Salve a
tutti!! ^__^
Si lo so che
dovrei continuare l’altra.. ma non ho l’ispirazione al momento. ç__ç
Mentre mi
arrovellavo su come farla continuare mi è venuta in mente questa ficcy piccola
piccola e ho deciso di postarla per farmi in un qualche modo perdonare..
Spero
davvero mi perdoniate ma in questo periodo ho avuto e ho tuttora diversi sbalzi
d’umore che non mi permettono di essere lucida e scrivere come vorrei.
( A meno che
non vogliate un finale tragico, ovvio.)
È una
storiella senza pretese scritta nella noia più assoluta
Spero che
anche questa ficcy sia di vostro gradimento.
P.S. Se vi
sta simpatica ginny.. NoN Leggete buhahahaha xD
Lasciatemi
tanti bei commentino.
Bye bye.
“…..” =
Serpentese.
-…. - = Parlato.
Aninimagus.
L’aria
tiepida dell’autunno stava lasciando il posto a quella più fredda dell’inverno,
ma non per questo il parco di Hogwarts era vuoto.
Molti
studenti approfittavano degli ultimi raggi di sole per godersi un pomeriggio
all’aria aperta lontani da aule e professori; tra questi anche il Bambino
Sopravvissuto, anche detto colui-che-aveva-FINALMENTE-sconfitto-il-signore-oscuro
mago più potente degli ultimi cinquant’anni ( eh bla bla bla ), si stava
rilassando sotto le fronde di un secolare albero lontano da tutto e tutti,
nella più tranquilla quiete.
Era riuscito
a scappare dalle inquietanti e assai poco gradite avances di Ginevra, anche
chiamata Ginny, grazie al suo mantello dell’invisibilità; non riusciva proprio
a credere che i suoi due migliori amici stessero facendo di tutto per
accoppiarlo con la piccola rossa, che oltre ad essere insopportabile a suo
parere era anche una gran troia.
Aveva
ripetuto loro che era già innamorato di qualcuno e che era assolutamente
impossibile che si mettesse con Ginny visto che era GAY, ma non avevano
voluto dargli retta continuando a dirgli che era una fase passeggera
continuando così a tendergli imboscate o
a chiuderlo in stanze/aule/bagni/sgabuzzini in compagnia della rossa; era
davvero stufo di doversi nascondere e continuare a scappare.
Sotto le
sicure fronde dell’albero poté dedicarsi alla sua occupazione preferita;
infatti da quando era iniziata la scuola la mente del bambino sopravvissuto era
immersa in fantasticherie su due occhi grigio/azzurro e un fisico da mozzare il
fiato, tutte accompagnate da immagini non propriamente caste.
Esatto, il
giovane Potter si era preso una sonora cotta per il suo peggior nemico dopo
l’oscuro signore, il giovane Malfoy.
Ora non
voleva dire che Malfoy era diventato un santo, anzi! Rompiscatole e altezzoso
lo era sempre, ma meno odioso, come se la sconfitta del signore oscuro avesse
tolto parte della sua maschera di freddezza e altezzosità; e proprio grazie a
questo cambiamento, Harry aveva incominciato a guardarlo sotto una luce diversa
e alla fine, si era inesorabilmente innamorato.
Il biondo
serpeverde era si altezzoso, ma era anche spiritoso, leale con gli amici e
soprattutto bellissimo.
In tutti
quegli anni non ci aveva fatto caso, ma il giovane Malfoy era di una bellezza
eterea, quasi immortale. I suoi lineamenti erano mascolini ma delicati e davano
alla sua figura un aspetto quasi spettrale se visto sotto i raggi lunari, i
quali erano invidiosi della sua pelle lattea.
Era ormai
perso nelle sue fantasticherie fissando le acque placide del lago nero, quando
un movimento sospetto tra i cespugli lo riportò alla realtà facendolo scattare.
Da quando aveva combattuto contro l’oscuro signore i suoi sensi si erano affinati e ogni minimo
movimento lo metteva sull’attenti, certo il fatto che i suoi amici gli
tendessero imboscate ogni giorno lo aveva spinto a stare sempre in guardia.
Aveva già la
bacchetta in mano, quando dai cespugli vide uscire un cagnolino; il passaggio
da bacchetta alla mano e cagnolino in braccio scodinzolante gli era sfuggito,
ma non si preoccupò più di tanto preso com’era ad accarezzare il pelo morbido
di quella pallina banca, morbida e affettuosa.
Infatti, il
cagnolino appena lo vide gli corse incontro e si mise a fargli le feste ed a
scodinzolare incessantemente, fino a farsi prendere in braccio per le
coccole; non aveva mai visto cani a
Hogwarts, e non pensava che fosse permesso portarli, ma allora coma ci faceva
questo adorabile cagnolino nei pressi della scuola?
Che avessero
modificato le regole e ora anche i cani erano ammessi? Se fosse così allora si
potrebbe spiegare la sua presenza, poteva benissimo appartenere a un primino.
Ipotesi scartata subito, il cucciolo che aveva in braccio non aveva il collare.
Era davvero
carino, un piccolo volpino tutto bianco, con gli occhi più pazzeschi che
possano esistere, conosceva solo una persona con due occhi così, il giovane
Malfoy, era davvero raro avere due occhi puri quanto un diamante e limpidi come
una fonte d’acqua, ma vederli su un cane, era una cosa fuori dal normale.
Dopo aver
torturato, accarezzato e coccolato la povera bestiola, il giovane Potter si
accorse che ella aveva un messaggio legato alla zampetta; così dopo aver
sfilato il messaggio congedò la povera creatura, non senza un dolcissimo bacio
a schiocco sul musetto.
La
creaturina dopo aver raggiunto diverse tonalità di rosso, si dileguò in un
baleno, ( Povera è rimasta traumatizzata..) lasciando il nostro
eroe-stritolatore-maniaco-di-poveri-cuccioli-incaricati-di-portare-la-posta
alla sua lettera.
Dopo aver
utilizzato diversi incantesimi di rilevamento, - non si sa mai, la piattola
potrebbe essere in agguato – e avendo constatato che la lettera non era
affatturata o altro, si accinse ad aprirla più curioso che mai.
Man mano che
le parole scritte venivano lette e comprese il volto del piccolo Harry assumeva
diverse tonalità di colori ed espressioni, tra qui il rosso magenta e il viola
scuro.
Chi poteva
essere la persona che gli aveva scritto tutte quelle cose così dolci ma
soprattutto vere, neanche i suoi amici avevano capito che odiava essere il
salvatore del mondo magico, invece questa persona semplicemente guardandolo
aveva capito tutto, o quasi.
La lettera
infatti diceva testuali parole:
( Harry: i
cavoli vostri? È privata! – me: non rompere l’ho scritta io – Harry: ma..ma.. sigh.
)
Ciao Harry
Tu non sai
chi sono io e forse è meglio che tu non lo sappia, se no non leggeresti questa
lettera.
Ancora
adesso mi chiedo perché non brucio questo pezzo di carta e mi evito la
figuraccia che sto per fare, ma poi ripensandoci mi dico che non posso stare
ancora rinchiuso nella mia stanza a pensare a te ed hai tuoi bellissimi occhi.
Vorrei
iniziare a dirti che la che la cosa che mi ha attratto di più in te non è stato
il tuo nome, ma la purezza e l’ingenuità che i tuoi bellissimi occhi mi hanno
trasmesso; in te io non vedo il salvatore del mondo magico, ma un cucciolo
bisognoso di cure e soprattutto di affetto e sincerità.
Sto
diventando fin troppo smielato per i miei standard, ma cosa ci posso fare se mi
fai letteralmente andare il sangue alla testa? ( E non solo.)
Eh si
gattino perché è tutta colpa tua se non riesco a dormire di notte e la mattina
mi trovo mezzo bagnato per un sogno dove tu sei il protagonista indiscusso.
Basta con questi discorsi che mi sento un maniaco e non voglio spaventarti.. la
mia intenzione sarebbe quella di conquistarti sai..
Quello che
realmente vorrei da te, è una seconda possibilità; il tuo perdono e la tua
amicizia, purché sappia di non meritarmi neanche quella non posso pretendere di
avere di più, non sono così pazzo anche se mi piacerebbe tanto rapire il tuo
cuore e tenerlo tutto per me.
Spero tu riesca
un giorno a vedere sotto la mia maschera come io sono riuscito a vedere sotto
la tua, e a scorgere la persona meravigliosa che sei.
Spero di non
disgustarti con questa lettera, perché anche se sono un maschio e amo un altro
maschio, non me ne vergogno.
Ti amo
Harry.
Tuo per sempre.
Aveva letto
e riletto quella lettera un centinaio di volte, ma non era riuscito a capire il
mittente, si stava ancora arrovellando quando si senti chiamare per la cena.
Prese le sue cose e si mise a correre verso il castello, non notando due occhi
argentei che lo scrutavano dai cespugli.
*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*
La cena
passò tutto sommato tranquilla per Harry, tra occhiatine verso il tavolo verde
argento e dirottamenti di piani e o fatture da innamoramento da parte della
piattola, riuscì a cenare quasi normalmente.
( Nei suoi
standard di normalità ovviamente: Me)
Hermione
stava blaterando di una lezione speciale, del professor Alexander che si
sarebbe tenuta l’indomani, da circa tutta la cena fino al tragitto verso la
sala comune Grifondoro, ignorando i continui sbuffi di Ron e l’insolito mutismo
di Harry.
I ragazzi
ormai stufi di sentire quanto era bella ed interessante la scuola, augurarono
la buonanotte ad un’Hermione ancora presa dai suoi deliri sui libri e sulle
lezioni iniziando a salire le scale verso l’oasi di piacere. ( Anche chiamato
letto.)
Ancora
immerso nei suoi pensieri sulla misteriosa lettera il giovane Potter stava per
scivolare tra le morbide coltri, già quasi immerso nel sonno quando una visione
agghiacciante lo fece urlare.
-
Ginnyyyyyy!!! Esci subito dal mio letto!! RON!! Di a tua sorella di
andarsene!!! – Strepitò un prescelto sull’orlo di una crisi isterica. Infatti
il nostro giovane e sfig- ehm.. sventurato eroe si era trovato davanti,
l’immagine orripilante di una Ginevra mezza nuda con tanga stivali e frustino.
( Ok sto per vomitare.. che schifo che schifo che schifo!!!! : Me)
Dopo aver
cacciato a calci la rossina dal dormitorio ed aver controllato varie volte il
suo letto, ( Non si sa mai ) , Harry riuscì finalmente a coricarsi e a cadere
nelle morbide spire di Morfeo.
*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*-_-*
La mattina
seguente il dormitorio Grifondoro fu svegliato da una replica dell’urlo
avvenuta la sera prima; infatti da quando la giovane Wesley aveva deciso di
conquistare il nostro sventurato Harry, ogni mattina – pomeriggio – e sera il
dormitorio era pervaso dalle urla quasi isteriche del giovane prescelto,
intento a scappare dalle disgustose opere di seduzione made in Ginny, la quale
ogni mattina si vestiva da cameriera, molto poco vestita, e andava a svegliare
il povero sventurato che aveva fatto breccia nel suo cuore. ( Anche chiamato
Harry-Sfigato-Potter )
Dopo una
fuga dal dormitorio e una colazione veloce senza agguati, Harry si diresse con i suoi non-più-così-cari-migliori-amici
verso la lezione di difesa contro le arti oscure che avrebbero condiviso con i
serpeverde. ( Almeno una cosa positiva c’è!
xD )
Non vedeva
l’ora di arrivare in classe non solo perché Difesa era la sua materia preferita
insieme ad Astronomia, ma perché avrebbe potuto passare due ore imbambolato a
fissare un biondino di nostra conoscenza; stava già per pregustarsi due ore di
contemplazione e sbavo, quando varcò la porta che conduceva all’aula designata
per la lezione.
In poco
tempo l’aula si riempì di studenti che si divisero in due gruppi, infatti anche
se la guerra era finita la rivalità tra le due case non si era affievolita del
tutto anche se molte volte si poteva vedere ragazzi di case diverse conversare
civilmente tra di loro.
Appena il
professore mise piede nell’aula la classe cadde nel silenzio, il professor
Alexander era infatti un uomo molto più competente dei suoi predecessori, oltre
ad essere di una bellezza quasi impossibile era anche molto poco umano quindi
immune alla maledizione posta sulla della cattedra di Difesa.
- Allora
ragazzi oggi tratteremo una lezione diversa dal solito, aprite la pagina sugli
aninimagus a pagina 596. Signor Malfoy può venire a dare una dimostrazione hai
suoi compagni? – Disse il professore.
- Ma,
professore.. io non.. – Cercò di dire a disagio il ragazzo biondo, lanciando
occhiatine preoccupate in giro per la stanza in cerca di una possibile via di
fuga.
- Su, su
Malfoy non faccia il timido e venga alla cattedra vicino a me. Allora ragazzi,
l’argomento di oggi parla di un’abilità simile alla trasfigurazione , come vuoi
tutti sapete ci sono alcuni maghi dotati di trasformarsi in un animale a
propria scelta, queste persone sono chiamate Animaghi. Gli Aninimagus sono
persone in grado di trasformarsi in 3 tipi di animali differenti, il nostro qui
presente signor Malfoy ha questa particolare capacità. Prego malfoy ci faccia
vedere in cosa consistono le sue forme Aninimagus.- Chiese in tono pratico e
professionale stroncando sul nascere le proteste dell’alunno.
Il ragazzo
ormai rassegnato al suo fatidico destino si mise davanti alla cattedra, e
chiuse gli occhi in cerca della concentrazione necessaria per eseguire la
trasformazione; poco dopo una luce lo avvolse, il corpo del giovane Malfoy
iniziò a tremare fino a lasciare il posto a una maestosa aquila reale,
l’animale stridette un paio di volte prima di tornare al suo originario
aspetto.
- Molto bene
signor Malfoy. Qualcuno sa dirmi che tipo di animale era, e quali sono le sue
particolarità?- Chiese il professore.
Subito la
mano della solita secchiona, alias Hermione, si alzò pretendendo attenzione, il
professore non vedendo altre mani alzate fu costretto di malavoglia a
concederle la parola.
- L’aquila
reale northicas* è un animale molto raro ed è situato al nord, è un animale
diffidente e diventa aggressivo se provocato. I suoi artigli sono letali ed è
inoltre in grado di modificare a suo piacimento la temperatura atmosferica. Gli
antichi dicono che- -Grazie signorina
Granger per la brillante spiegazione. Dieci punti a Grifondoro. – La fermò il
professore ormai esasperato quanto gli alunni da quella spiegazione made in
vocabolario.
- Prego
signor Malfoy ora può eseguire la sua seconda forma.- Chiese gentilmente
all’alunno.
Come prima
una luce bianca avvolse il corpo di Draco facendolo tremare lasciando questa
volta il posto a un emorme serpente nero
con sfumature argentate, il ragazzo sotto forma di animale sibilò qualcosa di
incompresibile a orecchio umano sicuro che nessuno potesse capire il suo
linguaggio, quindi rimase molto sorpreso quando una lieve risata seguita da una
risposta in serpentese rispose alla sua domanda. Girò la testa un paio di volte
fino ad incontrare due occhi smeraldini fissi nei suoi.
“ Cos’hai da
ridere Potter.” Sibilò il serpente sollevando fieramente la piccola testa.
“ Nulla
Malfoy, solo che trovo un po’ scontata questa tua forma anche se mi complimento
per la scelta della specie, i Laticauda Columbrina** sono dei serpenti di mare
molto pericolosi e il loro veleno è mortale se non si possiede l’antidoto
creato appunto da esso.” Spiegò con semplicità Harry.
L’attenzione
dei due ragazzi fu richiamata dal professore che fece ri-trasformare Draco alla
sua forma umana.
- Prego
Malfoy ora può farci vedere la sua ultima forma. –
- Ma
prefessore io veramente… preferirei non mostrarla.- Replicò piuttosto in
imbarazzo ul ragazzo.
- C’è un
motivo particolare per la sua richiesta? Potrebe esporlo a me e al resto della
classe. Qualcuno in questa classe non deve scoprire la sua terza forma? – Chiese il professore.
- No
professore.- Disse quasi ringhiando il ragazzo. Quel bastardo sapeva! E si
stava prendendo gioco di lui, pensò il giovane Lord.
Con
un’ultima occhiataccia raggelante made in Malfoy verso il bel professore, la
ormai insostituibile luce bianca invase la classe accecando momentaneamente i
presenti, quando la luce scomparve la classe esplose in esclamazioni fase love
mode. ( Occhi a cuoricino, sospiri etc.. ) Solo un alunno restò raggelato alla
vista del cagnolino bianco seduto compostamente sul pavimento, Potter.
Harry non
riusciva a crederci, il cagnolino che aveva coccolato il giorno prima e che gli
aveva recapitato quella lettera era in realtà Malfoy, Draco Malfoy lo stesso
ragazzo di cui era segretamente innamorato gli aveva scritto quelle cose
meravigliose.
Era talmente
preso dalle sue riflessioni che non si accorse della campanella che suonava e
di un alunno biondo che usciva velocemtne dalla classe, solo una dolorosa
gomitata da parte di Hermione lo riportò alla realtà facendolo scattare.
Preparò
velocemente la borsa dei libri e si precipitò all’inseguimento di Draco,
dovette cercarlo in quesi tutti i corridoi e nelle aule quando lo vide nei
pressi dell’ingresso, appena lo scorse tra la folla Draco riprese a correre ma
fu fermato da una presa ferrea sul suo braccio.
- Malfoy noi
dobbiamo parlare.- Gli disse Harry in tono fermo.
- No Potter
io non ho nulla da dirti.- Replicò in tono freddo il biondo.
- Oh io dico
di si. Voglio sapere perché mi hai mandato quella lettera, e voglio sapere se
sono vere le cose che hai scritto sopra.-
- Non ti
permetterò di prendermi in giro davanti a tutti. Si quelle cose sono vere,
talmente vere che mi sento un’idiota ad averti dato così facilmente un motivo
in più per umiliarmi. Sono stato uno stupido a sperare che –
Il fiume in
piena di parole che uscivao dalle labbra del biondo serpeverde fu interrotto da
due soffici e dolci labbra.
- Ti amo
anchio. – Sussurrò Harry sulle labbra del serpeverde, rinchiudendolo nel suo
caldo abbraccio pur continuando a guardarlo neglio occhi.
- Non
prendermi in giro Potter o io – Le sue
parole furono interrotte una seconda volta da uno sbuffo e una mezza risata. –
Ti sembra possibile?- Disse Harry guardandosi intorno notando molte facce
shokkate, per poi far tornare il suo sguardo su Draco. – Ricordati poi che sono
un grifondoro, e i grifondoro non dicono mai le bugie.-
- Non
farmene pentire.- Replicò Draco per poi rituffarsi sulle morbide labbra di
Harry. Quella sarebbe diventata la sua occupazione preferita d’ora in poi.
Uno strillo
acuto ruppe il magico idillio in cui erano caduti due ragazzi.
- Harry!!
Cosa ti ha fatto quel reietto!- Gridò la vocina stridula di Ginny. - Io ho fatto
di tutto per conquistarti. E ora arriva quel frocietto e puf, il mio lavoro va
a rotoli. Deve averti fatto un’incantesimo!! – Strillo indignata la rossa.
- Quel frocetto
come lo hai poco carinamete definito è il mio ragazzo Ginny, quindi scusati
immediatamente!- Le rispose freddamente il salvatore.
- Deve
averti stregato! Ti ha incantato! – Ripetè la rossa ignorando l’avvertitmento.
- Si Ginny,
hai ragione. – Le rispose conciliante Harry.
Ginny si
stava già pregustando la vittoria quando Harry continuò la frase facendola
rimanere di sasso.
- Lui, mi ha
stregato il cuore. Oltre ad avermi donato il suo. – Disse con affeto guardando
le iridi argentee del suo biondo amore, per poi riprende a baciarlo davanti ad
una scolaresca in esultazione e una Ginny morta di infarto.
FINITA!!!!
Scusate ma
non potevo non farla morire. buahahahaha
* Nome
inventato al momento annesso di spiegazione puramente inesistente.
** Esiste
davvero questo serpente. Ovviamente il nome che ho scritto è quello in latino
l’originale è Serpente di mare dalla grande coda.
Questo è il
cucciolo.. o per lo meno come lo immagino io :
http://annunci.campusanuncios.com/picanuncio/venta/venta428941042.JPG
Non è adorabile??????
*______*
Spero che
questa ficcy vi sia piaciuta. Lasciatemi tanti commentino!
Bye bye!