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Autore: Relli    07/05/2025    0 recensioni
Abbastanza per caso Elfman rivede il suo concetto di "Vero Uomo", in senso più "soft". Ne scaturiranno conseguenze impreviste, fondamentalmente positive, e non solo per lui. Va da sé che il personaggio di Elfman è un po' ooc, ma spero di aver solo lasciato venire in superficie il lato gentile e benevolo del suo carattere.
Come conseguenza, persino Evergreen si ammorbidisce un po'.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elfman, Erza Scarlet, Evergreen, Gerard
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Da Uomo a Uomo. Prologo

Da uomo a uomo (Escamotage)

Prologo

Elfman era soddisfatto di se stesso. Era  contento di aver tradotto in pratica le considerazioni, i consigli e le conclusioni che erano scaturite da una conversazione avuta con Loki, qualche tempo prima.
Essendo presente lui, Elfman, l'oggetto della conversazione non poteva che essere la virilità. In effetti c'era anche Freed, quindi sulla completa e indiscutibile virilità della totalità dei presenti potevano sorgere delle perplessità. Comunque il discorso era stato interessante; Loki era simpatico e benevolo e Freed un erudito. Un letterato, se le rune sono paragonabili alle lettere.
Naturalmente Elfman aveva affermatol'importanza di essere un vero uomo, ed i suoi interlocutori ne avevano convenuto con lui. Il consenso degli amici gli aveva fatto piacere.
"Però" aveva aggiunto Loki "essere un vero uomo non coincide necessariamente con dimostrazioni di forza fisica nè, tanto meno, col ricorso alla violenza".
"Anzi" era intervenuto Freed "l'Uomo si distingue dall'Energumeno, o dal Bruto, per l'eleganza dell'atteggiamento, per l'educazione dei modi, per la nobiltà d'animo. Per la generosità del comportamento, per il rispetto e la gentilezza nei confronti degli alltri".

"Elfman ascoltava a bocca aperta. Ciò che gli amici stavano dicendo gli pareva logico, convincente e molto virile. Risvegliava emozioni che erano latenti dentro di lui. Violenza e brutalità! Che orrore!
"Il vero uomo" aveva interloquito il Professore, che, al tavolo accanto, sfogliava meditabondo un libriccino, "mette la propria forza, il proprio valore, il proprio coraggio, al servizio dei più deboli, di chi si trova in difficoltà. Degli amici, ovviamente. Ma anche dei nemici vinti, coi quali sa essere generoso, rinunciando a vendette e rivalse".
"E delle Donne" aveva aggiunto Loki,(Con la D maiuscola, NDA) "alle quali riserva rispetto e ammirazione, cortesie e premure. Doni, fiori ed omaggi. E, mi raccomando, sempre senza attendersi nulla in cambio. Paradossalmente, proprio così in molti casi qualcosa in cambio arriva". Aveva strizzato l'occhio, sotto gli occhiali da sole. "Parola di Spirito. Parlo per esperienza personale".
E così via. Elfman ci aveva riflettuto e aveva cercato di mettere in pratica. Per alcuni aspetti non gli era riuscito difficile, lui era di natura generoso ed altruista. E, a dispetto dell'atteggiamento apparentemente aggressivo ed a volte eccessivamente energico, era in realtà un ragazzo gentile e sensibile. Era stato più stressante controllare le sue continue (e a volte insensate) affermazioni sulla virilità e sul significato di "essere un Vero Uomo". Alla fine però aveva ottenuto risultati soddisfacenti, con sorpresa ed apprezzamento da parte delle sue sorelle. Aveva anche preso ad abbigliarsi in modo, non dico da nascondere, ma almeno da non evidenziare la sua corporatura poderosa. Tra la statura ed i muscoli non passava comunque inosservato. E vestito in modo corretto, con la giacca e una bella camicia, faceva un figurone.
Non aveva, giustamente, avuto la pretesa di atteggiarsi ad intellettuale. Non lo era, ed avrebbe fatto brutta figura. Ma era stato attento a come si esprimeva, aveva cercato di essere garbato nel comportamento, gentile e generoso.
E la cosa aveva avuto effetti apprezzabili. E' vero, aveva un po' destabilizzato i suoi amici, coi quali non aveva più condiviso le proverbiali scazzottate. (Di fatto, proprio queste gli mancavano più di ogni altra cosa). Ogni volta che capitava l'occasione di menare le mani si sforzava di ripetere come un mantra, quasi a convincere se stesso: "Un Vero Uomo... cioè, no, un Gentiluomo non si fa coinvolgere in risse volgari". E si allontanava, un po' a malincuore, in verità.
   
 
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