Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Dark Moon    23/10/2009    11 recensioni
Ma sinceramente che fosse cambiata non mi importava granché. Mi interessava solo che lei fosse tornata. Perciò quello che volevo dirgli lo pensai solo e in quel momento non glie lo dissi... Bentornata Patty... Dal Cap 7: "neanche il ragazzo migliore del mondo può farti scordare l’amore della tua vita. Quando nel cuore hai un’altra persona, tutti gli altri sono solo proprietari abusivi. Il cuore di una persona appartiene solo a chi lo fa battere…-" Le coppie sono: Patty/Bruno(Patty/Nuovo personaggio)- Giusy/Guido(Giusy/Gonzalo)-Tamara/Fabio- Antonella/Bruno
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bruno Molina, Guido Leinez, Josefina Beltrán, Patricia Díaz Rivarola
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Capitolo 1

Salve a tutti…questa è la primissima storia che scrivo, non sono molto brava e spero che comunque sia di vostro gradimento…

Lasciate una recensione,,bella o brutta che sia, perché in entrambi i casi non potrebbe che farmi piacere. Desidero molto migliorarmi e non c’è niente di meglio di farlo anche con delle critiche! Grazie in anticipo per chi leggerà!!









Capitolo 1: Un ritorno inaspettato





Casa Beltran.

Quello sarebbe stato un giorno speciale, non solo per me, ma anche per la maggior parte degli ex studenti della Prettiland School of Arts.

Già...quel giorno sarebbe ritornata Patty, la mia cara amica Patty!

Cinque anni...erano passati esattamente cinque anni da quando lei, Carmen e Leandro erano dovuti partire per la Spagna per motivi lavorativi, e adesso potrò rivederla.

Potrò di nuovo abbracciarla forte, ridere e arrabbiarmi allo stesso tempo per il suo comportamento ingenuo, confidarmi con lei, trascorrere interi pomeriggi a ballare, cantare, scherzare e spettegolare sulle Divine.

Ma, in fondo, questo era impossibile, perché quello lo facevamo quando avevamo quindici anni e adesso avevamo la bellezza di vent’anni…

Già…vent’anni…e loro erano ancora divise in Popolari e Divine, come delle ragazzine. Ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio! Sarebbe stato troppo strano cambiare e, infondo, a tutti stava bene così.

Con questi pensieri nella testa, andai in bagno, decisa a farmi una bella doccia.

Quella mattina ero sola a casa, perché tutti erano già usciti.

Tutti…incredibile pensare a come le cose erano cambiate in cinque anni.

Quando finimmo la scuola, io, Matias, Tamara, Fabio, bruno e Gonzalo ci affittammo una bella villetta nell’ex quartiere di Leandro. Certo, era molto imbarazzante stare sotto lo stesso tetto con Gon, però poi ci avevo fatto l’abitudine ed eravamo diventati tutti una grande famiglia.

Ovviamente, però, non si poteva mai stare in pace, perché c’era sempre un via vai continuo di gente.

Finalmente io e Matias avevamo realizzato uno dei nostri sogni:vivere insieme per conto nostro in una bellissima casa piena di amici.

Matias…il mio caro e dolce fratellino…

Chissà se Patty ne era ancora perdutamente innamorata o il tempo le avesse fatto dimenticare quell’amore non corrisposto e rimarginato le ferite, che la relazione tra lui e la vecchia Tontonella le aveva fatto.

Quante giornate passate a consolarla, a convincerla che quello stupido di mio fratello alla fine si sarebbe accorto di che persona straordinaria avesse vicino e dimenticasse completamente quella super oca di Antonella.

Anche se, in verità, per Matias non era un vero e proprio amore non corrisposto, perché lui considerava Patty un’amica, ma era Cleopatra la protagonista principale dei suoi sogni.

Certo...un po’ da ridere c’era…mio fratello che di giorno amava Antonella e di notte voleva Cleopatra e nel frattempo considerava Patty un’amica, quasi una sorella... non dimenticherò mai la faccia che fece quando scoprì che Patty e Cleopatra erano la stessa persona. Per fortuna, però, dopo poco tempo che mio fratello aveva scoperto che Patty e Cleopatra erano la stessa persona, cominciò ad innamorarsene pazzamente. Peccato, però, che non sia durata…adoravo averla come cognata!

Mi infilai sotto la doccia e il potente getto d’acqua ebbe il potere di svegliarmi e di farmi accorgere di quanto fossi tremendamente in ritardo!

Così, uscita dalla doccia e ricoperto il pavimento d’acqua, mi catapultai nella mia stanza, in cerca di qualcosa da mettermi.

Non potevo fare tardi! Non oggi!

Trovai un jeans e una canotta nera nel mucchio d’abiti sulla mia sedia e mi vestii alla svelta.

Uscii da casa, dove una leggere brezza mi accolse e mi scompigliò dolcemente i capelli.

Corsi a perdifiato da casa mia alla nostra ex scuola e mi fermai soltanto quando arrivai all’entrata per riprendere un po’ di fiato.

Riempiti un po’ i miei polmoni e diminuite le fitte nello stomaco, ripresi a correre, dirigendomi alla fontana, sicura di trovare lì tutti gli altri.

Quando arrivai, tutta la “banda” era già lì e avevano una faccia tutt’altro che amichevole…

-Finalmente!- esclamò un ironico Gonzalo –ti avevamo dato per dispersa! Ma non lo sentivi il cellulare?-

-No…ehi, sono in orario o mi sbaglio?- ribattei io. Certo ero in un leggero ritardo, però farmelo pesare in quel modo!

-Sei in orario se fossi ancora una quindicenne rompipalle che deve entrare a scuola, ma visto che non lo sei e aggiungerei anche da un pezzo, NO, non sei in orario. Sai quanto è stato difficile convincere Ines e farci fare una festa nella nostra vecchia scuola - dopo avermi sorbito anche la ramanzina di mio fratello, Dio decise che non era abbastanza, perché proprio in quel momento arrivò la persona più odiosa, prepotente, superficiale, montata, egocentrica e insopportabile di quel pianeta: ovvero la nostra carissima Tontonella!

Antonella, con i suoi modi di superdonna, seguita dalle altre divine, andò ad attaccarsi al braccio del suo fidanzato.

-Bruno, love, cosa ci fai con queste sempliciotte? Hai deciso di rovinarmi la giornata già di prima mattina?- la voce sprezzante di Antonella mi diede leggermente sui nervi e stavo quasi per risponderle adeguatamente, se non fosse stato per le adorabili braccine di mio fratello che mi tirarono verso di lui.

Lasciami andare! Continuavo a pensare. Fammi sbranare quella vipera!

Ma niente! Mio fratello continuava a tenere saldamente le mani sul mio braccio, impedendomi così di scaraventare Antonella al di la del sistema solare.

Decisi che era inutile lottare contro mio fratello, quindi, dopo essermi ricomposta, invitai l’allegra compagnia ad entrare a scuola, per organizzare la mitica festa di bentornato alla nostra Patty.

Appena entrati nell’aula di danza, cominciammo a dividerci i ruoli: Guido, Alan, Matias e Felipe si dedicarono alle decorazioni; Gon, Santiago e Fabio alla musica; Io, Sol e Tamara al cibo.

Ovviamente le Divine andarono a sedersi sugli scalini del palco, guardando con occhi sprezzanti e divertiti i nostri preparativi, mentre borbottavano tra loro.

Per Patty decisi di ignorarle completamente e rivolgere il mio unico pensiero alla festa, quando mi accorsi che...mancava la torta di bentornata!

-Ma chi doveva andare a prendere la torta?- esclamai agitata, guardandomi intorno, ricevendo solo occhiate di diniego.

Ok. Era ufficiale: mi stava venendo un attacco di panico!

-Dovevo andarla a prendere io…-mi girai verso il ragazzo che aveva parlato, sicura che dopo sarebbe diventato cibo per cani. Davanti invece mi trovai solo Bruno con un’aria afflitta e mortificata.

Ed ecco che tutti i miei propositi omicidi sparivano. Era noto ormai a tutti che, la faccia di cane bastonato di Bruno riusciva ad impietosire e convincere tutti e proprio per quella faccia che molte volte si è salvato un’altra cosa…ma su! Non diventiamo volgari adesso!

-Va bene- cominciai, respirando a fondo e pensando a una soluzione. –Bruno esci dalla scuola senza farti vedere da Germano e vai alla pasticceria, tanto è vicina. Ma mi raccomando: non farti vedere per nessuna ragione da Germano!Comincerebbe a farci le solite storie…sai che era contrario a questa festa…-

Bruno si precipitò fuori dall’aula e io cominciai a guardarmi intorno per vedere a che punto erano gli altri.

Avevo le mani piantate sui fianchi e continuavo a girare su me stessa per osservare tutta la stanza. Certo che era una bella idea organizzare una festa di bentornata per Patty nella nostra vecchia scuola!

Il mio “balletto” finì quando due braccia forti mi circondarono da dietro.

-Sei terribilmente bella quando sei assorta e agitata...io aspetto sempre che tu mi dia un’occasione…-

Il fiato caldo di Gonzalo mi pizzicò il collo, mentre il contatto del mio orecchio con le sue labbra, aiutò il rossore che già mi era venuto per le sue parole.

Non sapevo cosa rispondere e quella braccia forti che mi stringevano non mi aiutavano di certo.

Tornai in me quando sentii che qualcuno mi stava fissando.

Infatti, due occhi bellicosi e accessi da quella che io interpretai come gelosia, mi fissavano con incredibile intensità, quasi volessero penetrarmi l’anima.

E poi lo vidi.

Vidi lo sguardo ferito di Guido e quegli occhi che prima erano così arrabbiati, ora delusi e scoraggiati.

Decisi che era arrivato il momento di mettere fine a quel contatto tra me e Gon, girandomi e allontanandomi da lui.

-Senti…ho tante cose a cui pensare adesso…scusami- detto ciò me ne andai o per meglio dire scappai.

Involontariamente mi voltai verso Guido, che, però, non mi guardava più e dedicava la sua totale attenzione allo striscione che pendeva alquanto a destra.

-Non capisco perché vi date tanto da fare per quella provincialotta. Secondo me non c’è niente da festeggiare-

Le parole di Antonella mi riportarono con i piedi per terra, e facendomi staccare per un po’ la spina dal pensiero di Guido e di tutto il resto.

-Si da il caso, che a noi importa che Patty ritorni e siamo contenti di festeggiare per questo. Perciò, dato che non sei la benvenuta né tu ne la tua combriccola di dementi, puoi anche andartene, che nessuno piange- le risposi io battagliera, godendomi appieno il gesto stizzito di Antonella e delle altre Divine, che poi, tutto questo divino non so dove sia.

Non riuscivo proprio a capire cosa ci trovasse Bruno in una come lei.

Certo, era carina, ma il suo pessimo carattere annientava tutto il resto. Bruno mi era sempre sembrato...non so...diverso. E pensare che prima della partenza di Patty lui…vabbè...quella era un’altra storia.

Antonella stava per rispondermi. Lo capii da come si alzò e veniva verso di me. Ma dovetti ricredermi, perché si piantò in mezzo alla stanza, guardando incredula alle mie spalle.

Per curiosità mi voltai a guardare quale cosa divina avesse bloccato Antonella e in poco tempo anche io assunsi la sua stessa espressione.

I ragazzi, vedendoci imbambolate così, accorsero preoccupati verso di noi, non accorgendosi minimante di ciò che stavamo guardando.

Quando anche gli altri si voltarono, lo stato di imbambolamento fu generale.

Nessuno riusciva a credere a ciò che stavano guardando, me compresa.

Infatti, davanti a noi c’era Patty, ma non era più la ragazzina bruttina e senza curve, bensì una bellissima ragazza.

Quello non era un cambiamento! Era una totale trasformazione!

La “nuova” Patty aveva i capelli scalati e un po’ mossi, i grandi occhialoni e l’apparecchio erano scoparsi, al loro posto c’erano degli occhi profondi e furbi e un sorriso dolcissimo.

Era diventata più alta, il seno più abbondante e le gambe snelle e ben tornite.

Teneva per mano un ragazzo altrettanto carino.

Più alto di lei di parecchi centimetri, forse alto quanto Bruno, i capelli neri un po’ lunghi e dal taglio sbarazzino, due profondi occhi azzurri e un fisico che lasciava capire che molto probabilmente fosse un calciatore.

Quella non era Patty…non poteva essere lei.

Incredibile quanto fosse cambiata in cinque anni…era diventata un’altra persona, quasi irriconoscibile.

Ma sinceramente che fosse cambiata non mi importava granché. Mi interessava solo che lei fosse tornata.

Perciò quello che volevo dirgli lo pensai solo e in quel momento non glie lo dissi...

Bentornata Patty...

   
 
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