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Autore: Liberty89    20/09/2009    9 recensioni
Storia Incompleta.
Vexen s’inchinò e scomparve in varco oscuro per riapparire nel suo laboratorio. Si avvicinò alla scrivania e prese in mano una fiala di liquido scarlatto.
-Numero XIII… presto sarai mio…- sibilò il Freddo Accademico con un ghigno divertito.
-dal capitolo 2-
Una long-fic sull'arrivo di Roxas nell'Organizzazione e sul suo addestramento, nonché sulla pazza e misteriosa non-vita che conduce con i suoi compagni.
Par: Akuroku, Zemyx, Vekuroku, XemnasxSaix
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Non-con | Contesto: KH 358/2 Days, Contesto generale/vago
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Buonsalve a tutti! Eccomi con un'altra long-fic dai toni totalmente diversi rispetto alla precedente (ancora in corso u.u). Questa fic non avrà molto a che fare con la trama originale degli avvenimenti che vedono protagonista l'Organizzazione XIII, infatti i personaggi sono OOC e mi sono ispirata ad una serie di video di due famosi doppiatori. Spero di avervi incuriositi ^^ Buona lettura!!!

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.


Capitolo 1: Primo giorno


Piano aprì un occhio, poi l’altro.
Volle restare ancora un po’ in quello strano stadio che è il dormiveglia, ma ben presto dovette abbandonare l’idea.
Le dolci e calme note del Sitar provenienti dalla stanza del numero IX lo svegliarono definitivamente.
Scostò le calde e candide lenzuola e si alzò emettendo un sonoro sbadiglio, dopodiché si diresse in bagno.
Rimase per un po’ a guardare il suo riflesso nello specchio. I corti capelli biondo-scuro arruffati più che mai e la stanchezza aveva preso posto nell’azzurro cielo dei suoi occhi.
Era passato solo un giorno dal suo ingresso nell’Organizzazione e già era ridotto ad uno straccio.
E il pomeriggio seguente avrebbe dovuto affrontare uno degli altri membri.
Sospirò, ripensando al suo primo giorno.
Non era andato come se l’aspettava.

# flashback #
-Vieni avanti.- disse calmo il Superiore, invitandolo ad entrare.
Con passi lenti e schiena dritta si portò al centro della sala dei troni. Gli sguardi dei dodici membri fissi su di sé.
-Ma capo! È solo un ragazzino!- sbottò il numero II.
-Non badare all’apparenza. Siamo di fronte al Nessuno di un custode.-
Mormorii concitati riempirono il silenzio.
-Qual è il tuo nome?- chiese il numero I.
-Roxas.-
-Bene, tra due giorni affronterai uno di noi e ci mostrerai di cosa sei realmente capace. La riunione è conclusa, Axel, mostragli la sua stanza.- concluse Xemnas, rivolgendosi ad un Nessuno alla sua destra.
-Agli ordini!- rispose un ragazzo, sparendo dal suo trono per riapparire al fianco del nuovo arrivato. -Seguimi!-
Roxas rimase spiazzato davanti a tutta quella euforia, ma il suo volto non mostrò alcun pensiero e si limitò a seguire quello strano ragazzo dai capelli rossi come il fuoco e gli occhi simili a smeraldi.
-Allora… da che parte posso cominciare…- parlò il rosso. -Certo che stupido!- esclamato ciò si fermò e si voltò verso di lui. -Io mi chiamo Axel. A-X-E-L. Got it memorized?-
Roxas non capì. Perché aveva fatto lo spelling? Mistero.
-Che membro sei?- chiese timidamente.
-Sono il numero VIII e ho il titolo di “Soffio di fiamme danzanti”. Chiamami tranquillamente per nome.- spiegò. -Dimmi cosa vuoi fare.-
-Vorrei andare nella mia stanza, per favore.- rispose il biondo lapidario.
L’entusiasmo del rosso parve crollare, ma si riprese all’istante e sfoderò uno dei suoi sorrisi. -No problem! Vieni!-
Lo condusse per dei lunghi corridoi forse troppo bianchi. Sembravano schiacciarlo ad ogni passo. Salirono un paio di rampe di scale e infine si fermarono davanti ad una porta. Su di essa il numero XIII inciso e dipinto in nero.
-Sono spiacente…- iniziò Axel. -A due passi da qui c’è la stanza di Demyx.- disse, indicando la porta infondo al corridoio.
-E quale sarebbe il problema?- chiese Roxas, ingenuamente.
L'altro sospirò. -Ah… beata ignoranza.- puntò il suo sguardo smeraldino su quello azzurro cielo del biondo e alzò tre dita. -Tre… due… uno…-
Quando riabbassò la mano, il dolce suono di una chitarra iniziò ad uscire dalla stanza del numero IX. -Sta suonando. Continuo a non capire dove sia il problema.-
-Il problema è che Demyx suona dalla mattina alla sera e ancora non ha capito che deve smetterla.-
-Non ha importanza, a me non dà fastidio. Ora se vuoi scusarmi, vorrei andare a riposare.-
Scostò il rosso e mise una mano sulla maniglia della porta.
-Grazie, Axel, per avermi accompagnato.- disse voltandosi.
-Di nulla. Se hai bisogno di me, io sono esattamente qui sotto.- rispose, indicando il pavimento.
Roxas annuì e entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Sospirò e iniziò ad esplorare la sua nuova camera.
Era abbastanza grande. Davanti a lui c’era un letto con appoggiate sopra delle coperte in caso di necessità, oltre si trovava una grande porta finestra che conduceva su di un piccolo balcone. Alla sua sinistra vide un armadio e una porta. Il tutto rigorosamente e assurdamente bianco.
-Ma sono fissati?- pensò.
Il ragazzo si avvicinò all’armadio e lo aprì.
-Ho l’imbarazzo della scelta…- si disse osservando ciò che c’era all’interno.
Un soprabito nero, un altro soprabito nero, un terzo soprabito nero e così altri due. In più c’erano pantaloni e maglie sempre neri.
Chiuse l’armadio e aprì la porta che si trovava accanto ad esso. Un piccolo bagno dotato di tutto l’occorrente. Davanti alla porta c’era il lavandino, a sinistra il water e a destra la doccia.
Non perse tempo e preparò tutto per darsi una rinfrescata.

Un’ora dopo qualcuno bussò alla porta.
Se avesse avuto un cuore, gli sarebbe venuto di certo un infarto. Quello che credeva un orso di quasi due metri lo stava fissando con i suoi occhi viola.
-Sì?- chiese timidamente il giovane Nessuno.
-Ciao funghetto…-
-Funghetto?!- pensò leggermente irritato.
-Ascolta, io mi occupo della cucina, dimmi cosa vorresti mangiare per cena?-
-Bè… credo che un piatto di pasta vada più che bene.-
-Sicuro? Non vuoi nient’altro?- chiese l'orso con apprensione.
-Sicuro.-
-Bene, allora ci vediamo alle sette in punto. Ciao funghetto!-
-Arrivederci numero III.- rispose, ricordando la sua posizione nella sala dei troni.
-Quante formalità! Chiamami Xaldin.- salutò con la mano e si voltò per andarsene. -Ah! Dimenticavo!- esclamò improvvisamente girandosi. -Domani mattina dovrai andare da Vexen per la visita medica.-
-Ho capito. Grazie, Xaldin.-
-Di niente! A dopo!-

Qualche minuto prima delle sette, il neo membro uscì dalla sua stanza per avviarsi nella sala da pranzo. Purtroppo non era ancora in grado di usare i varchi oscuri, quindi avrebbe dovuto muoversi a piedi.
Fece un paio di passi, ma si fermò quando un varco si aprì davanti a lui e ne uscì Axel.
-Ehilà Roxas! Vuoi un passaggio?- esordì lui, indicando il varco.
-Volentieri, grazie Axel.- assentì il biondo con un sorriso.
Attraversarono il varco e giunsero in sala da pranzo, dove si trovavano già tutti gli altri membri.
Il giovane Nessuno si guardò intorno spaesato: il caos regnava sovrano.
Xaldin, mattarello alla mano, cercava di uccidere il Nessuno con la benda.
L’unica donna del gruppo stava prendendo a pugni il membro con i capelli biondi ossigenati che implorava pietà e nel frattempo… le chiedeva di uscire?!
Il Nessuno con i lunghi capelli azzurri e una cicatrice a X sul viso stava litigando con una scatoletta di tonno.
Un Nessuno più alto di Xaldin stava lì fermo immobile in mezzo a tutta quella confusione e accanto a lui c’era un altro membro di quelli silenziosi, poco più alto di lui con i capelli di uno strano colore tra il grigio e l’azzurro e un ciuffo a coprirgli l’occhio destro.
-Non farci caso…- gli disse Axel. -Fanno sempre così… Vieni, Demyx ci ha tenuto i posti.-
Lo prese per mano e lo condusse alla parte destra della tavolata dove sedeva un ragazzo con i capelli biondi tirati all’insù e gli occhi verde acquamarina.
-Ciao Axel!-
-Ciao Dem! Grazie per averci aspettati. Lui è Roxas.- rispose il rosso indicando il compagno.
-Piacere di conoscerti Roxas, io sono Demyx! Abbiamo le stanze vicine, se ti dovessi dare fastidio con il Sitar fammelo sapere!-
-Stai tranquillo, prima ti ho sentito suonare e sei bravo. Non so se verrò a lamentarmi.- disse Roxas, sedendosi accanto al numero VIII.
Dopo qualche minuto, una mano si appoggiò sulla sua spalla e quando si girò un nuovo infarto lo avrebbe stecchito, se avesse avuto un cuore. Un Nessuno dai lunghi capelli rosa e gli occhi blu gli stava sorridendo a trentadue denti.
-Ciao caro! Io sono Marluxia, il Leggiadro Sicario.- parlava con uno strano accento che gli dava una certa femminilità.
Gli vennero dei dubbi.
-Se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, non esitare a chiedere, ok?- aggiunse il rosato, prendendogli il viso per il mento.
-Ok… G-grazie…-
-E dai Marl, lascialo stare.- intervenne Axel. -Lo spaventi così.-
-Ma cosa dici?!- esclamò il numero XI. -Vabbè, vado a sedermi, tra poco arriva il capo. A presto!-
Fece l’occhiolino, lanciò un bacio e se ne andò.
-E’ un uomo vero?- chiese Roxas, guardando i compagni.
-Certo!- rispose Demyx. -Ma dell’altra sponda.-
-Ah…-
Tutti all’improvviso si zittirono. Il numero I dell’Organizzazione aveva fatto il suo ingresso e prese posto a capotavola. -Molto bene, ci siamo tutti?- chiese.
-Manca la mummia!- esclamò il Nessuno con la benda.
-Xigbar, non chiamarlo così.- lo rimproverò il Superiore. -Vexen ha del lavoro da fare e poi lo sai come la pensa sui luoghi troppo affollati. Buon appetito a tutti.-
Detto questo, il caos riprese agli stessi livelli di pochi istanti prima.

Si buttò sul letto esausto.
Aveva fatto la conoscenza di tutti i membri, tranne di quello chiamato Vexen.
Ricapitolando.
Dopo essergli apparso a due centimetri dal naso, a testa in giù, Xigbar gli aveva detto che sarebbe stato lui ad insegnargli ad aprire i varchi oscuri.
Lexaeus lo aveva guardato e lo aveva salutato con una poderosa stretta di mano, senza dire niente.
Zexion, il sesto membro, gli aveva dato un benvenuto non troppo allegro, ma gli altri gli avevano detto di non darci troppo peso.
Saix lo aveva guardato con gli occhi ridotti a fessure e poi se n’era andato.
Il numero X, Luxord, lo aveva invitato a giocare a poker e quando gli ha risposto che non sapeva giocare si è proposto come insegnante.
Larxene è stata un incubo. -Vedi di non rompere, hai capito tappo?!- dopodiché fulmini e saette spuntarono da chissà dove come a rinforzare le sue parole.
Xemnas lo aveva però tranquillizzato, dicendogli che nonostante fossero dei soggetti alquanto particolari sarebbero stati degli ottimi compagni e prima di andarsene gli aveva ricordato la visita medica del giorno dopo.
Con questi pensieri si preparò per la notte e si addormentò in poco tempo.
# fine flashback #

Quando uscì dalla stanza erano le otto e dopo aver chiesto indicazioni a Demyx, si diresse verso il laboratorio del quarto membro dell’Organizzazione: Vexen, il Freddo Accademico.



Mi auguro che questo primo capitolino sia stato di vostro gradimento ^^ Dal prossimo il pepe è assicurato e si andrà sempre peggio... Come anteprima vi posso solamente dire di immaginarvi un Vexen più giovane di almeno una vita xD Alla prossima!
See ya!
  
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