Capitolo 20-30: Il Mostro di Savia [1-2]
<< "Il Mostro di Savia..."? >>
Ripeté Vermilion, colta alla sprovvista dal soprannome che Ark Weiss usò per parlare di Shiro Taira, il suo sguardo fisso per un attimo sulle onde che si infrangevano sulla nave.
<< Capisco che Shiro non sia la persona più gentile al mondo... Ma "mostro"? Mi sembra un pochino esagerato. >>
Continuò subito dopo, sospirando. Quindi posò di nuovo il suo sguardo su Ark.
L'uomo dai capelli bianchi fissava l'orizzonte con uno sguardo incerto.
<< Non è per il suo carattere... Ma per il potere che si dice alberghi dentro di lui. >>
Non appena Ark disse quelle parole, i due ragazzi sobbalzarono. Si guardarono l'uno con l'altra per un istante, poi rivolsero di nuovo i loro sguardi su Ark, confusi, attendendo delle spiegazioni.
<< Potresti elaborare? >>
Gli domandò Vermilion.
Ark annuì, poi sospirò.
<< Giravano voci che si sia sottoposto a dei terribili esperimenti per mano di un gruppo criminale che vuole creare armi biologiche... L'Uroboros. >>
Michael riconobbe subito quel nome, non appena uscì dalle labbra del soldato Saviano.
<< Ah! Quel nome! Volevi interrogare il Dottor Arus su di loro, giusto? >>
Domandò il ragazzo dai capelli rossi all'uomo.
Ark annuì rapidamente.
<< Esatto. Sto dando loro la caccia da anni, ormai, e l'ultima persona che è entrata in contatto con l'Uroboros è stato proprio il Dottor Arus, che è scappato da Savia proprio prima che potessi arrestarlo e interrogarlo. >>
Spiegò il detective.
<< Hai parlato di armi biologiche... Cosa intendi, esattamente? E cosa hanno a che fare con Shiro? >>
Ark esitò, non sicuro di poter rispondere alle domande di Vermilion.
<< Perdonami, sono informazioni riservate. >>
Le disse, sospirando.
<< Ciò che posso dirvi, però, è che secondo delle voci... Shiro ha fuso il suo stesso corpo con una Pietra Filosofale. >>
Ancora una volta, i due ragazzi sobbalzarono.
<< Cosa...?! >>
Chiese la ragazza, incredula, sbiancando.
<< E' come Lilith, allora...? >>
Domandò, invece, Michael.
Ark scosse il capo.
<< No. Da quanto ho capito di quel demone, Lilith, è stata riportata in vita tramite il potere di una Pietra. Zero è ancora vivo... Anche se pensavamo fosse morto. >>
Spiegò l'uomo.
<< Come mai? >>
Gli domandò Michael.
<< E' semplicemente scomparso, mesi fa, senza lasciare una benché minima traccia. Il suo vecchio gruppo di mercenari, i Numbers, elessero perfino un "nuovo Zero" per sostituirlo, quindi pensammo che le voci fossero vere. Dopo mesi senza farsi vedere, e il suo posto sostituito da un'altra persona, supponemmo fosse morto per davvero... >>
Disse, sospirando.
<< Potete immaginare la mia sorpresa quando l'ho visto in carne e ossa a Magnus... >>
Aggiunse.
Il rumore delle once continuò imperterrito a collidere sulla nave, implacabile.
<< Secondo le voci, Zero possiede un potere terrificante che ben pochi hanno avuto il dispiacere di vedere... Conosco una sola persona che è sopravvissuta a quell'incontro. >>
Continuò il detective, incrociando le mani davanti al suo volto, appoggiandosi alla ringhiera metallica che lo separava dal mare.
<< Chi? >>
Gli chiese Vermilion.
<< Zeke Albert. >>
Quel nome, la ragazza lo riconobbe subito.
<< L'Alchimista Immortale? Ha incontrato Shiro? >>
Gli chiese conferma, quindi.
Ark annuì.
<< Zeke venne ingaggiato da un criminale per uccidere Shiro, e i due si scontrarono. Mi ha detto di non aver mai visto qualcuno come lui, e che ha dovuto abbandonare il campo di battaglia perché quelle sue fiamme erano in grado di bloccare anche il suo fattore rigenerativo. >>
Spiegò l'uomo.
<< Ma la parte peggiore, a detta di Zeke... E' stata quando "la sua pelle è diventata viola". Mi disse che... Sembrava di combattere veramente contro un mostro. >>
Nonostante la sua stazza fosse almeno raddoppiata, la velocità di Shiro crebbe esponenzialmente: con uno scatto fulmineo, il ragazzo saltò in aria mandando il terreno ai suoi piedi in frantumi, e il suo fendente collise con una barriera che Lucifer a malapena fece in tempo a sollevare per bloccare l'assalto.
L'eco dell'attacco riecheggiò sul campo di battaglia, mandando in frantumi le finestre del palazzo di Bael e facendo tremare il terreno violentemente.
Senza dare neanche un istante per respirare al suo avversario, Shiro seguì il fendente con una gigantesca fiammata nera che avvolse il demone e la sua barriera circolare per intero, quindi saltò all'indietro e atterrò sul terreno.
Conficcò la sua lama nelle pietre, quindi enormi fiamme nere cominciarono a sbucare da numerose fratture che si aprirono ai suoi piedi, quasi come se l'inferno stesso stesse risalendo verso la superficie.
<< Blackfire: Hell Nightmare. >>
Fiamme nere come la pece salirono verso il cielo, ricoprendo il campo di battaglia con muri fiammeggianti.
In un lampo, però, fulmini celestiali scesero da cielo, collidendo con le fratture fiammeggianti e richiudendole su loro stesse.
Da in mezzo alle fiamme Lucifer emerse illeso, protetto ancora dalla sua barriera invisibile.
Shiro si lanciò ancora una volta verso il suo avversario, fiamme nere avvolsero la sua lama e le sue mani: quindi saltò ancora una volta in aria.
Un secondo e violento fendente collise con la barriera del demone.
I due avversari rimasero immobili a guardarsi l'uno con l'altro, mentre Shiro continuava a premere con forza la sua lama fiammeggiante sulla barriera del demone.
* Non pensi davvero di essere in grado di romperla, vero? *
Gli domandò, il sorriso scomparso dal suo volto e sostituito da una espressione cupa e severa.
Il ragazzo però ridacchiò, la sua voce roca e tremante risuonava in modo innaturale, come se più versioni di lui stessero parlando all'unisono in un eco distorto.
<< Heh, prima o poi la manderò in frantumi... In un modo o in un altro! >>
Con un grido colpì la barriera con un violento pugno, che tuttavia non la scalfì nemmeno.
Lucifer quindi sbuffò: con un rapido movimento della mano la sua barriera si espanse di colpo scagliando via il ragazzo e pressandolo contro il terreno.
* Onestamente, non riesco a capirti. *
Gli disse Lucifer, sospirando.
* Con questa tua forza saresti potuto essere un eroe conosciuto in tutta Gaia: superi decisamente guerrieri come i Cancelli di Savia, o perfino i Pendragon. Quindi... Perché? *
Chiese, atterrando a terra a pochi metri di distanza dal ragazzo che disperatamente combatteva contro una barriera che lo teneva bloccato al suolo.
* Un eroe. Un leader. Avresti potuto usare questi tuoi poteri per raggiungere qualunque tuo obiettivo: non riesco a capire per quale motivo tu abbia deciso di lanciarti in una missione suicida. Con le tue capacità, avresti facilmente aiutato l'umanità contro qualunque minaccia che si sarebbe potuta manifestare su questo bel pianeta. *
Il suo sguardo si fece duro e amaro.
* Anche senza il potere della Pietra. Sei un folle, uno stupido umano che voleva più potere per rincorrere la sua stessa sete di vendetta, ossessionato da ciò che ha perso. Mi ricordi mio fratello, mi fai quasi pena. *
Serrò i denti, con frustrazione.
* Ora che ho compreso la vera natura dei tuoi poteri, non mi stupisce più di tanto che tu sia in grado di contrastare le capacità rigenerative di Azael. Ovviamente, direi: uno che usa i poteri di una Pietra ne conosce anche i punti deboli. Eppure continuo a non capire le tue motivazioni, cosa ti sia passato per la testa. *
Lucifer ringhiò dal fastidio quando sentì Shiro rispondergli con una sonora e grassa risata.
* Cosa c'è di divertente? *
Gli domandò, con tono tagliente.
<< Non capiresti... >>
Mormorò il ragazzo.
<< ...L'odio e la rabbia che sentivo dentro di me. Ero vivo... Ma non stavo vivendo. Ogni volta che chiudevo gli occhi... Vedevo il suo sorriso. Ogni volta che mi addormentavo... Vedevo i loro volti insanguinati. Non hai idea... >>
Disse il ragazzo, scoppiando in una risata distorta, carica di rabbia, dolore e follia.
<< Non hai la BENCHE' MINIMA IDEA...! >>
Ruggì, usando tutte le forze che aveva in corpo per sollevare lentamente la barriera invisibile che pressava su di se.
<< ...Di come io mio sia sentito... In quei momenti! Eroe...?! Chi è venuto a salvare NOI quando ne avevamo bisogno?! >>
Con una furia incontrollata, il corpo del ragazzo esplose in un fiume di sangue nero quasi come se si stesse contorcendo sotto il peso della sua stessa collera e disperazione.
Quindi la barriera che Lucifer usò per tenerlo bloccato al terreno andò in frantumi, cogliendo il demone completamente alla sprovvista.
<< Non voglio essere un eroe... Non voglio essere un leader, non mi è mai importato un cazzo di quelle stronzate...! >>
Continuò, mentre un sorriso sadico apparve nel suo volto.
<< Da quel giorno, volevo solamente due cose... La prima era ucciderlo con le mie stesse mani... A qualsiasi costo, nel peggior modo possibile. >>
Disse, ridacchiando.
<< Mentre, la seconda... >>
Ridacchiò, mentre le vene nel suo corpo cominciarono a pulsare con un ritmo forsennato che sembrava sfidare la logica della vita stessa.
<< Era scegliere come morire. Non ho intenzione di soccombere per mano di questi maledetti poteri. >>
Lucifer, sentendo quelle parole, sbiancò.
Dopo quell'esperimento disumano a cui prese parte di sua spontanea volontà, Shiro crollò dal tavolo operatorio, il suo corpo coperto da ferite ricucite in fretta e furia.
Si accasciò al suolo, contorcendosi tra dolori lancinanti che gli squarciavano la pelle e i muscoli, così intensi da fargli pensare che sarebbe andato in mille pezzi da un momento all'altro.
Le sue urla si propagarono per tutto il laboratorio, disperate e strazianti, mentre alcune figure nascoste dietro il vetro della stanza in cui lo rinchiusero osservavano in silenzio, annotando ogni singolo dettaglio nei loro documenti.
Pozze di sangue si riversarono nel terreno mentre le sue ferite cominciarono a ribollire. Enormi bolle si formarono sotto la sua pelle, esplodendo poi violentemente facendo schizzare un liquido nero sul suo corpo martoriato e nel pavimento.
Quel liquido, denso e opprimente, lentamente cominciò a sostituire il sangue nelle sue vene.
Un potere infernale iniziò a scorrere nelle sue vene mentre la Pietra cominciò a fondersi con la sua stessa essenza.
Il sangue che tossiva non era più rosso, ma nero come la pece.
La sua vista gli si offuscò, i suoi sensi rimodellati dal potere della pietra.
Accompagnato solamente dal rumore delle sirene dopo che mandò in frantumi il muro del laboratorio, Shiro osservò il cielo azzurro sopra di se per alcuni istanti.
Poi, ancora una volta quei dolori lancinanti.
Tossì sangue nero, sentendo i suoi polmoni riempirsi di quell'aberrazione.
<< Non posso morire... Non ancora... >>
Sussurrò, la sua voce rotta.
<< Solo dopo averti ucciso... Avrò il coraggio d'incontrarli di nuovo... >>
Anche le lacrime che gli solcarono il volto... Erano nere come il carbone.
<< Morirò sul campo di battaglia... Esattamente come sarebbe dovuto succedere anni fa... >>
Rivelò il ragazzo.
Poi cominciò a tossire del sangue nero.
<< E morirò... Perché sono stato io a deciderlo... Non per mano di questi poteri che mi divorano dall'interno...! >>
Continuò, guardando la sua stessa mano piena del suo sangue nero, chiudendola in un pugno, mentre Lucifer lo fissò con occhi spalancati.
* Sei un folle. Un maniaco suicida, un completo imbecille. *
Sospirò il demone, la sua voce carica di dispiacere.
* Ciononostante, per quanto poco possa valere, hai la mia compassione e le mie scuse per ciò che Amon ha fatto a te e ai tuoi compagni. *
Gli disse.
Shiro sputò del sangue in terra, infastidito da quelle sue parole.
<< Con le tue scuse, mi ci pulisco il culo. >>
Ringhiò, carico di disprezzo.
* Ne sono cosciente. *
Gli rispose, senza scomporsi.
Quindi aprì le braccia verso l'esterno, facendo comparire dal nulla dozzine di catene perfettamente visibili che sbucavano dalla sua schiena, cogliendo il suo avversario alla sprovvista.
* Che c'è? Pensavi che fossero solamente invisibili? *
Ridacchiò, compiaciuto.
* Posso scegliere che aspetto dar loro. Essere invisibili è la loro caratteristica di base, ma posso cambiarla a mio piacimento. *
Con un gesto secco le catene piombarono su Shiro, cadendo intorno a lui come una pioggia metallica e fulminea, precisa e letale che il suo avversario evitò per un soffio.
* Rallegrati pure. Ho intenzione di esaudire il tuo desiderio. *
Gli disse subito dopo.
Shiro sorrise.
<< Non potrei chiedere di meglio! >>
Ruggì, scattando di nuovo verso il suo ultimo avversario.
<< Hey, Shiro. Cosa c'è? >>
Gli domandò Laura, massaggiandogli le spalle prima di quella loro escursione.
<< Meh. E' inutile, abbiamo già fatto spedizioni di sopravvivenza in passato. Avrei preferito allenarmi con la spada. >>
Borbottò il ragazzo, giocherellando con un coltello da caccia.
Dal nulla arrivò Simon che lo abbracciò con forza.
Shiro provò a scrollarselo di dosso, ma Simon non mollò la presa.
<< Non fare il guastafeste, Shiro! >>
Ridacchiò, avvicinandosi poi al suo orecchio.
<< Il maestro ha detto ci sia un bel lago, da quelle parti... Magari potremo fare una gita in costume, eheh... >>
Sussurrò, rosso in volto.
Laura si portò le mani davanti al petto, quasi come se si volesse nascondere da Simon, arrossendo.
Vermilion, invece, lo fissò con uno sguardo infastidito e le braccia conserte.
<< Pervertito. >>
Lo ammonì.
Simon si voltò di scatto verso la sua fidanzata, aggrappandosi a lei e strusciandosi come farebbe un gatto.
<< Ma sei così carina in costume, non è giusto! >>
La pregò.
<< Stupido. Idiota. Muori. Sparisci. >>
Ringhiò Vermilion, allontanandosi con stizza.
<< Ehh...? Cosa faresti se morissi per davvero? Lucy? Luciana? >>
La pregò il ragazzo, fingendo di scoppiare in lacrime, rincorrendo la sua compagna.
Laura scoppiò a ridere davanti a quella scenetta, poi si appoggiò con la sua stessa schiena a quella di Shiro, che rimase impassibile.
<< Cosa stai facendo? >>
Le domandò il ragazzo, guardandola con la coda dell'occhio.
<< Sai... Pur essendo anche noi una coppia, non ti comporti quasi mai da fidanzato. >>
Sentendo quelle parole, Shiro esitò per un istante.
Quindi cominciò a intagliare un pezzo di legno con il suo coltello, cercando di distrarsi.
<< Non... Non sono bravo in questo genere di cose. >>
Ammise, imbarazzato, non volendo continuare l'argomento.
Laura sorrise tra se e se.
<< Non importa, mi va bene così lo stesso. >>
Gli disse, abbracciandolo dalle spalle e facendolo sobbalzare.
<< Hey, hanno aperto una nuova Taverna a Magnus. Magari, al rientro, potremmo andare a mangiare qualcosa, che ne dici? Una mia amica mi ha detto che il cibo sia buonissimo! >>
Propose la ragazza.
Shiro esitò per un attimo, poi sospirò.
<< Va bene. Quando torneremo dall'escursione, ti farò compagnia. >>
Colpito in pieno da una catena di Lucifer, che lo frustò con forza disumana, Shiro venne scagliato violentemente al suolo.
Ringhiando dal dolore, il ragazzo si alzò tremante dal terreno tossendo sangue... E quel vecchio ricordo riemerse.
<< Perché... Proprio ora...? >>
Borbottò tra se e se, mentre la nostalgia lo lacerava più delle sue ferite.
Poi, un dolore intenso lo fece tornare con i piedi per terra.
Una delle catene di Lucifer lo infilzò nella spalla come se fosse uno spiedino: quindi lo sollevò da terra, lasciandolo sospeso in aria per alcuni istanti.
* Non distrarti sul campo di battaglia, ragazzo. *
Lo avvertì, sorridendo.
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Qui si conclude il capitolo 20-30, grazie di avermi seguito e alla prossima!