something special ~
-CAPITOLO 3-
Cose stupide
Avete
presente quando volete essere solo e soltanto lasciati in pace, e invece
qualcuno insiste e insiste a gironzolarvi intorno?
Ecco, per
me era quasi tutti i giorni così.
Un giorno
c’era James, con la sua missione “proteggi-la-cuginetta-dagli-estranei”
made in Fred; un giorno c’era Jesse,
con il suo assiduo corteggiamento/pedinamento.
Quel giorno, invece, c’era Lysander,
con il suo mistero della relazione scomparsa.
«Tu devi
avere un’idea di chi l’ha presa!», stava brontolando, mentre scendevamo nei
sotterranei per raggiungere l’aula di Pozioni.
«Perché
dovrei saperlo?», dissi, cercando inutilmente di nascondere la mia
esasperazione.
«Non lo
so! Ma tu sei amica di quei tipi, no?», rispose, con la fronte aggrottata.
«Se per
“quei tipi” intendi Jesse e il suo gruppo di idioti …
no, non sono miei amici». Accelerai il passo per levarmelo di torno, ma lui
continuò a starmi dietro.
«Si, ma
…».
Mi fermai
e lo fulminai con lo sguardo. «Senti, io non ho idea di chi abbia preso il tuo
tema, okay? E non è neanche certo che lo abbia effettivamente preso qualcuno!».
«Ma era
sullo scaffale della Sala Comune!», si lamentò lui. «Non può essere svanito nel
nulla!».
«Va bene».
Scossi la testa. «Ma comunque, perché diamine l’hai lasciato incustodito su uno
scaffale? Era ovvio che così
l’avresti potuto perdere!».
Certo, non
era proprio ovvio. In fondo chi avrebbe dovuto rubare un tema di Babbanologia che non ci era neanche stato assegnato?
Per quanto
ne sapevo io, non c’erano altri babbani-maniaci a
scuola.
«Io volevo
portarlo in dormitorio …», cominciò Lysander, ma
improvvisamente arrossì in zona orecchie. «… però poi mi sono messo a parlare
con Molly … e l’ho appoggiato lì».
Scossi la
testa, ridacchiando tra me. Certo, aveva visto Molly e il suo cervello era
partito. Che guaio, l’amore. Faceva fare cose stupide, si.
«Ma in
ogni caso», dissi, «considera la questione ragionevolmente: perché qualcuno
avrebbe dovuto prendere il tuo tema?».
«Era su un
argomento interessante!», rispose, illuminandosi. «Gli elettrodomestici babbani sono così affascinanti … sai che la lavastoviglie …».
«Okay,
okay», lo interruppi. «Senti, non molti hanno la tua stessa passione per Babbanologia». Nessuno, a dir la verità. «Quindi sarei
pronta a scommettere la mia bacchetta che nessuno ti ha rubato la relazione.
Perché non cerchi meglio in Sala Comune?».
«Ho già
cercato!», esclamò. «Senti, tu chiedi a quei tuoi amici …».
«Non sono miei amici», dissi tra i denti.
«Si si»,
fece lui. «Comunque, chiedi se l’hanno vista, almeno».
Sospirai.
«Va bene. Adesso andiamo a lezione?».
Sorrise. «Okay».
Un istante dopo, il sorriso svanì. «Ma siamo in ritardo?».
«Un po’».
«Oh no,
sbrighiamoci!». Riprese a camminare a passo di marcia.
Io, con un
mezzo sorriso sulle labbra, gli andai dietro.
~
Nell’ora
di Pozioni, presi posto accanto a Jesse, che salutò
la mia decisione con un sorriso a trecentocinquanta denti.
Ecco, fare
una cosa del genere spontaneamente, e
in pieno possesso delle proprie facoltà mentali, era qualcosa di davvero stupido.
E tutto per aiutare Lysander. Quindi non solo
l’amore, ma anche l’amicizia, a volte, faceva fare cose stupide. Che schifo di
mondo.
«Jesse?», mormorai, mentre Lumacorno
si affannava a spiegare alla classe la Pozione Corroborante.
«Si?»,
chiese lui.
«Senti, mi
chiedevo se tu sapessi qualcosa di una certa relazione di Babbanologia
… di Lysander …», dissi, voltando le pagine del mio
libro con aria distratta. «Sai, è scomparsa ieri, durante la festa».
Jesse aggrottò la fronte.
«No, mi dispiace. Non ne so niente».
«Sicuro?
Magari l’ha presa qualcuno dei tuoi amici, o che so io …».
«Ti
assicuro di no», rispose subito. «Non frequentano il corso di Babbanologia».
Annuii.
Mi voltai
a guardare Lysander, qualche banco davanti a me.
Stava seguendo la spiegazione del prof.
«Pss», feci, piano, nella sua direzione.
Lysander si girò, e mi guardò,
curioso.
Scrollai
le spalle, sillabando con le labbra «Jesse non sa
niente».
Lui mi
rivolse un’occhiata delusa, prima di tornare al suo libro.
«Non dirmi
che ti sei seduta qui solo per chiedermi del tema del tuo amico?», sussurrò Jesse, guardandomi con un sorrisetto scettico.
«Uhm, si»,
risposi, sincera.
Lui si
azzittì.
~
Quando
finalmente suonò la campanella ed uscimmo dall’aula, vidi subito Lysander venire verso di me. Quel giorno non sarei riuscita
a liberarmi di lui, ne ero certa.
«Roxy!».
Mi voltai.
Lily e Hugo mi raggiunsero, con delle espressioni serie che non avevo mai visto
sulle loro facce.
«Ciao
ragazzi», li salutai. «Che succede?».
«Uhm,
vedi, dobbiamo dirti una cosa …», cominciò Hugo, ma Lily lo zittì con una
gomitata.
«Lascia
parlare me!», lo rimbeccò, severa.
«Che
c’è?», domandai, preoccupata.
«Ecco …»,
fece Lily, torcendosi le dita. «Hai presente ieri, alla festa?».
«Si»,
risposi, cauta. «Non vi sarete fatti scoprire dai professori?».
«No, no!»,
disse Hugo, scuotendo la testa. «La verità è che …».
«Hugo!»,
lo richiamò Lily. «Parlo io!».
«Okay, uno
di voi due mi dice qual è il problema?».
Entrambi
restarono in silenzio, con aria colpevole.
«Lily?»,
fece Hugo, alzando un sopracciglio. «Non volevi parlare tu?».
Lily gli
rivolse un’occhiataccia. «Si, allora … abbiamo sentito che Lysander
sta chiedendo a tutti della sua relazione di Babbanologia
…».
Però. Le
voci correvano più in fretta di quanto pensassi, in quel castello. «E allora?
Ne sapete qualcosa?».
«In
effetti …», disse Lily, esitante.
«Oh, siamo
stati noi!», sbottò Hugo, guadagnandosi un’altra gomitata della sua migliore amica.
«L’avete
presa voi?», chiesi, incredula. «Perché?».
«Non
l’abbiamo presa!», esclamò Lily. «E’ che … era su uno scaffale, noi stavamo
bevendo del succo di zucca e …».
«… e per
sbaglio l’abbiamo rovesciato sulla pergamena», concluse Hugo, funereo.
«Oh no»,
borbottai, passandomi una mano sulla fronte. Avrei dovuto immaginare qualcosa
del genere. «Beh … forse con un incantesimo possiamo ancora metterla in sesto».
Lily si
morse il labbro.
«Uhm …»,
fece Hugo, esitante. «In realtà … la pergamena ormai non … non c’è più».
Strabuzzai
gli occhi. «In che senso?».
«Nel senso
che … abbiamo provato a sistemarla noi …», disse Lily.
«Veramente
sei stata tu», intervenne Hugo.
Lily gli
lanciò uno sguardo assassino, e lui scosse la testa. «Beh, sono dettagli», si contraddisse,
sventolandosi una mano davanti al volto.
«Ecco»,
concordò la Potter. «E, beh, abbiamo fatto un incantesimo, ma la pergamena …
ecco, si è … bruciata».
Deglutii.
«Bruciata?».
«Bruciata»,
ribadirono i due, in sincronia.
Perfetto.
La relazione di Lysander era bella che andata. E
adesso chi glielo diceva?
Guardai
Lily e Hugo, improvvisamente in balia di un brutto presentimento. «E lo avete
detto a me perché …?».
«Beh, tu
sei amica di Lysander», rispose Lily, abbozzando un
sorriso. «Se glielo dici tu, forse si arrabbierà di meno».
«Oh, no,
no». Scossi la testa, nel constatare che il mio brutto presentimento era
giusto. Pretendevano che fossi io ad immolarmi, che mi buttassi a braccia
aperte tra le fauci del leone per una loro
colpa? «E’ un problema vostro. Poi voi non siete Grifondoro?
Dovreste essere coraggiosi, in teoria». Incrociai le braccia.
«Ti prego,
Roxy!», disse Hugo, supplichevole, unendo le mani a
mo’ di preghiera.
«No!»,
ripetei, categorica.
«Ti
prego!», si intromise anche Lily, tirando fuori il suo migliore sguardo da cane
bastonato.
«No»,
dissi di nuovo, un po’ meno decisa.
«Ciao!».
Lysander mi sbucò alle spalle.
Che tempismo. «E’ successo qualcosa?», chiese, confuso dalle nostre facce.
«Uhm …»,
feci, indecisa. Gettai un ultimo sguardo alle due pesti. Poi, rassegnata, alzai
gli occhi al cielo e mi voltai verso di lui. «Devo dirti una cosa».
«Bene!»,
esclamò Hugo. Il vigliacco era impaziente di scappare. «Allora noi ce la svi …».
«Ce ne
andiamo!», intervenne Lily, prima di afferrare l’amico per la manica della
divisa e trascinarlo via con sé.
«Ciao», mormorò Lysander,
stupito. Poi tornò a guardare me, con la fronte aggrottata. «Allora?».
«Beh, ho
scoperto che fine ha fatto la tua relazione», dissi, abbozzando un sorriso.
Lysander strinse gli occhi,
sospettoso. «Pensavo che Jesse non ne sapesse nulla».
«Infatti»,
annuii. «Sono stati Lily e Hugo a dirmelo».
«Okay»,
disse lui, impaziente. Allargò le braccia. «E allora? Chi l’ha presa? Dov’è?».
Mi morsi
il labbro. «E’ andata».
Lysander abbassò di scatto le
braccia, deluso. «Come sarebbe “è andata”?».
«Sarebbe
che non c’è più», risposi, facendo spallucce. «Mi dispiace».
«Perché
non c’è più?», chiese ancora, con un cipiglio preoccupante sul volto.
«Ecco,
Hugo e Lily hanno …». Gli raccontai tutto ciò che le pesti avevano detto a me.
Alla fine
del monologo, Lysander aveva ancora quell’espressione
accigliata. Brutto segno.
«Va bene»,
mormorò, stranito. «Mi toccherà riscriverla».
«Perché
non lasci perdere e basta?», suggerii, cauta.
I suoi
occhi si spalancarono, come se avessi appena detto un’assurdità. «Lasciar
perdere? Ma neanche per idea!», rispose, gonfiando il petto. «Non mi arrendo
alle prime difficoltà».
Sembrava
che stesse parlando di una spedizione militare.
Mi morsi
ancora il labbro, stavolta per trattenermi dal ridergli in faccia.
«D’accordo»,
feci.
«Certo, mi
ci vorrà un sacco di tempo», brontolò poi, afflosciandosi all’improvviso.
«Dovrò ritrovare tutti i libri che ho usato l’ultima volta. Sai, non riesco a
ricordare tutto …».
Annuii.
Non stava provando a convincermi ad unirmi a lui o a farmi sentire in colpa,
vero?
«Sarà una
bel lavoraccio … Se faccio tutto da solo, impiegherò dei giorni», continuò,
guardando per aria. «Se solo avessi qualcuno ad aiutarmi, invece, potrei
sbrigarmela in un paio d’ore».
No, non lo
stava facendo. Stava semplicemente riflettendo ad alta voce, come faceva
sempre. E forse, sarebbe stato carino da parte mia offrirmi di aiutarlo. Già.
… Ma anche
no.
«Bene, io
ora devo andare», conclusi. «Ci vediamo».
Scappai
via prima che potesse dire qualunque altra cosa.
~
Sala
Grande. Ora di pranzo.
«Avresti
dovuto offrirti di aiutarlo».
Molly mi
guardava con aria severa, come se le avessi appena fatto un torto.
«Perché
avrei dovuto?», chiesi, alzando un sopracciglio. «Non sono stata io a bruciargli
il tema».
«No, ma
sei sua amica».
«Anche tu
sei sua amica!», protestai. «Perché non lo aiuti tu?».
«Ma io non
c’entro niente in tutta questa storia».
«Si».
Sorrisi. «Bella scusa».
«Avanti»,
fece Molly, ricambiando il sorriso. «So che non sarà divertente, ma tra amici
bisogna aiutarsi a vicenda, no?».
Sbuffai.
«Si. Immagino di si».
«Ecco»,
concluse lei, soddisfatta.
Con un
sospiro, allungai un po’ il collo per cercare Lysander.
Era seduto
a poca distanza da noi, accanto a Dominique.
Alzai una
mano per farmi notare. «Lysander?».
Lui
sollevò lo sguardo vacuo. Aveva sempre quella strana aria sognante. Stava
costantemente sulle nuvole.
«Vieni un
attimo», dissi.
Lui si
alzò e mi raggiunse. Si chinò verso di me, curioso. «Che c’è?».
«Ecco,
stavo pensando …». Guardai Molly, per ricordarmi perché diavolo stessi per dire
ciò che stavo per dire. Lei mi rivolse un’altra occhiata severa.
Sospirai.
«Si, stavo pensando che, se vuoi, posso aiutarti … con la relazione di Babbanologia».
Sperai
quasi che dicesse di no.
Invece
sorrise. Maledizione. «Sarebbe fantastico!». Poi mi si fece un po’ più vicino,
per dirmi qualcosa all’orecchio. «Fai attenzione», mormorò, serio. «Credo che
ti sia entrato un Gorgosprizzo nella testa».
Fece un
altro sorriso e si allontanò.
«Che cos’è
un Gorgosprizzo?», domandai a Molly, con le
sopracciglia inarcate.
Scrollò le
spalle. «Non ne ho idea».
Non lo
sapeva, e neanche io.
L’unica
cosa che sapevo, in quel momento, è che avevo appena fatto l’ennesima cosa
stupida della giornata.
Note dell’autrice
Ed eccovi
il terzo capitolo, con enorme ritardo >__> Mi dispiace, è tutta colpa
della scuola. E’ solo la seconda settimana, e già non ce la faccio più.
Cooomunque, ammetto che questo
capitolo mi piace abbastanza. Sarà che adoro muovere Hugo e Lily XD Li adoro,
quei due<3 L’unica cosa negativa è che non è comparso neanche una volta Lorcan, direi. Ma tranquille, lo rivedrete al prossimo
aggiornamento <3
Vabbè, passo ai
ringraziamenti:
Veronica Potter Malandrina: grazie per aver
recensito<3 Ribadisco che non ho inventato io la coppia Lorcan/Roxanne, esisteva già XD Comunque sono felice che la storia
ti piaccia, spero che continuerai a seguirla ^^
Ombrosa: grazie mille per i complimenti<3 Sono
contenta che i personaggi ti piacciano, ho sempre il terrore di non
caratterizzarli per bene. Grazie ancora<3
memi: OMG,
quanto mi rendi felice *__* Grazie, grazie. Davvero, sono troppo felice che
apprezziate i miei personaggi. Beh, non che siano proprio “miei”, ma in fondo
non sappiamo nulla di loro, quindi me li sto inventando da zero XD In
particolare sono contenta che vi piaccia Roxanne. All’inizio
pensavo che sarebbe risultata antipatica, dato che mi somiglia un po’ XD E’
acida come me XD Però in fondo in fondo è simpatica, si. Vabbè,
sto divagando, passiamo avanti.
Eliatheas: aww, grazie, grazie darling<33
Lo so che sono ripetitiva, ma ricevere complimenti da te mi fa troppo
piacere<3 E anche tu ami i personaggi *__* Che bello, così mi fate
saltellare di gioia XDD Grazie ancora, ti adoro<3
Bec Hale: non preoccuparti per il
ritardo, come hai visto neanch’io sono molto puntuale
-.- Maledetta scuola. 10 capitoli di francese!? ò_ò
Caspita, spero che l’interrogazione ti sia andata bene! (L) Coomunque,
grazie tanto tanto anche a te. Troppi complimenti,
non me li merito XD
TonksTonks: oh,
thank you<33 Quante
nuove lettrici *__* Ho già detto che sono troppo contenta, vero? XD Beh, spero
che ti piaccia anche questo capitolo<3
Grazie
anche a chi ha aggiunto la storia tra le preferite o le seguire, e chi ha solo
letto.
Alla
prossima – spero presto <3
xoxo, Anto