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Autore: vanny 3    10/06/2025    0 recensioni
Lyra, artista di strada con il dono di dipingere visioni premonitrici, vive nella vibrante città di Elmoria. Quando i suoi sogni iniziano a mostrare un mondo oscuro e corrotto, scopre di essere il ponte tra Aerthos e Umbra, due realtà legate da un equilibrio fragile. Accanto a Kael, misterioso mercenario dal passato segreto, e Finn, giovane arcanista idealista, Lyra intraprende un viaggio per salvare il suo mondo da un'antica minaccia.
Ma la verità è più profonda dei sogni, e l'amore e l'amicizia saranno messi alla prova mentre la barriera tra i mondi comincia a spezzarsi.
Un romanzo fantasy tra magia, destino e scelte che cambiano il corso della realtà.
Genere: Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I primi giorni di viaggio furono un banco di prova implacabile per il trio. Le strade acciottolate di Elmoria lasciarono presto il posto a sentieri sterrati e poi a percorsi sempre più accidentati che si inerpicarono tra colline ondulate e foreste meno fitte. Lyra, abituata alla vita tra le mura cittadine, si trovò a fare i conti con la fatica fisica, i muscoli indolenziti e le notti fredde sotto un cielo sconfinato e indifferente. Il silenzio della natura, vasto e profondo, la avvolgeva con una sensazione di estraneità e, a tratti, di isolamento. Eppure, proprio in quei momenti di quiete, le sue visioni si manifestavano come lievi fremiti, promesse di ciò che sarebbe venuto, un'eco del mistero che li attirava.
Kael si rivelò una guida silenziosa ma inestimabile. I suoi movimenti, fluidi e sicuri anche sul terreno più insidioso, erano quelli di chi conosce ogni insidia e ogni trucco per sopravvivere in terre selvagge. Le sue parole, poche ma precise, erano consigli pratici o avvertimenti, e Lyra si ritrovava spesso a studiare i suoi occhi azzurri, cercando di decifrare i pensieri dietro la sua espressione impenetrabile. Tra loro, la tensione era una corda vibrante, un mix di rispetto, curiosità e una crescente, quasi innegabile attrazione che si manifestava in sguardi prolungati e gesti quasi impercettibili, come la mano di Kael che si posava brevemente sul braccio di Lyra per aiutarla a superare un ostacolo, o i loro sguardi che si incrociavano attorno al fuoco crepitante, carichi di significati inespressi.
Finn, dal canto suo, era il navigatore del gruppo. Le mappe sbiadite che Kael aveva recuperato erano il suo regno. La sua inesauribile curiosità da arcanista gli permetteva di decifrare antichi simboli e tradurre testi per il gruppo, la sua mente brillante un faro nella loro navigazione. La sua amicizia con Lyra si rafforzava ad ogni ostacolo superato; si scambiavano battute per alleggerire la tensione, condividevano le loro paure e si confortavano a vicenda, trovando un senso di normalità nel legame che li univa.
Attraversarono pianure silenziose, costeggiarono fiumi impetuosi le cui acque ruggivano sotto la luna, e scalarono le prime, rocciose pendici delle Montagne Nebbiose. L'aria divenne più frizzante, portando con sé il profumo di pino e la promessa di altitudini maggiori. Il paesaggio si trasformava, da dolci colline a ripide gole, e i loro passi si fecero più lenti, più cauti, mentre salivano tra rocce imponenti e dirupi a strapiombo. Dopo settimane di cammino, superando una serie di picchi avvolti in una perenne nebbia che li avvolgeva in un sudario grigio, raggiunsero finalmente i confini della leggendaria Foresta Sussurrante.
Era un luogo avvolto nel mito, un'antica distesa di alberi secolari così fitti che la luce del sole faticava a penetrare. Una nebbia leggera e costante aleggiava tra i tronchi muschiati, e un coro di suoni indistinti – fruscii, sospiri, leggeri crepitii – sembrava provenire dalle profondità del bosco. Era il "respiro" della foresta, e per Lyra, era come un antico canto che le risuonava nell'anima, un senso di appartenenza mai provato prima.
Lyra sentì immediatamente un cambiamento radicale nell'atmosfera. Mentre ad Elmoria il suo potere si manifestava con fitte improvvise, qui era una risonanza gentile, un’armonia palpabile. Le sue visioni si trasformarono da lampi distorti in immagini più chiare, quasi un flusso di consapevolezza che scorreva dalle radici sotto i suoi piedi. Percepiva il lento battito degli Antichi Alberi, una forza antica e protettiva. Kael, insolitamente cauto, mormorò: “La magia è forte qui. Siamo su un terreno sacro.”
Li guidavano l'intuizione di Kael e le mappe di Finn. Più si addentravano, più i tronchi degli Antichi Alberi si ergevano come colonne di una cattedrale primordiale, i rami intrecciati a formare una volta di foglie così densa che la luce si filtrava solo in strisce tremolanti. Il mistero della Foresta Sussurrante li avvolgeva, un invito a procedere più a fondo nel suo cuore antico.
  
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