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Autore: Mue    19/09/2009    5 recensioni
Rolf è in difficoltà.
Luna aspetta un bambino e a pochissimo dal grande giorno non ha la benché minima idea di che nome scegliere.
Gli amici e i parenti, però, non esitano a venirgli in aiuto. Purtroppo per lui...
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Rolf Scamandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Menta e Bisque Burley'
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Ed eccoci alla quarta e penultima storia dedicata alla coppia Luna/Rolf e al Pigiama Party di Fanworld. Questa volta a tema “commedia” corredato di caramello e zucchero a velo e con la consueta pucciosa betatura di whateverhappened.
Premunitevi di spazzolini da denti e servitevi!
Buona lettura!
Disclaimer: I personaggi e gli elementi creati da J.K. Rowling presenti in questa fanfiction sono suoi e solamente suoi, il resto della storia è tutto una mia invenzione. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
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Capitolo I




Avonfield, 20 giugno


I signori Peakes sarebbero lieti di avervi come ospiti il 28 giugno, in occasione della festa di compleanno del signor Peakes. Attendiamo una vostra risposta.
Cordiali saluti,
Mr. e Mrs. Peakes

P.S. Rolf, caro, io e tuo zio vogliamo fare le nostre congratulazioni di persona a te e Luna.


Rolf storse il naso leggendo le ultime due righe, aggiunte di persona da sua zia in fondo al biglietto preconfezionato.
«Che cosa c’è? Hai trovato un Mirfo Acqueo nel tè?” chiese Luna, entrando in quel momento dalla porta della cucina e vedendo la sua espressione.
Rolf, sebbene abituato alle assurdità della moglie, gettò comunque un’occhiata inquieta nella tazza sul tavolo. «No, peggio» rispose dopo aver costatato che il suo tè non era abitato da strane creature. «E’ arrivato l’invito di mia zia.»
Luna si sedette impacciata di fronte a lui, ostacolata nei movimenti dal ventre rigonfio. «Davvero? Un invito per cosa?»
Rolf sbuffò. Possibile che dopo due anni di fidanzamento e altri due da sposati Luna chiedesse ancora che invito fosse quello che arrivava tutti i venti giugno da sua zia?
«C’è il solito comitato del pettegolezzo della zona che si raduna a casa dei miei zii, come tutti gli anni» rispose seccamente.
«Oh, vuoi dire che è il compleanno di tuo zio?»
«Quella è, come sempre, la scusa ufficiale.»
«Bene, sono sempre felice di vederli. Sono tanto simpatici e gentili, soprattutto tua zia.»
Rolf non disse niente.
Un tempo, forse, non ci avrebbe pensato due volte a elencare a Luna tutti i terribili difetti della zia Peakes. Ora, però, c’era qualcosa che lo frenava dalle consuete manifestazioni del suo carattere polemico. Qualcosa come una sensazione calda, piacevole e delicata che lo scioglieva tutte le volte che guardava Luna e la sua pancia che di mese in mese andava crescendo sempre di più.
Sì, sua moglie era incinta; e Rolf non avrebbe potuto essere più fiero.
E, a dirla tutta, non avrebbe potuto essere nemmeno più paranoico.
«Sei sicura di voler andare?» domandò a Luna, serio. «E se ti affaticassi troppo? Ci sarà tanta gente e un sacco di rumore, e magari è meglio che ti riposi…»
«Sciocchezze! Sto benissimo, e andare da loro mi metterà allegria.»
«Ma se ti agitassi troppo? Magari non fa bene al bambino. Dovresti chiedere al Medimago se…»
«No, non è necessario» lo rassicurò gentilmente Luna.
«E se fosse proprio il giorno in cui deve nascere? Come facciamo a…»
«Mancano ancora quasi due mesi.»
«Ma la pancia è molto grande… forse è cresciuto più in fretta, o magari è precoce…»
«Non credo; però forse può essere affetto di Colossosi…» ipotizzò Luna, facendosi pensierosa.
«Cosa?!» scattò Rolf, atterrito.
«Oh, sì, è una malattia che viene attaccata dai Blemmifiri e che fa crescere il bambino a dismisura. Forse l’ha contratta l’ultima volta che sono andata con papà a cercarne qualcuno; sai, penso che ne avessimo quasi scovato un esemplare, però…»
Rolf rinunciò ad ascoltare il resto, tirando un sospiro di sollievo. Se c’era una sola cosa che non poteva allarmarlo per la gravidanza di Luna, erano le trovate bislacche di lei e suo padre sulle creature inesistenti.
«Cosa c’è scritto dietro il biglietto?» chiese a un tratto Luna, ridestando la sua attenzione.
Rolf rigirò il biglietto che aveva tra le mani e vide che la zia aveva aggiunto un P.P.S. sul lato posteriore, dato che su quello anteriore non ci stava più nulla.

P.P.S. Avete già deciso il nome? Io e tuo zio avremmo da suggerirne qualcuno.

Rolf strabuzzò gli occhi e rilesse il “qualcuno” sottolineato.
Bene, ci mancava solo questo, pensò tra sé, seccato.
Il ventotto giugno sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata.

   
 
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