Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Ricorda la storia  |      
Autore: Sundance    24/10/2009    13 recensioni
Tutto ebbe inizio quando Kai, leader indiscusso dei Gazette, amato, rispettato, dal sorriso fossettoso e dagli sguardi dolci ma dall'indole segreta perversa e dominatrice, fu circuito da Ruki, il pocket singer del medesimo gruppo sopra citato, riguardo un nuovo taglio di capelli.
Il più giovane aveva insistito perchè Kai abbandonasse il taglio liscio e scalato con tanto di frangia sugli occhi per adottare uno stile più... come dire, più...
"Più figo! Dai, starai da schianto, appena ti vedranno tutte le donne di questo pianeta vorranno solo saltarti addosso! Dovrai contattare almeno tre avvocati per proteggere i tuoi attributi! Forza, Kai, dammi retta!"
... ecco, sì, insomma, Ruki aveva detto proprio così e Kai, con un sospirone da mamma chioccia stressata, aveva acconsentito.
Ora, a distanza di dieci mesi, non poteva lamentarsene, dopotutto: il taglio gli stava da dio, aveva acquistato una carica erotica insospettabile, il video di Before I Decay era primo in classifica dal momento della sua uscita e aveva anche trovato l'amore della sua vita.
"KAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, prega che muoia nel travaglio o appena mi rimetto in piedi sei finitoooooooo!!!!!!!!"
...
Ecco, forse ripensandoci l'aver trovato l'amore della sua vita costituiva l'unico vero inoppugnabile motivo per cui NON avrebbe MAI dovuto acconsentire a cambiare pettinatura.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note obbligatorie, sia da scrivere che da leggere ^^:
konnichiwa minna-san! Questa shot l'ho scritta per Mya, detta baka_the_genius_mind, ed è il frutto di deliri pazzeschi su msn e tramite e-mail. Non dovete trovarci una logica e soprattutto non dovete aspettarvi assolutamente niente, perchè è stata scritta giusto per ridere tra di noi, ma siccome cinque minuti fa Mya mi ha chiesto come favore di pubblicarla... Potevo dirle di no?
Alla mia Chibikai, potevo negare questa vergognosa pubblica esposizione frutto della morte cerebrale dei miei neuroni? Ovvio che no! Per un'amante/moglie/amica si affronta anche la gogna! U.U
Quindi siate gentili, invece di, che so, scrivere cose del tipo "Ma che sxxxxxxte inventi?!", chiudete direttamente e andate a leggere le altre splendide fic che popolano questa categoria. Ok?
Domo arigato gozaimasu, minna-san ^O^
Ja ne!
Jo

P.S.: naturalmente, ogni riferimento che viene fatto nella fic (tipo la relazione tra i nostri beneamati chitarristi Aoi e Mivvo, il fatto che Mivvo lo chiami Bambi, la tazzina di caffè corretto...) è ovviamente collegata alle fic che Mya o io abbiamo scritto ^^ Come ho detto, dovevamo capirci tra di noi, per questo magari sembra un pò contorto. Credo che se leggerete quella perla di Sekai wa Mawaru capirete meglio.
Kisu!










Tutto ebbe inizio quando Kai, leader indiscusso dei Gazette, amato, rispettato, dal sorriso fossettoso e dagli sguardi dolci ma dall'indole segreta perversa e dominatrice, fu circuito da Ruki, il pocket singer del medesimo gruppo sopra citato, riguardo un nuovo taglio di capelli.
Il più giovane aveva insistito perchè Kai abbandonasse il taglio liscio e scalato con tanto di frangia sugli occhi per adottare uno stile più... come dire, più...
"Più figo! Dai, starai da schianto, appena ti vedranno tutte le donne di questo pianeta vorranno solo saltarti addosso! Dovrai contattare almeno tre avvocati per proteggere i tuoi attributi! Forza, Kai, dammi retta!"
... ecco, sì, insomma, Ruki aveva detto proprio così e Kai, con un sospirone da mamma chioccia stressata, aveva acconsentito.
Ora, a distanza di dieci mesi, non poteva lamentarsene, dopotutto: il taglio gli stava da dio, aveva acquistato una carica erotica insospettabile, il video di Before I Decay era primo in classifica dal momento della sua uscita e aveva anche trovato l'amore della sua vita.

"KAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, prega che muoia nel travaglio o appena mi rimetto in piedi sei finitoooooooo!!!!!!!!"
...
Ecco, forse ripensandoci l'aver trovato l'amore della sua vita costituiva l'unico vero inoppugnabile motivo per cui NON avrebbe MAI dovuto acconsentire a cambiare pettinatura.

DIECI MESI PRIMA
Dunque, era andata così: mentre lui, ingenuo e senza niente sospettare, si dedicava ai lavori previsti per un leader di un così famoso gruppo - i quali consistevano per lo più dal:
rassicurare Aoi che no, non si vedeva che era ormai trentenne;
picchiare Reita con una delle due bacchette per farlo tacere quando il biondo bassista aveva invece ghignato che si vedeva eccome dalle rughe del viso;
calmare Aoi che si era precipitato allo specchio in lacrime tastandosi nevroticamente il viso;
ri-picchiare Reita con le bacchette maledicendo l’idiozia della sua generazione passata che probabilmente avrebbe affetto anche quella futura;
urlare a Uruha di smetterla di scolarsi tutta la birra Asahi presente nel ripostiglio degli Studios;
deviare l'attenzione di Ruki, che cercava ostinatamente nelle borse di tutti loro per trovare una sigaretta, dirottandola su quanto sarebbe stata una buona idea andarsi a bere un caffè alle macchinette;
afferrare Reita per le spalle e buttarlo fuori dalla sala a calci nelle chiappe, visto che mentre Kai si era distratto con Uruha e Ruki il bassista ne aveva approfittato per strisciare alle spalle di Aoi e cominciare a sussurrare con fredda solennità: "Guarda, hai le borse sotto gli occhi, la pelle floscia, le rughe ai lati della bocca... sei vecchio Aoi, mettitelo in testa e ordina la cassetta per le ceneri prima che succeda l'irreparabile, o dovremo mettere i tuoi resti nella lettiera del gatto", facendo letteralmente scoppiare il chitarrista moro in singhiozzi isterici;
ricambiare la stretta soffocante di Aoi che gli si era abbarbicato addosso piangendo e gridando disperato: "Sono così vecchio che sto per morire e valgo così poco che finirò a fare da lettiera ad un brutto gattaccio spelacchiato! Non conto nieeenteee!";
battere delicatamente sulla testa del chitarrista piangente con fare da chioccia quale solo Kai poteva avere e ripetergli dolcemente: "Ma no, cucciolo, sei ancora nel fiore degli anni, nessuno userà le tue ceneri per lettiera e comunque non stai affatto per morire, su, su";
andarsi a cambiare la camicia fradicia di lacrime del chitarrista moro;
andare a ripescare Uruha sbronzo nel ripostiglio e trascinarlo via da lì tirandolo per un piede;
agguantare (già che c'era) Ruki alle macchinette del caffè e portarlo via di peso afferrandolo con la mano libera per un polso;
rientrare nella sala e accorgersi che Reita era stranamente scomparso e Aoi, adesso sereno e tranquillo, stava fumando una sigaretta con aria vaga lucidando insistentemente la sua 44 Magnum;
mollare la gamba di Uruha e il braccio di Ruki nell'accorgersi che il sorriso pacato di Aoi era in realtà un ghigno agghiacciante da maniaco omicida e precipitarsi verso la cassapanca dove tenevano i costumi di riserva, da cui giungeva una strano rumore soffocato;
spalancare la suddetta cassapanca e trovarci dentro un ossigenato bassista in preda ad una crisi di fifa nera, legato e imbavagliato con la sua nose-bend;
pregare intensamente tutti i Kami-gami e implorare pietà a Zeus, Giove, Odino, Cernunnos, Dio, Javè, Buddha, Amaterasu, Shiva, Brahma, Osiride, Ra e Horus;
imporsi di mantenere la calma e affrontare con un sorriso tutto questo, tutto il giorno, tutti i giorni.
Ecco, in sintesi più o meno era di questo che si occupava un leader.
Lui, almeno.

Insomma, tornando a noi: mentre lui si dedicava di buon grado - ma anche no - a queste cose, dall'altra parte del globo terracqueo due ragazze - una, in realtà, ma tanto si sarebbe tirata dietro pure l'altra e quindi di fatto erano due - si dedicavano ad un piano di fuga verso il Giappone. Queste due erano amiche, amanti e mogli, anche se poi si trovavano già sposate ad altre persone, ma vabbè.
Cosa c'entra con il cambio di pettinatura? Eh... Perchè:
"Mi spiace ma quell'uomo con quel nuovo taglio di capelli... cioè, se si appendeva al collo un cartello con su scritto "Stupratemi" aveva lo stesso effetto."
A dirlo era stata Mya, detta Chibikai dalla Jo (e solo Jo può usare questo soprannome u.u), che aveva organizzato - anch'ella aveva una indole se non da leader, almeno da manager - un bel viaggetto in Giappone per la sua laurea (anche se NON si era ancora laureata, notare XD), e ci aveva infilato dentro anche Mya, e insomma, da cosa nasce cosa, mentre erano lì che camminavano per le strade di Tokyo, riuscirono ad inciampare nei propri piedi finendo addosso a tre persone; da cosa nasce cosa, quelle tre persone erano Uruha, Aoi e Kai, sopravvissuti ad un pomeriggio di prove estenuanti (estenuanti perchè Reita aveva avuto la bella idea di far passare a Ruki la voglia di leccare i microfoni spargendoci sopra del wasabi, col risultato che il vocalist era stato per 23 minuti con la lingua penzoloni sotto il getto dell’acqua fredda, con Uruha che gli teneva indietro i capelli e Kai che tratteneva Aoi da un brutale omicidio ai danni del bassista, elegantemente spalmato a terra dalle risate); si aiutarono a rialzarsi a vicenda, e le due fanciulle li riconobbero subito, precipitando in un silenzio sottovuoto. I tre ragazzi, avendo vagamente intuito che evidentemente erano a disagio e comportandosi da bravi giapponesi cortesi ed educati, ruppero il ghiaccio con le frasi di circostanza che più si adattavano a quel contesto.
“Ma siete straniere?”
Forse quella particolare frase di circostanza non era proprio adattissima per il carattere delle nostre due fanciulle.
Mya e Jo li guardarono perplesse un secondo, cercando di convincersi in cuor loro che la domanda fosse troppo idiota per essere stata posta dai loro beniamini. Poi partirono all’attacco:
“No, see, figurati, io sono asiatica doc, non si vede dai lineamenti?”
“Ciccini, ma che io ho le tette, lo vedete? Vi sembro piallata?”
“Difatti tutti i giapponesi hanno occhi verdi, come no.”
“Avete un bel tingervi e mettervi le lenti a contatto, noi siamo originalissime, tiè!”
Strigliati a dovere, i tre emisero un sospiro da mantice, e rimediarono con frasi più generiche e meno cretine, quali ma benvenute, ma che ci fate qua, ma davvero siete nostre fans, ma che bello, ma vi va di cenare tutti assime, e così via, da cosa nasce cosa...
Nel giro di un mese Mya aveva sperimentato una relazione con Aoi, constatando alla fine che aveva ragione a sospettare che, di nascosto a lei e a Melody, il chitarrista moro e Miyavi in realtà stessero insieme, e prendendola molto, MOLTO meglio di come aveva fatto la suddetta moglie del chitarrista tatuato - sulla cui reazione non ci soffermeremo; si era buttata poi su Kai definitivamente, si erano sposati, ed ora si trovavano perfettamente innamorati e felici... e in attesa di tre gemelli.
Giustamente, da cosa nasce cosa.
Jo aveva fatto diversamente: dopo aver tentato una relazione con Ruki (relazione interrotta quando un giorno il vocalist le aveva confessato in lacrime che le voleva un bene dell'anima ma che aveva capito, dopo secoli che sia Jo stessa (il che è tutto dire) sia Mya glielo dicevano, che era perso per Reita, ed era poi diventato l'artefice dell' unione di Jo con Uruha), aveva adottato Miyavi come fratello maggiore - e di ciò il chitarrista era tanto contento quanto perplesso, visto che nessuna persona sana di mente avrebbe voluto averlo in famiglia ("Ma tanto", diceva Mya per rassicurarlo, "Jo non è sana di mente più di me o di te, quindi va tutto bene"), diventando di fatto cognata di Aoi e di Kai (perchè i Gazette erano una grande famiglia felice di fratelli acquisiti e le due nuove aggiunte femminili - tre con Miyavi, che però era maschio, ovvio - essendone ormai parte diventavano le sorelline tanto amate) e quindi oltre che amante/moglie di Mya Jo era anche cognata sua, e adesso viveva allegramente con Uruha, si viziavano a vicenda coccolandosi (adesso si dice così per tutelare i minori XD) e avevano un allevamento di gatti, tigri bianche e soprattutto anatroccoli domestici, che tanto piacevano al biondo chitarrista.
Cosa se ne facessero, non è dato sapere.

Ora, nove mesi dopo dall'inizio di tutto ciò, per l'appunto, Kai si trovava nel corridoio di un ospedale, davanti alla sala parto, con l'eco dello strillo di Mya nelle orecchie, a ripensare che, se quel fatidico giorno non avesse dato retta a Ruki, adesso si sarebbe ritrovato ancora single, probabilmente meno felice, ma anche molto, molto meno incasinato.
Mya non era molto resistente al dolore fisico - la sua soglia del dolore rasentava il nulla assoluto - e Jo per distrarla dalle contrazioni le aveva spedito nella stanza Aoi, con tanto di ritrovato piercing alle labbra e all'ombelico, nella speranza che cotale visione potesse deviare i pensieri di Mya dalla sofferenza.
"E ancora non capisco perchè non mi ci hai mandato me, invece di lui. Sono io il marito, no?" obiettò per l'ennesima volta Kai, ferito nell'orgoglio.
"Perchè, con tutto l'affetto, amico, Bambi è più sexy di te" rispose Miyavi con un'alzata di spalle e un sorrisino bastardo.
Kai sospirò invocando nuovamente la lista di divinità varie citata qualche paragrafo sopra. Jo intervenne:
"Non c'entra niente. E' che Kai deve prenderli in braccio, quei bambini, e se Mya stringesse la sua mano come sta facendo con quella di Aoi..."
"AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH MOLLAMOLLAMOLLAMOLLA MOLLAMI LA MANOOOOOO!!!"
"... appunto, finirebbe per stritolargliela, e come potrebbe salutare i suoi tre pulcini neonati?" concluse Jo pratica.
"Ma... ma a me la mano di Aoi serve! Mi serve tutto di Aoi! La sua manina perfetta… mi è indispensabile!" balbettò Miyavi sgomento.
"Ah si eh?" commentarono Reita, Ruki, Uruha, Jo e Kai con un sorrisone maligno. Mivvo arrossì e tacque, sbuffando.
"Stronzi e maliziosi."
"Una mazza, come se non si sentissero le urla per tutto il quartiere, pervertiti" commentò Jo, mettendolo a tacere definitivamente e provocando in Reita e Ruki risate a non finire.
"E piantatela di ridere pure voi, che anche il vostro quartiere ne sente delle belle" sibilò Uruha, riportando il silenzio. Niente da dire, quei due erano stati fatti apposta per sposarsi.
Ruki, Reita e Miyavi si fecero piccoli e depressi, ritirandosi nell'angolino a fare cerchietti.
Kai sospirò scoraggiato.
La porta della sala si aprì e ne venne fuori un Aoi in lacrime con la mano ridotta a una forma indefinibile.
"Figo, Aoi-kun! Adesso oltre che vecchio e moribondo sei anche storpio!" esclamò Ruki ammirato, con un sorrisone raggiante.
La luce rossa demoniaca che si accese nelle pupille nere di Aoi fu solo il preambolo della corsa per la vita che Ruki si trovò costretto a fare, a 100 chilometri orari in lungo e largo per l'ospedale, inseguito dal suo chitarrista affetto da manie omicide e armato di mannaia, fregata dalle cucine dell’edificio non si sa quando. Kai non trovò di meglio da fare che battere la testa nel muro.
"Non si può fare così, gente. Gli ospedali son luoghi seri" affermò Uruha solennemente, mentre i capelli gli si spostavano a destra o a sinistra a seconda della folata di vento scatenata dalla direzione che prendevano i due mori rincorrendosi a vicenda e che, facendo loro il giro dell'intero palazzo ad ogni 30 secondi, rendeva difficile mantenere una pettinatura fissa.
Jo annuì come nulla fosse e allungò il piede al 29esimo secondo, provocando la caduta rintronante dei due che stavano giusto saettando davanti a lei in quel momento.
"Ok, ora che vi siete fermati, vado a parlare con un dottore" esclamò, incurante delle condizioni dei due malcapitati boccheggianti sul pavimento. Mentre Reita rialzava Ruki snodandolo da Aoi e Miyavi tirava in piedi Aoi slegandolo da Ruki, aiutati entrambi da Uruha, Kai guardò Jo dirigersi verso il banco delle infermiere in sala d'aspetto:
"Che cosa devi dire al dottore, scusa?" chiese perplesso. Jo non si voltò, limitandosi a rispondere con il tono di una condanna:
"Nessuno può far partorire mia moglie in un ambiente meno che perfettamente idoneo a tale onore."
Dieci minuti dopo, Mya se ne stava bella distesa in un letto a 3 piazze con materasso ad acqua, rimboccata e seguita da ben tre infermiere scrupolose, sorridenti e cortesi e due ostetriche più un dottore plurilaureato, in un mega attico in cima all'ospedale, mentre sul divano di 5 metri rosso pompeiano davanti alla sua porta sedevano comodamente Jo, Uruha, Kai, Miyavi, Reita, Ruki e Aoi, gli ultimi due ancora un pò rintontiti.
"Spiegami ancora come hai fatto a farti dare una suite al posto della sala parto" fece Miyavi rivolgendosi a Jo, colpito.
"Oh, sai, ho i miei metodi..." rispose lei vaga, aggiustandosi la 44 Magnum di Aoi di fianco alla cintura.
Miyavi saggiamente non indagò oltre.

Kai aveva cominciato da due minuti a camminare avanti e indietro davanti alla porta della sala, perchè nonostante la suite, il letto ad acqua e le infermiere e tutto il resto, Mya continuava a ululare, maledicendo la stirpe intera di Kai tranne la mamma e la nonna, giusto perchè le stavano simpatiche.
Aveva proprio urlato:
"AAAAAAAAAAAHHHHHHHHH, Kai dannazione a te pinguino infame figlio di una generazione di disgraziati beduini arabici siate tutti dannati tra le fiamme infernali tranne tua madre e tua nonna perchè sono simpatiche, porca miseriaaaaaaaaaaaa!!!"
Quindi non c'era ombra di dubbio.
Reita pattava Kai sul capo quando gli passava vicino e Jo lo pattava sulle spalle quando si accostava a lei, col risultato che dieci minuti dopo sentiva le campane in testa e aveva un livido sulla schiena grande quanto un melone.
Aoi, che s'era ripreso, aveva dapprima suggerito che facessero una specie di trenino accanto a Mya, tutti a stringersi la mano a vicenda, ma ciò aveva portato Mya a stritolare durante una contrazione la mano di Aoi, che aveva stitolato quella di Mivvo che aveva stritolato quella di Reita che aveva stritolato quella di Ruki che aveva stritolato quella di Kai che aveva stritolato quella di Jo che aveva stritolato quella di Uruha che aveva urlato: "Ma ahia!!! ç_ç"; al chè, con un arto in meno a testa, si erano rimessi a sedere sul divano, e Jo aveva proposto - una vendetta in piena regola, diciamocelo, che infatti gli altri avevano accolto felici e bastardamente sorridenti - che Aoi distraesse Mya esattamente come aveva fatto nella sala dell'ospedale.
Il malcapitato dovette perciò vestirsi in maniera sexy e intrigante con una camicia che lasciasse intravvedere il piercing all'ombelico, e fu rispedito nella camera di Mya, pronto a catalizzare la sua attenzione e ancheggiando provocante quando la vedeva distratta.
L'unico risultato fu che Mya urlava e sbavava e intervalli regolari di 15 secondi.
Ruki, che si era annoiato di annoiarsi - ragionamento che non faceva una grinza, diciamocelo! - si era sperso nei meandri dell'ospedale.
Uruha e Jo fumavano una sigaretta dietro l'altra, nervosi, lui al mentolo e lei alla cioccolata.
Miyavi, che voleva chiedere a Jo come fosse riuscita a ottenere il permesso di fumare in ospedale, ci ripensò e tacque.
Kai aveva scavato un solco di mezzo metro davanti alla porta ormai, quando dall'estremità opposta dell'ospedale apparve qualcosa su due ruote in fiamme che assomigliava in maniera spaventosa al suo vocalist, seduto su una sedia a rotelle, che sfrecciava a tutta birra avanti e indietro per le sale e i corridoi, ridendo selvaggiamente e distruggendo tutto quello con cui si scontrava al grido di "I'm a ruderrrrrrrrrrrrr!!!".
"... Quello vuole morire" sentenziò Uruha fissando Ruki sgommare e dirigersi a tutta velocità contro di loro, più precisamente contro Kai, in piedi davanti alla porta della sala parto.
"... Quello morirà, difatti" rispose Jo, lanciando un'occhiata a Kai.
Il batterista stava dando le spalle all'intero gruppo, e ciò probabilmente fece credere a Ruki che sarebbe stato divertente coglierlo di sorpresa frenando a due centimetri dal suo piede.
Ora, la soglia della pazienza di Kai era illimitata, ma a forza di usarla aveva finito per logorarsi; quando Ruki, col suo inno di battaglia "I'm a rudeeeerrrrrr!" sfrecciò nella sua direzione infiammando la gomma delle ruote della carrozzella dalla velocità che aveva preso, Kai lasciò che fosse abbastanza vicino per poi voltarsi verso Ruki con uno sguardo da Shinigami in crisi premestruale.
Da quel momento, i compiti furono diversi: Reita continuò a pattare delicatamente Kai ad ogni strillo di Mya, Uruha pattava Aoi che piangeva con la mano nuovamente stritolata - non essendo riuscito a distrarre Mya da una fitta particolarmente forte, le aveva preso la mano durante una contrazione: grosso, GROSSO errore - e Jo pattava Ruki, al quale il dottore aveva diagnosticato un forte shock, bianco come un cencio lavato e tremante da testa a piedi, seduto in un angolino del divano come L di Death Note, e che solo dopo due settimane e tre ore sarebbe riuscito a smettere di tremare in presenza di Kai.
Miyavi si era letteralmente estraniato dal mondo, anche perchè nella mega suite aveva trovato una Fender Stratocaster nuova fiammante nera, rossa e arancione, un tripudio di colori da Halloween non indifferente, e ci si era gettato come un'ancora di salvezza.
Fortunatamente per i nervi suoi e degli altri poveri cristi la tortura ebbe presto fine: nonostante avessero evidentemente assorbito i caratteri dei loro zii, e quindi per fare una cosa semplice come nascere avessero impiegato ore intere (e senza nemmeno doversi pettinare e truccare, notatelo), i tre gemelli avevano anche assorbito la praticità del padre, quindi appena ne fu uscito uno subito gli altri due lo seguirono a ruota, come a dire "Ah beh, se avessimo saputo che era così facile ci si sbrigava prima."
Quindi, al trillo argentino dei tre pulcini che salutavano la propria venuta al mondo - ci sta che un pò della mania di protagonismo e del narcisismo di Aoi e Ruki fosse fluita nelle loro anime - le sette persone in attesa scattarono in piedi ed entrarono nella sala.
Kai, con i lucciconi agli occhi e il sorrisone fossettoso per cui tanto lo amiamo, li prese in collo uno dopo l'altro, sbaciucchiando nel frattempo Mya, neomamma felice (un pò stanca, ma felice). Jo corse ad abbracciare la sua moglie/amante/cognata, intanto che Uruha abbracciava Kai:
"Ora sta a te, caro" ghignò Kai accennando a Jo, e Uruha impallidì, lamentandosi improvvisamente di un curioso prurito nelle parti basse ("Bella scusa!", urlò Miyavi guardandolo toccarsi gli attributi e ridendo come un cretino con Aoi e Reita).
“Ma come, Urupon, non vuoi diventare padre oltre che zio?” domandò innocentemente Mya guardandolo sorpresa.
Uruha la fissò pensando a come sarebbe stato svegliarsi la notte alle due tra gli strilli da neonato.
Jo la fissò pensando agli strilli che Mya aveva finora lanciato dalle doglie.
“Ma anche NO!” risposero all’unisono i due sposi.
“Tzè, che coppia di vigliacchi” mugugnò Miyavi stretto al suo Aoi.
“Davvero eh” rincararono Reita e Ruki dall’altro lato.
“Vorrei proprio sapere che cosa avete da commentare voi quattro, visto che tanto a fare il trenino tra di voi non correte alcun rischio di restare incinti e al massimo svegliate interi quartieri” commentò lapidaria Jo, e i quattro si ritirarono nuovamente nell’angolino, depressi e abbattuti.
Così, la grande famiglia felice si espanse con l’aggiunta dei tre gemellini.
Kai e Mya continuarono ad essere sposi felici, il primo mantenendo la sua professione da mamma chioc… ehm, da leader indiscusso ed amato, e la seconda facendo la mamma, la moglie e l’amante (“Mica posso dimenticarmi della Jo, scusate u.u” aveva detto Mya) a tempo pieno, allegramente.
Uruha e Jo col tempo si convinsero che forse metter su famiglia non era male quanto sembrava (anche se dopo il povero Aoi fu costretto a ingessarsele, le mani, perché nonostante Jo reggesse bene al dolore fisico, un parto è difatti un parto, comunque) ed ebbero due splendidi bambini, il maschio uguale alla mamma e la femmina uguale al papà. O forse l’inverso. O forse un mix perfetto tra madre e padre. Comunque insomma, vissero felici e contenti pure loro.
Aoi e Miyavi si destreggiarono abilmente tra tour e relazione, vivendo il loro amore al meglio delle loro capacità, ogni tanto finendo nella vasca con la tazzina del caffè corretto.
Reita e Ruki evitarono di finire nella vasca da bagno con il caffè corretto ma vissero ugualmente al meglio il loro rapporto amoroso.
E così la pazza, allegra grande famiglia eterogenea e multirazziale poté vivere appieno ogni singolo istante della lunga, spensierata e felicissima vita che ebbe davanti da allora.

.#°*Owari.*°#.

  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Sundance