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Autore: Love_in_idleness    07/06/2005    5 recensioni
Sirius, davanti allo specchio, fa i conti con la sua coscienza. Un brutto periodo, e nemmeno Remus se ne accorge. Fic leggermente tormentata, ma nemmeno tanto ^_^ PS) il titolo non c'entra assolutamente nulla con la canzone dei Blind Guardian
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok

Ok. Questa ficcia che spero vi apprestiate a leggere è piuttosto contorta, non so nemmeno come mi sia venuta in mente. Ascoltavo i miei amati Blind Guardian, infatti il titolo è anche quello di una loro bellissima canzone (che tra parentesi non c’entra nulla).

Oh, e come al solito è sconclusionata. E brevina.

Non è una fic particolarmente pucciosa. Il Sirius che vediamo, difatti, è tormentato ed in balia delle sue angosce u___u’’’.

^ ^ Ci rivediamo alla fine per i commentini cretini! < -- rima ^ ^

Enjoy!

 

SERIRE: Harry Potter

PAIRING: Sirius x Remus…

GENERE: One-shot, slash… ‘imbecille’, un genere che a quanto pare riesce solo a me…

DISCLAAAAAAAAIMERS: Tutti i personaggi qui citati non appartengono alla sottoscritta. Altrimenti pensate che venivano fuori così sani di mente? … bensì alla Rowling. Io scrivo gratis et amore dei.

NOTA DELL’AUTRICE: Mi commentereste? ‘azie…

 

MIRROR MIRROR.

 

Si guardava allo specchio e non vedeva altro che un volto rilucente della sua tetra bellezza maledetta.

Si guardava allo specchio, e nel farlo ammirava con vanità i meravigliosi lineamenti sottili, dolci…

Quelle labbra che sembravano fatte apposta per baciare, quel nasino perfetto, quegli occhi sottili e chiari, taglienti come gelide lame acuminate, quelle ciglia curve e lunghe che ingentilivano lo sguardo incantevole, quelle guanciotte floride e piene, diafane, quella frangetta nera, quei serici capelli scuri come la notte dai mille baluginanti riflessi blu.

Oh, quant’era meraviglioso, quant’era bello per coloro che lo guardavano da fuori e si soffermavano ad ammirare il suo corpo!

Sirius pensò che il mondo intero potesse essere stupido, profondamente intriso di follia.

Eppure sarebbe stato facilissimo accorgersene, semplice!

Non erano forse gli occhi lo specchio dell’anima?

Ebbene, allora bastava guardarlo negli occhi! Lui lo sapeva, lo sentiva nel profondo del suo spirito lacerato, una voce limpida gli gridava: ‘In guardia!’

Era la sua coscienza, che parlava col timbro mellifluo del suo dolce Remus.

Si, lo ammoniva di non staccare mai dal suo viso così perfetto quell’indispensabile maschera che lo proteggeva e lo incatenava: grazia e disgrazia; benedizione e maledizione.

Era grottesco e patetico. Si sentiva un Pierrot affranto.

Chi era lui per decidere quello che gli altri dovevano conoscere di Sirius Black?

No, no, no!

Dio, era profondamente ingiusto privare la realtà da quell’uomo aggraziato, allegro e spensierato, perennemente in cerca di nuove sensazioni e di nuovi traguardi infantili.

Il mondo era già abbastanza squallido e putrido per spegnere anche una delle ultime candele che brillavano ad addolcire l’oscurità umida.

Si morse il labbro fino a farselo sanguinare, non voleva e non poteva piangere.

Era stato talmente concentrato a guardarsi nello specchio di vetro, e poi nello specchio limpido della sua anima che nemmeno aveva sentito i passi leggeri di Remus, il suo profumo etereo pervadere la stanza, la sua presenza vibrante e rigogliosa gremire l’aria fredda e malevola, contaminata dallo spleen di Sirius.

Ora, riflesso nello specchio, lo vedeva sorridergli coi suoi calorosi sorrisi che riuscivano a farlo sciogliere. Era seduto sul bordo del letto chissà da quanto.

‘Ah!’ Si coprì la bocca con la mano destra, boccheggiava.

‘Amore, amore! Stai male? Che ti succede?’

Sirius scosse la sua folta criniera di lisci capelli corvini in un cenno di diniego. ‘Oh, no…’

Ecco che di nuovo si faceva sentire imponente quell’inguaribile bisogno di nascondere il dolore.

Anche con lui.

Anche con Remus.

Anche con l’unica persona che poteva conoscere tutto, che doveva farlo.

No, no, no, no.

Erano solo un mucchio di bugie, lo sapeva, ma erano bugie dolci come il miele.

Male di miele, perché la verità ferisce; e non c’è limite al peggio.

Tanto meglio se Moony non capiva, se proprio non sapeva.

‘Oh… Oh, Sirius…’ Sospirò. ‘Tu pensi che io sia stupido, e che il legame che c’è tra noi due sia lo stesso che c’è tra te e il resto del mondo! Allora avresti dovuto fidanzarti col resto del mondo!’

‘Perché?’

‘Sai che ho sviluppato una sorta di empatia nei tuoi confronti?

Non avrai mica creduto che potessi non accorgermene? Che mi passasse inosservato?

Non avrai mica creduto che guardandoti negli occhi non percepisca la tua anima, vero?

I tuoi occhi sono limpidi come il vetro. Sono come uno specchio, e io posso scorgervi qualsiasi immagine che la tua anima vi proietti.

Cosa ti succede amore?’

Sirius rise, ma nella sua risata non c’era nulla di allegro. Rideva e, contemporaneamente, piangeva.

‘E non vedo motivo perché io non debba più trattenermi dal piangere davanti a te!’ Si voltò con uno scatto fulmineo, percorse la breve distanza che lo separava dal suo lupacchiotto e gli fu addosso. Si inginocchiò davanti a lui, piego la schiena e gli appoggiò la testa in grembo.

Remus cominciò ad accarezzargli affettuosamente i lunghi capelli.

‘Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!’ Singhiozzava.

‘No, non importa! Cosa vuoi che sia! Capita a tutti un periodo di profonda insoddisfazione.’

‘Tu mi prendi per quello che sono…’

‘Sì.’

‘… ma non sono minimamente bello quanto te!’

‘Ognuno è bello di una sua bellezza particolare, Sirius! Avanti! Dimmi cosa c’è che ti turba!’

‘Io… oh, io… mi domandavo… come posso… insomma… tu sei radioso. Il paragone tra noi due non lascia scampo. E se fossi estraneo al mio corpo non mi sopporterei, né farei mai affidamento su di me.

È un pensiero abbastanza opprimente, non trovi?’

‘Ma perché dici questo? Come ci sei arrivato?’

Sirius scrollò le spalle e tirò su col naso. ‘Mi sento rinnegato.’

‘Ah.’

‘Non è così?’

‘No.’

‘No?’

‘No. Tu stai male perché la tua squallida famiglia ti ha voltato le spalle, ma se ci pensi, non accettavano semplicemente tutti quei sentimenti nobili, tutti quei bei valori morali, tutte le tue idee buoniste e sincere, tutti i tuoi bisogni e le affezioni che non sono per nulla orribili! Anzi! Sono sorprendenti!

Li conosci bene, oramai, dopo così tanto tempo! I Black… non so se ho il diritto di parlarne in questo modo, ma… i Black non hanno un’ anima limpida e non conoscono il significato della bellezza che ti impregna! Studiano sul Vocabolario del diavolo, non puoi pretendere che capiscano quello che sei in grado di provare tu, nonostante tutto.’

‘Come puoi fidarti di uno come me! Come puoi fidarti di uno come me, dopo che la settimana scorsa ho quasi ammazzato quel viscido e unticcio Slytherin!’

‘Oh, quanto frigni, stasera!’

‘Ma –‘

‘Non sono cose che si possono spiegare. Sono così e basta. Non è che mi fidi di te, semplicemente ti amo così tanto da non riuscire a vedere i tuoi difetti, anche quelli più evidenti.

Per me sei meraviglioso, punto. E non ribattere, per cortesia.’

‘Sai, Remus… pensavo che dopo quell’episodio non mi avresti più rivolto la parola!’

‘Ah… come puoi chiedermi un simile sacrificio! Animale!’

‘Lo vedi in cosa siamo differenti?’

‘Pensa che noia se fossimo uguali!’

‘Immagino di sì… sì!’

Remus rise, Sirius ne approfittò per alzarsi e raggiungerlo sul letto. Gli si sedette accanto, si asciugò le lacrime col dorso della mano e lo fece sdraiare, accoccolandosi tra le sue braccia gentili ed il suo confortevole calore.

‘Tienimi così per sempre… perché quando sono con te, riesco a vedere la vie en rose! Ti amo da morire.’

‘Certo… certo, Paddy. Lo sai, è stato strano vederti depresso.’

‘Non ero depresso.’

‘Lo eri. Non cercare di mentirmi, hai avuto la riprova definitiva del fatto che non ne sei in grado.’

‘D’accordo. Ero depresso.’

‘Giurami che non lo farai mai, mai più.’

‘Io non giuro mai.’

‘Mi hai giurato amore eterno!’

‘Si, perché è l’unico, l’unico voto che so di poter mantenere.’

 

*

 

Anche ora Sirius si guardava allo specchio, o nei molteplici specchi che volevano riflettere le componenti di lui: il corpo e l’anima.

Non era più un diciassettenne in piena crisi esistenziale, ed il suo volto cominciava a mostrare i primi segni dell’età, per quanto potesse risultare sempre irrimediabilmente attraente.

Ma l’anima, invece!

Quella era stata dolorosamente trasfigurata dal destino avverso, da dodici anni di meschina prigionia ed infondate accuse di colpevolezza. Anche da parte di lui.

Avrebbe cancellato tutto, rimosso quei ricordi raccapriccianti dalla sua testa, ora. Era tornato per questo, e la consapevolezza di doversi riscattare, almeno di fronte ai suoi occhi d’ambra, l’aveva mantenuto in vita e lucido.

Sì, sì. Era il suo unico scopo.

Si voltò ed osservò il suo dolce amore dormire placidamente sotto le lenzuola candide di quello che una volta era stato il loro letto.

Quanta fatica aveva provato, quanto dolore, quanti sforzi!

Eppure anche solo vederlo sereno lo faceva sentire bene, ascoltare il suo respiro sommesso lo induceva a credere che ne era valsa comunque la pena.

Chissà se già sapeva della sua fuga dalla prigione, o se si aspettava che sarebbe andato a cercarlo. Forse Remus credeva che avrebbe raggiunto Voldemort redivivo. 
Almeno quella volta non poteva aver intuito la verità, piccolo dolce Remus, per quanto potesse essere arguto.

Poi lo sentì.

Remus voltò la testa nella sua direzione, perfettamente sveglio, come se lo stesse attendendo nel silenzio buio. I suoi occhi dicevano, divertiti e commossi: ti ho aspettato per dodici anni, non mi hai mica colto di sorpresa!

‘Ah, Sirius… non imparerai mai!’

‘Già.’ Abbassò lo sguardo.

Ecco, ora sarebbe anche potuto morire in pace, perché Remus gli stava sorridendo di nuovo, e lo stava di nuovo salvando dalle tenebre fitte della sua anima.

 

--- Salve ^_^ son tornata a riempire di deliri sconclusionati anche la sezione Harry Potter (faccio danni ovunque vada). Mi ero temporaneamente trasferita in altre lande…

This fic l’ho scritta a Dicembre, non so perché non è mai stata postata ^_^ -ok, la verità è che me ne ero dimenticata-.

La trovo un poco psichedelica, especially la prima parte. Vi prego, fatemi sapere che ne pensate. Grazie.

Ve lo immaginate Sirius un po’ turbato? Spero di non averla resa troppo pesante e troppo barocca, è il mio difettaccio.

Beh, ma se siete arrivate qui… à proprio qui ß

^_^ ah, buone vacanze estive a tout le monde ^_^

 

Love-in-idleness

   
 
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