Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: paiton    12/11/2024    0 recensioni
Un lupo viene morso da un cacciatore in una notte di luna piena. Il racconto breve inizia nella sezione favole ma ultimamente si stanno scrivendo da soli altri capitoli e la natura delle vicende sta cambiando. Argo inizia a sentire dei cambiamenti nella sua interiorità dopo aver iniziato a lavorare come pasticcere notturno, è tormentato da profondi mutamenti e scopre un altro tassello del puzzle.
Genere: Commedia, Introspettivo, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nei giorni che seguirono, quando Argo si allontanava dal pasticcere e si immergeva sempre di più nella foresta, cercava di capire come vivere con entrambi i suoi lati, l’uomo e il lupo. Una notte, mentre vagava senza meta sotto la luna piena, incontrò Shadow e Anubi, due antiche divinità, guardiani degli animali selvaggi e degli spiriti della foresta.
Shadow, la dea della notte, si avvicinò a lui in forma di un’enorme lupa bianca, i suoi occhi brillavano come stelle. "Argo," sussurrò con una voce come il vento tra gli alberi, "la tua lotta non è solo tua. Molti camminano tra due mondi ma non devi per forza scegliere."
Anubi, il dio della forza primordiale, apparve al suo fianco possente e fiero. "La tua natura di lupo è sacra” ruggì "Non puoi rinnegarla. Ma la tua umanità può essere un dono se impari a bilanciarla."
Argo si accovacciò davanti a loro, con il capo chino. "Come posso trovare pace? Ho provato a vivere come un uomo, ma non posso dimenticare di essere un lupo."
Shadow si avvicinò e lo guardò negli occhi. "Non devi dimenticare. La luna ti ha trasformato, ma ti ha anche dato il potere di vedere oltre la tua natura. Trova un equilibrio. Sii lupo quando lo devi essere, e usa la tua umanità solo quando è necessario. Entrambe le cose possono coesistere."
Anubi annuì. "La forza viene dall'accettazione, non dalla fuga."
Argo alzò lo sguardo verso di loro, sentendo finalmente una calma interiore. "Accetterò entrambe le parti di me," disse con decisione. "Non rinnegherò il mio spirito selvaggio, ma neanche la mia capacità di cambiare e imparare."
Shadow sorrise e Anubi ruggì in segno di approvazione. "Hai trovato la tua strada, Argo. Ora torna al tuo branco con la saggezza che hai ottenuto."
________________________________________
Argo torna da Maya, Lucky e Pepe con una nuova consapevolezza. Appena lo vedono, capiscono subito che qualcosa in lui è cambiato di nuovo. Si avvicina a Maya e la guarda negli occhi. "Non sarò mai solo un lupo, ma non abbandonerò mai la mia natura. Ora ho trovato l’equilibrio."
Maya gioisce, felice di sentire quelle parole. "Benvenuto a casa, Argo."
Da quel momento Argo continuò a vivere con il branco, ma nelle notti di luna piena si allontanava per lavorare al fianco del pasticcere. Aveva trovato un modo per convivere con entrambe le sue anime, onorando sia la forza selvaggia del lupo che la creatività e la bontà dell'uomo, portando così equilibrio nella sua vita e un profondo senso di pace.
Una notte, nel laboratorio di pasticceria, mentre Argo impasta un composto friabile e ascolta il racconto:
Janco sospira: "Sai, Argo, la storia del cacciatore che ti ha ridotto così… in realtà, è una storia che mi tocca da vicino."
Argo: "Intendi… conosci il cacciatore?"
Il Pasticcere annuisce con sguardo malinconico "Non solo lo conosco. È mio fratello gemello."
Argo smette di impastare e fissa l’uomo che, con un sospiro profondo, continua a raccontare.
Janco: "Siamo cresciuti insieme, ma fin da piccoli… siamo sempre stati così diversi. Lui… ha sempre avuto una rabbia dentro. Si divertiva a cacciare le piccole creature nei boschi, a sentire il loro respiro spezzarsi. Io cercavo di dissuaderlo… ma lui sosteneva che fosse nel nostro sangue, che fosse una parte di noi. Voleva rendersi utile e portare il cibo alla famiglia."
Argo abbassa lo sguardo: "Forse la rabbia è contagiosa… dopotutto anche io sento qualcosa di oscuro dentro."
Il pasticcere scuote la testa, l’espressione resta dolce ma determinata.
Janco: "No, Argo, tu non sei come lui. Quando ho visto la brutalità crescere nella sua interiorità, quando ha sorpassato il limite ho deciso di andarmene. Ho scelto di dedicarmi alla terra, alla dolcezza. Ricordo ancora il nostro ultimo litigio..."
________________________________________
I ricordi annebbiati iniziano a mettersi a fuoco: è notte fonda, in una radura vicino al villaggio e il cielo è sempre illuminato dalla Luna piena.
Janco alza la voce: "Perché devi uccidere per forza, Damien? Perché tutto questo odio? La foresta non ci appartiene, noi apparteniamo a lei!"
Il cacciatore con tono beffardo "Sei sempre il solito tu. Troppo debole per ammettere che gli animali sono al nostro servizio. L’unica legge che conta è quella della forza. Se voglio cacciare, nessuno me lo impedirà. Questa è la legge della natura."
Janco con tono triste ma deciso "Sei cambiato. Non ti riconosco più come il fratello con cui sono cresciuto… io non voglio vivere in un mondo che tu rendi più crudele. Ho scelto un’altra via."
Il cacciatore scoppia a ridere, il suo volto è deformato da un ghigno sarcastico.
Damien: "Un’altra via? Ah, la tua ‘dolcezza’! La tua pasticceria! Così sciocco… Ti tieni vicino a quel forno come se potessi cucinare un mondo migliore! Ma la vita non è un dolce. È guerra, lotta. E chi resta debole… soccombe o viene sopraffatto fino al giorno della sua morte."
________________________________________
Nel laboratorio il pasticcere torna al presente asciugandosi un’ombra di tristezza dagli occhi.
Janco si rivolge ad Argo "Non ho più visto Damien dopo quella notte. Ma ora mi rendo conto che la sua rabbia ha avuto conseguenze anche su di te… e mi dispiace, Argo. Ma sappi che non sei solo. Non devi diventare come lui. Qui, in questo laboratorio, puoi trasformare la tua forza in qualcosa di buono."
Argo mormora "Non so se posso… non so se riuscirò mai a liberarmi di quel lato oscuro."
Janco parla con tono rassicurante "Argo, anche la farina più grezza può diventare pane, se lavorata con pazienza e amore. Lascia che questo posto ti aiuti a trovare equilibrio e quando deciderai di tornare alla foresta… ti accoglierò comunque, ogni volta che vorrai."
Il pasticcere posa una mano paterna sulla spalla di Argo, come per infondergli coraggio. Per Argo, quelle parole sono un’ancora, un primo passo verso un futuro in cui la dolcezza potrebbe forse vincere sull’aggressività.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: paiton