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Autore: ele_lele    03/10/2009    5 recensioni
Cosa succederebbe se una Grifondoro e un Serpeverde si innamorassero? E se in particolar modo i ragazzi in questione fossero Hermione Granger, Grifondoro per eccellenza, e Draco Malfoy, infido e seducente Serpeverde?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 1 Avviso: i personaggi di questa fanfic appartengono a J.K. Rowling ed io li uso senza fini di lucro o simili.
Buona lettura!



CAPITOLO 1
TRA DUE MONDI



L’uscita A501 era piuttosto trafficata quel primo settembre.
Proseguendo sulla Pentonville Road fino a girare alla York Way, il traffico scorreva lento, e diventava via via più veloce all’incrocio tra St John Street e Upper Street.
Una macchina blu metallizzata, con tutti i finestrini abbassati e l’aria condizionata accesa, era in fila come tutte le altre avanti a lei.
Dentro tre persone.
-Jane cara, se non alzi il finestrino è inutile tenere il condizionatore acceso-
-E chi lo vuole acceso! Fa solo male alla salute, meglio un po’ d’aria vera, è sicuramente più naturale e fa meno male- ribattè una bella donna, con boccoli color marrone scuro all’uomo che guidava
-Ma Jane, tesoro, siamo fermi in mezzo al traffico, l’aria che respiriamo non è buona. E poi fa caldo!- si lamentò l’uomo
Sui sedili posteriori della macchina una bella ragazza dai capelli ricci color cioccolato dormiva inquieta dal caldo, e sdraiato su di lei, come una fedele coperta della salute, il suo gatto, Grattastinchi.
Una gocciolina di sudore le scivolò sul collo da cigno, giù, fino allo sterno, e proseguì oltre, fin sotto la leggera magliettina di cotone.
Nel sonno, girò di scatto il capo, nel vano tentativo di trovare sollievo nell’arsura estiva.
I vestiti leggeri, ormai sgualciti dallo stare seduta a lungo, apparivano tutti stropicciati e le davano un’aria da trasandata, con le guance accaldate e rosse e i capelli tutti scarmigliati.
L’uomo al volante si girò verso la figlia e la chiamò dolcemente, e quella aprì svogliatamente gli occhi, affatto d’accordo di tornare nel mondo reale e lasciare quello così confortante dei sogni.
Almeno quello, nella calura estiva, le dava un po’ di sollievo, mentre restare sveglia nel traffico, sotto il sole cocente di fine estate, a sentire i suoi genitori litigare per argomenti banali e futili non l’allettava proprio.
Richiuse gli occhi, e si sdraiò nuovamente sul sedile
-Hermione! Tesoro ti sto parlando!- ripetè l’uomo
La ragazza mugugnò qualcosa di incomprensibile persino alle sue orecchie e continuò imperterrita a tenere le pesanti palpebre abbassate.
-HERMIONE!-tuonò una voce femminile –non vorrai arrivare alla stazione con gli occhi ancora gonfi di sonno, spero…-
-Mamma, nel caso non te ne fossi accorta, siamo bloccati nel traffico da tre ore. Cosa ti fa pensare che arriveremo nel giro di dieci minuti?- le rispose piccata la ragazza
-Frank! Dille qualcosa! Senti qua che modi… decisamente non adatti ad una ragazza! E in ogni caso, mia bella signorina, ti consiglio vivamente di tirarti su, perché là davanti le macchine stanno finalmente iniziando a muoversi, e fra circa un quarto d’ora dovremmo essere alla stazione di King’s Cross-
La ragazza in questione si tirò su talmente di botto da sembrare avesse preso la scossa
-Le macchine si muovono?-ripeté incredula a mezza voce –si muovono! Guarda Grattastinchi -disse rivolta all’animale sdraiato sulle sue cosce, prendendolo per le zampe e tirandolo su per permettergli di vedere le macchine che finalmente si rimettevano in moto –si muovono! HOGWARTS ARRIVO!!!-ululò felice sotto lo sguardo stupito del padre che si chiedeva come sua figlia potesse essere così strana, e quello contrariato della madre per il suo comportamento riprovevole.
Si affacciò dal finestrino proprio mentre la macchina prendeva un po’di velocità, e i capelli, bagnati di sudore, le si appiccicarono in fronte.
Sorrise allegra all’autista di un double-decker, il caratteristico autobus a due piani londinese, che attendeva pazientemente che anche il traffico della sua corsia iniziasse a scorrere.
-Tira dentro la testa. Non vorrai mica prenderti un raffreddore proprio ora che inizia la scuola, no?- la rimproverò amorevolmente sua madre, e lei obbedì.
All’arrivo dovette ammettere che sua madre ci aveva quasi preso, avevano solo sforato di cinque minuti: erano arrivati in venti minuti esatti alla stazione.
Appena suo padre ebbe parcheggiato, le due donne uscirono dall’auto, una stanca, l’altra, la più giovane euforica e con un sorriso contagioso stampato in volto.
L’uomo si lisciò il completo, nel tentativo di apparire composto, ma tutti i suoi tentativi vennero vanificati dall’abbraccio della figlia, che finì definitivamente di stropicciare la già malconcia giacca.
-Papà, torno a scuola!-gli urlò praticamente nell’orecchio
-Tesoro, ci sento benissimo, sai? Anzi, ci sentivo bene, prima che mi forassi un timpano. Sai che non è normale questo tuo atteggiamento verso la scuola, vero? Nessun ragazzo di mia conoscenza, inglese o non, babbano o mago, ha mai dimostrato…- ma il suo discorso venne interrotto da un’occhiata eloquente di sua moglie, e così si limitò ad aggiungere solo –sono felice per te, Hermione- e caricò il baule di sua figlia su un carrello, e si preparò a infilare Grattastinchi nella sua gabbietta da viaggio, ben sapendo, che alla fine, sarebbe stato ricoperto di graffi.
La famigliola si avviò all’entrata della stazione e in un punto ben preciso tra i binai 9 e 10 si fermarono. Nascosto a tutti i babbani, ma ben noto ai maghi, c’era l’ingresso del binario 9 ¾, da dove quel primo settembre, come ogni anno, partiva l’espresso per Hogwarts.
I genitori sorrisero alla figlia abbracciandola a turno, e la lasciarono andare con mal celato orgoglio che traspariva dai loro occhi nell’avere una strega in famiglia.
Senza esitazione, e con una leggeri rincorsa, la ragazza si avviò a passo spedito contro il muro, con la certezza che non si sarebbe di certo schiantata e che la barriere l’avrebbe lasciata passare nel “mondo dei maghi” una volta riconosciuta come strega.
Fu così che, aperti gli occhi, coraggiosamente chiusi come d’abitudine ogni volta che si trovava ad attraversare la barriera del binario 9 ¾, si trovò abbagliata dalle tante meraviglie che si offrirono al suo sguardo… mantelli dai colori sgargianti, strani copricapi, abiti inusuali, civette in gabbia e rospi in mano ai rispettivi padroni, venditori ambulanti delle leccornie tipiche di un mondo a sé stante… cioccorane, gelatine tutti gusti+1, bolle bollenti, api frizzole, fildimenta interdentali, piperille nere, topoghiacci, scarafaggi a grappolo, piume di zucchero filato… e dei capelli nerissimi e occhi del colore degli smeraldi che le venivano incontro correndo e la travolgevano in un abbraccio fraterno.
-Harry!- si trovò ad esclamare rivolta al ragazzo e a ricambiare calorosamente la stretta.
Ben presto la raggiunsero anche un ragazzo alto e dinoccolato, con capelli rosso fuoco e tantissime simpatiche efelidi sul suo viso, accompagnato da una ragazza minuta con i suoi stessi tratti somatici, e che aveva, come lui, occhi azzurrissimi e allegri.
-Ron! Ginny!- sorridendo si gettò tra le braccia dei più giovani dei fratelli Weasley.
Finiti i saluti, salirono sul treno, e si avviarono in cerca di uno scompartimento libero tutto per loro.
-Ragazzi, io non posso stare con voi, ho promesso a Luna e a Neville che sarei stata nel loro scompartimento. Mi spiace – e con un bacio di sfuggita a Harry e un’occhiata colpevole a Ron e Hermione, se ne andò.
Il moro e la riccia ripresero la ricerca lungo il corridoio ma accortisi che il fratello di Ginny non aveva mosso un passo, tornarono indietro.
Sembrava pietrificato.
Harry lo guardò stupito e poi si rivolse all’amica –credi che sia vittima di una fattura? Magari un pietrificus…-
-No, altrimenti sarebbe caduto a terra. Sembra non volersi muovere. Hey, Ron, datti una mossa che io e Harry vogliamo andare a cercare uno scompartimento, altrimenti li troveremo tutti occupati- disse rivolta al rosso, che si girò di scatto e livido di rabbia puntò un dito verso il suo migliore amico e parlò lentamente –non farlo mai più, capito? M-a-i p-i-ù!- poi, notando i loro sguardi interrogativi e confusi si affrettò ad aggiungere –baciare mia sorella in pubblico, così, senza riguardo…-
-Veramente è LEI che ha baciato LUI, e poi come osi, TU, criticare Harry, dopo quello che hai fatto l’anno scorso con la BROWN? VOI avreste dovuto vergognarvi, non loro. E in ogni caso non sono affari miei come non sono TUOI- e sottolineò l’ultima parola con particolare veemenza.
La folla di ragazzi continuava ad aumentare e quindi il trio, decise di andare finalmente a cercare uno scompartimento tutto per loro.
Una volta trovato, i tre chiusero la porta e si scrutarono.
Anche se erano passati solo tre mesi erano cresciuti tanto, tutti e tre, e si preparavano ad affrontare il loro ultimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
-Ron, dobbiamo andare a cambiarci, lo sai che siamo prefetti e in quanto tali dobbiamo pattugliare il corridoio!-
-uff, eccomi, eccomi. Ma non potresti farlo solo tu visto che io e Harry dobbiamo finire la partita di scacchi? Ho capito, ho capito, arrivo- disse vedendo l’espressione contrariata dell’amica –intanto vai tu a cambiarti-
Uscita dallo scompartimento con la divisa da indossare sotto braccio, Hermione si diresse ai bagni, locati all’ultimo vagone del treno.
-Granger! Ma guarda, chi non muore si rivede…peccato, ci speravo in un miracolo- una voce sprezzante a lei ben nota la raggiunse e la fece bloccare
-Fottiti Malfoy!-
-Oh, che gentile! È un invito?- le chiese lui ironico
Con un movimento brusco, lei si girò dall’altra parte e continuò il suo percorso verso il bagno.
Un rumore di passi a lei familiare la fece sorridere nell’abbassare la maniglia del bagno delle donne.
Un tocco leggero sulla sua spalla destra la fece sentire in paradiso.



………continua……….


§ Spazio autrice: §
Spero la storia vi sia piaciuta!
^_^
ele-lele
   
 
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