Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Vejitina    10/06/2025    0 recensioni
“Mi vuoi raccontare cosa è successo.” Chiesi. “Potremmo parlare di quella notte.” Mi strinsi nelle spalle, appena si volse verso di me per puntare gli occhi grigi sui miei. Deglutii mentre sentivo la saliva salire fino a strozzarmi. Mi schiarii la gola e mi ricordai mentalmente di non abbassare lo sguardo.
Era il momento.
La domanda che mi girava in testa da quando avevo letto il suo nome sui giornali.
"Perché hai ucciso i tuoi genitori, Malfoy?"
Universo alternativo: what if?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Tematiche delicate | Contesto: Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

 

Buongiorno,

pubblico questa storia con un po’ di riverse per un pubblico adulto.

È liberamente ispirata dal caso Mendez, quindi tenetevi forti, perché le tematiche lo so.

La storia si svolge in un mondo universo alternativo o “what if”: se voldemord non fosse mai esistito.

Quindi i personaggi ci sono tutti, ma il signore oscuro non è mai esistito, neanche i Mangiamorte e il Marchio nero. Esite invece Tom Riddle, che è insegnante a scuola, ma questo lo vedremo più avanti, come sono vivi i genitori di Harry Potter, che ovviamente non sono mai stati uccisi.

Si parala di stupro, incesto (non descritto, ma menzionato), e omicidio. Chi non se la sente, si eclissi ora o mai più.

Per gli altri buona lettura.

 

 

Ho sempre odiato le giornate primaverili. Tutti quei fiori, quegli uccelli cinguettanti. Mi ero sempre definito un tipo poco avvezzo alla delicatezza e poesia che la stagione richiamava.

Eppure, quando vidi Draco Malfoy seduto sotto il sole con gli occhi chiusi, le mani legate da manette e la bocca leggermente aperta mentre si godeva quel tepore, pensai che fosse la cosa più bella che avessi mai visto.

Attorno a lui, c’erano due guardie del carcere di massima sicurezza magica: una seduta alla sua sinistra e l'altra in piedi. L’ultima appena mi vide, venne verso di me, come impaziente di liberarsi di lui.

"Harry Potter?"

Mi sistemai gli occhiali sul naso. Non mi piaceva il mio nome, specie quando urlato, mi metteva sempre a disagio e non capivo il perché, in fondo era solo il mio nome. "Sì, sono io."

Scorse lo sguardo fra le carte. "È lei che si occupa del caso?"

Mi toccai la fronte, forse per prendere coraggio. "A quanto pare, sì."

Mi porse un plico. "Bene, queste sono sue."

"Cosa sono?"

"Deposizioni e visite mediche." Rispose.

"Ottimo. Dove devo firmare?"

Mi porse un foglio. Non avevo la penna. Mi voltai verso la guardia, che non si scompose di un millimetro: di certo non l’avrei avuta da lui. Sospirai e usai la bacchetta per firmare. "Grazie. Posso parlarci?"

Annui e fece un mezzo sorriso, non togliendo lo sguardo dalle carte che gli avevo consegnato. "Se ci riesce."

Tutto lasciava presagire a una lunga giornata.

Guardai oltre la sua spalla e vidi Malfoy nella stessa posizione, ma la sua bocca non era più dischiuse, le labbra erano serrate, come in disappunto e una linea verticale comparve tra le sue sopracciglia.

"Lui lo sa?"

"Cosa?" disse mettendosi la cartella con i fogli sotto braccio.

Mi schiarii la gola. Stavo facendo la figura del fesso e non capivo perché. "Che sono il suo nuovo legale?"

Lui mi guardò un attimo negli occhi. "Glielo chieda." E si allontanò.

Guardai il mio vecchio compagno di scuola e non ricordai nemmeno un momento in cui tra noi ci fosse stato un dialogo civile. Rammendavo da parte sua solo battute sarcastiche sulla mia condizione sociale e una serie infinita di insulti da parte mia per il suo atteggiamento da bullo.

Nonostante fosse uno spocchioso snob rompipalle, era sempre stato un ottimo studente e un bravo cercatore di Quidditch e, tutto l’odio che mi suscitava, non poteva esimermi dal rappresentarlo legalmente in un processo.

Specie perché il mio capo mi aveva costretto.

 

Flashback

"Potter, c'è un nuovo caso di cui vorrei che ti occupassi." Disse il cinquantenne in blusa color glicine dopo avermi fatto segno di sedermi.

Mi sedetti per buona educazione, non perché lo volessi. "Sono piuttosto impegnato con il caso Mallow, ma credo possa aspettare. Mi dica tutto."

Si schiarì la gola e congiunse le dita. "Domani andrai al penitenziario di Highville e voglio che prendi confidenza con il tuo nuovo cliente." Mi mostrò un plico di carte in un angolo della scrivania.

Aprii la cartella verde chiaro, lessi la prima riga e subito palesai il mio disappunto.

La chiusi all’istante e la rigettai sul plico. "Il caso Malfoy. No, non se ne parla, non posso."

"Come, scusa?"

"Non posso semplicemente accettare."

Scioccò le labbra verso di me. "Non devo certo dirti che è grazie a me se sei finito in questo posto. Tuo padre insisteva perché andassi con lui a Oxford, invece ho interceduto per lasciarti qui, come tu volevi. Mi devi un favore."

Sì, volevo restare perché a suo tempo mi ero invaghito di un tirocinante. Credevo di amarlo e invece si era rivelato il buco nell’acqua più profondo che avessi mai provato. Ora quel trasferimento mi avrebbe fatto comodo. Tutto era meglio di affrontare Malfoy. “Mandaci Mcnoir.”

"Ci ho già mandato due avvocati, Labe e Fisher, e entrambi si sono ritirati. Dicono che Malfoy sia intrattabile o che non spiccichi una parola."

Mi massaggiai le tempie. “Io e lui ci conosciamo, andavamo a scuola assieme. Fidati, non è una buona idea. Fra noi non scorreva buon sangue.”

“Lo so. Ho pensato che con i vostri trascorsi..."

"Non piacevoli."

“Ci andrai punto e basta.”

"Capo, quello è colpevole. Ha già confessato."

"Meglio ancora, sarà un caso facile."

"Sarà facile perderlo, vorrai dire."

Sospirò. "Tutti meritano di essere difesi, Potter, anche un tipo come Malfoy."

Fine flashback

 

 

Il mio capo era un idiota.

Non aveva idea di come fosse Malfoy.

Sospirai mentre mi avvicinavo a grandi passi sull’erba appena tagliata del cortile della prigione. Mi guardai attorno e mi chiesi quanto effettivamente uscissero i detenuti per far sì che l’erba crescesse così rigogliosa.

La seconda guardia si congedò con un cenno del capo mentre due iridi chiare si posarono su di me. Ebbi un brivido, non perché mi stesse guardando il bullo che mi faceva dispetti a scuola, ma perché avevo letto la sua cartella da cima a fondo ieri sera e quello che avevo letto era risultato raccapricciante pure per me.

Avrei voluto togliermi quella giacca, faceva un maledetto caldo, ma quello che feci fu sbottonarmi l’unico bottone. "Buongiorno, signor Malfoy. Io sono il suo nuovo legale."

"Cos'è, uno stupido scherzo? Io non parlo con te, mezzosangue."

Mi sedetti accanto a lui, sospirando. "Credimi, non avrei voluto accettare, ma il mio capo pensa che sia una buona idea. Non hai parlato con nessuno dei difensori d’ufficio. Spera che con me parlerai."

Malfoy sollevò un sopracciglio e fece un sorrisetto sprezzante. “ti dirò la stessa cosa che ho detto agli altri, ma visto che ci conosciamo non ci girerò attorno: fai a fanculo, Potter.”

La sua voce mi riportò indietro al primo anno di scuola. Mi ricordò quando lo vidi volare su una scopa, mi fermai per complimentarmi con lui e lui mi guardò con la stessa faccia che aveva adesso, lo stesso sguardo. “Fanculo, Potter.” Mi disse fra i denti per non farsi sentire dall’insegnante.

Distolsi lo sguardo per sistemarmi gli occhiali sul naso, mentre le manette sbatterono fra di loro, ricordandomi il perché fossimo qui. “Devi parlare con qualcuno, Malfoy. In fondo potrei essere l’ultima persona con cui lo fai.”

Lo vidi allontanare lo sguardo, perso in un punto lontano. "Chi ti dice che con te lo farò, mezzosangue."

Harry serrò la mascella, trattenendosi dal rispondere. Invece, si concentrò sulla questione principale.

“Invece penso che con me ci dovrai parlare, almeno se vuoi essere aiutato a non ricevere il bacio dei dissennatori.”

Spostò lo sguardo verso le manette gricie contro la sua pelle. “Non voglio nessun aiuto.” La sua voce era un sussurro.

“Che tu lo voglia o no dobbiamo tentare. Non vorrai mica finire così, Malfoy.” Fu il mio turno adesso di abbassare lo sguardo. “Nessuno lo vorrebbe.”

Non disse nulla, ma si strinse le mani l’una con l’altra.

Non sembrava volesse parlare, ma almeno aveva smesso di insultare. Se conoscevo bene Draco - e non lo conoscevo affatto - poteva considerarsi un piccolo vantaggio.

 “Mi vuoi raccontare cosa è successo.” Chiesi. “Potremmo parlare di quella notte.” Mi strinsi nelle spalle, appena si volse verso di me per puntare gli occhi grigi sui miei. Deglutii mentre sentivo la saliva salire fino a strozzarmi. Mi schiarii la gola e mi ricordai mentalmente di non abbassare lo sguardo.

Era il momento.

La domanda che mi girava in testa da quando avevo letto il suo nome sui giornali.

"Perché hai ucciso i tuoi genitori, Malfoy?"

 

Fine primo capitolo

 

Spero vi piaccia.

Se vi intriga, lasciate un piccolo commento.

Un bacio

V

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Vejitina