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Autore: Kingdom11    21/09/2009    3 recensioni
Salve a tutti! sono nuova d EFP e questo è il mio primo racconto sulla coppia Sam-Alice, xciò...v prego nn massacratemi troppO!XD Ps. Sono una grande fan di Supernatural, adoro sia Dean che Sam; tuttavia credo che i produttori dovrebbero inserire una figura femminile(come ho fatto io nelle mie fan fict.)...xciò risparmiatevi critiche tipo "Ah ma questa chi è?","Ma nel telefilm nn compare!" o altro...tanto ciò che esce dalla mia testolina lo trasformo in racconto....le critiche costruttive le potrei prendere in considerazione...le critiche e basta...NO! Presentazione: Alice Courteney è una ragazza della stessa età di Sam, figlia di due hunters amici dei Winchester e deceduti poche notti prima della morte di Mary W. a causa del demone con gli occhi gialli(Azaziel) che come è successo ai Winchester, aveva "infettato" la piccola di famiglia(cioè Alice)con il suo sangue di demone. Alice ha perciò poteri simili a quelli di Sam(telecinesi, divinazione...). Dopo la morte dei genitori, viene allevata dal nonno, un altro hunter, che le insegna tutto ciò che c'è da sapere sui demoni e co. A 12 anni, Alice incontra per la prima volta i due fratelli Winchester: Sam le risulta immediatamente il più simpatico, mentre non riesce a sopportare la "spacconaggine" di Dean. John W. e Michael(il nonno di Alice) partono per una caccia insieme, lasciando i due ragazzini insieme a Dean. La situazione si complica quando, improvvisamente, l'essere cacciato, un vampiro, trova i tre ragazzi. Dean cerca di distrarre il mostro, ma viene scaraventato contro il muro, perdendo i sensi. Sarà solo grazie all'aiuto di Alice se Sam non verrà ucciso. Alice, nello scontro, verrà ferita, e ciò le causerà una leggera cicatrice. Finita la "cooperazione", le loro strade si dividono. A 22 anni, Alice manifesta i primi segni di "sovrannaturalità", dovuti al sangue del demone occhi gialli che, percependo i suoi "poteri", la sorprende una notte. Michael rimane ucciso nello scontro, mentre Alice, grazie ad un potente amuleto riesce a scacciare il demone. Promettendo sulla tomba del nonno che avrebbe vendicato la morte della sua famiglia, Alice si dirige verso Stanford, l'università della quale aveva parlato tanti anni prima con Sam, e dove spera d'incontrarlo. Arriva al campus ma di Sam ancora non c'è traccia: legge su un quotidiano di una morte paranormale e si sposta di pochi km solo per controllare. Arrivata a destinazione si incontra-scontra con lo stesso Dean che tanti anni prima detestava, il quale la riconosce dalla cicatrice che la ragazza ha (sul fianco). Alice gli chiede di poter vedere il padre di lui, per sapere gli ultimi spostamenti del demone con gli occhi gialli, desiderosa di vendetta. Dopo che Dean le spiega la situazione(che, cioè John è scomparso), accetta di seguirlo per ritrovare il padre di lui e per vendicare la sua famiglia. Nel corso delle "avventure dei Winchester Brothers", Dean s'innamorerà di Alice e viceversa. Quando Sam rimarrà imprigionato nella città fantasma per scontrarsi con gli altri "bimbi prodigio"(penultima e ultima puntata della II stagione), Alice sarà insieme a Sam e Jacob, una dei sopravvissuti. E mentre Dean e Bobby stanno x raggiungerli, Jacob si avvicinerà a lei x pugnalarla, ma la ragazza sarà salvata da Sam, che riceverà la pugnalata al suo posto. Durante le III stagione, dopo aver scoperto quanto tempo gli rimane da vivere, Dean le chiederà di sposarlo. Alice accetterà, pur sapendo che il salvataggio di Sam non era dovuto a semplice amicizia... poi dopo la morte di DEan... beh poi leggerete nella mia seconda fan fic!XD godetevi questo "Sogno ad occhi aperti" che ho avuto una volta durante una lezione a scuola!XD [se non doveste capire qlcsa...vi prego commentate e kiedete!] baci baci § § § § § § § § § § §
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 L’Impala scivolava silenziosa sull’asfalto bagnato dalla pioggia. Nell’abitacolo, Sam stava guidando mentre Alice, accanto a lui, dormiva, cullata dalle rassicuranti fusa del motore. Dean, sdraiato sui sedili posteriori, russava sonoramente e Sam dovette spegnere la radio per non alzare il volume e svegliare quindi la cognata. Si chiedeva spesso  come lei potesse sopportare tutto quel russare. Con una punta d’invidia verso quel fortunato incontro che era arrivato al lieto evento, iniziò a ripensare a tutte le donne della sua vita. Beh c’era stata Jessica, quella si che era stata veramente importante per lui. Non riusciva a darsi pace per averla coinvolta in quella faccenda. La sua rabbia era dovuta alla morte dell’amica, non a quella della donna amata. La ragazza che gli aveva rubato il cuore risaliva a molto più tempo prima: da piccolo, gli aveva raccontato il padre, lui era solito giocare con una ragazzina, la figlia dei loro vicini e migliori amici. Questa bimbetta con un incredibile sorriso e due occhioni blu cobalto lo aveva stregato sin da piccolissimo e per lei aveva affrontato “prove” impossibili. Poi, dopo la morte dei nonni, gli avevano detto che la bimba era stata data in adozione ad un’altra famiglia e che non sarebbe più tornata. Suo fratello Dean, all’epoca quasi adolescente, gli aveva detto di smetterla di frignare per cavolate simili, ma lui, in segreto, aveva conservato quel volto nel cuore per tutti quegli anni.
Che sorpresa quando, circa l’anno precedente, se l’era trovata davanti la porta di casa insieme al fratello!Quasi non era riuscito a riconoscerla!Il fisico le si era modellato fino a  donarle forme eleganti e sinuose. Il viso le si era asciugato e gli occhi blu(questo lo ricordava benissimo!)le illuminava il volto come stelle nel cielo.
Dopo la morte di Jessica, credeva di aver ritrovato l’amica e la ragazza dei suoi sogni …poi, come sempre nelle belle favole...la bella sceglie il principe azzurro e lui aveva dovuto mettersi da parte e, per giunta, fare da testimone al matrimonio tra suo fratello  e Alice.
Voltandosi si concesse un’altra occhiata: “Com’è bella” pensò, desideroso di accarezzarle le guance morbide e di posare le proprie labbra su quelle di lei. Controllò Dean nello specchietto retrovisore, dormiva appoggiato al poggiatesta. Era il suo momento, pensò mentre, deglutendo , le si avvicinava.
Pochi centimetri e avrebbe potuto baciarla…mancava veramente poco…si sporse verso la giovane…”Respira Sam”ansimò…pochi centimetri…millimetri...
Un clacson lo ridestò e i fari di un camion lo abbagliarono…”SAM”urlò da dietro Dean risvegliato dal frastuono. Allontanandosi dal posto accanto a quello del guidatore, proprio mentre Alice apriva gli occhi, Sam si accorse di aver invaso la corsia opposta  con l’auto e di fronte a loro, un grosso camion procedeva a velocità spedita. Grazie alla prontezza di riflessi, Sam riportò l’Impala nella giusta carreggiata e tirò un sospiro di sollievo. “Che diavolo ti è preso?Vuoi farci uccidere tutti?”gli gridò Dean dal sedile posteriore mentre Alice, ripresasi dalle poche ore di sconto, cercava di difendere il cognato giustificandolo e proponendogli una sostituzione alla guida. “Non ne ho bisogno, grazie Alice”rispose mentre aprendo il cruscotto dell’auto estraeva l’articolo di giornale sulla casa infestata vicino a San Diego. “Dean che cos’hai raccolto sul caso?”insistette Sam continuando a guidare. “Ehm…no, stavo dormendo fratellino…”si scusò Dean. “Non ti preoccupare, amore, ci penso io adesso”si offrì Alice aprendo il laptop con un dolce sorriso rivolto al marito.
Sam guardò fuori cercando di non essere assalito dalla malinconia; strinse il volante  fino a che le nocche gli si imbiancarono. Accese la radio per distrarsi: l’Impala venne avvolta da “What hurts the most”dei Rascal Flatts. “Di bene in meglio”pensò, cercando di non essere contagiato da tutto quel romanticismo.

Il complesso residenziale di “Opeth Bridge” sorgeva a meno di dieci chilometri dalla caotica San Diego. La struttura era un tipico caseggiato statale: con grossi blocchi di marmo modellati e suddivisi in piccoli appartamentini provvisti di balconcino nero in ferro battuto e garage.
Scesero dalla macchina e si diressero verso l’indirizzo segnato sul quotidiano: appartamento numero 4.
Dean bussò alla porta e una vecchietta sulla settantina e molto gracile, aprì loro la porta. “Buongiorno, posso esservi d’aiuto?”chiese cortesemente ai tre. “Salve”la salutò il fratello maggiore sorridendole educatamente. “Siamo rappresentanti del Comitato Vigilanza Sicura”mostrò il falso distintivo imitato dal fratello e dalla giovane. “Agente Fich, Maryle e Johen”li presentò. La dolce vecchina li fece accomodare in salotto: la stanza era arredata secondo uno squisito gusto antico con tappeti, tende di pizzo e un caminetto acceso. Accanto a quest’ultimo, un gatto certosino sonnecchiava pigramente. Sam s’avvicinò alla finestra per dare un’occhiata fuori. Sobbalzò quando la vecchietta gli chiese se gradiva del the. “E’ una casa molto graziosa”si complimentò Alice accarezzando il gatto.  “Mrs Witts”intervenne Dean “Ha per caso notato qualcosa di anomalo in questi ultimi giorni?”. Dall’altro lato della strada, intanto, una considerevole folla di persone si stava avvicinando alla casa. Sam accennò qualcosa ad Alice e iniziò ad estrarre l’acqua benedetta dalla tasca del giubbotto. “In che senso, giovanotto?”domandò mrs Witts. “Qualcosa di soprannaturale,per esempio”l’aiutò lui. “No, non direi…il quartiere è un luogo tranquillo”disse avvicinandosi alla legnaia e sollevando un ceppo di almeno venti chili senza il minimo sforzo. Alice e Sam guardarono preoccupati la nonnetta e il vicinato al di fuori dell’abitazione. Oramai la casa era circondata da individui posseduti, con i consueti occhi neri come pece. “Dean..”sussurrò Alice cercando di avvertire il marito. LA vecchietta depositò il ciocco di legno nel caminetto e iniziò a procedere verso Alice. Il gatto tra le due donne alzò il pelo e soffiò contro la padrona. Sam si posizionò davanti alla ragazza e lanciò l’acqua benedetta addosso alla “cosa”. Il volto della signora divenne un ammasso sfigurato, sfrigolante a causa del contatto con il liquido. La donna posseduta rise di gusto e si voltò verso la porta, che proprio in quel momento veniva sfondata da altri suoi simili. “Siete in trappola” pronunciò prima che i demoni gli fossero addosso.

Alice si risvegliò con un atroce mal di testa. Aprendo gli occhi si ritrovò legata ad una parete. Poco più in là , suo marito giaceva ancora svenuto. Di Sam non c’era traccia. Cercando disperatamente di raggiungere l’apparecchio telefonico di Dean, si allungò verso il corpo dell’uomo. La gamba le pulsava e probabilmente stava perdendo sangue. Cercò di concentrarsi sull’obiettivo: raggiungere il telefono e chiamare Bobby. C’era quasi…mancavano pochi centimetri e ce l’avrebbe fatta…Udì alcuni passi e pochi secondi dopo, una porta le sia aprì davanti, inondandola di luce. Una figura le si posizionò davanti. D’un tratto tutto ritornò buio.

Sam aprì gli occhi:davanti a lui alcune figure incappucciate lo stavano osservando, poteva distinguere il luccichio dei loro occhi sotto il fitto panno scarlatto. Cercò di muovere braccia e gambe, contrasse il muscoloso busto per lo sforzo, ma pesanti catene glielo impedirono.  Goccie di sudore gl’imperlarono il torace nudo. Voltando la testa, studiò la sala soglia: le mura in pietra erano spesse e mal riflettevano la luce di alcune candele poste su enormi candelabri accanto alla tavola in pietra sulla quale era stato legato lui. Una porta alla destra dell’altare era l’unica via d’uscita. Ma con quelle losche figure e le catene che gli bloccavano gli arti, non sarebbe mai riuscito a fuggire da lì, pensò affranto. Improvvisamente la pesante porta in legno venne aperta e Sam poté notare una figura incappucciata che trascinava Alice. Si sporse preoccupato per le condizioni della cognata e vide che l’avevano adagiata sopra una brandina accanto all’altare. Una figura si spostò verso di lui e gli toccò la spalla sinistra. Un dolore lanciante lo colpì come un proiettile quando la mano del demone si appoggiò sulla pelle. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola. L’eco provocato dalle pareti sorprese il demone, che spostando la mano dalla spalla del giovane, l’adagiò sul libro che(Sam lo notò poco dopo)stringeva al petto con la mano destra. Dopo essersi ripreso un poco dal dolore guardò in cagnesco la figura che controllava qualcosa sul libro. “Chi diavolo sei?”. Vide risplendere i denti del mostro in un sorriso. “Ho molti nomi…Mrs Witts…Joe…MEG”disse abbassando il cappuccio e rivelando il familiare volto anziano della vecchietta. Gli occhi color ebano risplendevano della poca luce presente nella sala. “Non ci posso credere…cosa diavolo vuoi tu da noi?”Sam cercò di divincolarsi dalla presa delle catene. “Oh povero Sammy”sussurrò il demone all’orecchio del ragazzo. “Non ti azzardare a chiamarmi Sammy…solo Dean e Alice possono farlo”si scostò. “E così questa sarebbe quell’Alice che tormenta i tuoi sogni…già ora capisco”lo stuzzicò Meg. “Deve essere penoso assistere ai loro continui scambi di effusioni, non è vero dolce Sammy?” si avvicinò alla ragazza svenuta, sfiorandole un braccio con la mano libera. “Lasciala stare” gridò Sam dimenandosi. “E’ un peccato che una così bella ragazza non possa essere tua, non è vero Sam?”le toccò il volto, privo di vita. “SMETTILA”ruggì lui emanando con i suoi poteri  una sfera invisibile contro la donna. Meg cadde a terra e squadrò Sam con occhi sbarrati. Una delle tre figura incappucciate che osservavano la scena da un angolo, si avvicinò a Meg e le sussurrò qualcosa all’orecchio, indicando prima Alice e poi Sam. Il demone sorrise ed annuì.
Gli incappucciati sollevarono la brandina e posizionarono Alice accanto all’altare. Meg le si avvicinò e recitò alcuni passi in latino. “Exorte te, o demoa, vampiri figurae…vene nostrum te invoco…vene nostrum te invoco…”. Sam vide la giovane agitarsi e contorcersi, come se avesse ricevuto una potente scarica elettrica. Improvvisamente la giovane cessò di muoversi. Sam, preoccupato, si sporse verso di lei. I secondi passavano e Alice non respirava, provò a chiamarla, ma non riusciva a sentirlo né a rispondere. La credeva morta. Cercò di scaraventarsi contro Meg, ma fu del tutto inutile perché le catene glielo impedivano e la scarsa quantità di energia rimastagli non sarebbe stata sufficiente a creare un’altra bolla magica. Disperato, si voltò per osservare ancora una volta in volto della giovane. Le labbra carnose erano più rosse el solito, pensò, osservandole. I capelli ora erano tendenti più all’oro che non al solito castano mielato. La pelle, infine, era pallida e diafana.
Ad un tratto, Alice aprì gli occhi. Il blu cobalto che tanto amava, era stato sostituito da uno strabiliante color topazio, meno familiare ma conosciuto. Il colore degli occhi di Alice nella sua forma vampira.
Meg le si avvicinò e recitò qualcosa in latino…gli occhi di Alice divennero rosso rubino.

Alice lentamente si alzò dalla brandina: la sete l’avvolgeva, la gola pulsava convulsamente come raschiata da un’improvvisa voglia d’acqua. Ma non era quello che l’avrebbe dissetata. Voleva del sangue. Scrutò la stanza e si soffermò sulla figura incappucciata alla sua sinistra. Era una vecchietta…posseduta s’accorse. Poco più in là, un ragazzo era stato legato ad un altare in pietra. Il battuto cardiaco era regolare. Le pulsazioni del giovane cuore le arrivavano chiare e distinte. L’ore di forte mascolinità e virilità la stava altamente eccitando. Doveva averlo, e subito!
Meg sorrideva compiaciuta di quella macabra scenetta: risvegliando la parte vampiresca di Alice, aveva fatto in modo da segregarne la coscienza per lasciare che sfogasse tutta la sua irruenza e sfrenatezza. Il piano stava proseguendo secondo gli accordi: presto il vampiro avrebbe ucciso Sam e successivamente anche l’altro Winchester. Poi l’avrebbero arruolata nell’esercito demoniaco che si stava preparando alla conquista del mondo.  Sorridendo richiamò i suoi servi e si richiuse la porta alle spalle lasciando che il sacrificio si compiesse.

Sam aveva capito tutto: Meg e scagnozzi avevano evocato la “bestia” assopita dentro Alice. Ed era certamente sicuro che quell’evocazione aveva a che fare con la sua morte e con quella del fratello. “Alice”la chiamò. LA giovane, riconoscendo il proprio nome si voltò e sorrise al ragazzo. “Ciao Sam” sensualmente ancheggiò verso il cognato. Sai”gli sfiorò una ciocca bruna”Credo sai davvero un peccato che tu debba morire così” gli sfiorò il collo con le labbra”Sei un così bel ragazzo”concluse prima di baciarlo. Sam sapeva che quella era la fine, aveva ricollegato i tasselli del puzzle, ma non gli importava. Sarebbe morto per mano sua, solo questo gli bastava. “Ora però devo soddisfare la mia sete”sussurrò lei soffiandogli sul collo e mordendolo. Un urlo gli scoppiò in gola e si propagò in tutta la stanza. Si rese però conto che la ragazza non stava succhiandogli il sangue: infatti pur avendolo morso, Alice non si era azzardata ad assaggiare neanche una goccia di quel nettare per lei così divino. La porta si spalancò e Meg ne entrò raggiante. La prima fase del piano si era beatamente conclusa.
“Fingi d’essere morto”sentì sussurrare Alice mentre ancora non accennava a mollare la presa. “Fingi d’esalare l’ultimo respiro e poi resta immobile finché non te lo dico io”. Con la bocca imperlata del sangue del giovane, Alice si diresse verso Meg e i suoi servi sorridendo compiaciuta di quell’offerta. Sam intanto, rimaneva immobile cercando di non sollevare l’addome per respirare.
“Ho decisamente gradito il suo sangue…uno AB positivo d’ottima annata”si leccò le labbra, pronta a scattare verso l’altra ignara di tutto. “Sono contenta che tu l’abbia così gustato”squittì Meg. “Ora, se vuoi seguirmi, ti presenterò al resto della tua squadra” iniziò a farle strada verso il lungo corridoio. “Avremmo dovuto offrirti anche l’altro fratello, il tuo ex marito insomma” Alice le prese il gomito sinistro. “E allora perché non lasciate che mi disseti anche di lui?” sibilò il vampiro. “Purtroppo si è ribellato alla guardia che si occupava di lui e siamo stati costretti ad ucciderlo”le allungò la collana di fattezze egizie appartenuta al marito. Alice mantenne il controllo prendendo il ciondolo e schiacciandolo con la mano. “Pazienza”lasciò il gomito dell’altra. “Sai, eliminando i Winchester siamo riusciti ad arrivare finalmente a te”spiegò Meg. “Ora in poi, tu lavorerai con noi per la conquista del mondo terreno…i cacciatori sono stati quasi del tutto eliminati e gli angeli di Dio di certo non si scomoderanno subito per fermarci”. Scoppiò in una gutturale risata. “Il luogo dell’appuntamento è  Taloon Square, situata accanto al cimitero costruito da Colt…non so, riesci a ricordare dove si trova?”.Quando gli spessi occhi neri incontrarono quelli rubino del vampiro, quest’ultimo ebbe un attimo d’esitazione, poi rispose rammentando tutto. “Allora a domani sera al luogo dell’appuntamento”. Meg aprì la porta che collegava i sotterranei della villetta con il salottino dove erano stati aggrediti poco prima. “Meg?”la chiamò Alice. “Un’ultima cosa” pronunciò prima di puntarla alla gola e ucciderla.

Corse verso la sala dove l’avevano tenuta prigioniera:sdraiato sul pavimento, Dean, ad occhi aperti e privo di vita. Prese un accendino e diede fuoco al fuoco del marito, come aveva dato ordine lui. Si richiuse poi la porta dietro.
Arrivata nella cripta dove era rinchiuso Sam si accorse della presenza dei tre demoni-servi:generò una bolla magica che li uccise schiacciandoli contro le spesse pareti. Si avvicinò a Sam liberandolo dalle catene. “Sam”lo abbracciò.
 Sfiorandole il viso prima di baciarla, notò che gli occhi di lei erano tornati color topazio come sempre. “Come hai fatto a resistere?Che razza d’incantesimo ti ha fatto Meg?”stringendola, pianse di gioia. “Non ne ho idea…credo che la sola idea di farti del male mi abbia a tal punto ripugnato da scatenare qualcosa in me”. Lo baciò con passione.
Di colpo udirono dei passi provenire dal corridoio. Sam, alzandosi, corse a chiudere lo spesso protone in legno; si spostò poi davanti alla ragazza, pronto a difenderla da tutto e tutti. I passi si fecero più vicini. Guardò disperato per l’ultima volta Alice dicendole mentalmente addio. Un’esplosione sbriciolò la porta. Erano in trappola. Sam strinse i pungi, pronto a combattere per la donna amata. Una figura oscura avanzò verso di loro.
“Sam”urlò qualcuno accanto a lui. Il giovane saltò sul sedile e quasi sbatté la fronte contro il cruscotto dell’Impala. Aprendo gli occhi, s’accorse di essere seduto accanto al posto del guidatore sulla macchina del fratello che lo guardava di sbieco. “Svegliati Bella Addormentata”da dietro udì la melodiosa voce di Alice. “Eccoci arrivati al complesso residenziale di Opeth Bridge”Dean indicò agli altri due in cartello con il nome della zona. Alcuni flashback s’insinuarono nella mente di Sam…l’aveva già visto quel cartello.
 Alice, sporgendosi verso i fratelli Winchester sfiorò il collo del cognato. “Ehi Sammy, cos’hai fatto sul collo?”passò le leggere dita su due piccole cicatrici pallide e dalla forma rotonda. “Sembra che ti abbia morso un vampiro”.
  
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