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Autore: Melina     16/09/2009    3 recensioni
[Star Trek serie classica] Spock aveva in mente qualcosa, McCoy ne era sicuro. Lo percepì nell'aria non appena Spock entrò nel suo alloggio. Quando lo invitò a sedersi questi prese posto sul letto proprio di fianco a lui, poi si mosse per accomodarsi più vicino come farebbe un umano che sta per rivelare un segreto.
Genere: Generale, Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Questa fiction è una traduzione dell'omonima che potete trovare al sito HOW TO MESURE DISTANCES
Si svolge durante la missione quinquennale e fa parte di un progetto molto lungo che non ho ancora avuto l'ardimento di tradurre per intero, ma non si sa mai ^^ E' nata principalmente per la gioia di un'amica speciale grazie alla quale il mio inglese rimarrà sempre desto XD
Iniziate con questa e quella subito dopo (The distance between the end of fear and the beginning of love) e godetevi Spock e McCoy!
Come al solito il tutto è senza fine di lucro nè inteso per infrangere alcun tipo di copyright.

 

ALMOST TOO GREAT A DISTANCE TO CROSS

Spock aveva in mente qualcosa, McCoy ne era sicuro. Lo percepì nell'aria non appena Spock entrò nel suo alloggio. Quando lo invitò a sedersi questi prese posto sul letto proprio di fianco a lui, poi si mosse per accomodarsi più vicino come farebbe un umano che sta per rivelare un segreto.
"Permettimi di tentare una nuova tecnica" disse Spock dolcemente "che credo intensificherà il piacere di entrambi".
All'inizio Spock aveva pianificato di svolgere questa "nuova tecnica" seduti al tavolo, ma riconsiderò la cosa visto che la pratica avrebbe potuto avere effetti imprevisti sui non vulcaniani, e Spock si aspettava che questa avrebbe creato in McCoy un urgente bisogno di usare il letto.
McCoy era disorientato dal suggerimento di Spock. Normalmente il compagno non faceva caso alle nuove posizioni o ad altre variabili sessuali, non gli importava. McCoy avrebbe poi potuto approvare o disapprovare qua e là (normalmente approvava). All'inizio sospettò che Spock volesse tentare ancora di fondere le loro menti, ma si tranquillizzò subito quando Spock alzò semplicemente una mano, l'indice e il medio distesi. McCoy riconobbe quel gesto come quello che Amanda e Sarek continuavano a scambiarsi quando erano a bordo dell'Enterprise. Dal momento che lo eseguivano in pubblico non doveva essere nulla di così bizzarro. Senza il bisogno di essere invitato, McCoy rispecchiò il gesto di Spock, il quale avvicinò leggermente le sue dita a quelle del dottore per farle toccare.
McCoy non sentì niente salvo il normale contatto fisico. Non capiva perchè Spock avesse sentito il bisogno di introdurre questo gesto con così tanta cautela. Forse era solo un rituale che consisteva in particolari movenze che avevano un qualche significato simbolico.
Spock aveva cominciato ad accarezzare le dita di McCoy con le sue mantenendo il contatto leggero ma senza mai romperlo. McCoy cercò di guardare negli occhi di Spock ma li trovò profondamente concentrati. Si chiese se avrebbe dovuto fare qualcosa, muoversi un po', focalizzarsi su un punto, ma Spock non avanzava richieste, così decise di rilassarsi e lasciare che Spock adempisse al suo rituale. Sicuramente non sarebbe durato a lungo e poi sarebbero passati al sodo.
Appena prese la decisione di stare rilassato e paziente un'ondata di sensazioni si sprigionò dalle sue dita per poi raggiungere l'intero braccio e scendere dirattamente al suo inguine. La sua bocca si aprì lasciando uscire un sospiro. Quel senso di caldo pizzicore passò ai suoi testicoli, dove indugiò per un attimo prima di sparire. Il battito del suo cuore aumentò l'intensità, ma nessun flusso sanguigno arrivò ai suoi genitali che quindi non erano ancora propriamente nella prima fase dell'erezione. Era solo l'ombra di quella sensazione. Rapidamente convinto dell'utilità di quella tecnica, McCoy cominciò ad imitare i movimenti delle dita di Spock carezzandogliele su e giù, ricercando il piacere che aveva provato poco prima.
La seconda volta fu più una soffice e diluita sensazione che partendo dalle sue dita si propagava fino a raggiungere tutte le sue estremità. Poteva come percepire qualcosa tirarlo dal suo centro verso l'esterno.
"Lo senti anche tu?" la sua voce era un sussurro, l'unica cosa che riusciva a emettere.
"Il tuo piacere è il mio piacere" disse Spock, e apprendendolo McCoy cercò deliberatamente di sprofondare ancora di più nella sensazione per percepirla più profondamente. Non potè stabilire chi dei due sentì prima il piacere, o chi lo stava controllando, ma queste cose cominciarono a non importare.
Improvvisamente la sensazione si spezzò e scomparse del tutto. McCoy guardò il punto in cui le sue dita si univano a quelle di Spock come per localizzare con gli occhi la sensazione così da poterla inseguire, o per lo meno avere un'intuizione su come farlo. Non aveva un'erezione, il suo desiderio non era concentreato tra le sue gambe, bensì era nella sua mente. Alzò gli occhi verso quelli scuri e profondi di Spock.
"Facciamo l'amore" lo pregò. Spock ritirò lentamente le sue dita rompendo il contatto. McCoy si aggrappò a lui "Ooh, subito ti prego".
Spock si accorse troppo tardi che avrebbe dovuto eseguire questa tecnica dopo essersi spogliati entrambi. Preferiva la lenta, sensuale rivelazione dei loro corpi; accarezzarsi la pelle di volta in volta che veniva scoperta. Adesso McCoy si stava togliendo i vestiti più in fretta che poteva, e stava cercando di fare lo stesso con Spock. Quindi la fretta avrebbe dominato la giornata. Molto bene.
Spock dubitava che McCoy avrebbe potuto aspettare abbastanza da essere preparato per una penetrazione, quindi si sdraiò invece sul letto e tirò a sè McCoy ponendolo sul suo bacino in modo che potessero strusciarsi un po' l'uno contro l'altro. Intrecciarono le dita delle loro mani destre un'altra volta.
McCoy non poteva credere ai sospiri che si stava udendo emettere. Non aveva idea di che cosa Spock gli avesse fatto, ma non desiderava altro che continuare a provare quella sensazione. Poteva quasi percepire la mente di Spock ora. Non tutte le attività interne, non ancora, ma ne avvertiva la profondità, come se vi stesse ondeggiando sopra e avesse gettato un'ancora. Cominciò a gemere "Spock, sei dentro di me. Ti sento dentro di me. Ohhh".
Per un momento i colpi di McCoy diventarono troppo forti e frenetici, e Spock si sentiva leggermente scomodo, ma quando McCoy venne fu come se stesse precipitando da uno strapiombo e avesse afferrato i fianchi di Spock per trascinarlo giù con sè. Spock fece oscillare il bacino seguendo quello di McCoy e entrambi si lasciarono trasportare dal piacere.
Il corpo di McCoy rimase fermo per un attimo, poi ritornò a tremare. Spock lo prese per le spalle e lo allontanò solo per dare un'occhiata al suo viso. Delle lacrime sgocciolavano dai suoi occhi, lacrime così pesanti che continuarono a scendere oltre la sua mascella e giù per la gola fino all'incavo tra le sue clavicole. Aprì la bocca due, tre volte prima che gli fosse possibile parlare. "Odio questa nave" brontolò sommessamente "Voglio andare a casa".
E si lasciò cadere aggrappandosi a Spock per la disperazione, singhiozzando senza vergogna nè controllo.
E' successo, pensò Spock. Sono un pazzo. Sono andato troppo oltre. "Leonard" disse, e aspettò pazientemente che McCoy si riprendesse. Ma il dottore rimase dov'era, con il volto ancora contro il collo di Spock. "Leonard" ripetè il vulcaniano. Capendo che McCoy non si sarebbe mosso da lì per un po', Spock lo avvolse con entrambe le braccia e lo cullò.
"Leonard" disse ancora, e quando McCoy udì il suo nome pronunciato così dolcemente, in modo così intimo, si riscosse. Si sedette diritto e si accorse del freddo e appiccicoso pasticcio che ancora macchiava le loro pance.
"Ci laveremo e ci vestiremo" disse Spock "Poi devo discutere qualcosa con te".

***

Quella fu una doccia piena di suspance per McCoy. Sapeva che Spock aveva quacosa di terribilmente importante da dirgli non appena fossero usciti dal bagno e non un momento prima. Nel frattempo si comportavano entrambi come al solito, come se niente di speciale fosse appena successo.
McCoy si infilò velocemente dei vestiti e invitò Spock a sedersi sul letto con lui. "Credo sia opportuno che io mi scusi" disse Spock "Ho abusato di te".
"Di che stai parlando? Abusato di me?"
"Stanotte ti ho spinto a fare qualcosa che poteva essere potenzialmente pericoloso, qualcosa che non avresti fatto se io ti avessi informato delle conseguenze"
"Spock, sono un uomo adulto. Non mi hai mai spinto a fare niente che non volessi fare"
"Ma tu non sapevi cosa stesse realmente succedendo, io sì. La mente umana non è predisposta per certe esperienze".
McCoy si piegò all'indietro e aggrottò le sopracciglia "Ecco che ci risiamo con la mia debole mente umana"
"Leonard, non intendevo essere spregiativo. E' un fatto che la mente vulcaniana e quella umana sono strutturate diversamente" Spock prese la mano a McCoy, e lui si chiese se non fosse quella la cosa pericolosa. "Le cose che abbiamo fatto" disse Spock "Sono tradizionalmente fatte solo quando due vulcaniani sono legati, cosa che espande le loro menti creando uno spazio per un collegamento. Tu eri contrario a una fusione mentale, e io ho tentato di impegnarmi sessualmente con te senza quel legame. Io..." distolse lo sguardo "Il mio desiderio nei tuoi confronti ha sopraffatto la mia ragione. Volevo credere che il legame non fosse così necessario. Adesso abbiamo raggiunto un punto in cui devo affrontare il mio errore di valutazione".
"Mi stai dicendo che se non mi fondo con la tua mente dobbiamo finirla qui?" la sua pelle cominciò a formicolare, sudava freddo al solo pensiero.
Spock attese prima di rispondere, quella domanda aveva molte sfaccettature, ma sapeva che McCoy petendeva una risposta diretta, quindi vagliò attentamente come bilanciare cosa McCoy desiderava sentirsi dire con quello che la sua mente avebbe potuto sopportare. Era una domanda che aveva cercato di evitare molte volte nella sua stessa mente, cercando di convincersi che non ci fosse bisogno di preoccuparsi per un legame mentale. McCoy si ostinava a rifiutarlo, e questo era quanto.
"Continuare come stiamo facendo ora" disse alla fine "potrebbe essere rischioso. Un'esperienza come quella che hai appena sperimentato potrebbe diventare con ogni probabilità all'ordine del giorno".
"Non voglio continuare così. Se è una fusione quella che ci vuole, beh allora voglio fondere la mia mente con la tua"
"Quello che è appena successo mi fa supporre che a questo punto una semplice fusione non sarebbe più sufficiente"
"Bene, allora voglio creare questo legame con te".
Spock chiuse gli occhi appena sentì McCoy emettere quelle parole "Un legame è una cosa molto diversa da una fusione. E' diverso da quello che ti avevo chiesto di fare per me. Non penso che tu comprenda quanto sia serio quello di cui stai parlando. Non te lo chiederei mai"
"Sono io che penso che sia tu a non capire. Farò tutto il necessario per stare con te. Sento che c'è della dolcezza dentro di te, e sento anche di non averla ancora toccata. Ci ho provato. L'ho vista stasera, e mi farà diventare matto se non riuscirò a raggiungerla". L'angolo della sua bocca si contrasse in un'ombra di sorriso. "Ti dirò la verità, ci ho pensato per un bel po'. Solo che non ho... sai, dopo tutto quello che avevo detto sul non volermi fondere con te mi sarei sentito un idiota a tornare indietro e dirti che era invece quello che veramente volevo fare".
Il sopracciglio di Spock si inarcò "Tu hai ritardato la nostra fusione tenendo sotto controllo il tuo desiderio solo perchè eri troppo orgoglioso?"
McCoy sospirò "Mi dispiace, ma sai una cosa? Hai ancora molto da imparare a proposito dei comportamenti umani".
"Questo è certo" disse Spock.
Seguì un lungo silenzio dove entrambi attendevano che l'altro dicesse qualcosa. C'era sempre una grossa differenza tra il modo in cui McCoy aspettava che Spock dicesse qualcosa e il modo in cui era Spock ad aspettare una risposta da McCoy. Ora che entrambi stavano aspettando, la situazione era sbilanciata.
McCoy strinse la mano che era ancora nella sua "Quindi... quando possiamo farlo? Possiamo farlo adesso?"
"Non sarebbe saggio"
"Possiamo farlo presto?"
"Mi dispiace dirlo, ma potremmo dover aspettare molto tempo. Un legame richiede una lunga fase di intensa concentrazione senza interruzioni. Ci saranno estesi periodi di destabilizzazione mentale e riorientamento che ci riguarderanno entrambi, e perciò è meglio che i partecipanti stiano il più possibile isolati"
"Vuoi dire come in una luna di miele?"
Questo commento ricordò a Spock quanto prevedibili fossero le conclusioni del dottore. Aveva immaginato che un umano avrebbe fatto quel tipo di collegamento, ma un legame era simile a una luna di miele solo sotto gli aspetti più superficiali. Ma McCoy non era tenuto a capirlo, non ancora. Quindi Spock si limitò ad annuire e dire "Può essere paragonato"
"Probabilmente dovremo aspettare una licenza allora" McCoy fissò la mano di Spock che teneva la sua aspettando che lui lo correggesse rivelandogli un modo per evitare di dover aspettare così a lungo. Ma Spock fu d'accordo con la sua supposizione.
"E fino a quel momento?"
"Non credo che le nostre consuete manifestazioni fisiche potrebbero essere pericolose, ma non mi arrischierò a toccare la tua mente un'altra volta, non fino a che non saremo propriamente uniti".
McCoy era sollevato nel sapere che avrebbero potuto continuare a comportarsi con leggerezza, ma comunque avvertiva un senso di perdita. Essere stato così vicino alla mente di Spock e averne ora l'accesso vietato forse per mesi lo faceva soffrire, ma non protestò. Sapeva riconoscere un po' di buon senso quando lo vedeva.
Spock si alzò pronto ad uscire. McCoy rimase seduto e fissava il pavimento. Spock alzò il mento di McCoy con due dita "So per esperienza" disse "che la pazienza viene spesso ricompensata" e uscì.
Fuori, nel corridoio, Spock provò qualcosa di simile a soddisfazione. Era sempre stato convinto che McCoy avrebbe acconsentito al loro legame mentale. Se c'era una cosa che aveva imparato dalla letteratura terrestre era che gli umani non si accontentavano mai di un solo assaggio di piacere, e non erano mai soddisfatti solo di un assaggio d'amore.


FINE

   
 
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