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Autore: syila    17/05/2025    1 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XXXVIII
Quando si è in un pasticcio tanto vale goderne il sapore.

Alla torre dell'apprendista l'aria era così pesante da rendere le vibrazioni negative e il malumore dei suoi occupanti quasi tangibile.
La sensibile clientela, avvertendo quella cappa plumbea, girava al largo dalla bottega e i magri affari accrescevano il disappunto del giovane Lafayette, che passava le giornate e spesso anche le notti rintanato nel suo laboratorio.
Nascondere a Ye Feng il progetto del lenzuolino ectoplasmatico si stava rivelando più difficile del previsto.
Il Signore degli Shen aveva una specie di sesto senso per le bugie e di recente Alaric si era accorto che lo osservava spesso.
Di sicuro era pronto a cogliere il minimo cedimento della sua faccia da poker o più probabilmente, come tutti quelli che avevano uno scheletro nell'armadio, il francese era diventato paranoico e sospettoso.
“Lo stai facendo di nuovo.”
“Cosa?”
“Mi stai fissando.”
“Non ti sto fissando, mi piace guardarti quando lavori, specie se il progetto ti appassiona tanto.”
“È la semplice sostituzione di un cristallo scalda-mani; tolgo quello esaurito e metto il nuovo, cosa c'è di tanto appassionante?”
L'Immortale abbozzò.
“Evidentemente la mia presenza ti disturba, vado a meditare fino all'ora di cena.”
La replica fu affidata ad un mugugno intellegibile, che si concluse con un: “Resta, ormai ho finito.”
Ye Feng annuì, ma si allontanò di qualche passo dedicando la sua attenzione agli artefatti sugli scaffali, che erano disposti in base al livello di incompiutezza.
Il padrone di casa lo lasciò fare, considerate le circostanze, preferiva che si interessasse ad altro.
“Hai visto a-Ling di recente?”
La domanda, formulata all'improvviso dopo una lunga pausa di silenzio, paralizzò l'apprendista col cannello dell'ossigeno in mano.
“Perché me lo chiedi?”
Alaric aveva risposto d'istinto, per poi darsi dell'idiota subito dopo.
Non si rispondeva mai ad una domanda con un'altra domanda, era la nozione base del bugiardo professionista.
“Non l'ho più incontrato dalla sera della festa, mi domandavo se fosse venuto qui durante il giorno.”
Quella considerazione innocente irritò il francese.
“Stai insinuando che è venuto e l'ho allontanato di nuovo? Oppure che non viene perché sono stato sgarbato e prepotente con lui?”
“No...”
“Magari si sta divertendo, dato che ha passato gli ultimi secoli a nascondersi e a Serannian è al sicuro!”
“Alaric perchè...”
“E in ogni caso non sono il suo guardiano o la sua balia! Se vuoi parlargli cercatelo da solo, sempre che tu voglia farlo, non mi sembravi tanto entusiasta di averlo attorno!”
L'ultima battuta era stata un colpo basso, inferto con la consapevolezza di ferire Ye Feng dove era più vulnerabile.
“Devo abituarmi all'idea che faccia di nuovo parte della mia vita e sto cercando di farlo nel modo giusto, senza togliere nulla a te.”
L'apprendista incassò la risposta seguita da uno sguardo affranto, che finì con l'esasperarlo.
“Ti ho chiesto qualcosa? Sono abituato ad arrangiarmi! Quando eri al Laboratorio a fare l'eremita ti sei preoccupato di come riuscivo a gestire lavoro e lezioni? Eppure eccomi qua: sono in pari coi progetti e la maestra Nemesi è soddisfatta dei miei progressi!”
“Questa è... una bella notizia.” mormorò il Signore degli Shen.
“Fanculo la bella notizia! A me e ad a-Ling non serve un soprammobile seduto nella Posizione del Loto! Alzati e guardati attorno, sei l'unico ad essere rimasto indietro!”

Alaric con quella piazzata intendeva sviare l'attenzione dell'Immortale dai piani del mangiariso, tuttavia le sue terribili argomentazioni gli si erano ritorte contro.
Aveva accusato Ye Feng di essere un egoista e di aver trascurato entrambi e lui aveva reagito nel modo più ovvio: era tornato nel regno degli Spiriti a meditare sulle sue colpe.



“Quanto è grave stavolta, Gege?”
L'interpellato chiuse la comunicazione telepatica con l'allievo, aggirò il divano e si accasciò accanto a Yun Bai, posando la testa sulla sua spalla.
“Dipende baobei, vista dal punto di vista di a-Feng è una frattura catastrofica e senza rimedio, l'ultima goccia che ha fatto traboccare il mare della loro incomunicabilità, non sono destinati a stare insieme in questa vita e via discorrendo...”
“Tu che ne pensi?”
Ye Xue sbuffò.
“Lui tende sempre a drammatizzare, una volta scoperte le motivazioni dell'apprendista e le intenzioni di a-Ling sarà costretto a cambiare idea su entrambi.”
“Potrebbe essere tardi per sistemare le cose, voi Immortali tendete a sottovalutare il passare del tempo.”
“Dovremmo intervenire ancora? L'ultimo tentativo non ha portato grandi risultati.”
I due emisero un sospiro scoraggiato; nonostante la relazione tra il francese e il giovane Signore degli Shen avesse fatto progressi, le differenze culturali e caratteriali di entrambi sembravano essere davvero insormontabili.



“Quindi è un problema di comunicazione?”
Il drago aprì un occhio e alzò la testa; fino a quel momento era rimasto acciambellato sulle ginocchia del mentalista, mentre quest'ultimo si occupava di lucidargli le scaglie.
L'operazione quotidiana era stata affidata a Yun Bai, in attesa che il nuovo addetto prendesse possesso di un corpo atto alla bisogna e il mago ne approfittava per accrescere il suo tesoro.
“Scusaci, nobile semi-divino, ti abbiamo disturbato con queste piccole scaramucce private.”
“Tutt'altro, anzi l'argomento mi interessa e avrei un'idea a riguardo.”
Tra Yun Bai e l'amante avvenne un rapido scambio di pensieri; da parte di Xue Ge c'era una certa reticenza nell'accettare l'aiuto di una creatura così bizzarra, al contrario il mago ne era entusiasta.
Alla fine prevalse la sua posizione e fu lui a prendere la parola.
“Qualsiasi aiuto o consiglio che venga dal nobile semi-divino è ben accetto, ti prego illustraci la tua opinione.”
Il drago, blandito dai quei modi complimentosi, sollevò la cresta e tutto compiaciuto scese sul tavolino, mettendosi di fronte a loro.
“La magia fatata ha una connotazione naturale ed emotiva...” iniziò col sussiego di un cattedratico davanti ad una sala conferenze gremita “Il Piccolo Popolo attribuisce enorme importanza agli stati d'animo e alle emozioni, possiamo dire che in un certo senso se ne nutre, come gli antichi dei si nutrivano del fumo dei sacrifici.”
I due assentirono interessati e Kissa riprese la sua arringa.
“La nostra sensibilità ci ha portato a sviluppare incantesimi che accendono le passioni e le accrescono, inoltre portiamo in dono ispirazione ed euforia alle creature che giudichiamo meritevoli.”
“Vuoi far impazzire il mio allievo? Forse può sembrarti troppo severo e apatico, ma credimi: è un bene per lui e per chi gli sta attorno; quando una Piuma d'Airone si sbilancia troppo verso il lato Yang perde completamente il contatto con la realtà.”
Il maestro Leng si era intromesso, preoccupato delle possibili conseguenze della magia fatata e il drago annuì condiscendente.
“Io ho compreso la natura del tuo allievo, tuttavia mi chiedo: l'ha compresa anche il giovane apprendista?”
L'uditorio sospirò, era evidente che Alaric fosse insofferente alla freddezza col quale Ye Feng reagiva alle situazioni e più volte si era lamentato dei suoi interminabili esercizi spirituali, che sottraevano tempo alla loro vita di coppia.
D'altro canto la rigidità del Signore degli Shen gli impediva di apprezzare la spontaneità del francese, che viveva spesso come un fastidio.
“Tu avresti una soluzione, nobile semi-divino?”
“È ovvio.” confermò la creatura, preparandosi alla rivelazione con tutta la sicumera che gli consentiva la sua forma mignon “Devono mettersi l'uno nei panni dell'altro, solo così capiranno i reciproci pregi e difetti.”
“Stai suggerendo uno scambio di corpi? Non è affare da poco.” bisbigliò Ye Xue.
L'amante non disse nulla e socchiuse le palpebre.
“In realtà per il Piccolo Popolo è solo un trucchetto.” rivelò Kissa “Lo utilizziamo soprattutto come scherzo a danno degli umani, potrei raccontarvi decine di aneddoti divertenti su chi ha sperimentato gli effetti di questo incantesimo!”
“E sono tornati nei loro rispettivi corpi una volta esaurita la burla?” chiese Yun Bai.
Il drago rimuginò alcuni istanti sulla risposta ed infine esclamò: “Quasi tutti!”
“È il quasi che mi spaventa...”
“State tranquilli e trovate il modo di portarli qui, la magia funziona solo se sono entrambi presenti.”



“Yubi...” Il mago finse di non aver udito l'ennesima supplica di Ye Xue ed eliminò una piega dalla tovaglia di lino sulla quale era stato apparecchiato il banchetto fatato.
“Yubi, babobei...”
Vista la mancata risposta il Signore degli Shen lo cinse alla vita e prese a strofinargli la guancia con la sua, ma l'oggetto delle sue attenzioni si limitò prendere e a portare alle labbra una coppa d'oro, per accertarsi che il sidro fosse alla giusta temperatura.
“Delizioso, assaggia Gege, è un vero nettare.”
“Ne vorrei un barile per affogarci dentro quell'ammasso di scaglie.” replicò l'altro, accettando comunque la coppa da cui trasse una lunga sorsata.
“Non essere insolente, è un semi-divino!” lo rimproverò il mentalista.
“È un pigro, viziato ammasso di scaglie e tu gli hai permesso di mettere a repentaglio l'incolumità di a-Feng e dell'apprendista!” insistette Ye Xue.
Il suo broncio rubò un sorriso all'amante, tuttavia non lo convinse ad annullare la trappola che aveva architettato insieme al loro inquilino dorato.
Il piano era semplice: attirare i due litiganti alla pagoda invitandoli al banchetto offerto dal drago per sdebitarsi dell'ospitalità.
Ye Feng non avrebbe mai rifiutato l'invito della creatura fatata, col rischio che si offendesse, quanto ad Alaric i cospiratori puntavano tutto sulla fame perenne dei ragazzi in fase di crescita.
Improvvisamente dal tetto giunse un disordinato tamburellare a cui seguì l'altrettanto rapido materializzarsi di Kissa sulla balconata.
“Sono arrivati!” annunciò, scalando l'hanfu del mago, per adagiarsi infine sulle sue spalle “Mi raccomando: non devono sospettare di nulla, siate naturali e fate come me!”
Il mago gli accarezzò il capo complimentandosi per il suo acume, mentre l'Immortale lo squadrò di sbieco, insofferente sia alle confidenze che si prendeva con Yun Bai che al suo ego espanso.



Le due vittime designate si incontrarono alla base della scalinata che conduceva alla pagoda; nel salire verso la terrazza Ye Feng teneva lo sguardo dritto davanti a sé, senza rivolgere la parola al francese, che invece procedeva con le mani infilate nelle tasche e l'aria strafottente.
“Una parola sbagliata e potete dire addio al vostro piano... Avete invitato un paio di pentole a pressione pronte ad esplodere.”
sussurrò Ye Xue, ormai avvezzo a gestire le crisi della coppia più giovane.
Il drago non si fece scoraggiare né dal suo pessimismo, né dalle facce scure degli invitati e li accolse con entusiasmo.
Li accompagnò alla tavola imbandita e, improvvisandosi cicerone, illustrò tutti i manicaretti che la impreziosivano; ogni pietanza infatti aveva acquisito le intrinseche caratteristiche degli ingredienti fatati e luccicava, rivaleggiando in splendore con la pur magnifica argenteria del servizio.
Ye Feng, esortato all'assaggio, ringraziò con un inchino.
“Questo Signore degli Shen non ha parole per esprimere la sua gratitudine, tuttavia deve rifiutare, perché qui 'qualcuno' sostiene che il cibo del Piccolo Popolo provochi una terribile allergia agli Immortali.”
Alaric, che stava divorando una fragola grande quanto il suo pugno, lo guardò in cagnesco; all'inizio della loro coabitazione aveva fatto credere a Ye Feng che i lividi sul suo collo erano colpa della birra fatata e adesso lui approfittava della situazione per rinfacciarglielo.
Voleva il gioco pesante?
Lo avrebbe accontentato.
“Non preoccuparti dell'allergia; al Laboratorio possono curare qualsiasi cosa... e tu lo sai bene.” ribatté con un ghigno di sfida.
Le labbra dell'Immortale si contrassero in una sottile linea di disappunto.
Non raccolse la provocazione, ma rilanciò con un altro fendente verbale, apparentemente diretto verso il suo mentore.
“A-Ling sarebbe stato felice di partecipare al banchetto, nessuno ha pensato di invitarlo?”
Ye Xue, che non si aspettava di essere interpellato sulla questione, tentennò e l'amante andò in suo aiuto.
“A-Ling è all'Abisso delle Anime, lui e la maestra Lachesi vanno molto d'accordo.” lo rassicurò Yun Bai.
“È facile andare d'accordo con a-Ling, è sempre stato un ragazzo mite e ragionevole.” convenne l'interlocutore.
“Non come me!” lo aggredì il francese “Era questo che stavi per dire, vero?”
“Io ho una cosa su cui è impossibile non andare d'accordo!” s'intromise il drago, prima che la discussione degenerasse.
I padroni di casa notarono preoccupati che era diventato un po' più grande, quindi le emozioni positive o negative erano davvero in grado di influenzare la sua crescita.
“Si tratta di una prelibatezza creata nelle cucine del palazzo reale espressamente per la Regina Saphire.” continuò la creatura.
Una volta ottenuta l'attenzione dei presenti andò a sollevare il coperchio dell'ultimo vassoio e la stanza venne inondata da un forte bagliore, che costrinse tutti a distogliere lo sguardo.
Quando il chiarore diminuì sul piatto da portata apparve un pane d'oro.
“Sembra fatto di luce...” mormorò Alaric. che ne fu subito attratto.
Anche Ye Feng avvertì il desiderio di dargli un morso.
“Sarebbe un grandissimo onore assaggiare il pane creato per una regina.”
L'altra coppia trattenne il fiato.
Il pane fatato non aveva alcun effetto su di loro, perché le cuoche di palazzo lo avevano reso unico incidendo i nomi dei destinatari su due chicchi di grano, che macinati insieme agli altri avevano prodotto la speciale farina alla base dell'incantesimo.
Il drago non aveva raccontato come aveva convinto la Regina Saphire a separarsi dalla preziosa pagnotta magica, alludendo vagamente ad un accordo molto vantaggioso per tutti.
“Allora servitevi!” esclamò “Sono curioso di conoscere le vostre impressioni su questa specialità.”
I due diedero l'assalto al vassoio: il giovane francese strappò un grosso pezzo di pane, poi lo ingurgitò in un solo boccone e Ye Feng fece lo stesso, in totale spregio al galateo.
Gli altri li videro masticare con un'espressione di puro godimento dipinta sul volto, finché non rimase neppure una briciola sulla tovaglia.
Wanbei*” esordì Ye Xue, rivolto all'allievo “Ti senti bene? Diverso, magari?”
Il mago intanto si era preparato al peggio; le sue mani, nascoste sotto le lunghe maniche dell'hanfu, avevano dato forma ad un Shouyin, un sigillo di protezione taoista, che avrebbe lanciato in caso di pericolo.
Kissa era l'unico ad ostentare una certa tranquillità; un esile filo di fumo usciva dalle sue narici e i grandi occhi smeraldini rimpallavano di continuo tra l'apprendista e l'Immortale.
“Perché dovrei sentirmi diverso? L'allergia era chiaramente una fandonia di Alaric, che voleva prendersi gioco di me.”
“Ehi!” lo riprese l'interessato “A quanto ne sapevo potevi benissimo essere allergico, visto che per tua stessa ammissione non avevi mai assaggiato niente di fatato!”
“Se penso a quali sotterfugi hai usato per cercare di corrompermi...”
“Non mi pare che ti sia dispiaciuto così tanto farti corrompere!”



Ye Xue si girò verso gli artefici del piano e allargò le braccia, come a sottolineare il suo fallimento, ma il drago si limitò ad abbassare le palpebre e a sorridere, mettendo in mostra le piccole zanne appuntite.
Subito dopo gli eventi precipitarono.
La forza che aveva attratto Alaric e Ye Feng verso il pane fatato manifestò all'improvviso un devastante effetto repulsivo, scagliandoli ai lati opposti della stanza.
Il mentalista, colto di sorpresa, non fu in grado di attivare il sigillo di contenimento e corse dal francese, che era caduto a terra e non dava segni di vita.
Ye Xue fece lo stesso col suo allievo.
Wanbei rispondimi, reagisci!” esclamò, tastandogli la carotide e il polso.
Il giovane Signore degli Shen trasse un debole lamento e aprì gli occhi.
“L'hanno impastata con la dinamite quel cazzo di pagnotta? Fanculo al Piccolo Popolo e ai suoi regali, sono sempre dei grandissimi bidoni!”
Lo sfogo verbale ammutolì i presenti, che guardavano chi l'aveva formulato con gli occhi fuori dalle orbite; era difficile che l'Immortale perdesse il controllo, tuttavia nemmeno nelle situazioni peggiori avrebbe sfoggiato un simile turpiloquio.
“A-Alaric, sei tu?” chiese Ye Xue in un bisbiglio incerto.
“Chi altri dovrei essere, Marylin Monroe?”

Fine trentottesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissimi e carissime benritrovati (✿◠‿◠)!
Dopo la pausa necessaria a completare il mappazzino elfico per il contest riprendo il filo della trama in salsa di soia là dove avevamo lasciato a-Ling e tutta l'allegra compagnia di Serannian.
Mentre al Laboratorio fervono i prepativi per il rituale che restituirà un corpo umano al fantasmino l'apprendista francese, fedele alla consegna del silenzio, deve vedersela coi sospetti del Signore degli Shen.
Le sue domande smuovono la coscienza sporca del francese fino a provocare l'ennesima discussione tra i due.
Stavolta a metterci la proverbiale "pezza" ci penserà il drago d'oro che si è installato in casa della coppia senior.
La magia fatata però è solita provocare effetti bizzarri e imprevedibili sui malcapitati, come scopriranno a breve Alaric e Ye Feng.
Nel prossimo capitolo li vedremo infatti alle prese con i risultati di questo incantesimo, che ovviamente finirà per coinvolgere anche quelli che gli stanno attorno.
In genere si dice che i panni altrui sono molto scomodi e Ye Feng dovrà indossarli durante una trasferta assai movimentata!
Per ragioni logistiche lasceremo a casa la cesta di vimini e prenderemo una gondola volante, tenetevi forte!
Ni hao e a presto! ^-^


Termini e spiegazioni:
Wanbei: dal cinese, allievo.
Baobei: sempre dal cinese, significa tesoro, ma è una un corrispondete dell'inglese baby.

   
 
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