Un medico prende appunti guardando lo schermo affianco alla mia cella. Mostra i miei dati, dettagliate analisi del sangue, e strani nomi di cui non ho idea del significato.
Le dita del numero quarantasei non mostrano alcun segno di rigenerazione. Aumento il dosaggio.
Uno strano medicinale mi viene iniettato dall'ago sul mio polso. Mi viene un brivido freddo sulla schiena quando inizia a circolare in corpo. Il medico prende appunti sulla relazione. Non mostra emozioni. Non mostra empatia. Solo disgusto quelle poche volte in cui mi guarda negli occhi.
Tornerò tra tre ore per il prossimo dosaggio.
Il dottore si gira e se ne và.
Rimango di nuovo solo, con le mie dita mozzate, legato.
Ogni tanto mi dimeno inutilmente. Parlo da solo dicendo cose a caso.
Passano quelli che sembrano anni, prima che arrivi una nuova figura, un altro dottore. Ce ne saranno un centinaio qui.
Vediamo, carcerato numero quarantasei.
Legge le mie informazioni sul tablet
Vediamo... Ethan, 28 anni, insegnante di scuole medie...
Scrolla il tablet
Hai stuprato una quattordicenne la notte del 12 agosto.
E questo ti ha portato in questo carcere per stupratori. E dire che dicevano che la legge non aveva senso.
So bene di che legge parla. È la legge abilitata quattro mesi fa', legge 2145/7 per la punizione degli stupratori.
Gli stupratori catturati vengono mandati in strutture appropriate per sperimentazioni di farmaci o tecnologie in via di sviluppo e gli viene fatta la castrazione chimica.
La prima cifra sta per l'anno, 2145. La seconda significa che è la settima legge dell'anno.
Cerco di parlare, di smentire. Ma la mia gola è troppo secca ed esce solo un piccolo gemito. Dopo tutto non è vero, non ho mai stuprato quella ragazzina. Il video portato come testimonianza era sicuramente creato con l'intelligenza artificiale, appositamente per incastrarmi.
Fammi indovinare. Sei innocente?
Lo dice con un tono infastidito. Cerco di dirgli di si, annuisco con la testa.
Disgustoso.
Mi viene inviata una scossa elettrica. Teoricamente è usata per stimolare le cellule a lavorare più in fretta, ma lo usano per torturarmi.
Aveva quattordici anni.
Mi viene data un'altra scossa. È un cavo collegato alla mia schiena. A lei basta un solo pulsante da premere.
Muori.
La vedo trascinare la leva sullo schermo in su. Una scossa dieci volte più forte di prima mi viene inviata, chiudo gli occhi.