Capitolo 1
Buongiorno,
pubblico questa storia con un po’ di
riverse per un pubblico adulto.
È liberamente ispirata dal caso Mendez,
quindi tenetevi forti, perché le tematiche lo so.
La storia si svolge in un mondo universo
alternativo o “what if”: se
voldemord non fosse mai esistito.
Quindi i personaggi ci sono tutti, ma il
signore oscuro non è mai esistito, neanche i Mangiamorte e il Marchio nero.
Esite invece Tom Riddle, che è insegnante a scuola, ma questo lo vedremo più
avanti, come sono vivi i genitori di Harry Potter, che ovviamente non sono mai
stati uccisi.
Si parala di stupro, incesto (non
descritto, ma menzionato), e omicidio. Chi non se la sente, si eclissi ora o
mai più.
Per gli altri buona lettura.
Ho sempre odiato le giornate primaverili.
Tutti quei fiori, quegli uccelli cinguettanti. Mi ero sempre definito un tipo
poco avvezzo alla delicatezza e poesia che la stagione richiamava.
Eppure, quando vidi Draco Malfoy seduto sotto
il sole con gli occhi chiusi, le mani legate da manette e la bocca leggermente
aperta mentre si godeva quel tepore, pensai che fosse la cosa più bella che
avessi mai visto.
Attorno a lui, c’erano due guardie del
carcere di massima sicurezza magica: una seduta alla sua sinistra e l'altra in
piedi. L’ultima appena mi vide, venne verso di me, come impaziente di liberarsi
di lui.
"Harry Potter?"
Mi sistemai gli occhiali sul naso. Non mi
piaceva il mio nome, specie quando urlato, mi metteva sempre a disagio e non
capivo il perché, in fondo era solo il mio nome. "Sì, sono io."
Scorse lo sguardo fra le carte. "È lei
che si occupa del caso?"
Mi toccai la fronte, forse per prendere
coraggio. "A quanto pare, sì."
Mi porse un plico. "Bene, queste sono
sue."
"Cosa sono?"
"Deposizioni e visite mediche."
Rispose.
"Ottimo. Dove devo firmare?"
Mi porse un foglio. Non avevo la penna. Mi
voltai verso la guardia, che non si scompose di un millimetro: di certo non
l’avrei avuta da lui. Sospirai e usai la bacchetta per firmare. "Grazie.
Posso parlarci?"
Annui e fece un mezzo sorriso, non togliendo
lo sguardo dalle carte che gli avevo consegnato. "Se ci riesce."
Tutto lasciava presagire a una lunga
giornata.
Guardai oltre la sua spalla e vidi Malfoy
nella stessa posizione, ma la sua bocca non era più dischiuse, le labbra erano
serrate, come in disappunto e una linea verticale comparve tra le sue
sopracciglia.
"Lui lo sa?"
"Cosa?" disse mettendosi la
cartella con i fogli sotto braccio.
Mi schiarii la gola. Stavo facendo la figura
del fesso e non capivo perché. "Che sono il suo nuovo legale?"
Lui mi guardò un attimo negli occhi.
"Glielo chieda." E si allontanò.
Guardai il mio vecchio compagno di scuola e
non ricordai nemmeno un momento in cui tra noi ci fosse stato un dialogo
civile. Rammendavo da parte sua solo battute sarcastiche sulla mia condizione
sociale e una serie infinita di insulti da parte mia per il suo atteggiamento
da bullo.
Nonostante fosse uno spocchioso snob
rompipalle, era sempre stato un ottimo studente e un bravo cercatore di
Quidditch e, tutto l’odio che mi suscitava, non poteva esimermi dal
rappresentarlo legalmente in un processo.
Specie perché il mio capo mi aveva costretto.
Flashback
"Potter, c'è un nuovo caso di cui vorrei
che ti occupassi." Disse il cinquantenne in blusa color glicine dopo
avermi fatto segno di sedermi.
Mi sedetti per buona educazione, non perché
lo volessi. "Sono piuttosto impegnato con il caso Mallow,
ma credo possa aspettare. Mi dica tutto."
Si schiarì la gola e congiunse le dita. "Domani
andrai al penitenziario di Highville e voglio che
prendi confidenza con il tuo nuovo cliente." Mi mostrò un plico di carte
in un angolo della scrivania.
Aprii la cartella verde chiaro, lessi la
prima riga e subito palesai il mio disappunto.
La chiusi all’istante e la rigettai sul
plico. "Il caso Malfoy. No, non se ne parla, non posso."
"Come, scusa?"
"Non posso semplicemente
accettare."
Scioccò le labbra verso di me. "Non devo
certo dirti che è grazie a me se sei finito in questo posto. Tuo padre
insisteva perché andassi con lui a Oxford, invece ho interceduto per lasciarti
qui, come tu volevi. Mi devi un favore."
Sì, volevo restare perché a suo tempo mi ero
invaghito di un tirocinante. Credevo di amarlo e invece si era rivelato il buco
nell’acqua più profondo che avessi mai provato. Ora quel trasferimento mi
avrebbe fatto comodo. Tutto era meglio di affrontare Malfoy. “Mandaci Mcnoir.”
"Ci ho già mandato due avvocati, Labe e
Fisher, e entrambi si sono ritirati. Dicono che Malfoy sia intrattabile o che
non spiccichi una parola."
Mi massaggiai le tempie. “Io e lui ci
conosciamo, andavamo a scuola assieme. Fidati, non è una buona idea. Fra noi
non scorreva buon sangue.”
“Lo so. Ho pensato che con i vostri
trascorsi..."
"Non piacevoli."
“Ci andrai punto e basta.”
"Capo, quello è colpevole. Ha già
confessato."
"Meglio ancora, sarà un caso
facile."
"Sarà facile perderlo, vorrai
dire."
Sospirò. "Tutti meritano di essere
difesi, Potter, anche un tipo come Malfoy."
Fine flashback
Il mio capo era un idiota.
Non aveva idea di come fosse Malfoy.
Sospirai mentre mi avvicinavo a grandi passi
sull’erba appena tagliata del cortile della prigione. Mi guardai attorno e mi
chiesi quanto effettivamente uscissero i detenuti per far sì che l’erba
crescesse così rigogliosa.
La seconda guardia si congedò con un cenno
del capo mentre due iridi chiare si posarono su di me. Ebbi un brivido, non
perché mi stesse guardando il bullo che mi faceva dispetti a scuola, ma perché avevo
letto la sua cartella da cima a fondo ieri sera e quello che avevo letto era
risultato raccapricciante pure per me.
Avrei voluto togliermi quella giacca, faceva
un maledetto caldo, ma quello che feci fu sbottonarmi l’unico bottone.
"Buongiorno, signor Malfoy. Io sono il suo nuovo legale."
"Cos'è, uno stupido scherzo? Io non
parlo con te, mezzosangue."
Mi sedetti accanto a lui, sospirando.
"Credimi, non avrei voluto accettare, ma il mio capo pensa che sia una
buona idea. Non hai parlato con nessuno dei difensori d’ufficio. Spera che con
me parlerai."
Malfoy sollevò un sopracciglio e fece un
sorrisetto sprezzante. “ti dirò la stessa cosa che ho detto agli altri, ma
visto che ci conosciamo non ci girerò attorno: fai a fanculo, Potter.”
La sua voce mi riportò indietro al primo anno
di scuola. Mi ricordò quando lo vidi volare su una scopa, mi fermai per
complimentarmi con lui e lui mi guardò con la stessa faccia che aveva adesso,
lo stesso sguardo. “Fanculo, Potter.” Mi disse fra i denti per non farsi
sentire dall’insegnante.
Distolsi lo sguardo per sistemarmi gli
occhiali sul naso, mentre le manette sbatterono fra di loro, ricordandomi il
perché fossimo qui. “Devi parlare con qualcuno, Malfoy. In fondo potrei essere
l’ultima persona con cui lo fai.”
Lo vidi allontanare lo sguardo, perso in un
punto lontano. "Chi ti dice che con te lo farò, mezzosangue."
Harry serrò la mascella, trattenendosi dal
rispondere. Invece, si concentrò sulla questione principale.
“Invece penso che con me ci dovrai parlare,
almeno se vuoi essere aiutato a non ricevere il bacio dei dissennatori.”
Spostò lo sguardo verso le manette gricie
contro la sua pelle. “Non voglio nessun aiuto.” La sua voce era un sussurro.
“Che tu lo voglia o no dobbiamo tentare. Non
vorrai mica finire così, Malfoy.” Fu il mio turno adesso di abbassare lo
sguardo. “Nessuno lo vorrebbe.”
Non disse nulla, ma si strinse le mani l’una
con l’altra.
Non sembrava volesse parlare, ma almeno aveva
smesso di insultare. Se conoscevo bene Draco - e non lo conoscevo affatto -
poteva considerarsi un piccolo vantaggio.
“Mi
vuoi raccontare cosa è successo.” Chiesi. “Potremmo parlare di quella notte.”
Mi strinsi nelle spalle, appena si volse verso di me per puntare gli occhi
grigi sui miei. Deglutii mentre sentivo la saliva salire fino a strozzarmi. Mi
schiarii la gola e mi ricordai mentalmente di non abbassare lo sguardo.
Era il momento.
La domanda che mi girava in testa da quando
avevo letto il suo nome sui giornali.
"Perché hai ucciso i tuoi genitori,
Malfoy?"
Fine primo capitolo
Spero vi piaccia.
Se vi intriga, lasciate un piccolo commento.
Un bacio
V