Let me take you down
{473 parole –
DracoRia+Scorpius}
«Ricordati
di scrivere non appena arrivi, tesoro», disse con voce intrisa di pianto
Astoria, stringendo al suo petto il giovane figlio che tentava di non cedere
all’imbarazzo del momento.
Al
loro fianco Draco roteava gli occhi esasperato e nauseato per l’ennesima volta,
trattenendosi a stento dallo sbuffare.
«Non
dare grattacapi ai professori e non fare lo sciocco come tuo padre», continuò
la donna guadagnandosi un’occhiataccia dal marito citato in causa, «i
Grifondoro sono molto più simpatici di quel che dice lui e sono sicura che né i
Potter né i Weasley abbiano la peste»
Scorpius
soppesò la frase incerto se credervi o meno, fissando poi di nascosto oltre le
spalle della madre.
Si
sentì arrossire quando un paio di occhi nocciola appartenenti ad una graziosa
bambina dai boccoli ramati incrociarono il suo sguardo, facendo battere il suo
cuore in modo anormale. Abbassò immediatamente il viso imbarazzato, pensando
che dopotutto la madre non doveva avere tutti i torti e che sì, avrebbe fatto
un sforzo per diventare amico dei Potter – e di quella bambina.
«Scorpius,
sono sicuro che saprai renderci fieri di te», proclamò con voce roca Draco,
dando una frettolosa carezza sulla nuca del figlio che gli sorrise con
sicurezza, ammiccando poi. Quella piccola peste gli somigliava davvero
parecchio.
Astoria
si lasciò circondare le spalle con un braccio dal marito, prima di tirare
nuovamente a sé il figlio.
«Quanto
mi mancherai!», piagnucolò ancora, mentre qualcuno si girava ad osservare la
famigliola con divertimento palese.
«Madre,
ti prego! Non scoppiare a piangere qui in mezzo a tutti!», sussurrò Scorpius al
suo orecchio, dandole qualche pacchetta di incoraggiamento sulla spalla.
Si
allontanò dalla sua famiglia qualche minuto dopo, tra i sospiri di Astoria e le
raccomandazioni del padre.
«Come
farò senza di lui?», domandò la signora Malfoy, asciugandosi gli occhi con un
fazzoletto bianco.
Draco
dette un’occhiata al treno in partenza, salutando poi la figura del figlio
sporta dal finestrino.
Una
volta che egli fu partito, allontanò la moglie tenendola abbracciata, un
pensiero che da un po’ gli balenava nella mente da esporre.
«Potremmo
averne un altro. Infondo il Manor sarebbe abbastanza grande per tutti e
quattro», disse di punto in bianco, facendo sgranare gli occhi lucidi di
Astoria per la sorpresa.
Quest’ultima
sorrise un po’ emozionata e un po’ stizzita, pizzicandogli un fianco e
facendolo sorridere.
«Queste
cose non si progettano, Malfoy», calcò con forza sul cognome dell’uomo, mentre
un lampo di arguzia si faceva largo nei profondi occhi grigi che lei tanto
amava.
«Non
era una pianificazione, ma solamente una proposta di andare a casa per poterci
consolare a vicenda per la partenza di nostro figlio», ghignò Draco malizioso,
osservando la bocca rossa della moglie spalancarsi per l’imbarazzo causato da
quella frase.
Nonostante
la gente intorno, Potter e Weasley compresi, Draco si chinò su di lei, il
chiaro intento di baciarla negli occhi.
Delucidazioni (poco serie e poco chiare):
Oh,
beh. Nulla di che, solamente una piccolissima idea che mi è venuta in mente
ieri sera.
Ovviamente
non poteva mancare l’accenno Rose/Scorpius. Ormai questa coppia mi piace sempre
di più. Li trovo adorabili! *_*
Penso
di non aver mai scritto tanto come in questo ultimo periodo: non so se la cosa
sia positiva oppure negativa, però mi diverto un sacco.
Ringrazio
già chi leggerà la storia e che, magari, avrà anche il cuore di farmi sapere
cosa ne pensa.
Con
affetto,
Cà.