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Autore: memi e olly    20/10/2009    4 recensioni
Peccato che quel giorno volevo essere tutto, men che meno anonima.
Nessuno mi avrebbe guardata così.
Lui non mi avrebbe guardata...
[Dal capitolo due]“Scorpius.” Deglutii rumorosamente.
“Stai benissimo.”
Non dovevo balbettare, non dovevo balbettare, non dovevo balbettare.
“Gra-grazie.”
Ecco, appunto.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's a child's play



I ~ Finalmente me stessa



Se questa mattina mi avessero svegliato, avvertendomi che questo giorno di festa sarebbe diventato -a causa mia- quel che è diventato, beh, probabilmente mi sarei girata dall'altra parte, dandomi malata e tornando a dormire.


“Dominique.”
“Mmh” Mugugnai infastidita, coprendomi meglio col piumone.
“Dominique!” Insistette la voce.
Sbadigliai e con l'assoluta convinzione di non voler svegliarmi e tantomeno abbandonare il rilassante tepore del mio letto, infilai la testa sotto al cuscino.
Per un attimo sembrò quasi funzionare.
Non più un rumore e meglio, non più quella voce stridula ed irritante.
Solo il silenzio.
Solo io, le coperte, il materasso ed il silenzio.
Respirai profondamente, prima di abbandomarmi nuovamente a quello stato di semi-incoscienza tanto agognato, quando un soffio di aria gelida mi sfiorò le braccia, la schiena, le gambe ed infine i piedi, costringendomi a rannicchiarmi su me stessa.
Dannata Victoire.
Aprii lentamente un occhio e subito dopo l'altro, e ciò che vidi non fece che aumentare la mia frustrazione.
Mia sorella, sorridente ed in vestaglia, mi guardava dal suo metro e settantesei di altezza -quattro centimetri esatti più della sottoscritta, come amava ricordarmi spesso- con un'espressione a metà tra il divertito ed il compiaciuto.
“Soddisfatta?” Borbottai con la bocca impastata dal sonno, cercando nel frattempo di rimpossessarmi delle lenzuola con le dita dei piedi, invano ovviamente.
“Sei tu che mi hai costretta a farlo.” Rispose a tono, sedendosi accanto a me.
Certo, come al solito.
“Bene.” Sbuffai. “Ora sono sveglia e tra un quarto d'ora scenderò al piano di sotto, quindi...” Lasciai volutamente la frase in sospeso, anche se l'invito ad andarsene era piuttosto evidente.
Mi fissò un istante incerta, indecisa sul credermi o meno.
“Va bene.” Sospirò alla fine, per una volta fidandosi di me. “Ma voglio ribadirti che questo giorno è molto importante per me e che desidero che tutto sia il più perfetto possibile, tu compresa.” Aggiunse emozionata, come sempre quando si parlava del suo matrimonio.
Annuii non potendo fare altrimenti e lei lasciò finalmente la stanza.
Mi passai distrattamente una mano tra i capelli, come capitava spesso quando qualcosa non andava ed io dovevo riflettere.
Perchè qualcosa non andava, no.
Era il matrimonio di mia sorella, il suo giorno perfetto -come ripeteva da diversi mesi- ed io avrei dovuto essere felice per lei, per loro? Eppure non lo ero. Ero triste, delusa o forse no. Forse, più semplicemente, ero solo confusa.
Confusa, si.
Non capivo come una ragazza potesse incentrare la sua intera esistenza sul matrimonio. Non riuscivo a capire come lei avesse potuto basare la sua vita su un avvenimento così... Inutile, ecco.
Eppure avevo provato a comprenderla, davvero.
L'avevo accompagnata a tutte le prove dell'abito, ai vari ristoranti consigliandole il menu migliore, avevo persino avuto la scelta definitiva sulla torta nuziale... Ed allora perchè ad ogni appuntamento col fiorista o col parrucchiere, ad ogni cena o pranzo con la famiglia, io ero sempre più stanca ed a disagio?
Avevo la netta e strana sensazione di mentire, di continuare a dire bugie su bugie senza un apparente motivo logico.
Ogni sorriso, ogni affermazione, ogni 'si' era falso.
In realtà avrei voluto dirle di no, avrei dovuto urlarglielo in faccia ogni volta, ma non lo feci, mai. Continuai a mentire ed ad assecondarla, rassegnandomi all'idea di non capire.
Di non capire come lei avesse potuto dire di si, ma sopratutto di non capire come Teddy avesse potuto chiederle di sposarlo.
Forse, più di tutto, era questo quello che mi rendeva impossibile essere felice per loro.
Mi alzai a fatica dal letto, mi sentivo pesante, estremamente pesante.
Raggiunsi l'armadio incerta se indossare o meno l'abito da damigella d'onore.
Probabilmente era meglio aspettare. Ma aspettare cosa?
Sentii un leggero bussare alla porta ed istintivamente mi voltai. “Chi è?” Domandai, sperando che non fosse di nuovo Victoire, non sarei riuscita a sopportare ancora il suo buon umore.
“Io.”
Sospirai di sollievo riconoscendo immediatamente la voce. “Entra.”
“Ho avuto solo io l'onore di vedermi piombare in casa tua sorella?” Chiese Rose, facendo il suo ingresso in camera mia.
“Non proprio.” Mormorai contrariata.
“Siamo di ottimo umore, vedo.”
La fulminai con lo sguardo. “Non ti ci mettere anche tu.”
“Okay.” si arrese fin troppo facilmente alzando le mani come a scusarsi.
“Come mai sei qui?” Volli informarmi anche per cambiare il prima possibile discorso.
“Ero venuta in cerca di supporto morale, ma credo di aver sbagliato persona.” Spiegò con un mezzo sorrisino.
“Cos'è successo?” Domandai curiosa.
Per un momento la folle ed egoistica idea di occuparmi dei suoi problemi, mi fece sentire meglio.
“Ho sentito Albus stamattina e mi ha detto che... Beh, oggi al matrimonio ci sarà anche Scorpius ed io non so davv-”
“Frena, frena.” Bloccai sul nascere la sua probabilissima crisi di nervi da ex. “Vi siete lasciati da un bel po', tu stai insieme ad un altro e per quanto ne sai anche lui potrebbe esserlo, quindi, dov'è il problema?”
“Beh, ma sarà imbarazzante, non trovi? Cioè, io, lui...” Balbettò, attorcigliando una ciocca di capelli castani sull'indice. “E Roger! Non posso pensarci, sarà un disastro.”
“Concordo.” Sussurrai più a me stessa che a lei.
“Cosa?”
“Niente.” Mi imposi un sorriso. “Ma comunque stai tranquilla, andrà tutto bene.” Mentii, ancora. Stava diventando una pessima abitudine.
“Grazie.”
“Figurati. Però ora sarà meglio scendere, o Victoire invece di andare verso l'altare, andrà ad Azkaban.”
Per un decimo di secondo, quell'alternativa non mi sembrò affatto male, anzi.
“Tutto bene, Dom?” Chiese all'improvviso Rose, prendendomi alla sprovvista. “Certo.”
Mentire stava diventando davvero una brutta abitudine, e come ogni cattiva abitudine era dura a morire.

~

“È uno scherzo.” Ripetei per l’ennesima volta guardandomi allo specchio. “Deve essere uno scherzo.”
Avevo misurato e rimisurato quel stramaledetto vestito una decina di volte, perché, come Victoire continuava a reiterare incessantemente da mesi, doveva essere tutto perfetto. Acconciatura perfetta, trucco perfetto, unghie perfette, scarpe perfette e, ovviamente, vestito perfetto. Come se la marea di invitati pronti a far festa avessero avuto anche solo mezzo occhio da dedicare alla damigella d’onore quando potevano rimirare estasiati la magnifica –perfetta- Victoire nel suo stupendo –perfetto- abito da sposa.
Scacciai quei pensieri e mi concentrai sull’abito, di un doloroso glicine setoso. Merlino, odiavo quel colore e odiavo quel vestito e odiavo tutta quell’inutile perdita di tempo. Ma quelli non sarebbero dovuti essere i pensieri della sorella della sposa, no? Feci una smorfia e di nuovo tentai di riflettere tutta l’attenzione sul tessuto di seta che fasciava il mio corpo.
Non c’era qualche particolare preciso a non andare, era l’insieme che mi infastidiva. Era uno di quei vestitini semplici, senza alcuna caratteristica in grado di sopraffare sulle altre e, forse, era proprio quello il problema. Victoire doveva aver optato per quel monocromatico pezzo di stoffa perché sapeva che, pure se mi fossi messa a ballare sul tavolo intonando a squarciagola una di quelle canzonette di Celestina Warbeck , mi avrebbero mai dato retta. Ero anonima, come potevano esserlo tutte le damigelle d’onore generose di far spazio alla bellezza folgorante della sposa.
Peccato che quel giorno volevo essere tutto, men che meno anonima.
Nessuno mi avrebbe guardata così.
Lui non mi avrebbe guardata...
“Oh, wow! Sei uno schianto, Dom!”
Non avevo bisogno di voltarmi per sapere chi avesse parlato, conoscevo quella voce meglio di chiunque altra, eppure mi girai lo stesso per il gusto di potermi specchiare nei suoi occhi e scoprire che colore avevano assunto, per l’occasione. Scioccamente, mi ritrovai a sperare che fossero di uno spietato nero fondente, così bello quanto detestato da mia sorella, ma invece dovetti scontrarmi con un caldo marrone, oro colato che si apriva in un sorriso sincero mentre mi guardavano con cipiglio incuriosito.
“Grazie, ma non è necessario che fingi con me, Teddy. Riesco ancora a capire quando menti.” Replicai, più dura di quanto avrei mai voluto, mentre ritornavo a rivolgermi al lungo specchio da parete.
Lui, di rimando, fece qualche passo strascicato nella mia direzione, comparendo al mio fianco nell’immagine riflessa di noi due proiettata dinanzi a me. Per un istante vedermi lì, così, mi fece uno stranissimo effetto. Sapevo che era sbagliato, eppure come potevo impedirmi di sentirmi a quel modo?!
Come se tutto fosse stato perfetto, per una volta...
“Non sto mentendo.” La sua voce si era abbassata di un’ottava e non c’era più traccia dello sfondo ironico che impregnava ogni sua parola. “Sei davvero bellissima, Dominique.”
Lo guardai attraverso lo specchio, perdendomi nei lineamenti dolci del suo viso, nel rassicurante blu dei suoi capelli, nel calore che i suoi occhi sapevano emanare... Ed era tutto così naturale che quasi non riuscivo a ricordarmi che era surreale, che era solo nella mia testa. Perché per un momento, un minuscolo granello di sabbia che scende dalla clessidra del tempo, mi sembrò di vivere una vita non mia, di poter uscire dal mio corpo, dai miei vincoli, dai miei doveri per abbandonarmi a quell’unica sensazione.
“Davvero?” Il mio era stato un sussurro, ma il mio sguardo era deciso mentre mi giravo ad affrontare l’immagine reale di Teddy Lupin e non il suo semplice riflesso.
Sentii il cuore balzarmi nel petto, eppure riuscii a mantenere una parvenza sicura anche così. Lui invece pareva quasi sperduto, come se si fosse appena ritrovato catapultato nel bel mezzo di un’interrogazione di Trasfigurazione. Una vocina nella mia testa continuava a ripetermi che dovevo smetterla e ritornare alla mia finta accondiscendenza, che di tanti momenti avevo scelto il peggiore per dire di no, ciò nonostante non riuscivo ad impedirmi di continuare.
Ora o mai più, lo sapevo.
“Beh, io...” Farfugliò lui a disagio, muovendosi sui piedi, senza tuttavia distogliere lo sguardo rapito da me. “Sì, insomma, è ovvio che lo sei. Sei...”
“Sì...?” Non dovevo, non dovevo, ma il mio corpo si protendeva in avanti da solo, come se una calamita invisibile lo attraesse in modo irreversibile verso il futuro marito di mia sorella.
“Tu sei, ecco, sei...” Distese le braccia e aprì le mani, disarmato, tracciando parole invisibile con la forza eloquente dei suoi occhi, così vicini che potevo respirare il suo alito fresco e perdermi nel suo aroma dolciastro di cannella. “Tu sei...sei Dominique.”
C’era consapevolezza nella sua voce e stupore nei suoi occhi, ma ero anche consapevole che tirarmi indietro sarebbe stato impossibile per me a quel punto perciò preferii chiusi fuori a doppia mandata tutto il resto che non fossero state le sue labbra perfette o la sensazione di benessere entrata in circolo nel mio corpo, per la prima volta da mesi.
“Sì.” Mormorai solo, prima di annullare anche quella breve distanza e sigillare le nostre labbra in un bacio che mai avrei potuto trovare istante peggiore per dargli.
E non mi importava se ero la sorella della sua futura sposa. E non mi importava se amava Victoire, se stava sposando Victoire. E non mi importava del dopo, perché Teddy mi aveva stretto la vita e non l’aveva fatto per allontanarmi.
Teddy Lupin mi stava baciando.
Non ero solo io, eravamo insieme, eravamo ora.
Il resto, per quanto mi riguardava, poteva anche aspettare fuori la porta.





Note Autrici.
Okai, come spiegare questa Fanfiction? In poche parole, soprattutto... Mmh. Allora, iniziamo dalle questioni fondamentali.
Noi non siamo altro che memi e HeRmIoNe LuNa, due scrittrici per diletto, due scrittrici con un'insana passione comune: le Rose/Scorpius! u.u
Due scrittrici che hanno deciso di unire i propri stili per creare una storia originale -si spera- e che piaccia almeno quanto sia piaciuta a noi scriverla. ^^
Detto questo, crediamo che sia giusto dare qualche informazione in più.
1. Questa storia sarà principalmente basata sul rapporto tra cugine, in modo particolare il rapporto tra Rose e Dominique.
2. Ogni capitolo sarà narrato dal loro punto di vista, questo ad esempio è descritto e vissuto da Dom, i prossimi vedranno invece come protagonista principale Rose e non solo... E così via. Ogni volta comunque capirete quale delle due cugine sta raccontando, non preoccupatevi.
3. Ovviamente la storia non sarà incentrata solo su questo tipo di rapporto, come si può benissimo comprendere da questo primo capitolo, non mancheranno di certo gli amori, anzi... Ma non diciamo altro!! xP
4. Via via scoprirete tutti i protagonisti, ma possiamo avvisarvi fin da ora che cercheremo di trattare tutta -o quasi- la nuova generazione, anche se -per ovvi motivi- non tutti i personaggi compaiono nella lista della presentazione iniziale.
5. Questa storia è post-Hogwarts.
6. La frase a destra che precede il capitolo sarà sempre presente e come crediamo si sia capito, non sono altro che i pensieri della protagonista, in questo di Dominique.
Un'ultima cosa, poi abbiamo finito.
7. Cercheremo di aggiornare ogni settimana, visto che i primi capitoli sono già pronti, non ci saranno ritardi, anzi l'unica cosa che rischierete sarà di vedere il secondo capitolo prima di Martedì prossimo. Siamo entrambe molto curiose, ci perdonerete nel caso, vero? xD
E dato che siamo curiose, ci piacerebbe conoscere i vostri pensieri riguardo la nostra Fanfiction. Accettiamo consigli, critiche... Insomma commenti di qualsiasi tipo -anche domande se non vi è chiaro qualcosa- e certo se vi sfugge qualche complimento, a noi sicuramente non dà fastidio. u.u
Va bene, il mio proposito di spiegare il tutto in poche parole ha preso decisamente il volo, la prossima volta sarà meglio che lo faccia memi. xD
A presto.
Baci
memi e olly

  
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