi semplicemente dirlo a me
no!?” rispose Joe come se fosse la cosa più semplice del mondo
Demi perse del tutto la
pazienza: “BRUTTO IDIOTA CHE NON SEI ALTRO! SECONDO TE IO MI
METTO A CHIEDE A MIA FIGLIA DI DUE SETTIMANE DI PORTARE GIU’ MIO MARITO!!”
“E SECONDO TE E’ COLPA
MIA!? NON HO MICA DATO IO A MIA FIGLIA IL MIO STESSO NOME!!”
“MI
SEMBRA PERO’ CHE TU FOSSI D’ACCORDO, DECEREBRATO CHE NON SEI ALTRO!”
“AH IO SAREI DECEREBRATO
E TU INVECE CHE DAI ORDINI A TUTTI E URLI COME UNA PAZZA?”
“IO NON STO URLADO,
CHIARO!”
“AH NO?”
“NO”
“E INVECE SÌ!”
“TI DICO DI NO!”
“E IO TI DICO DI SÌ”
“NO!”
“SÌ!”
“NO!”
“SÌ!”
Nick scosse la testa e si
diresse in cucina, aprì il frigo e ne estrasse una diet coke, poi buttò un
occhio sulla gabbietta all’angolo e riaprì il frigorifero prendendo una carota,
si avvicinò alla gabbietta e vi avvicinò la carota che fù prontamente afferrata
da un batuffolo color nocciola: “Ah lo so cosa stai pensando Dorian Freddy, così piccola e già
complessata!” sospirò e si diresse verso il divano accendendo la televisione,
giusto in tempo per sentire un ultimo:
“NO!”
“SÌ!”
Poi la sigla di American
Idol sovrastò il frastuono.
“TI HO DETTO DI NO!”
“E IO INVECE TI DICO DI SI’!”
Nota1: Westlake si trova
in Texas (TX) ed è un sobborgo di Dallas, una delle più note città texane.
L’Harris Methodist Southlake
Hospital esiste davvero e si trova a Southlake, a pochi chilometri da Westlake.