Film > X-men (film)
Segui la storia  |       
Autore: purepura    22/09/2009    6 recensioni
“Ciao, Rogue” mi aveva accolto Tempesta, mentre Logan non accennava a voltarsi. “Entra pure. Logan mi stava dicendo che ha intenzione di andare via per un po’”[...]
“Di nuovo?” mi ritrovai a dire[...]

Non è una Logan/Marie. Non credo sia nata per questo, anche se non ci metterei la mano sul fuoco. Non mi ha ancora detto che cos'è... E' ambientata dopo la fine del terzo film - sui quali questa storia è interamente basata.
Spero di non essere andata troppo OOC. In tal caso, sarò pronta a mettere l'avvertimento, o direttamente a cancellarla....
Buona lettura!!!!
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marie D'Ancanto/Rogue
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LE COSE CAMBIANO
CAPITOLO I

Ho scoperto che quando si perde una persona cara, ognuno reagisce in modo diverso. Insomma, Jean era già morta una prima volta e anche se il corpo non era stato mai ritrovato, un funerale c’era stato, e Scott aveva pianto in privato e Logan era andato non ho mai saputo dove per qualche mese e probabilmente aveva pianto anche lui.

Poi all’improvviso Logan era tornato, avevamo perso Scott e Jean era ricomparsa, per poi uccidere il Professore e costringere Logan a ucciderla.

Mi era stato tutto raccontato da Tempesta in questa maniera superficiale che aveva usato per rivolgersi ai bambini (anche se con loro aveva omesso di precisare chi aveva ucciso chi) e che mi aveva per tanto intimorito nel fare altre domande. Una cosa però l’avevo avvertita, ed era stata talmente improvvisa e atroce, che per un attimo mi aveva lasciata spiazzata: Logan amava Jean, e l’aveva uccisa. O meglio, aveva dovuto, da quel che mi aveva confermato Bobby. E se Bobby aveva difeso Logan davanti allo sconcerto degli altri compagni, allora non c’era alcun dubbio su quale fosse la verità.

In tutto questo frangente, io ero stata occupata a farmi curare.

Per questo, alla morte del Professore, Jean e Scott, non ero riuscita a mostrarmi disperata, come sono certa lo fosse Tempesta.

Ero stata una persona così orribile? Voler vivere era un’idea così ripugnante? Mi dispiaceva per tutti loro, ma lì per lì non mi ero resa pienamente conto di ciò che avevamo perso, di ciò che era accaduto a Logan.

Solo quando Bobby mi aveva descritto come e perché Logan aveva dovuto uccidere Jean, avevo cominciato a cercarlo per tutta la scuola, desiderosa di vederlo.

Alla fine dei giochi, Kitty mi aveva accusata di vigliaccheria, e si era guadagnata un tentato omicidio da parte mia, oltre che un posto nella lista nera di Bobby, con mio sommo piacere. Vivere, per lei, doveva essere un pensiero altamente tossico. Mi aveva accusata di essere un’ingrata vigliacca, occupata a curarmi mentre il mio amico soffriva così.

Pensavo che dopo tutto questo, le cose avrebbero dovuto migliorare. Prima di quella mattina di ottobre, ero stata occupata a fare la pace con Kitty, e forse era per quello che non avevo notato segnali. In fondo, io e Logan dalla morte di Jean non avevamo parlato molto. Solo un abbraccio e un vago sorriso da parte sua dopo che gli avevo comunicato che ero 'guarita' e un tentativo mal riuscito da parte mia di chiedergli come stesse.

Stavo scendendo per colazione, un po’ rincuorata perché Colosso mi aveva confessato di piacere a Kitty, quando scorsi una valigia davanti all’ingresso. Era sempre quella, abbandonata lì, solo più piena del solito. Mi ero guardata intorno, ma non avevo notato Logan nell’ingresso. Così mi ero diretta alla stanza di Logan, in Sala Relax, fuori in giardino e poi all’ufficio di Ororo, senza neanche rendermi conto che avrei fatto tardi a lezione.

Camminavo per i corridoio con una rapidità che non mi apparteneva, mi muovevo incredula e tesa, e non capivo in effetti come una persona, che ha ucciso colei che ama, potesse continuare a tenersi tutto dentro e a decidere addirittura di allontanarsi da quella che è la sua famiglia. Non capivo come il dolore avrebbe mai potuto scomparire con questo assurdo stratagemma. Ma Logan era Logan, l’irraggiungibile e imperscrutabile Logan, il forte e coraggioso; l’insensibile, persino. Il Coglione, per certi versi, e il Rivale, per altri.

Quando bussai alla porta dell’ufficio di ‘Ro e mi venne concesso il permesso di entrare, lo vidi di fronte alla scrivania; era sempre lui, con le sue solite camicie e canottiere, con la sua solita barba e la sua solita espressione distaccata riflessa nella finestra dall’altra parte della stanza.

“Ciao, Rogue” mi aveva accolto Tempesta, mentre Logan non accennava a voltarsi. “Entra pure. Logan mi stava dicendo che ha intenzione di andare via per un po’”

Mi ricordo ancora la sorpresa che provai quando Tempesta rispose alla mia tacita domanda con una perspicacia da capogiro.

“Di nuovo?” mi ritrovai a dire, con un’amarezza che non avevo messo in conto.

Era questo il suo modo per elaborare un lutto? Andarsene e sperare che sarebbe guarito da solo?

Il mio tono forse lo sorprese, perché si riscosse dal suo torpore e si voltò. Mi aveva guardata dalla testa ai piedi, per poi sorpassarmi e rivolgersi a Tempesta: “Grazie ‘Ro, della moto e della pazienza. Ci vediamo”

Ma non ci eravamo rivisti e non ci eravamo sentiti. Non avevo avuto il coraggio di dire altro, mentre lo guardavo andare via. Cos’altro avrebbe potuto trattenerlo qui, ora che Jean era morta e io… ero io? Per ben cinque anni non avevo più avuto notizie su di lui. Era scomparso, così rapidamente com’era comparso nella mia vita due anni prima.

Nel frattempo, la vita alla Scuola era proseguita; Kurt era arrivato come insegnante dopo qualche mese dalla partenza di Logan; io, Bobby e Peter avevamo assunto il ruolo di insegnanti e X-Men al suo fianco successivamente al diploma, e a me, dopo tre anni, erano ritornati i poteri. C’era stato anche un altro regalo inatteso, un regalo nato che avevo ventun’anni.

Inutile dire che il ritorno dei poteri fu la parte più difficile da affrontare. Avevo solo ventidue anni e una voglia matta di fare l’amore… non era giusto ciò che mi era capitato. Avevo anche rischiato di uccidere Bobby… In coma per cinque giorni. ‘Niente di che’ diceva lui. ‘Sono un mutante, sono forte e sono guarito in fretta’

Ovviamente sono pessimista per definizione, e non avevo accettato l’idea di liberarmi in fretta e furia dei guanti una volta convinta di essere 'guarita'. Ed era stata quella, secondo Kitty, la causa scatenante per cui i miei poteri erano tornati. In verità, il vaccino non aveva fatto effetto, o la dose non era stata abbastanza o… non lo so. Fatto che sta che i poteri erano tornati, e in quel momento da parte di Bobby era stata voluta pazienza, pazienza e pazienza.

Per quanto riguardava Kurt non c’è molto da dire, in realtà, tranne che arrivò accompagnato da Mystica – a quel tempo Raven e ora di nuovo Mystica.

La detestavo, sia perché era stata Mystica la complice di Magneto, sia per il lavoro che faceva: la strizzacervelli. E devo dire che era una brava ascoltatrice perspicace.

Parlando di me, gli X-Men e le mie lezioni, devo dire che su questo punto non c’erano mai stati problemi, di nessun tipo. Era da un po’ che non facevamo missioni, se non per dare un’occhiatina a Magneto, e per quanto riguarda gli insegnanti, preparavo i bambini dai sei ai dieci anni: CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI POTERI.




“Andrew, lascialo giù, guai a te!”

Mi trovo in aula, in pieno orario scolastico. Un litigio normale tra bambini si è tramutato in una lotta all’ultimo volo. Purtroppo il povero Michael non può nulla sin quando resta congelato in aria.

“Andrew, vuoi incappare nel potere di Ororo, per caso? Tu fallo cadere e ti prometto esercizi extra per un mese, oltre che una fulminata giornaliera dalla Preside!”

Questo pare avere effetto, perché Mattia scongela il compagno, mentre Andrew lo rimette dritto, senza incidenti.

“Hai visto, Rogue? Hanno cominciato loro, io non c’entro nulla!”

“Non fare troppo la vittima, Michael. Non si dà fuoco al peluche di una compagna, nemmeno se quella compagna ha dato un bacino a Andrew, chiaro?”

Michael fa il muso. È un bambino fortissimo, senza contare che ha i poteri di Pyro, e che questo ha causato in Bobby una sorta di: Evitimao-Che-Michael-Ci-Tradisca-Come-Ha-Fatto-Pyro.

Suona la campana proprio mentre sto consolando Maya per il suo peluche carbonizzato. Mentre la mandria di studenti si dirige verso la mensa e io mi accingo a sgusciare in dispensa, per sgraffignare un numero imprecisato di bignè, Ororo appare da non so dove e si mette al mio fianco.

“Tutto bene la lezione?” mi domanda.

“Sono cinque anni che faccio questo lavoro. Non me l’hai mai chiesto prima”

Mi osserva attentamente.

“Vieni nel mio ufficio, c’è una cosa che devo dirvi”

“Qualcosa di brutto? Non capita da anni che ci richiami tutti nel tuo ufficio. Anzi, non è mai capitato”

Non mi risponde, ma prosegue per il corridoio sino ad arrivare al suo ufficio. Quello del Professore è rimasto chiuso a chiave in sua memoria; Tempesta non l’ha voluto utilizzare, nonostante ne avrebbe avuto tutto il diritto.

Quando entro, ci trovo già Kurt e Mystica. Ha riacquistato i suoi poteri da due anni ormai, ma ancora mi fa uno strano effetto vederla tutta nuda e viola.

Bobby entra subito dopo di me. “Ho ricevuto il tuo messaggio” dice, rivolto a Tempesta. Poi mi si avvicina e, dopo avermi dato un bacio sulle labbra di neanche un nanosecondo – il cronometro serve proprio a salvare la vita di Bobby – molto galantemente mi fa accomodare sull’ultima sedia rimasta libera.

“Ho una novità da comunicare a tutti voi” comincia ‘Ro. Ha preso posto dietro la scrivania: è austera e solenne insieme. “Logan sarà di ritorno domani.”

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > X-men (film) / Vai alla pagina dell'autore: purepura