Mi accesi una sigaretta con calma, fuori dal locale londinese dove mi trovavo quella sera.
Il
fumo si alzò nell’aria,
volteggiando libero e inquinando l’ambiente…
Cancellai questa frase dalla mente:
avevo rovinato la tranquillità del momento.
Mi sistemai meglio il cappello
di lana nero che portavo a causa del freddo, e ovviamente per
nascondermi dai
paparazzi rompicoglioni che mi seguivano anche in bagno.
Rabbrividii dal freddo, stringendomi
nella mia felpa a quadri :avevo dimenticato il giaccone dentro al
locale, e la
voglia di tornare indietro a prenderlo mancava.
Ero una persona abbastanza
pigra.
La musica nel locale rimbombò
a un tempo indeterminato, senza melodia. Erano giornate come questa che
mi
facevano girare i tacchi e tornare a casa, sotto le coperte del mio
letto, a
guardare un film.
<< Scusa, hai da
accendere? >>
Mi voltai a quella voce
femminile, incontrando due splendidi occhi azzurro ghiaccio.
La ragazza mi sorrideva
cordiale, un sorriso sincero, pieno di calore nonostante la serata
gelida.
I capelli biondo rossicci
erano nascosti in parte da un cappello grigio, dall’aria
pesante.
La sciarpa verde le copriva
il collo e il giubbotto imbottito non delineava la sua figura che, ne
ero
certo, era splendida.
Le porsi il mio accendino
<< Tieni >>.
<< Grazie davvero
>> rispose, prendendo l’accendino. Mi
sfiorò la pelle delle mani. Le sue
erano calde e morbide.
Rabbrividii, e lei se ne
accorse.
Fece un sorrisino di scusa
<< Perdonami, non l’ho fatto
apposta… >>
Scossi la testa. Aveva
frainteso << No, no,al contrario. Sei molto
calda… >>
Scoppiò a ridere, facendomi
seppellire dall’imbarazzo. Qualcuno mi dia una pala!
<< Faceva così ridere?
> borbottai.
Trasformò la risata in un
colpo di tosse << No, no…è
solo…che..bè, è una lunga storia
>>
<< Sarebbe? >
Si sedette sul marciapiede e
io feci lo stesso. << Quando ero al liceo c’era
una mia amica che era
ghiacciata >> mi lanciò un’occhiata
<< Come un vampiro, hai
presente? >>
Abbassai lo sguardo, sorridendo
<< Sì. Sì ho presente
>>
<< Ecco, e ogni volta
che entravo in classe mi veniva incontro, abbracciandomi,
perché io a confronto
a lei ero calda >> lasciò vagare lo sguardo
<< Mi manca >>
<< Quindi tu facevi la
parte del licantropo? >> le chiesi, alleggerendo la
conversazione.
Annuì << Già >>
<< Team Jacob? >>
Sorrise << Nah. Team
Edward >>
Le diedi il cinque <<
Buona intenditrice >>
Scoppiò in una risata
contagiosa. Mi tese la mano << Mi chiamo Irene
>>
La strinsi << Robert.
Non sei di qui,vero? >>
Scosse la testa << Sono
italiana al centro per cento >>
<< Ci sono stato in
Italia, mi è sembrata molto bella >>
<< Intendi
Montepulciano o Roma? >>
<< Montepulciano
>>
Scosse la testa <<
Dovresti vedere Milano, dove abito io. >>
Feci finta di guardare
l’agenda << Mmm, non credo di avere niente da
fare per domani >>
Rise << Allora vai!
>>
Risi, prima di abbassare il
cappello. Alcuni giornalisti erano appena passati di lì.
<< Dovresti mascherarti
>>
Alzai lo sguardo <<
Come scusa? >>
<< Bè,cappello di
lana, camicia a quadri, locale londinese…anche un cieco
capirebbe che tu sei
Robert Pattinson >>
Non aveva tutti i torti
<< Intendi che dovrei vestirmi da donna? >>
Rise << Non staresti
male! Però ti consiglierei una parrucca nera
lunga… è più bella >>
Risi, unendomi a lei.
Il cellulare mi vibrò nella
tasca. Era Kellan.
<< Devo andare, è stato
bello conoscerti >> le dissi, aiutandola ad alzarsi.
Maledetto Kellan. Proprio ora
doveva rompere?
Mi baciò la guancia, teneramente
<< Buona fortuna per la tua carriera, Robert
>>incatenò i suoi
occhi ai miei << Anche a me ha fatto piacere conoscerti
>>
<< Ciao…allora >>
le dissi, mentre si voltava verso il locale.
Che aspetti, Rob? Non fare il
pirla cagasotto!
Sei un uomo, per la misera! Cerca
di controllarti!
Mi schiarii la voce <<
Ehi! >>
Si voltò, radiosa.
Dio, quanto era bella.
<< Domani,invece di
andare a Milano…che ne dici di pranzare con me?
>>
Sorrise, illuminandomi con il
suo fantastico sorriso << Mi farebbe piacere
>>
Mi avvicinai << Il tuo
numero? >>
Alzai la testa e lei assalì
le mie labbra, dolcemente.
Non ebbi nemmeno il tempo di
rispondere al bacio.
Sorrise << Non hai
bisogno del mio numero. Rintracciami con questo, Robert
Pattinson… >> e
se ne andò, prima di urlare<< A domani!
>>
Rimasi a guardarla correre
per la via del locale.
Domani l’avrei rivista.
Oh sìììì!!!
Mi voltai, verso la strada di
casa. Essere Robert Pattinson a volte aveva i suoi vantaggi,
dopotutto….
Ammoreeee!
Fa schifo, lo so!Solo che mi
sentivo esclusa! *broncio*
Spero che ti abbia fatto
piacere ,davvero
Ti voglio bene Ness.
Con tutto il mio cuore.
Alessandra è una persona bellissima, speciale… E io l’adoro.
C’è un motivo in particolare? No, non c’è. Forse perché entrambe ci contagiamo con le passioni. Ammetto che è colpa mia se lei impazzisce per Twilight, Robert Pattinson, i Paramore…
Ma anche lei mi ha insegnato tanto, e non semplici gusti. Mi ha insegnato che l’amicizia vera esiste, anche se abbiamo età diverse, se non abitiamo vicinissime e anche se abbiamo caratteri completamente diversi.
Anche se lei è fredda come un vampiro e io calda come un licantropo (poi prontamente cambiato in mezzo vampiro, perché non voglio puzzare e avere i pelazzi come i licantropi. Da qui il mio soprannome di Nessie).
Anche ora che non ci vediamo tutti i giorni, il nostro legame rimane forte. Ci sentiamo sempre, diciamo sempre le solite stronzate e pensiamo al modo migliore di trovare Robert da solo, per potergli fare solo Dio sa cosa. O solo gli ormoni sanno cosa.
E quando ci vediamo non possiamo far altro che abbracciarci, andare in giro mano nella mano o che so io. Menarci, ecco, anche questo è il nostro modo di dimostrarci affetto ù_ù
Detto ciò, mi sei entrata nel cuore, Ale. So che anche quando avrò 50 anni e magari non ci sentiremo più, mi basterà tornare ai tempi in cui facevo l’artistico per ricordarmi di te, per rivivere l’affetto che sento ora.
Ti voglio tanto bene e sarai sempre la mia migliore amica.