Alexis
Io sono
un clown e faccio collezione di
attimi.
Cammino
per strada con passo lento, ripenso alle parole di mio fratello
“Mi fai pena..
ti attacchi ai ricordi. Impara a crescere, dimentica tutto”.
Dovrei
fare come te? Fare come se non fosse successo nulla? No, non la
dimenticherò
come hai fatto tu.
Prendo
l’ipod dalla borsa e metto le cuffiette. Parte la mia canzone
preferita, la
nostra canzone preferita. Gegen Meinen Willen.
Wie soll es mir schon geh'n
ihr guckt euch nicht mehr an
und ihr glaubt ich merk das nicht
wo soll ich jetzt hin
was habt ihr euch gedacht
sagt es mir jetzt in mein Gesicht
sagt wofür das alles hier zerbricht
es macht mich fertig
es ist gegen meinen Willen
es ist gegen jeden Sinn
warum müsst ihr euch jetzt trennen
eure Namen umbenennen
unser Ende ist schon hier
und ihr sagt es nicht vor mir
ich hasse euch dafür
es ist gegen meinen Willen
dagegen - bin dagegen
habt ihr schon vergessen wie es einmal war
habt ihr unsere Bilder schon verbrannt
ich hau Bretter vor die Fenster
verriegel meine Tür
ihr sollt nicht seh'n dass ich nicht mehr kann
eure Welt tu' ich mir nich' mehr an
sie macht mich fertig
spart euch eure Lügen
ich will sie nich' mehr hör'n
den letzten Rest an Liebe
braucht ihr mir nicht mehr zu schwör'n
ich will euch nicht mehr länger
stör'n
ihr macht mich fertig
gegen meinen Willen ...
Fate
tutto contro la mia volontà. E ora questo stupido viaggio a
Barcellona. Non mi
frega di questo viaggio. Non ci voglio andare. Improvvisamente mi sento
chiamare. Mi giro, Aleien la mia migliore amica mi corre incontro
felice. Anzi,
la ex mia migliore amica. Dalla morte di Aley i miei rapporti con i
nostri
amici si sono raffreddati. Non esco mai con loro, a scuola non parlo
mai. Ormai
nessuno si accorge più di me. Ma a me va bene, almeno non
devo fingermi felice.
-Alexis!!-.
Mi
tolgo una cuffietta –Ciao
Aleien- dico
senza entusiasmo.
-Hei
che è successo?- .
Le
racconto tutto quello che è successo con Nick.
-Ha
detto questo?- è sconvolta.
-Si-.
-Che
stronzo… ti va di fare un giro? Così ti
distrai…-.
-No..
grazie lo stesso.. vado a trovare Aley al cimitero-.
-Vuoi
che ti accompagni?-.
-No
non serve…-.
-Prima
c’era Fred…-.
Fred
era il ragazzo di Aley, l’amava alla follia,
-Ieri
ci siamo visti in cimitero… come me ci passa ogni
giorno…-. Dico.
-Le
era molto legato.. ora devo andare… ci sentiamo-.
-Certo-.
Se
ne va.
Cammino
per alcuni minuti, poi arrivo davanti al fioraio.
-Ciao
Alexis.. sempre lo stesso?-.
-Si
grazie-.
Mi
da un mazzo di orchidee bianche. Gliele porto ogni due giorni.
Il
cimitero è a pochi passi. Attraverso il cancello e vi entro.
Arrivo
davanti alla Sua tomba. Poggio per terra i fiori nuovi, prendo il vaso,
cambio
l’acqua, butto via i fiori vecchi e vi metto quelli che ho
appena comprato.
Con
una spugnetta pulisco la lapide di marmo bianco. Mi soffermo sulle
scritte.
-Aley
Stevens. 1990/2005-
Poi
la Sua frase preferita Siamo fatti della
stessa sostanza dei sogni. William Shakespeare.
Inizio
a piangere. Non ci credo ancora che Dio mi abbia fatto questo. Mi ha
privato
della mia anima. Ha tolto a Fred la ragazza che amava.
Perché ci hai fatto
questo?
-Ciao
Aley.. come stai? Io da schifo. Ho litigato con Nick, hai sentito cosa
ha
detto? Che devo dimenticarti e smetterla di vivere di ricordi. Ma come
faccio?
Tu sei parte di me.. non posso andare avanti senza di te. Tu lo sai..
ho
tentato varie volte di raggiungerti, ma sono troppo debole per
riuscirci. Ma mi
sono fermata.. devo portare avanti il tuo sogno.. incontrare i tuoi
angeli
bianchi. E ci riuscirò, lo farò per te. Lo sai
che li odio come si pongono, ma
per te questo ed altro. E' l'unica cosa che ti ho promesso. Ora mamma e
papà si
sono messi in testa di andare a Barcellona.. dovrò rivedere
Elene.. ti rendi
conto? Dopo quel colpo basso che ci ha tirato, non la voglio
più vedere.
Ormai
c’è odio puro, si crede miss-so-tutto-io. Stronza.
Almeno andiamo in albergo..
così non la dovrò vedere tutto il santo giorno.
Credo che sarei capace di
ucciderla. So che è passato Fred.. gli manchi, è
a pezzi.. come me.. Perché Dio
ha preso te? Non poteva prendere me? Non avrò mai risposte a
queste domande..
l’altro giorno ho rifatto quel sogno.. lo faccio sempre
ultimamente.. Bill
questa volta era vestito di nero.. e mi diceva che mi starà
sempre vicino.
Buffo se pensi che non ci siamo mai visti. Domani partiamo.. fortuna
stiamo via
solo una settimana.. mi mancherai.. ma appena torno vengo subito a
trovarti-
Mi
alzo e mi incammino verso il portone. Vado a sbattere contro Fred.
-Ciao
Ale-.
-Ciao-.
-Ho
sentito che domani partite..-.
-Si..
non voglio abbandonarla qui-.
-Lei
sarà sempre con noi… ovunque andiamo…
il ricordo più vivo è dentro di noi-.
Lo
abbraccio –Grazie Fred…-.
-Di
niente… ora vai, i tuoi ti stanno cercando-.
-Prenditi
cura di Lei-.
-Lo
farò-.
*
25
Agosto 7.00
Mi
sveglio. La sveglia mi intima di svegliarmi, maledetta. Rimango nel
letto a
fissare il soffitto. Ripenso al sogno appena fatto. Io e Bill su una
spiaggia.
Una spiaggia stranamente isolata e deserta. Faceva caldo, molto caldo.
Eravamo
distanti, ma ognuno voleva avvicinarsi all’altro. Dopo ci
ritrovavamo vicini, a
parlare della nostra vita. Della mia voglia di evadere e di morire e
lui che mi
diceva di combattere e di non lasciarmi andare. Che strano, sembrava
che mi conoscesse
realmente.
Mi
alzo, e mi dirigo in bagno. Mi imbatto nel solito poster appeso alla
porta.
Piego la testa di lato –Cosa
sai di me
Bill? Perché ti rivedo sempre in sogno e mi fai quei
discorsi? E’ il mio
subconscio o… Aley!! Sei tu?- guardo verso la finestra
–Sei tu che mi mandi
questi messaggi tramite Bill? Dammi una risposta, non
c’è la faccio più ad
aspettare-.
Vado
in bagno, stranamente nessuno bussa alla porta pregandomi di uscire.
Quando
sono pronta esco. Ci trovo mio fratello. Nemmeno lo saluto. Voglio
tener fede a
ciò che gli ho detto ieri. Non sarà
più mio fratello.
-Alexis?-.
Non
lo ascolto. Vado in camera e chiudo la porta a chiave. Accendo lo
stereo e la
melodia di Ich bin da si perde nella stanza.
*
25
Agosto 7.00
Bill
Eccomi
qua, in una suite di un lussuoso albergo a Parigi. Dormo beatamente in
un letto
matrimoniale. Ma in questo letto sono solo, a me non piace il sesso
senza
amore, così diverso da ciò che pensa mio
fratello, esattamente l’opposto. A lui
non interessa l’amore, va ogni sera con una diversa, non
vuole l’amore, non
ora.
Mi
sveglio di colpo.
-Di
nuovo quella ragazza.. ma chi è? E’ da mesi che la
sogno.. devo scoprire chi è-
mi alzo e mi infilo una maglietta. Vado in bagno, mi lavo la faccia.
Indosso le
pantofole e decido di svegliare l’orso. Devo parlare con mio
fratello. Percorro
il corridoio. Arrivo davanti alla sua suite. Sto per aprire la porta,
ma mi
fermo
Sono
indeciso se aprirla o meno. Non mi ricordo se aveva una groupie
l’altra notte.
Non mi ha detto nulla.. e non ho sentito rumori sospetti.. forse
è solo.
-Bill
che fai?- Gustav si avvicina.
-Sto
valutando l’ipotesi se svegliare Tom. Devo parlargli-.
-Corri
un bel rischio-.
-Lo
so.. ci tengo alla pelle. Vabbè ci provo-.
-In
bocca al lupo- mi dice sorridendo, per poi scomparire nella sua stanza.
-Crepi-
mugugno, ancora immerso nei miei pensieri.
Apro
la porta ed entro in stanza. Tom è solo. Dorme. E russa. Lo
sveglio in un modo
un pò particolare. Mi avvio molto silenziosamente in bagno,
prendo un secchio e
lo riempio d’acqua fredda -Fa caldo, mi
ringrazierà-.
Mi
avvicino al suo letto con il secchio e poi glielo rovescio in faccia.
-Cazzo!!!
Bill ti uccido!!!-.
-Sveglia
dormiglione-.
-Vattene
o ci sarà un Kaulitz in meno sulla Terra!!-.
-Dai
che devo parlarti-.
-E
non potevi aspettare che mi alzassi?-.
-Cioè
aspettare fino a stasera? No grazie-.
-Che
rompicoglioni che sei-.
-Ti
aspetto in veranda, muoviti-.