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Autore: ele_lele    03/10/2009    6 recensioni
Effimere bugie raccontate a tempo di vento e foglie che, leggiadre e ipnotiche, danzano nascondendo la verità e presentando le bugie di un amore ormai finito come una conseguenza inevitabile dell'Autunno a Hogwarts...
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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believeee 2

BELIEVE


L’aria era fredda e frizzantina, e di tanto in tanto soffiava un gelido venticello che faceva accapponare la pelle.
Le foglie gialle cadute a terra formavano un morbido tappeto, che, se non si stava attenti a dove si mettevano i piedi, rischiavano di far cadere.
L’erba e il muschio risplendevano al tenue sole, come se brillassero di luce propria, e leggere goccioline di brina appesantivano le foglie delle ultime margherite nel prato.
Una tipica giornata autunnale.
Era un pomeriggio di metà Ottobre in pena regola.
I sassi, oltre che freddi per l’umidità, erano terribilmente scomodi, pensò Hermione, palesando il suo disappunto con un’alzata del sopracciglio destro.
Un ragazzo alto, la guardava, continuando a torcersi le mani in modo convulso, come a chiedersi che cosa avesse fatto di male per meritarsi una cosa del genere.
Per meritarsi lei.
-Herm, devi metterti nei miei panni. Io non so più come prenderti…-
Con un finto gesto esasperato, si passò una mano nei capelli, in una perfetta imitazione del gesto che involontariamente compiva almeno trenta volta il suo migliore amico, nonché il Bambino Sopravvissuto.
Solo che i suoi di capelli non ottenevano di certo l’effetto di mandare in visibilio uno stormo di bambinette urlanti.
Lui era semplicemente il migliore amico di Harry Potter.
Ronald Weasley, una nullità.
Un cenno del capo della ragazza che non era né un sì né un no, gli fece perdere le staffe, e si ritrovò inspiegabilmente a urlarle contro.
-Hermione, piantala di comportarti così. Sembri indifferente a tutto! Alla scuola, a Harry, a me, a NOI! E io non capisco perché… voglio, anzi ESIGO un perché!-
Ma non ottenne una risposta neppure a pagarla oro.
Il vento ululava forte, soffiando tra gli alberi della Foresta Proibita.
Ma non era quello a farla tremare.
“Com’era possibile che si fossero ridotti così? Non erano forse loro la coppia perfetta a detta di tutti? Non erano forse loro che si erano capiti, riappacificati incomprensione dopo incomprensione, sostenuti vicendevolmente a ogni difficoltà incontrata in quei lunghi sette anni?”


No matter how hard I try
You keep pushing me aside



-Hermione, devi capirmi.
Non posso farci niente. Se tu non mi aiuti a capirti io non posso aiutati…-
“Perché doveva sempre essere lei a capire tutti? A scusare tutti? A aiutare tutti a fregarla? Lei stava benissimo così, non aveva bisogno dell’aiuto di nessuno. Non ne aveva mai avuto bisogno…”
-Perché sei così distante? È forse per il quidditch? Sai che ho un ruolo importante, sono il portiere, e tutti contano su si me, sono il leader. Certo il Capitano è Harry, nessuno lo mette in dubbio, ma la squadra si fida di me. Io sono la loro colonna portante. Senza di me…puff, addio vittorie a quidditch. Lo capisci vero che è un bell’impegno? Un impegno che non posso abbandonare proprio ora. Lo dici sempre anche tu: <>, no? E per me è così! La squadra è tutto per me, e io sono tutto per la squadra. Sono il loro portiere…-

“Aveva il petto gonfio come un tacchino all’ingrasso. Era drogato di sé stesso. Il suo smisurato ego aveva finito per bruciargli anche quei due neuroni che una stretta di manica Madre Natura gli aveva fornito…”


And I can't break through


-…e tutti loro si fidano di me. E poi le ragazze… pensa come ci rimarrebbero male sapendo che il loro portiere preferito è stato obbligato a dimettersi dalla sua ragazza dalla squadra. Ne morirebbero di sicuro…-


There's no talking to you



-Capiscimi, non è per cattiveria. Mi sento in trappola. Come posso farti capire…è come se a te levassero tutti i libri del mondo. Niente più libri, comprendi? Non ti sentiresti soffocare? Io e il quidditch siamo una cosa sola. Non so se mi spiego…. Non possiamo vivere staccati. E poi essere il portiere di Grifondoro è prestigioso…insomma, non sono solo l’amico di Harry Potter o il fidanzato della signorina-Hermione-so-tutto-io-Granger, no? La gente mi conosce per quello che sono… Ron…-
“…Il-più-grosso-idiota-del-mondo-…”
-“…Weasley!-


It's so sad that you're leaving


-Quindi ti prego di non odiarmi. Quello che sto per dirti non è facile. Finita. Tra noi è finita. Mi dispiace Hermione. Ognuno ha la sua lista di priorità…-


It takes time to believe it


“Cosa rimane ora? L’amicizia di sette anni? Il rapporto che ci siamo illusi a costruire giorno dopo giorno da due anni a questa parte? Un amore che forse non è mai esistito? Un amore a senso unico? Unidirezionale?”

-Ti prego, dì qualcosa…-

“Forse è meglio per te che non parli…credi forse che non sappia? Le serate in cui mi dicevi di avere gli allenamenti di quidditch e puntualmente spariva anche Lavanda… i baci proibiti che credevi non vedessi che ti scambiavi con Calì… credi forse che non lo sappia? Vuoi davvero sapere quello che penso?”


-Herm…-

“Ebbene, Ronald Wealsey, io ti amavo. Nonostante tutte le tue cazzate ti amavo. Come puoi farmi questo? Come puoi farci questo?”


But after all is said and done
You're gonna be the lonely one



-…Dì qualsiasi cosa…-
-Stronzo!-






Una delle ultime foglie gialle fluttuava leggera nell’aria, cullata dal vento gelido di un autunno rigido.
Inaspettatamente finì la sua corsa non a terra, in un momento di assenza di vento, ma in un istante preciso, quando una pallida mano diafana la prese mentre era ancora in volo.

“E così era finita…” si ritrovò a pensare.

“Chi l’avrebbe mai detto. Loro, l’eterna coppia che recitava il ruolo dei fidanzatini innamorati, lei troppo presa a cercare di illudersi che lui non la tradisse, e lui, troppo ottuso per poter pensare davvero che lei non si fosse accorta di tutte le sue scappatelle… o forse neppure lei le sapeva tutte. Magari si era accorta di quelle con quelle sceme della Brown e della Patil, e magari era a conoscenza anche della tresca che il suo fedelissimo amore aveva avuto con la svitata Lovegood. Ma chissà se sapeva che avrebbe dovuto ringraziare anche la Parkinson, la Abbott, e la Vane per le sue immense corna…”

Si rigirò al foglia tra le dita della mano, come a volerla studiare, percorse con un dito il bordo seghettato, finché non si ritrovò immobile.
Lei era lì.

“Bellissima regina, superba, nella tua veste stracciona, regale e fiera, il tuo portamento tradisce il tuo sangue sporco, e sottolinea la tua innaturale bellezza. Che sia tu un angelo venuto apposta dal Paradiso per dannarmi anzitempo? Risparmiami ogni tortura allora, e fammi morire guardandoti…”

-Che hai da fissare Malfuretto? Non sai che è maleducazione? Non te l’hanno insegnato i tuoi genitori?-
-E da quando una Mezzosangue come te conosce l’educazione? Mi sorprende già tanto che non ti rotoli nel fango…-


Do you believe in life after love


“I suoi occhi.
Maledetti occhi dorati, maledetti! Sembrate fatti apposta per dannarmi! Risparmiani, angelo, te ne prego…”

-La gente mormora, Mezzosangue, in questa scuola. Si dice che la tua idilliaca storia d’amore con The King Weasley sia finita.-
-La gente dovrebbe farsi gli affari propri!-
-Forse le voci hanno ragione, mia piccola indisponente Mezzosangue?-
-Che le voci si mordano la lingua!- fu la sua risposta, gelida come la neve sulla pelle nuda.
Da brividi come un bacio proibito, come la luna nel buio, come il leggere un antico, raro e preziosissimo manoscritto creduto perduto.
Come ogni suo sguardo.
E piccata gli volse le spalle, tornando verso le mura sicure del castello.
Sicuramente era diretta in biblioteca, dove non c’era mai nessuno a girovagare, e i pochi studenti che l’affollavano, lo facevano per studiare e non avevano certo tempo per dedicarsi al pettegolezzo.
La biblioteca: il suo personale Paradiso.


I can feel something inside me say



La sua mano era ancora a mezz’aria, tesa verso di lei.
Ma lei non aveva visto quel gesto; si era voltata troppo presto.
E il suo sguardo d’argento si fermò sulla sua mano elegante, che teneva altrettanto elegantemente una foglia gialla in mano.
L’osservò rapito.
Sotto la luce del sole che tramontava assumeva un colore dorato fin troppo familiare: il colore dei suoi occhi.
E senza rendersene conto, si ritrovò a mettere con cura la foglia tra le pagine del libro di trasfigurazione che aveva sottobraccio, e con la mente altrove si incamminò anche lui verso il castello.


I really don't think you're strong enough








I suoi passi risuonavano veloci sul pavimento in fredda e grigia pietra.
Era come una marcia, sembrava di sentir scorrere il tempo, solo che questo non era un galantuomo e si stava facendo imbrogliare.
Da lei.
Tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac.
Camminava così spedita che ancora un po’ e si sarebbe ritrovata a correre.
Tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac.
O forse anche il tempo era rimasto abbagliato da quegli splendidi occhi malefici.
Tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac.

“Forse corri, mia dea? Hai per caso paura? Mi temi forse? È per questo che metti così tanta distanza tra di noi? Temi forse che io ti prenda tra le mie spire e non ti lasci più andare?”


La gonna della divisa svolazzava senza criterio, e le lasciava di tanto in tanto, quando si trovava a fare un passo un po’ più lungo, una buona porzione di coscia scoperta.
Ma lei non sembrava curarsene.
Come sembrava non vedere tutti gli studenti che incrociava nel corridoio, che la guardavano allibiti, correre verso il suo Paradiso personale.

“Non ti vedo, ma sento i tuoi passi. Corri? Hai davvero così fretta di rifugiarti in quello che chiami Paradiso ma non è altro che l’Inferno? Nessuna distrazione, solo tu e i tuoi pensieri, tu e le tue paure, tu e le tue ansie… È davvero questo quello che vuoi, mia regina?”

La sua marcia spedita cessò improvvisamente una volta svoltato l’angolo.
Una chioma corvina si confondeva con una zazzera di capelli rossi.


Do you believe in life after love


-Prefetto Parkinson?- chiese incredula.

“Non ti sento più, mia regina. Non corri più? Hai forse deciso di arrenderti? Ti sei nascosta o ti sei fermata? Hai deciso di farti trovare?”

-Granger- fu l’unica risposta che ricevette, e per poco non cadde a terra.
Se le sue gambe ancora la reggevano poteva definirlo un miracolo.
Non le era mai accaduto di sentir dire il suo nome con così tanto disprezzo, neppure quando lo pronunciava il Principe delle Serpi.
Era peggio di una medicina amara, del fiele, del veleno più letale.
Un bacio che nascondeva tra le tante promesse di amore, anche una di morte.
Un bacio, come quello che si stavano scambiando il Prefetto Parkinson e il Prefetto Weasley prima che venissero interrotti.
Da lei.


I can feel something inside me say
I really don't think you're strong enough



“Ti sei fermata, mia regina.
Ma ora il mio cuore galoppa in preda al panico. Dove sei? Non sento più l’eco dei tuoi passi. Sei svanita? Nascosta? Scappata da me o da qualcosa che ti ha sbarrato il passo? Ma chi mai intralcerebbe il cammino della più amata tra le regine? Tu, la regina dal sangue sporco, senza titolo alcuno o regno, senza scettro e soldi, amata dal popolo. E da me, il più falso dei traditori della mia stirpe… dove sei, mia regina? Dove?”

-Hermione, posso spiegarti-
Un sussurro, un sobbalzo.
-E cosa c’è esattamente da spiegare? Credi che non abbia gli occhi per vedere? E io che credevo che mi tradissi…-

“Sento la tua voce. Con chi parli, mia dea? Perché il tuo tono è sofferente e angosciato? Chi ti fa del male? Perché soffri? Chi ti ha tradito, facendo sanguinare il tuo cuore? Chi?”

-…solo con Lavanda e Calì…-

“Oh, povera piccola illusa. Regina di un’illusione, le tue erano solo illazioni prive di fondamento. Un amore labile come un ponte di nebbia, come un castello di carte, una costruzione di sabbia. Al primo raggio di sole, al primo soffio del vento, alla prima onda tutto svanirà, e resterai sola e senza sogni. Disillusa…”


-…sono stata una sciocca a crederti. Ad ingannarmi che saresti tornato da me…-

“Sciocca, si… terribilmente sciocca, mia Piccola Mezzosangue. Ti sei davvero ingannata fino a tal punto?”

-Hermione, non è come pensi. Assolutamente. Lo sai, te l’ho già detto. Gli impegni, le ragazze, il quidditch…-
-Scuse! Sono tutte e solo scuse le tue!-
-Ma no! Hermione, ti dico che devi ascoltarmi… io non avevo scelta, non… Malfoy?-
Hermione si girò di scatto, come scottata da quelle parole e quello che vide non le piacque affatto.
Draco Malfoy in persona si godeva bellamente la scenata, comodamente appoggiato a una colonna che sorreggeva il soffitto con le volte a crociera del corridoio.
-Che c’è Malfoy, trovi lo spettacolino divertente?- chiese fredda.
-Oh, si, molto. Continuate, ve ne prego…-
Quel tono ilare, e sottilmente ironico avrebbe mandato in bestia chiunque, ma al momento Hermione era troppo presa dalla litigata con Ron per farci caso, e così, senza rendersene conto, si ritrovò a seguire il consiglio che il ragazzo le aveva appena dato.
-Avrei gradito sapere la verità, Ron. E non una verità di comodo, né tantomeno una delle solite balle che mi rifilavi. Sei un bastardo…-
Ron incassò il colpo con apparente noncuranza, mentre il suo colorito assumeva celermente i toni del rosso.
-…tu, e le tue donnicciole da quattro soldi…-
Era decisamente paonazzo, constatò Malfoy divertito.
-Eh, no, carina, donnicciole da strapazzo vallo a dire a qualcun'altra…- s’intromise la Parkinson che, evidentemente non aveva gradito l’appellativo della Grifondoro.
-Innanzi tutto ho detto da quattro soldi, e non da strapazzo, e poi ti assicuro che la stessa cosa l’avrei detta anche alle altre se avessi incontrato una di loro al tuo posto, carina…-

“Mia magnifica Grifondoro. Il portamento di una regina sprezzante nonostante tu abbia appena perso quanto avevi di più caro, nonostante la beffa dopo la ferita, nonostante il vergognoso tradimento, non l’hai perso. Te ne stai lì, altera e austera, dall’alto del tuo trono inesistente, chiusa in te stessa, aggrappata alle tue convinzioni… credi ancora nell’amore, mia regina? Ci credi?”


-E sai che ti dico? Fai un po’ come ti pare, Ron. Mi sono sbagliata, evidentemente. Sei come gli altri, sei esattamente come tutti gli altri vermi. Anzi, peggio. Sei un super verme!-

“Ti volti, Mezzosangue, e prosegui il tuo cammino come niente fosse, come se non avessi trovato ostacoli sulla tua corsa, come se niente ti avesse bloccato il passo infliggendo nuove ferite al tuo cuore già straziato…”


Tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac.

“Di nuovo corri, imperterrita, verso quello che ora sarà il tuo Inferno. Non ti avevo forse avvertito di tenertene alla larga? Perché ci vai, se tanto già sai che in quel luogo sarai dannata? Soffrirai, ne sei consapevole vero? O ci vai proprio per ricordare i momenti che avete trascorso assieme, quando vi illudevate di essere felici l’uno con l’altra, per soffrire ancora un po’ giusto per sentirti ancora viva? Per sentire il tuo cuore martoriato battere ancora un poco, prima di smettere la sua vita, andando inesorabilmente verso una lenta e dolorosa fine?”

Tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac, tac.

“Corri, Mezzosangue, corri, se questo ti fa sentire meno dolore. Corri, se ti fa sentire più viva. Scappa da tutti, ma non da me. Scappa da quel bastardo che ti ha spezzato il cuore fregandosene di te, scappa da tutte coloro che hanno tessuto la dolorosa tela dell’inganno, fingendosi tue amiche e pugnalandoti poi alle spalle, scappa da te, almeno per un poco, per trovare un attimo di pace da quel dolore che sembra soffocante e che non ti lascia respirare. Ma non fuggire da me, mia dea. Non scapparmi ancora…”









What am I supposed to do


La porta della biblioteca era spalancata e non socchiusa come al solito.
In mezzo ai tanti tomi antichi e non, una decina di studenti erano sparsi per la sala, e i loro tavoli letteralmente sommersi di libri.
Il Principe delle Serpi si fece strada, incurante delle occhiate piene di remore degli studenti più piccoli, sprezzante degli sguardi pieni di rispetto e reverenziale sottomissione dei suoi coetanei, si guardò attorno finché non la vide.
Bellissima.
Gli occhi arrossati e le guance bagnate di lacrime, il respiro veloce e il capo chino.

“Non ricordo di averti mai visto piangere, Mezzosangue. Mai…”


Sit around and wait for you



“Piangi per lui? Per quello che credevi di avere prima? Per un’illusione finita, un sogno infranto, una menzogna smascherata? Piangi perché ti sei resa conto di essere davvero sola, e , quello che è ancora peggio, di esserlo sempre stata? Come me…?”

-Che vuoi, Malfuretto? Ti diverte così tanto vedermi piangere?- chiese senza guardarlo.
Un gruppetto di studenti del sesto anno di Tassorosso si affrettarono a riporre le loro pergamene e i libri di trasfigurazione nelle loro borse e uscire dalla biblioteca di volata, come temendo una qualche ritorsione se si fossero attardati ancora un po’.
Due studentesse del settimo di Corvonero, invece, riposero con tutta calma i libri sullo scaffale, sorridendo beatamente, come se avessero capito tutto.

“Maledetti Corvacci del malaugurio. Vi credete forse tanto furbi? Non conoscete il detto <>? Seguite il consiglio, ne va la vostra vita da squallidi e macabri pennuti…”


-Mai detta una cosa del genere, Mezzosangue. Non mettermi in bocca parole che non sono mie- precisò educatamente, segnando i confini.
Tentando di segnare quelli che avrebbero dovuto essere i confini tra loro due.
-E allora che vuoi Malfoy?- chiese spiazzata dalla sua risposta.
Lentamente, fin troppo per i gusti del biondino, le due ragazze di Corvonero, uscirono, lasciandoli finalmente soli nella grande biblioteca.
Sorridevano fin troppo palesemente. Divertite da qualcosa che sembravano sapere solo loro.
Qualcosa di oltremodo esilarante.
-Parlare-
-Se devi insultarmi sappi che oggi non ne ho voglia, anche se credo non ti interessi, quindi fammi il favore di spicciarti a dirmi le tue solite cattiverie così almeno me ne torno ai miei libri-

“È così che mi vedi, mia regina? Come un mostro sempre pronto ad insultarti? Non hai saputo leggere tra le righe? Proprio tu che sai tutto, non sei riuscita a interpretare il mio comportamento? Non hai capito che insultarti è l’unico modo a me concesso per rivolgerti la parola?”


-Si potrebbe pensare che tu abbia un problema, come dire… di fondo-
-Malfuretto, ma che cavolo dici?-
-Dico che tu hai qualche problema. Riesci a capirmi quando parlo?- chiese serissimo.
-Stai bene? No, dico, ma che domande mi fai?- chiese incerta dal suo comportamento bislacco.
-Credi di sapere la differenza tra parlare e insultare? Altrimenti vedrò di rinfrescarti io la memoria… per parlare io intendo chiacchierare civilmente, per insultare…bhè, direi che lo sai bene, no?-
-Non ti seguo-
-Io ho detto che ti voglio parlare, non insultare-
-Bene, allora parla. Ma fai in fretta, ho un tema di pozioni da finire-
-Se è per questo il tema di pozioni ce l’ho anch’io…-
-Si, ma tu sei un Serpeverde, e Piton non metterebbe mai in punizione uno dei suoi cocchi… quindi se vuoi farmi il favore di parlare…-
-Allora, come ci si sente a sapere la verità, adesso?-
-Se sei venuto per rigirare il coltello nella piaga, te ne puoi anche andare…-
-Oh, non farei mai una cosa simile, Mezzosangue-
-Come no. Adesso il mondo ha una nuova Madre Teresa di Calcutta in versione biondo platino… ma fammi il favore…-
-Come vuoi Granger. Cedimi il libro di Pozioni Avanzate e ti lascio in pace-
-Ma l’ho preso prima io… non puoi…-
-Certo che posso, Granger. Lo sto facendo…-
-Che tu sia maledetto Maldoy, schifoso figlio di…-
-…di un Mangiamorte, si si, conosco il ritornello Granger, lo conosco bene. Adesso se non ti dispiace, spostati un po’, altrimenti non c’è posto per me-
-Cosa?-
-Non vorrai mica che consulti il libro che hai sul tavolo restando in piedi tutto il tempo… -
-Questo libro lo sto usando io-
-Lo vedo, ma vedo anche che non c’è il tuo nome sopra, e visto che questa è l’unica ora libera prima di Pozioni, per entrambi, non vedo altra soluzione che consultare assieme lo stesso libro, dal momento che in questa scuola ce n’è uno solo…-
-No, io intendevo… hai davvero intenzione di consultare un libro che ho toccato io? Una schifosa Mezzosangue?- domandò facendogli il verso.
-Mi sembra di aver detto questo, no?- e senza aspettare una risposta, prese una sedia libera e l’avvicinò al tavolo dove sedeva lei, lasciandola a bocca aperta.
-Granger la bocca. Chiudila, non è elegante tenerla spalancata e fissare qualcuno. So di essere bello, ma evita almeno di sbavare, se puoi-
Hermione la richiuse velocemente, con un gesto brusco e secco, mettendo il broncio e incrociando le braccia sotto il seno.
-Brutto impertinente! Io non ti stavo fissando. Mi avevi semplicemente lasciato senza parole…-
-Lo so, faccio quasi a tutte questo effetto!-
-…per esserti seduto al mio stesso tavolo.-
-Non credo tu sia infetta, Granger-
-Strano, ho sempre creduto che fosse questo quello che pensavi…-


Well I can't do that


-Mi sembra evidente che ti sbagliavi- concluse gelido.

“Se solo sapessi quello che pensavo, mia piccola Mezzosangue… se solo sapessi che ogni volta che ti vedo il mio cuore impazzisce e io rischio l’infarto, che ogni volta che ti baciavi con The King Weasley avevo una voglia irrefrenabile di prenderlo a pugni e contemporaneamente affatturarlo, che ogni tuo sorriso è una stilettata nel cuore per me, perché so che non è rivolto a me…”


-Scusa-
-Come?-


And there's no turning back



“Davvero mia orgogliosissima regina ti stai scusando con me? E per cosa?”

-Ho detto scusa. Mi dispiace di aver frainteso e di averti giudicato troppo presto-
-Non c’è problema. Ti capisco- sussurrò come un degno nobile, con un cenno del capo, come ad indicare che le scuse erano state accettate.
-No, tu non capisci! Non sai che significa credere di non essere all’altezza, sapere di non essere abbastanza per qualcuno, di non essere considerata degna… solo perché non indosso una minigonna e una camicetta scollata all’inverosimile?-
-Se credi che io non possa capire, allora fingerò di non capire-


I need time to move on



-Malfoy, sinceramente, come pretendi che io creda che tu possa capirmi? Mezza Hogwarts ti muore dietro, sei stato con un numero decisamente consistente di studentesse, e credi davvero di potermi venire a dire che ti senti rifiutato?-
-Se pensi che l’unico campo in cui si può venire rifiutati è questo, allora no, non mi aspetto che tu capisca. Ma se credi che venire sbeffeggiato da tuo padre perché ammira di più un ragazzino che nella vita non ha fatto nulla se non avere una cicatrice antiestetica a forma di saetta sulla fronte e cacciarsi ripetutamente nei guai, di fronte ai suoi scagnozzi è essere rifiutati, allora credo di esserlo stato anche io, e di conseguenza, di poter capire quello che provi. Se credi che venire etichettati solo per il proprio cognome, e per questo essere temuti e tenuti a distanza è essere rifiutati, allora lo sono anche io, nuovamente. E se credi che essere un Serpeverde, un Malfoy, un figlio di un Mangiamorte e di una Black sono una vergogna, allora sono rifiutato nuovamente. Da te-


I need a love to feel strong



I suoi occhi erano argento, e profondi come il mare. Nascondevano salini, labirinti, pagine e pagine di vita che forse non sarebbero mai state svelate a nessuno, ricordi e dolore, tanto dolore.
E vergogna per quello che stava ammettendo.
E mentre parlava si era fatto vicino, pericolosamente vicino, tanto da dimenticare quei paletti che poco prima aveva tentato inutilmente e infruttuosamente di piantare, quei paletti che avrebbero dovuto segnare il confine tra di loro e che invece al primo battito di ciglia erano crollati a terra, troppo deboli per resistere a quegli occhi dolci, maledettamente dorati.
-Ma non voglio la tua pietà, Mezzosangue-
-Non è mia intenzione dartela, Malfoy-
-Adesso dimmi, credi ancora che io non possa capirti?-
Non ottenne risposta, e fu abbastanza.
I suoi occhi erano abbastanza chiari, lei taceva ma parlavano loro al suo posto.
-E se adesso mi fermi, sarò rifiutato per l’ultima volta, dalla persona che ho tentato fin troppo spesso di ignorare, ma che non ci sono mai veramente riuscito-
E con un rapido movimento, esasperatamente dolce e lento, violento nella sua tenerezza, posò le sue labbra su quelle di lei.

“Muoio ora, mia Regina. Ecco, con un bacio, io muoio. Ma non piangere, no; sorridi. Muoio ora per rinascere sulle tue labbra”


'Cause I've got time to think it through







Tutta la biblioteca era immerse in un religioso silenzio.
Il vento aveva smesso di ululare, le imposte delle finestre non sbattevano più, le mosche si erano posate per non fare troppo rumore con il loro ronzare, i passi nel corridoio erano cessati, le risate dei primini si erano spente.
Tutto taceva.
Anche i libri sembravano rispettare il bacio mistico che si stavano appassionatamente dando quelli che da sempre erano due eterni rivali.
Draco Malfoy e Hermione Granger.
Una fotografia spuntava colpevole dal libro di pozioni, accuratamente posta in mezzo alle pagine molto tempo addietro.
La foto non era recente, e vi era dipinto un ragazzo magro e allampanato, con una zazzera di capelli rossi, in una tiepida giornata di primavera in quello che era il parco di Hogwarts.
Un anno prima.
Quello che però non si vedeva, era la scritta, molto più recente, che risaliva a dir tanto a tre ore prima del bacio che la proprietaria della foto stava scambiando con un affascinante uomo biondo.
Il Principe delle Serpi.
Si leggeva << Ron. 3 Maggio, giardini di Hogwarts >> di uno sbiadito verde, come a sottolineare che anche la scritta non era recente, e in contrasto, un brillante blu cobalto recitava invece << Stronzo! >>.
L’ovvietà era quasi banale; ovvero, il colorito aggettivo era decisamente recente, e si riferiva agli ultimi avvenimenti.


And maybe I'm too good for you







“E così è vero, mia regina.
Ora sei davvero mia. Cosa farai quando vedrai The King? Che farai quando stasera ognuno tornerà nel suo dormitorio, e domani ci sveglieremo distanti? Fingerai che non sia successo nulla? Mentirai a te stessa come hai fatto per tutto questo tempo, continuando a farti del male?”


Do you believe in life after love


“Che farai quando ti accorgerai che I miei baci non hanno lo stesso suo sapore? Quando capirai che le mie mani non sono le sue? Mi allontanerai bruscamente, negando tutto? Mi dirai che è stato solo uno sbaglio, un momento di debolezza?”


I can feel something inside me say



“Che farai quando ti accorgerai che io non son il Principe Azzurro, ma il lupo cattivo?”


I really don't think you're strong enough


“E the King?
Cosa racconterai a lui? Gli dirai che non sono affari che lo riguardano? Che non è un suo problema chi baci e chi no? Che dovrebbe preoccuparsi di chi bacia lui? O quando ti dirà che io non sono il ragazzo giusto per le brave ragazze come te gli darai ragione?”


Do you believe in life after love


“E San Potter?
Cosa mai dirai a Potty, il tuo amichetto del cuore? Lui che mi odia con tutta la forza di cui è capace, lui che mi vede come il suo più grande nemico dopo il Signore Oscuro e mio padre, lui che mi vede come una continua minaccia, pronto a tramare sempre alle sue spalle.”


I can feel something inside me say


“E agli altri Grifondoro cosa racconterai? Che l’infida Serpe ti ha avvolta tra le sue spire tenendoti prigioniera? Se è così, allora allento il mio abbraccio, Mezzosangue, e ti lascio libera di andartene. Libera di decidere. Libera come io non sono stato mai…”


I really don't think you're strong enough


“Ma perchè non te ne vai?
Che fai, Mezzosangue, resti qui con me, tra le mie braccia, nonostante ti abbia liberato dalla mia morsa letale? Davvero resti? E perché mai? Non farmi sperare, mia regina, non farmi illudere. Vattene ora, fammi credere che sia tutto solo un sogno, e che in realtà tu stia rispondendo al mio bacio solo perché presa in un momento di debolezza. Dammi la forza di andarmene, mia dea. Perché se non lo farò ora non ne sarò più capace…”







Il corridoio per la Sala Grande era vuoto e silenzioso.
Invece, per contrappasso, la stessa Sala Grande, era un continuo brusio, un vociferare senza fine, e quando Hermione entrò, tutti si zittirono.
“Come se non fosse ancora più evidente così che stavano parlando tutti di me e Ron…” pensò amaramente.
Prese posto tra Ginny e Harry, che sembrava moscio e titubante anche solo a voltarsi verso di lei.
“Che sia dispiaciuto per noi davvero fino a tal punto?” si domandò incredula.
Dal canto suo invece, Ginevra era livida.
Inforcava la forchetta come una spada e maciullava il polpettone che aveva nel piatto con gesto sicuri e decisi, quasi stesse brandendo una spada al posto del coltello.
Vide entrare Malfoy poco dopo che lei aveva preso posto, e sorrise al suo purè di patate, mentre Harry continuava a tenere il viso affondato nel succo di zucca e Ginny proseguiva la sua battaglia con il cibo.
Anche se più che una battaglia sembrava una guerra, che lei era decisa a vincere su tutti i fronti.
In un momento di silenzio, dal portone principale, entrò una ragazza, pacchianamente truccata, ondeggiando sulle lunghe gambe da modella, e con una gonna della divisa di minimo minimo una spanna più corta di quanto consentito dal regolamento.
E con fare periodico, si portava una mano davanti al viso, sorridendo beata.
Quando la figurina fu più vicina poté notare che altri non era che il Prefetto di Serpeverde Pansy Parkinson, e che dietro a lei, a debita distanza dal tavolo dei Grifoni, c’era Ron, rosso d’imbarazzo e anche lui sorridente.
Solo quando fu ancora più vicina pensò che probabilmente c’era un motivo se si sventolava la sua mano sinistra davanti al viso e quando la ritirava sorrideva come un’ebete.
E fu allora che lo notò.
Come non notarlo d’altro canto?
Era pacchiano come lei, e sono uno con dai gusti orripilanti come Ron l’avrebbe scelto, ma tra tutto quell’ostentare del Carlino c’era da dire che s’intonava magnificamente.
Una patacca mostruosa brillava al suo anulare sinistro.
Un anello di fidanzamento.


Well I know that I'll get through this


E Ron, dietro di lei, sorrideva beato.
Come avesse fatto a comperarle un anello del genere senza indebitarsi anche le mutande era un mistero, anche se forse dietro c’era lo zampino della ragazza.
Pur di ostentare il nuovo fidanzato, scippato alla studentessa più brillante del suo corso, avrebbe fatto di tutto.
Forse anche auto finanziarsi un anello di fidanzamento.


'Cause I know that I am strong


Ginny, nel vedere la sfilata dell’affascinante ragazza, sbatté violentemente la forchetta nel piatto, schizzando pezzetti di polpettone per tutto il tavolo.
Harry, per poco non si soffocò con in suo succo, e se possibile, sprofondò ancora di più nel bicchiere.
“Lo sapevano” fu la prima cosa che pensò, vedendo le loro reazioni.
“Lo sapevano e non mi hanno detto nulla”.
Ma poi, nell’incontrare uno sguardo d’argento, sorrise.


I don't need you anymore


Ron era libero.
Poteva fare quello che voleva, esattamente come lei.


I don't need you anymore


Quello sguardo d’argento era solo per lei, e era ben fissato nei suoi occhi, così come nel suo cuore.
Pansy credeva di aver vinto? Oh, come si sbagliava!
Le aveva rubato un ragazzo, ma l’aveva fatta incontrare con un altro.


I don't need you anymore


E se pensava che avrebbe lasciato andare Draco solo perchè appartenevano a due generazioni differenti, erano di Case diverse, e avevano amici con idée completamente opposte, allora si sbagliava su tutta la linea.
Che si tenesse pure Ron.
A lei non dispiaceva affatto. Anzi…
E che mostrasse con orgoglio quella patacca che aveva al dito.
Per quanto se ne curava lei, avrebbero anche potuto prosciugare il conto dei coniugi Parkinson della Gringott e ostentare tutto quello che volevano.
A lei non importava.
Non più.


No I don't need you anymore






Do you believe in life after love
I can feel something inside me say
I really don't think you're strong enough


Il sole filtrato dalle foglie e dai rami del salice piangente disegnava sulla tenera erba verde del prato impossibili trame da ricopiare.
Due ragazzi erano teneramente abbracciati, le gambe aggrovigliate e le labbra rosse e gonfie di baci.
-Io direi che è ora di studiare-
-Ma anche no, Mezzosangue. Non mi scassare- e la zittì chiudendole la bocca con un altro bacio.
-Draco, quale parte di è ora di studiare non ti è chiara? Se vuoi te la mimo…-
-E a te quale parte di no, non è chiara? Se vuoi ti faccio capire cosa mi andrebbe di fare invece di studiare, ma se hai bisogno del mimo, io ho bisogno di te per mimarla, perché è una cosa che non si può proprio fare da soli…-
-Porco!-
-Ma che hai capito? Vedi che sei tu quella maliziosa tra i due? Io intendevo litigare… mi piace l’odio… è un sentimento forte, pieno di passione. Come l’amore…-.
-Se, se, come no… valla a raccontare a un’altra, Malfoy, e nel frattempo prendi il libro di Trasfigurazione a pagina cinquecentoottantatre-


Do you believe in life after love
I can feel something inside me say
I really don't think you're strong enough



Una foglia secca, gialla come il sole era tra le pagine cinquecentoottantatre e ottantaquattro.
-Una foglia gialla?- chiese Hermione incredula –Non finirai mai di stupirmi, Draco, parola mia…-
-Non è una qualunque foglia gialla; è d’oro. Non la vedi?-
-A me sembra una banalissima foglia gialla. Perché la conservi nel libro di Trasfigurazione? Anzi, altra domanda, perché la conservi, punto e basta-
-Perché si-
-Non mi sembri il tipo da conservare foglie e ramoscelli secchi…- lo canzonò lei.
-Infatti non lo sono-
-E…?-
-E niente-
-Come niente? Allora se non sei il tipo perché la conservi?-
-Vuoi che la butti?-
-Non ho detto questo, Draco, e lo sai. Non mettermi in bocca parole che non sono mie… ho solo chiesto perché la tenevi nel libro…-
-L’ho presa il giorno che mi sono accorto di amarti. Il giorno che ti sei lasciata con Lenticchia, e che ci siamo baciati-
-Lo ricordo quel giorno- disse, arrossendo
-Non sono più riuscito a buttarla. Quando l’ho presa il colore d’oro della foglia mi ricordava i tuoi occhi-


Do you believe in life after love
I can feel something inside me say
I really don't think you're strong enough



“Cosa dirai mia Regina, quando ti diranno di amarti? Quando ti accorgerai di essere come una droga per me? Quando saprai della dipendenza che mi provochi? Cosa farai mia piccola Mezzosangue, quando capirai che in realtà non siamo così diversi? Quando entrambi avremo abbattuto le nostre barriere e ci riuniremo per sempre in un bacio che suggelli la promessa di un amore eterno?”



Do you believe in life after love
I can feel something inside me say
I really don't think you're strong enough



“Cosa farai, mia piccola Mezzosangue, quando ti chiederò, in ginocchio e davanti a Dio, di promettermi di amarmi e onorarmi sempre, in salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà, finché Morte non ci separi?”








***the end***







§§ Spazio autrice: §§

Questa piccola one-shot è nata sulle note di Cher, e la sua splendida canzone “Believe”.
Ma la cantante Statunitense, non è stata la mia unica fonte di ispirazione.
Per quanti se ne sono accorti, ho citato anche Shakespeare, nella frase “Ecco, con un bacio io muoio”, riferito alla tragica morte di Romeo.
E infine, altra mia fonte di ispirazione è stato il film "Colazione da Tiffany", nella citazione dei "vermi e super vermi".


Per quanti volessero, qui di seguito aggiungo la traduzione della canzone…

“Non importa quanto io mi impegni
tu continui a mettermi in disparte
e non posso farmi strada
non c'è dialogo con te
è così triste che tu te ne debba andare
ci vuole tempo per crederci
ma, dopotutto, è detto e fatto
stai per restare solo

credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte
credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte

quello che devo fare
è stare seduta ad aspettarti
beh, non posso farlo
e non torno indietro
ho bisogno di tempo per andare avanti
ho bisogno di amore per sentirmi forte
ho avuto tempo per capire la situazione
forse valgo troppo per te

credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte
credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte

so che supererò anche questo
perchè so che sono forte
non ho più bisogno di te
non ho più bisogno di te
non ho più bisogno di te
No non ho più bisogno di te

credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte
credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte
credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte
credi nella vita dopo l'amore?
sento qualcosa dentro di me
non credo che sarai abbastanza forte”

   
 
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