Ed eccoci di nuovo qui! Il
morale è ai minimi storici ma per voi che leggete mi
impegnerò. So che lo meritate. Questa storia nasce prevalentemente con l’intento
di farvi ridere, al di là di tutte le altre, full of moralismo e riflessioni. Così ho deciso che potevo farvi
questo regalo pubblicando una storiella comica.
Titolo:
Freddo polare – dall’Inferno.
Dedicato
a: le mie ragazze, che mi supportano e sopportano. Vi
voglio bene
I personaggi sono di
esclusiva proprietà di zia J. K. Rowling
Era un calmo domenica mattina e poiché Hermione Granger temeva
di finire all’Inferno se per un giorno si fosse alzata dopo le 8, era già nella
sala comune rosso-oro con un voluminoso tomo sulle gambe. Il fuoco scoppiettava
nel camino di fianco alla poltrona sulla quale la ragazza era seduta.
La colazione era
già stata servita nella Sala Grande e come ogni domenica mattina l’affluenza
era stata nettamente bassa. Di certo Hermione Jean Granger non si era stupita di essere l’unica del suo usuale tavolo a sedervi
quella mattina. Così aveva potuto servirsi una doppia porzione di torta di
mele, soprattutto poiché l’ingurgitatore ambulante,
conosciuto anche come Ronald Bilius Weasley, era al
calduccio nel suo letto.
Di certo il freddo
polare, non incentivava gli abitanti di Hogwarts – che
sono gli hogwartsiani? Hogwartsesi?
Non si sa! – a mettere i loro sacrosanti piedini fuori dai loro letti a
baldacchino per andare a mettere qualcosa nello stomaco con il risultato che a
pranzo ci sarebbe stata una battaglia all’ultimo sangue, o forse dovremmo dire
all’ultima forchetta, per accaparrarsi più cibo possibile. Chissà perché a
quell’ora la loro pigrizia spariva di colpo.
Ormai questa era la
routine del castello la domenica mattina, fino ad ora di pranzo coloro che lo
popolavano erano decisamente pochi.
Ma Hermione Granger
comunemente nota preso i nostri amati Serpeverde anche come Zannuta-so-tutto-io,
aveva preventivamente preso un libro dalla biblioteca e ora si accingeva a
popolare – non il mondo non vi preoccupate, solo – la sala
comune di Grifondoro.
Mentre i pinguini
si facevano un giro per il giardino del castello, come avrebbero più tardi
giurato di aver visto alcuni Corvonero e Serpeverde reduci da una notte non
esattamente priva di alcool etilico, Hermione lesse un libro che avrebbe dovuto
essere come sopportare chi ha manie di protagonismo, ma era invece Rosmerd Mallord Watery – Animali selvaggi come domarli (Edizioni SS). In effetti avrebbero
potuto essere la stessa cosa, ma forse è meglio passare oltre, cosa ne dite? No,
tranquilli non mi riferisco ad andare nella luce, ma solo a proseguire.
Verso le 11 Harry
James Potter degnò il suo nobile fondoschiena di un cambio di sede dal letto a
baldacchino al divano di fronte al camino. Dopo questo spostamento richiedente un’immane dispendio di energie, decise che quanto Ron, il
precedentemente citato ingurgitatore ambulante, si
sarebbe degnato di smuovere la sua pigra persona dalla camera da letto ove
tutti speravano fosse solo, si sarebbero diretti – con molta calma,
letteralmente – alla Sala Grande ove “fare qualcosa” in attesa del pranzo.
Poveri elfi
domestici che devono sfamare quegli esseri lievemente egocentrici e il cui ego era paragonabile all’intera mole del castello… Ma non mi
soffermo oltre, non vorrei mai che pensaste che parteggio per il CREPA, spiegamoci dipende da chi crepa…
Dopo la famosa
battaglia della forchetta magica che è anche comprensibile visto
che non si sa come loro sono gli unici che in Inghilterra hanno un cibo
decente ogni giorno! E voi mi direte beh, ma loro sono maghi! E avete ragione
anche voi!
Quando tutti si furono rimpinzati per bene, poiché Lenticchia e Potterino non avevano di meglio da fare si misero in cerca
di Hermione per farsi passare almeno uno dei tre temi che avrebbero dovuto fare
per la settimana seguente. Si diressero nel Cortile d’Ingresso ove trovarono l’amica
appoggiata ad una colonna, indovinate a fare cosa? Esatto!! Leggere.
Prevedibilmente
Ma poiché essi non
si rassegnavano in quanto si erano convinti di non
aver voglia di farli, piuttosto che rendersi conto che in ogni caso non
sarebbero stati in grado, Potter insistette.
“ e dai Herm è l’ultima volta, ma sono già le 4, non ce la
possiamo fare, solo uno, per favore”
A lui si aggiungeva
in atto di supplica pel-di-carota
che non era in grado di fare altro che la sua solita – e insulsa - faccia da
cane bastonato.
Dire che la
risposta di Herm suonò strana alle loro orecchie fu poco.
“A parte il fatto
che sento è l’ultima volta da almeno quattro anni, sai una cosa?” disse rivolgendosi
a Potter. Domanda retorica naturalmente. “Harry James Potter dovrebbe smettere
di giocare all’eroe incompreso, rompendo le balle al povero, bello, caro, Draco”
disse puntandogli il dito contro il petto “Dovrebbe andare a cercare l’acqua,
in Africa, per esempio, forse così, alla fine, il mondo lo salva per davvero”
Ruggì.
Quindi si alzò,
lasciando lì il libro – ripeto e sottolineo – lasciando
lì il libro, e si diresse verso… si, videro bene, proprio verso il caro,
bello, figo, ricco, Draco Lucius Malfoy.
I due Grifondoro
rimasero attoniti, poveri, erano sensibili loro. Già, erano stati cruciati da piccoli loro, mica come il caro, figo, ricco, stronzo, intrigante, Draco Lucius Malfoy…
Sempre vostra…
Dall’Inferno…
Slytherin Princess
Elli
Eccoci alla fine. Prima di tutto devo concedere i diritti ad Ainel per la frase sull'acqua e Potter, direi che il suo zampino c'è anche nei "cruciati"!! Il
livello direi demenziale, ma spero vi faccia sorridere.
Le Vostre recensioni sono
sempre ben accette.
Vostra… Elly
Malfoy