Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: semplicementeme     20/09/2009    5 recensioni
Dove c’è pace non c’è morte.
Dove c’è guerra non c’è vita.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Li chiamiamo eroi

  

   Eroe: chi dà prova di straordinario coraggio e generosità; chi si sacrifica per un ideale.

 

   Eroe: Roberto, Matteo, Andrea, Davide, Gian Domenico e Massimiliano.

 

   Sono due diverse definizioni della stessa parola: eroe.

   La prima è stata tratta dal dizionario De Mauro, la seconda… bhè la seconda viene direttamente dal cuore.

   A questi nomi poi possiamo aggiungerne tanti altri.

   A questi nomi, se ne devono aggiungere tanti altri.

   Sono gli eroi di tutti noi.

   Ma sono solo questo?

   Dietro ad ogni nome c’è una realtà.

   Un figlio.

   Un fratello.

   Un compagno.

   Un padre.

   Un amico.

   Una realtà cambiata per sempre.

   Sono eroi morti in una Missione di Pace e qui non si può che sorridere amaramente davanti ad un controsenso così grande.

   Pace. Morte.

   Due parole in antitesi. Due parole con significati diversi, opposti.

   Dove c’è pace non c’è morte.

   Dove c’è guerra non c’è vita.

   Sono morti a Kabul la mattina del 17 settembre.

   Sono morti per servire un paese che è il nostro.

   Sono morti per aiutare una popolazione che è prigioniera del terrore.

   Sono eroi.

   Sono martiri.

   Sono una guida.

   Mi hanno aperto gli occhi e sono riusciti a farmi capire quanto sono stupida perché mentre mi disperavo per i miei sogni ancora irrealizzati – con tutta una vita davanti – loro morivano ed i loro sogni rimarranno tali.

   Adesso sono i nostri eroi.

   Adesso sono i nostri martiri.

   Adesso sono le nostre guide.

   Ma per quanto saranno tali?

   Noi abbiamo perso sei eroi ma…

   C’è chi ha perso un figlio.

   C’è chi ha perso un fratello.

   C’è chi ha perso un compagno.

   C’è chi ha perso un padre.

   C’è chi ha perso un amico.

  

   Non lasciamo che il loro sacrificio resti vano.

   E non importa se sapevano che rischio andavano a correre.

   E non importa se era per il lauto guadagno, era la loro vita che mettevano in gioco.

   E non importa se noi non li conosciamo direttamente.

   Roberto, Matteo, Andrea, Davide, Gian Domenico, Massimiliano non torneranno più.

   Erano ragazzi come me solo che erano migliori di me.

   Mentre io piangevo come una bambina, loro morivano per un atto di amore.

   Li chiamiamo eroi, ma in realtà sono dei martiri.

 

   In ricordo di:

 

·  Roberto Valente, 37 anni;

·  Matteo Mureddu, 26 anni;

·  Andrea Fortunato, 35 anni;

·  Davide Ricchiutu, 26 anni;

·  Gian Domenico Pistonami, 26 anni;

·  Massimiliano Randino, 32 anni.

 

Vittime della strage di Kabul del 17 settembre.

 

  A questi nomi vorrei aggiungerne tanti altri. Tutti quelli che si devono ricordare, tutti quelli che ci hanno stretto in un abbraccio immaginario e per un giorno ci hanno reso meno egoisti ed egocentrici.

 

   A questi nomi vorrei aggiungere i nomi di tutti i caduti nelle Missioni di Pace, italiani e stranieri: rimarranno tutti degli angeli andati via a causa della paura di pochi.

 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: semplicementeme