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Autore: ranyare    17/10/2009    10 recensioni
[...]-Ma bacio così male!?- sbottò Ben, esasperato, gli occhioni nerissimi ormai disperati.
-Mmm...- Will fece di nuovo spallucce, in un gesto non compromettente, le braccia incrociate sul petto e l'espressione pensierosa.

Piccola shot senza pretese, nata senza alcun nesso logico in un pomeriggio in cui la testa (Fla) e il braccio (io), autrici di questa pazzia, non avevano assolutamente nient'altro da fare che elucubrare su questi due bei ragazzotti *ç*[Ben Barnes/William Moseley]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Ben Barnes, William Moseley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ben & Will.'
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am i a bad kisser

Titolo: Am I a Bad Kisser?

Rating: giallo và, non esageriamo troppo xD

Genere: Comico, Romantico

Personaggi: quei pucciosissimi ragazzi di Beniamino Tommaso Barnes e Guglielmo Pietro Moseley *_* e Skandar e Georgie versione Prof&Mignolo xD

Avvertimenti: taaaaaaaaaaaanta cretinaggine e taaaaaaaaaaanto fluff, parto di due menti malate al telefono xD oh, e lo Slash, già; chi se lo ricordava?? ^^' per me questi due ormai non sono nemmeno più da considerarsi Slash U.U Ah, ma conta come avvertimento il fatto "l'autrice-desidera-ardentemente-far-fuori-Anna-Popplewell"?

Da notare l'espressione assolutamente adorabile di Ben <3 *-*

Alla Kiks, che ha ideato il titolo da genio del male xD
E alla Fla, la mente contorta e perversa che ha partorito quest'idea.
Io l'ho solo messa in pratica, eh, prendetevela con lei! xD

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Susan si volta, cercando di nascondere il tormento, l'angoscia.

Sa che non lo vedrà più...sa che tutto ciò che poteva essere non sarà mai più che accennato...

E all'improvviso si volta, incontrando le iridi nere ed ardenti di Caspian.

Sono due passi veloci, quelli che li separano. Due passi ansiosi, che risuonano nel silenzio.

Le loro labbra s'incontrano l'istante più tardi. Morbide, calde, caste. Un bacio lieve ed intenso che non dura più di un istante.

Susan si separa da Caspian, lentamente, a malincuore.

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Anna si separò da Ben, lentamente. Lo guardò negli occhi, così serio, così pensieroso, e...

-Pff...oddio, scusatemi!- esclamò, portando una mano davanti alla bocca, cominciando a ridere per l'ennesima volta.

-BASTA, DANNAZIONE! Anna, un pò di ritegno!- la voce dannatamente amplificata di Andrew risuonò in tutto il set, e Ben rovesciò il volto al cielo, esasperato dall'ennesima, frustrante risatina della collega. -Mi sta dando la nausea questa scena, è la ventesima volta che la proviamo! Basta, prendiamoci tutti dieci minuti di pausa!-

-Fantastico.- mugugnò, seccato, allontanandosi repentinamente dall'ancora ridanciana ragazza, digrignando appena i denti, superando con passo svelto tutta la folla presente sul set. Era nervoso, e tanto; detestava quella parte delle riprese, e detestava ancor di più la mancanza di professionalità di quell'oca giuliva che si era ritrovato come co-protagonista in quella maledetta, maledettissima scena. Fosse stata carina, almeno. Ci avrebbe messo un pò più d'impegno.

-Ma povero Ben...- mormorò Georgie, guardandolo allontanarsi a passo svelto, repentino. -Forse dovrei andare a parlargli, io...-

Georgie avvertì una mano calda posarsi sulla sua spalla, trattenendola dal muoversi. Si voltò, sorpresa, incontrando due occhi color nocciola sulla sua strada, in cui vedeva brillare qualcosa di malandrino e decisamente poco ortodosso.

-No, Gi.- Skandar scosse appena la testa, rivolgendo poi lo sguardo su William, che ancora seguiva con lo sguardo la figura ormai lontana di Ben. -Will, vacci tu.-

Georgie sgranò gli occhi, nascondendo un sorrisone assurdo; Skandar era un genio del male, poco c'era da aggiungere.

-Giusto, Will; dopotutto, è tuo amico.- rincarò la dose, alzando gli occhioni limpidi sul volto del biondo, pensieroso.

-Mmm...- Will si passò una mano fra i capelli, pensieroso. -Sì, in effetti è meglio che vada a parlarci.- aggiunse, dopo un istante, superandoli entrambi per inseguire Ben, ormai scomparso nel corridoio che portava ai camerini, i crini dorati che ondeggiavano intorno al volto abbronzato.

Non appena rimasti soli, Skandar e Georgie si guardarono, un sogghigno malefico assolutamente identico sulle labbra di entrambi.

-Skan, cosa facciamo stasera?- ghignò la piccoletta, prendendolo sottobraccio e dirigendosi, con lui, verso il tavolo delle cibarie. Skandar sorrise ancora, stringendola appena più saldamente a sé, soddisfatto dalla buona azione appena compiuta.

-Quello che facciamo tutte le sere, Gi: troviamo un modo per conquistare il mondo.-

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Ben era seduto in mezzo all'erba di un piccolo giardino appena fuori dal set, dove spesso andava a rifugiarsi per starsene un pò in santa pace. Era un bel posto, trasmetteva quiete e tranquillità:  era piccino, ma l'erba era morbida e verdeggiante, qualche fiorellino timido sbucava qui e là, ed un oleandro robusto e flessuoso lanciava la sua ombra sul prato, proteggendolo dai raggi accecanti del sole.

-Dannazione.- imprecò, quando per la quinta volta una lieve brezza di fine estate spense la piccola fiamma del suo accendino, impedendogli di nuovo di accendersi la sigaretta che teneva fra le labbra. Ancora. Sarebbe impazzito, se non gli fosse riuscito di fumarsela entro almeno dieci secondi; aveva un urgente bisogno di nicotina, per calmarsi.

-Fumare nuoce gravemente alla salute, lo sai?- Ben sussultò, colto di sorpresa, quando due dita forti ma affusolate si chiusero sullla sottile asticella bianca, senza filtro, sfilandogliela dalle labbra.

Alzò lo sguardo, sorpreso, avendo riconosciuto all'istante la voce allegra ed ironica di William. Ed infatti, sulla sua strada incontrò due profonde iridi celesti, divertite, mettendo a fuoco un istante più tardi l'intera figura del biondo, che tranquillamente si rigirava fra le dita la sua tanto agognata sigaretta.

-Al momento della mia salute m'interessa poco, sai?- replicò, astioso, ma sapeva che Will non gliel'avrebbe restituita; era fermamente contrario al fumo, lo era sempre stato.

-Siamo in fase masochistica, Barnes?- lo punzecchiò il biondo, sospirando e sedendoglisi accanto, distendendo le gambe sull'erba soffice e fresca. Ben gli scoccò un'occhiataccia, irritato; ma non era Will la causa del suo nervosismo, e l'attimo dopo sospirò, esasperato.

-Si può sapere che cazzo ha Anna?- sbottò, dopo un istante. -Insomma, va bene tutto, ma l'abbiamo provata non so più quante volte quella scena! Che cazzo ha da ridere sempre!?- aggiunse, la voce che saliva di un'ottava, irritata.

-Proprio non saprei.- commentò Will, stringendosi nelle spalle, ben sapendo che il moro non avrebbe dato peso alle sue parole.

-Insomma, dannazione! E' da quando abbiamo iniziato le riprese che fa così! Ridacchia, mi lancia strane occhiatine, ed ora questo!- esclamò infatti l'altro, ignorandolo, ormai più che propenso a buttar fuori tutto quanto. E poi, repentinamente, si voltò e afferrò il biondo per le spalle, gli occhioni neri accesi e arrabbiati, le guance arrossate dal nervosismo. -Ma bacio così male!?- sbottò, esasperato.

-Mmm...- Will fece di nuovo spallucce, in un gesto non compromettente, le braccia incrociate sul petto e l'espressione pensierosa.

E poi, repentinamente, avvicinò il volto a quello di Ben, annullando la distanza fra le loro labbra.

Ben sgranò gli occhi, allibito, a quel gesto assolutamente repentino; non se l'aspettava. Non se l'aspettava proprio.

Will aveva gli occhi chiusi; pareva tranquillo, lui, come se non stesse succedendo niente di speciale...nulla più di una prova, di un esperimento.

Le labbra soffici, carnose del biondo si mossero appena su quelle di Ben, decise. Il moro si ritrovò a socchiudere le palpebre, sorpreso dalla morbidezza di quella bocca profumata premuta sulla sua.

La lingua birichina di Will fece capolino da quei due boccioli carnosi, rossi, andando a sfiorare curiosa le labbra di Ben;  l'altro, senza nemmeno pensarci, le socchiuse quasi immediatamente, vinto dalla dolcezza di quel tocco malizioso, gli occhi che si chiudevano del tutto.

Il bacio fu intenso, eterno. Riempì il giardinetto di sospiri spezzati, le lingue che si cercavano e si esploravano a vicenda, affamate, le dita sottili di Ben che andavano a stuzzicare il laccio della veste azzurra di William, quelle del biondo che con lentezza affondavano fra i morbidi capelli scuri del moro.

Will si separò bruscamente da Ben, interrompendo il contatto, spezzando il silenzio dei loro respiri. E sorrise, soddisfatto, agli occhioni sgranati di Benjamin.

-Assolutamente no.- commentò, divertito, sciogliendo il loro abbraccio ed alzandosi, lasciandolo lì, solo ed allibito, con una strana voglia di sentire ancora il sapore di vaniglia delle sue labbra.

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Susan si volta, cercando di nascondere il tormento, l'angoscia.

Sa che non lo vedrà più...sa che tutto ciò che poteva essere non sarà mai più che accennato...

E all'improvviso si volta, incontrando le iridi nere ed ardenti di Caspian.

Sono due passi veloci, quelli che li separano. Due passi ansiosi, che risuonano nel silenzio.

Le loro labbra s'incontrano l'istante più tardi. Le labbra di lui sono calde, ansiose, decise: si muovono su quelle di lei con impeto, con passione, travolgendola.

Ma sono altri due occhi azzurri, non quelli della ragazza che ha davanti, quelli a cui pensa lui.

Celesti o blu, a seconda della luce; profondi, ironici, maliziosi, due pozze di cielo terso e luminoso in cui perdersi, due mari profondi in cui naufragare.

Pensa a guance piene, a morbidi capelli biondi, dello stesso colore del miele. Pensa al sapore di vaniglia di due labbra carnose.

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Pensa a William, Ben, mentre bacia Anna.

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Ben si separò da Anna, mantenendo la serietà, la compostezza, gli occhi neri imperscrutabili ed il cuore che batteva forte. Lei lo stava guardando, sorpresa da tutto quell'impegno, da quella decisione nei gesti...

-Eeee...STOP! Perfetta così! Bravo Ben!- deliziata, la voce di Andrew bloccò la scena, liberandoli dall'impegno. Ben, soddisfatto, alzò lo sguardo, lasciando Anna, l'espressione stravolta e le guance rosse, a riprendersi dal bacio. Ed incontrò sulla sua strada gli occhi celesti di William, che gli sorrideva divertito, rivolgendogli un pollice alzato in segno di vittoria.

E ricambiò il sorriso, semplicemente, il cuore che batteva troppo forte nel suo petto.

   
 
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