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Autore: Diddlina_4ever    06/06/2005    29 recensioni
Matteo. Evie. Diventano compagni di scuola. Fanno amicizia, iniziano a conoscersi. Fino a quando lei si innamora di lui alla follia. Lo pensa ogni momento, lo desidera, fa di tutto ma.. Lui ha paura. La illude, la disillude, la fa contenta, la ferisce. Non si capisce cosa vuole. Ma si diverte effettivamente a illuderla o ha solo paura di affermare i suoi sentimenti davanti ai suoi amici? Una storia d'amore che forse non avrà un lieto fine come tutte le altre. Una storia verosimile. La mia seconda ff, non vi assicuro niente ma.. incoraggiatemi! - DOPO DUE ANNI PUBBLICATO L'ULTIMO CAPITOLO!!!!-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cari lettori e lettrici, ho deciso di iniziare una nuova ff.. (noooo!! Nd_lettori) Vi chiedo di leggerla e di darmi un vostro parere.. A presto!

Dedico questa ff alla mia migliore amica, al "mio" amore non corrisposto e a tutte quelle persone che si sono innamorate di un amore appunto non corrisposto.. Buona lettura!

 

Non voglio perderti

 

 

Prologo

 

 

- Evie!! Ti vuoi alzare da quel maledetto letto? – Una donna sui quarant’anni imprecava camminando nervosamente su e giù per il corridoio. – Possibile che anche il primo giorno di scuola tu debba arrivare in ritardo? –

Evie stava avvolta nella sua coperta color rosa confetto. Era stata sveglia tutta la notte. E chi non lo fa? Quel giorno avrebbe iniziato le medie! Tante novità, tante nuove amiche.

Poi avrebbe incontrato i “fatidici” professori.

Ma non aveva voglia di alzarsi dal letto. Erano giorni che aspettava quel momento, e ora cosa aspettava? Ben due giorni prima aveva preparato accuratamente lo zaino mettendo il necessario.

Astuccio completo, bloc notes per prendere appunti, diario nuovo di zecca, qualche quaderno.. Sì, senza dubbio c’era proprio tutto!

Poi aveva piegato con molto cura i vestiti sulla sedia.. Insomma doveva fare il suo figurone davanti ai nuovi compagni!

Ma quella mattina qualcosa sembrava non volerla fare alzare dal letto.

Forse un po’ di malinconia. Sapeva che si stava buttando in un mondo tutto nuovo. Non fraintendiamoci, non è che il salto elementari-medie sia un passo traumatizzante, anzi niente di quello che fratelli/sorelle/maestre ti fanno credere.

Ma per Evie significava qualcosa di speciale. Sarebbe diventata un po’ più matura, un po’ più libera e l’avrebbero certamente affidato più responsabilità.

Lei si sentiva un po’ più grande e guardava il mondo da un’altra visuale.

Si decise finalmente ad alzarsi e si mise addosso la tuta blu e gialla, si legò i capelli con due codini ordinati e si mise gli occhiali dalla spessa montatura rossa.

No, Evie non era diventata di colpo più grande. Davanti allo specchio c’era la solita bambinona un po’ impacciata, paurosa di buttarsi in un mondo diverso. Per giunta sembrava anche molto più piccola; non c’era da stupirsi se spesso la davano uno o due anni di meno e quando lei fermamente esclamava: “Vi dico che ho undici anni!” molti stentavano a crederci.

 

- Evie, adesso.. – Sua madre le si presentò davanti piuttosto sclerata. – Ah finalmente, signorina! Corri a fare colazione che poi andiamo.. Mi raccomando – disse avvicinandosi a lei e sistemandole i codini. – Fai la brava! Non fare casino, non dimostrarti troppo vivace, non dare troppi tuoi dati personali alle persone che non conosci..-

Evie sbuffò. – Mamma! –

- Non essere sgarbata, rispondi ai professori se ti chiamano, non prestare ai tuoi compagni troppe cose e soprattutto.. -

- Mamma! – Questa volta Evie gridò alterata. – Mamma! –

- Che c’è, piccola? –

- Mamma! Non ho due anni, se te ne sei dimenticata! –

- Oh, tesoro, volevo solo assicurarmi che ti comportassi bene! –

- Non chiamarmi tesoro, lo sai che mi dà fastidio! Posso almeno dire come mi chiamo o devo mantenere la privacy? –

- Piccolina, non ti arrabbiare! –

- Mamma, smettila di chiamarmi con qualsiasi tipo di diminutivo! –

- Ok, Evina cara! –

Fanculo!” Decise di lasciare perdere. Sua madre era proprio un caso patologico, la trattava come se avesse ancora il pannolino! Si diresse in cucina e divorò tre o quattro biscotti nervosamente.

- Evie! Andiamo o faremo tardi! – Sua madre arrivò e la prese per mano, rischiando di farla ingozzare.

- Mamma! Non sei tu che devi andare a scuola.. E se ti interessa sono le 8.30 e dobbiamo arrivare a scuola entro le 9.00! E la scuola dista meno di dieci minuti da qui! –

 

Andarono avanti a litigare per dieci minuti almeno e tra una cosa e l’altra riuscirono arrivare a scuola alle 9 precise.

- Evie ricordati.. – Sua madre fece per iniziare la lunga serie di raccomandazione che una madre fa generalmente a un bambino che sta per andare all’asilo.

- Mamma sì.. Non darò retta a sconosciuti, non rivolgerò la parola a nessuno.. Neanche al dirigente; perché.. da come la vedi tu dietro ogni persona si nasconde un maniaco pervertito! E non posso neanche presentarmi ai miei compagni, perché potrebbero essere in realtà dei pedofili! E mi raccomando non mi devo sedere sul banco vicino alla finestra, perché potrebbe arrivare un ufo a rapirmi! – disse Evie ironica, lasciandosi poi la madre alle spalle e dirigendosi verso l’entrata.

- Evie.. Non volevo sembrare assillante! Aspettami.. - La madre cercò di rincorrerla, con scarsi risultati.

La ragazza arrivò davanti a scuola e si mise a scrutare dall’alto a basso i ragazzini che come lei aspettavano di entrare. Tra le varie ragazzine scorse Betty.

Le si precipitò incontro a braccia aperte. Betty era una ragazzina abbastanza alta, di carnagione chiara, con gli occhi azzurri e i capelli castano chiaro legati in delle dolci treccine che le ricadevano sulle spalle. Betty non era certamente il suo vero nome: era semplicemente l’abbreviativo di Elisabetta.

Era ormai conosciuto da tutti che le due bambine erano inseparabili. Ma quando dico inseparabile non lo dico così per fare, erano veramente una cosa unica.

Si conoscevano dall’asilo e da allora era diventata le autentiche amiche del cuore. Sempre insieme dovunque, mano nella mano, creando spesso invidia nelle altre bambine.

- Ciao Evie! Che bello, che bello andiamo alla medie! – Betty le si precipitò al collo. – Speriamo che la nostra classe sia composta in prevalenza da femmine! –

Ah sì, una caratteristica di Betty era che non sopportava i maschi. Erano su un pianeta completamente diverso dal suo. Ma proprio opposto.

Evie invece era simpatica e aperta con tutti; tanto che alle elementari stava spesso con i maschi a ridere e scherzare.

- Betty, guarda! Guarda chi c’è là.. Quelle tre galline che venivano alle elementari a pallavolo con noi, quelle della quinta L! Come è che si chiamavano?? Ah sì.. Ambra, Sara e Giulia. Speriamo solo che non siano in classe con noi! Coccodè.. – disse imitando le bambine, che a poca distanza da loro stavamo facendo gli stessi commenti.

 

- Giuly.. Guarda chi c’è!! Quelle due simpaticone di pallavolo! Quelle che pensavano di essere le grandi campionesse mondiali! Ma state zitte, va! – Ambra rideva guardando in direzione di Evie.

- Già! In-sop-por-ta-bi-li! Con quell’aria da so-tutto-io! Speriamo solo che non finiamo in classe con quelle.. Se no ne vedremo delle belle! – Giulia  sembrava essere d’accordo con il parere dell’amica.

La voce al microfono del dirigente scolastico interruppe le risatine delle bambine e le urla dei maschi.

-Ragazzi e ragazze porgo un grande saluto.. A voi e ai vostri genitori! Iniziamo subito leggendo le classi! Quando sentirete il vostro nome, vi disporrete ai miei lati. Precisamente la 1°A in fondo a sinistra, la 1°B in fondo a destra. Le sezioni C,D e E verranno chiamate dopo! - prese un attimo fiato per poi cominciare a leggere nomi e nomi. Nomi diversi, che all’apparenza non significavano assolutamente nulla. Storie diverse, ma che da quel momento si sarebbe in qualche modo intrecciate.

I nomi della 1°A passarono, ma tra quelli non c’era né il nome di Evie, né quello di Betty e nemmeno di tutti gli altri loro compagni delle elementari.

- Ora è il momento della 1°B ! Si dispongono qui vicino a me: Amir Kiara, Amandi Davide..-

- Evie, c’è il tuo ragazzo! – Betty strinse forte la mano dell’amica.

Già: Davide era il ragazzo di Evie. “Ragazzo” per modo di dire. Nel senso che gli amori che nascono alle elementari non sono altro che amicizie.

Era già tanto se si salutavano. Niente cambiava da un rapporto con altri amici. Baci? No, mai. Ah forse uno sulla guancia, una volta, poi.. basta!

Il preside continuò la lettura dei nomi. Tra questi chiamò Evie, Betty e altri loro amici come Lara, Antonio. Tra i nomi c’erano anche quelli di Ambra, Sara e Arianna.

- Betty? Hai sentito chi avremo in classe? Le tre galline! -

- Oh no! Ma che sfiga! – Betty sbuffò leggermente.

Dall’altra parte del cortile Ambra, Sara e Giulia non sembravano particolarmente contente.

- Avremo le due simpatico in classe! Che palle! – Ambra tirò una pacca sulla spalla della amiche. – Forza e coraggio, ragazze! Inizia la guerra! -

Il preside finì di leggere i nomi. Erano ben 24. Tra questi Francesca, Mery, Katia, Arianna e tanti altri. Altri come quello di Matteo. Matteo, un nome apparentemente insignificante.

Ma Evie non sapeva che quel ragazzo sarebbe ben presto diventato molto importante per lei. Non sapeva a cosa stava andando incontro. Eh no, certamente non poteva sapere che quel nome “Matteo” che ora le risultava indifferente, “uno dei tanti”, sarebbe ben presto diventato speciale. Un nome che le sarebbe stato stampato nella testa per tanti anni.

 

Strinse la mano di Betty e seguì la mandria di ragazzi che varcavano la soglia della scuola.

Ora era pronta per affrontare quella nuova avventura! Si girò per incontrare il sorriso rassicurante di Betty. Non si sarebbero mai separate, ne era certa. Si girò ulteriormente e fece un cenno a Davide e colse anche con lo sguardo Giulia. Quella ragazza certamente non le stava molto simpatico come primo approccio!

Le cose però sarebbero cambiate. Perché come dice il proverbio “l’apparenza inganna” e presto il cuore di Evie sarebbe stato occupato da due nuove persone. Molto speciali. Ma che, al contrario delle sue aspettative, non sarebbero state né Betty né Davide.

 

 

FINE PROLOGO

 

Un avviso a tutti i lettori.. fino adesso la storia è un po’ noiosa e neanche a me piace molto questo capitolo. Ma mi serviva per presentare un po’ i personaggi e il contesto. Dopo di che la storia si trasformerà in una storia “d’amore”. Quindi se per adesso vi ho un po’ deluso, vi prego di continuare comunque a seguirmi.. Recensitemi per favore!! Un grazie a tutti quelli che leggeranno!

  
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