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Autore: Marc25    12/03/2025    0 recensioni
Roy, un uomo geloso e che non sa gestire la rabbia e Helené, una donna cinica si frequentano da poco tempo ma sembrano fatti l'uno per l'altra. Uno scambio di persone porta ad una tragica fatalità di cui i due sono responsabili. Un evento che farà partire una serie di situazioni in cui i due dovranno chiedere fino a che punto si possono spingere per la propria sopravvivenza.
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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3.
Helené diede di matto quando lesse quella lettera: << Quante cazzo di persone ci hanno visto, si può sapere? Se solo tu avessi visto per bene se ci avesse o meno visto qualcuno, avremmo potuto sistemare prima questa cosa! >> disse mentre si muoveva nervosamente avanti e indietro.
<< Ci siamo guardati intorno insieme, ti ricordo. E adesso, dopo Kyle, non posso più prendermi solo io le responsabilità, quindi vedi di calmarti. >>
<< Calmarmi? Come potrei? Non sappiamo chi è questo tipo! E se fosse…Ted? >>
<< Ted non è così. Non calcolerebbe mai una cosa del genere. >>
<< Ne sei sicuro? Nessuno avrebbe detto che saremmo diventati degli assassini. >>
<< Il nostro è stato un caso. Abbiamo dovuto agire ma Ted non è come me, io lo conosco e poi perché accusarci dell’omicidio al molo e non di Kyle? >>
<< Forse per non dare troppo nell’occhio, per evitare che noi facessimo due più due. >>
<< La tua visione è troppo contorta. E non farò fuori una persona solo per un sottile sospetto. E certo non Ted. >>
 
Poco dopo bussò proprio Ted. Roy aprì.
<< Ted che ci fai qui? >>
<< Mi faresti entrare? Devo parlare a entrambi. >>
Helené era visibilmente tesa e sospettosa quando vide Ted ma l’uomo interpretò la cosa come un po’ di livore verso i sospetti insensati che aveva avuto a causa di un sogno.
<< Io mi volevo scusare con voi. >> disse Ted
Helené si rilassò un pochino: << E per cosa? >>
<< Per quella sera, vi ho accusato di una cosa orribile per uno stupido sogno. Comunque Kyle sta bene ed è in una isola caraibica o qualcosa del genere, mi dispiace. >>
Ted si congedò scusandosi ancora e quasi si auto invitò per una seconda serata. I due annuirono distrattamente, convinti adesso che Ted non c’entrasse niente.
Poco dopo qualcun altro bussò alla porta ma quando Roy aprì non vide nessuno ma c’era solo un pacchetto alla soglia della porta.
Aprirono il pacchetto, c’era un cellulare che subito squillò. Roy e Helené si guardarono prima di rispondere.
Timoroso Roy rispose, subito dopo mise in vivavoce, dall’ altro lato del telefono c’era una persona la cui voce era palesemente modificata.
<< Vi ho regalato un cellulare, vedete come sono generoso? In cambio voglio trecentomila euro, ah, ovviamente anche ciò che è successo al molo sarà il nostro piccolo segreto. Mi pare che casa sua Roy valga all’incirca quella cifra, qualcosa in più magari, se la ipoteca forse avrà quella cifra. >>
<< Chi è lei e come fa a sapere tutte queste cose di noi? >>
<< Helené, mi immaginavo una domanda più intelligente da parte sua. Ma vi aiuto io, una domanda intelligente sarebbe stata: dove possiamo portare i soldi? >>
<< Se le diamo i soldi >> intervenne Roy << Chi ci garantisce che non dirà niente alla polizia? >>
<< Sarei accusato di tentato ricatto, beh, però a voi andrebbe peggio. Vi mando la posizione di dove dovete portare i soldi. >>
<< Ci vorrà del tempo. >>
<< Lunedì prossimo alle 5, ha una settimana per procurarsi i soldi Roy, suppongo le bastino. >>
L’interlocutore non attese la risposta e riattaccò.
 
<< Che facciamo? >> chiese Helené
<< Facciamo come dice. >>
<< Ma così potresti perdere la casa. >>
<< Ho in mente delle azioni da comprare e poi vendere che potrebbero salvare persino la casa. Ma ci penseremo dopo nel caso. >>
<< Dovremmo capire chi è. >>
<< Potremmo non conoscerlo. E comunque non credo cambierebbe qualcosa. Piuttosto la prima cosa da verificare è se in quella zona ci siano delle telecamere. >>
<< E se non ci fossero… >>
I due si capirono.
 
Una settimana dopo
Il luogo d’incontro era un luogo periferico dove non erano presenti telecamere, non c’era niente, a parte dei portici con dei murales, in quella zona un omicidio non sarebbe stato una stranezza.
Roy e Helené per sicurezza avevano portato i soldi in una valigetta, ma se tutto fosse andato secondo i piani forse non avrebbero neanche dovuto sborsare un centesimo.
 
Roy e Helené scesero dalla loro auto e aspettarono che il loro ricattatore si facesse vivo.
Dopo qualche minuto in cui impazientemente aspettavano, il cellulare che avevano ricevuto dal “ fantasma in rosso “ squillò.
<< So quello che state pensando. >> esordì
<< E cosa? >> chiese Roy cercando di dissimulare la tensione e l’ansia che provava in quel momento.
<< Volete uccidermi. >>
<< No. Abbiamo portato i soldi. >>
<< Lo so. Vi vedo. >>
<< Dov’è? >>
Ma l’interlocutore aveva chiuso la comunicazione.
Roy e Helené si guardarono intorno per vedere dove fosse l’uomo con cui Roy aveva appena parlato.
Videro improvvisamente due individui, avevano un impermeabile rosso e una maschera che probabilmente veniva dal carnevale di Venezia ed erano identiche.
<< Sono due. >> sussurrò scioccata Helené ma poi ne arrivarono altri, tutti uguali.
Dovevano essere almeno una quindicina.
<< Ma quanta gente sa ciò che abbiamo fatto? >> sussurrò la donna stavolta tremante.
Roy in quel frangente non riusciva a calmarla, vedeva solo due opzioni, o la galera oppure peggio se quelle persone fossero armate.
Ma ancora una volta “ il fantasma in rosso “ li sorprese. Videro tutti prendere un cellulare e il telefono che gli avevano dato squillò. Roy, visibilmente tremante, prese in mano il cellulare e rispose: << Pronto? >>
<< Tranquilli, solo uno di noi sa la verità. Gli altri sono tutti attori che ho convinto a partecipare a questo esclusivo flash mob. >>
<< Dovrai dividere i soldi quindi. >>
<< Si, ma meno di quanto pensiate e comunque non è un problema vostro. >>
<< Chi ci dice che questa rimanga la tua unica richiesta? >>
<< Nessuno. Questa potrebbe essere l’unica volta che ci sentiamo o forse no. Ma io so molto di voi, anche il fatto che siate benestanti ma certo non ricchi e lei, Roy, ha dovuto ipotecare la casa per darmi questi 300000 euro. A tal proposito… >>
Metà delle persone con l’impermeabile rosso si spostarono a destra e l’altra metà a sinistra formando un corridoio davanti a Roy e Helené.
<< Mettete pure i soldi tra noi >> continuò il “ fantasma “
Titubanti misero la valigetta con i soldi in mezzo agli uomini mascherati.
Tornarono nella loro posizione.
<< Bene. Ora amici, uno di noi prenderà la valigetta. Rimanete qua per un’ora, non seguiteci, lo saprò altrimenti e neanche un milione vi salverebbe dalla galera. Se seguirete queste ultime istruzioni tutto rimarrà il nostro piccolo segreto. >>
Roy non fece in tempo a rispondere che la chiamata si interruppe e tutti quelli col telefono sembravano chiudere la chiamata e riporre il cellulare nella tasca dell’impermeabile nel medesimo momento. Roy si chiese quanto tempo avessero speso per essere così sincronizzati. Poi si mescolarono finché uno di loro prese la valigetta e passarono sotto quei portici a passo svelto e in poco tempo svanirono.
Roy e Helené non sapevamo come sentirsi, sollevati, svuotati, arrabbiati.
Aspettarono un’ora nell’auto, stettero in silenzio tutto il tempo. Poi Roy mise in moto e tornarono a casa dove fecero sesso.
 
 
6 mesi dopo
<< Tutto potevo credere ma non che tu ti saresti sposata prima di me. >> disse Kate
<< È la decima volta che me lo dici da quando ti ho comunicato la proposta che mi ha fatto Roy. >>
<< Mi chiedo come mai Roy duri più degli altri. Sembrate avere un legame forte. >>
<< Alcuni eventi lo hanno legato di più a me e so che non ci potrebbe essere compagno migliore. >> disse concludendo lo spritz che bevevano nel solito locale.
<> disse l’amica finendo il suo martini.
<< Non provare a dire a Roy che ti ho detto che non ci potrebbe essere compagno migliore. >>
<< Ahahaha, sia mai dimostrare un po’ di romanticismo verso il proprio amato. Tranquilla, rimarrà il nostro piccolo segreto. >>
A Helené raggelò il sangue: << Come hai detto? >>
<< Che non vuoi dimostrare romanticismo? >>
<< No, no, il resto. >>
<< Che rimarrà un segreto. Perché che c’è di strano? >>
<< No, niente, scusami. >>
<< Sicura di stare bene Helené? Sei impallidita. >>
<< Sarà il matrimonio imminente. >>
<< E allora che ci sta a fare la tua testimone di nozze? >> disse Kate riferendosi a sé stessa e stringendo la mano di Helené affettuosamente.
Helené effettivamente si calmò, quella frase doveva per forza di cose essere una coincidenza. Come Roy conosceva molto bene Ted, anche lei conosceva altrettanto bene Kate.
<> disse Helené.
<< Neanche per sogno, offro io. >>
<< Ma Kate… >>
<< Ah, niente ma, hai un matrimonio da preparare e non sarà gratis e quello certo non lo pagherò io, ahaha. >>
<< Eh, va bene, offri tu ma che non diventi un’abitudine. >>
<< Non c’è pericolo, ora va, ti aspetta Roy, non vorrei togliere troppo tempo ai due piccioncini. >>
<< Che c’è? Sei gelosa? >>
<< Io? No, sono invidiosa, ahaha. >>
 
Helené si preparò per andare via mentre Kate si avvicinò alla cassa dove c’era la sua amica che gestiva il bar, Rose.
<< Allora, carta come al solito? >>
<< No, contanti, ne ho un po’ più del solito. Ah, visto che ci sei fammi preparare un altro martini. >>
Pagò tutto.
<< Cosa sono queste lettere, sembrano prese da parti di giornali. >>
<< Ah, ecco dove erano finite, nel portafoglio. Le ho usate per un gioco. >>
<< Un gioco? Quale gioco? Hai intenzione di rifarlo? >>
<< Quante domande. È un gioco pericoloso cara Rose però chissà, mai dire mai. >> disse Kate mentre salutava con un sorriso Helené che usciva dal locale.
Kate iniziò a sorseggiare il suo martini soddisfatta.
 
FINE
   
 
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