Ebbene si... son sempre io.
questa FF a dire il vero l’avevo iniziata quasi un anno fa e poi abbandonata
brutalmente nei meandri del mio pc... mi ero quasi
dimenticata del suo abbozzo fino a quando una sera alla fiera di paese, mentre
ero con le mie amiche e stavamo spettegolando in modo maligno su una nostra
compagna di corso mi si è accesa una lampadina (che era più un faro da porto) e
mi sono ricordata della sua esistenza... e poi tra una chicchera e l’altra ho
trovato lo spunto per creare una trama...
Questa è la storia della nostra nuova eronina, un po’ sfigata con qualche difetto (chi di noi non li ha?) e moooolto complessata. Vive una vita un po’ insipida che non la rende molto felice, ma presto qualcosa movimenterà le sue giornate...
In questo primo capitolo non compaiono i nostri beniamini (i 30stm) ma serve per introdurvi il personaggio.... non temete arriverà anche il loro momento U.U
Come leggete dai raiting e compagnia bella anche qui Shan la fa da co-protagonista, ormai sapete che lui è il mio protagonista preferito.. anche perché Jared mi fa tanto gay e Tomo troppo bambino e Tim è meglio lasciarlo in panchina per un po’.. l’ho fatto morire e soffrire troppo nelle mie FF! percui buona lettura! :D
No truth, all pretention
Avete presente quelle mattine in cui ti svegli con la
consapevolezza che accadrà qualcosa?
quelle mattine in cui senti una sensazione d’ansia allo stomaco?
Beh... questa è una di quelle mattine.
Sono al supermercato e ho ancora quella sensazione d’ansia... non è ancora successo nulla. È andato tutto come al solito... lavoro, amici... tutto come sempre... sono al reparto freezer quando....
- Tutti a terra questa è una rapina!
E nella mia testa l’unica cosa che riesco a pensare non è “o porca puttana” o a gettarmi subito a terra... quello che penso è: “la mamma l’aveva detto che dovevo fare judo!”. Però mi getto a terra... e resto li anche mentre i rapinatori prendono il mio portafogli, la catenina di mia nonna, e il mio braccialetto d’argento. Resto immobile a pensare che se morissi oggi, la mia vita sarebbe stata uno spreco totale. Ho sempre fatto quello che mi dicevano di fare. Università, lavoro, amore. Ho anche accettato di sposare Franck perché mia madre mi ha convinta che tanto non avrei trovato di meglio data la mia “situazione particolare”. E mentre il rapinatore mi urla di togliermi la fede prendo una decisione. Domani mollo Franck.
Franck è uno di quei tipi che l’unica preoccupazione al mondo è arrivare a casa in tempo per vedere il fischio d’inizio della partita. Non è bello e non l’è mai stato! È decisamente in sovrappeso, e ormai non facciamo quasi più sesso.. sempre se 3 minuti possono esser definiti sesso. All’inizio era diverso. Ogni tanto mi portava i fiori tornando dal lavoro, era carino, gentile.. ora la sua concezione di gentilezza nei miei confronti è evitare di ruttare a tavola.
Non so come sono arrivata a questo punto. Lo so di non essere “bella”. Non ho mai avuto un fisico scolpito, i miei capelli non sono mai stati “soffici e fluenti” come dicono nelle pubblicità degli shampoo, non ho mai dato particolare attenzione a certi particolari... nessuno mi ha mai fischiato per strada, nessuno si è mai girato a guardarmi. Sono invisibile agl’occhi delle persone. Persino a quelli della mia famiglia. Mia sorella è molto più carina di me, ha un lavoro importante, un marito che la ama e la rispetta e due bambini fantastici... io sono solo l’altra figlia.. quella che fin da quando è nata ha sempre dato problemi... prima la mia salute cagionevole, poi la mia allergia al polline che ha rovinato per sempre il mio rapporto con mia madre.. lei adorava i fiori... aveva una serra fantastica.. ma io non potevo starle vicino.. i suoi vestiti erano la mia criptonite... quando tornava a casa per me era la fine... andavo in iper ventilazione, la gola mi si gonfiava.. e così mia madre ha dovuto rinunciare al suo sogno.. e io sono diventata la figlia scomoda che ha sempre bisogno d’attenzioni e cure, che le succhiava via la vita, e che gliel’ha rovinata per sempre la sera che ha deciso di accettare un passaggio in auto da Greg Poulner, sapendo che era ubriaco... ma io non lo sapevo... non era “ubriaco” come la polizia disse, non lo sembrava per lo meno.. era allegro si, ma pensavo fosse perché i Chicago bulls avevano appena vinto il campionato. Beh, quella sera andammo a sbattere contro un palo ai 97 km orari. Il risultato fu la morte di Greg sul colpo e l’amputazione della mia gamba destra all’altezza del ginocchio..
Quel giorno mia madre ha deciso che peggio di così non potevo diventare.
Ero la sua delusione della vita.
Non l’ha mai detto apertamente ma lo so. Lo capisco da come mi guarda, mi parla...
Sono ancora stesa a terra e beffa delle beffe i ladri mi prendono persino il tutore. Così non posso nemmeno alzarmi senza chiedere aiuto.
Mi hanno portata alla centrale di polizia per l’interrogatorio... ho chiamato a casa Franck per dirgli dell’accaduto ma non ha risposto, così un agente mi ha chiamato un taxi e sono tornata a casa. Franck era addormentato sulla poltrona, televisione accesa, patatine sparse ovunque, lattine di birra vuote... dopo aver preso l’altro tutore che tengo in camera per le emergenze, inizio a sistemare un po’ la casa, e Franck si sveglia quando gli tolgo il telecomando dalla mano...
F (franck): che succede?
- è tardi... metto in ordine.
F: perché non sei tornata prima? Dove sei stata?
- c’è stata una rapina al supermercato. Ero alla stazione di polizia a dire
quello che è successo...
F: ok.. vado a dormire...
- non mi chiedi come sto?
F: cosa?
- nulla lascia perdere... buona notte
F: si si notte.
Come sono finita in questa vita? Quasi quasi avrei voluto morire anch’io in quell’incidente.
Il mattino dopo mi sveglio e sono decisa a parlare a Franck. Voglio il divorzio!
Ma purtroppo lui non c’è.. così esco di casa e vado al lavoro che come al solito si rileva noioso e molto deprimente. Poi dato che a quanto pare il mio capo è più gentile con me che mio marito, mi lascia il pomeriggio libero per rilassarmi dato che la scorsa sera sono stata rapinata.
Esco dal palazzo e non so che fare... Franck
tornerà a casa alle 20 per cui devo aspettare per parlargli.. così vado a fare
un giro in centro.. guardo le vetrine.. e provo ad immaginare come sarebbe la mia vita se non avessi avuto
l’incidente, se avessi detto di no a Franck... poi però
proprio mentre passo da vetrina in vetrina una donna mi sbatte addosso
facendomi cadere a terra.
- omiodio scusa.. ti sei fatta male?
- no.. non credo...
- aspetta ti aiuto...
- grazie...
- non so come scusarmi.. io ti offrirei un caffè se non fossi in ritardo a
lavoro...
- non fa nulla sono incidenti che capitano
- ok, allora vado e ancora scusa!
E se ne va lasciandomi con il posteriore dolorante per la caduta...
Alle 19 entro in casa e aspetto Franck... e appena torna sono pronta per affrontarlo...
però poi non ci riesco.