Scommesse
- Adesso mi hai stancato,
Malfoy.
Il commento di Rose Weasley
risuonò molto vicina a quella che, alle orecchie della maggior parte della
gente normale , sarebbe potuta apparire come una minaccia.
Ma il destinatario in
questione, un diciassettenne alto, biondo, oggettivamente affascinante e con un
ego smisurato, non faceva evidentemente parte della categoria citata. A
dimostrarlo fu la prontezza con la quale Scorpius Malfoy rimbeccò la sua
nervosa e quasi- esaurita collega.
- Questo l’hai già detto,
Weasley.
La ragazza chiuse un momento
gli occhi, stringendo bene i pugni nelle tasche del cappotto, in modo tale da
tenere fuori dal suo campo visivo il soggetto che in quel momento
avrebbe tanto voluto schiantare.
- Bè… diciamo che stavolta è
ufficiale, allora.
Senza sapere da dove venisse
fuori, Rose ebbe la forza di mantenere la calma, nonostante i suoi nervi
fossero stati messi a dura prova da oltre venti minuti.
Tale calma fu in parte
favorita dal sollievo procuratogli dalla vista del Castello. Erano quasi
arrivati.
“Grazie, Merlino”.
Si voltò, gettando uno sguardo
alla piccola schiera di studenti che li seguiva, accompagnati da un
chiacchiericcio eccitato, tipico della prima gita a Hogsmade.
Con un veloce calcolo mentale,
Rose decise di contarli per la sesta volta.
Ventisette: c’erano tutti.
Scorpius , poco prima, le
aveva fatto prontamente, nonché fastidiosamente, notare che non capiva per
quale motivo lei fosse così ossessionata all’idea di perdersi qualche studente.
- Perché essendo del terzo
anno ed essendo la loro prima visita ad Hogsmade, sono io responsabile per
loro. - spiegò Rose, con un tono che rasentava l’isteria - Ed essendo un
prefetto anche tu, tecnicamente, dovresti esserlo pure te. Ma a quanto pare non
lo consideri un tuo problema.
Lui aveva sbuffato divertito,
come se Rose avesse appena detto un’assurdità dalle astronomiche dimensioni. Per
il bene comune, ma soprattutto, per il suo bene mentale, Rose aveva deciso di
far cadere l’argomento, stizzita come non mai.
- Ti sto solo dicendo, Wesaley
- disse Scorpius con il suo solito tono divertito, cercando di superare il
chiacchiericcio dei ragazzini dietro di loro - Che sono… - sollevò una manica
del suo costoso cappotto nero, sfoggiando un massiccio orologio - Esattamente
le sei meno un quarto e noi siamo già arrivati a scuola, praticamente.
Rose alzò gli occhi al cielo. Sapeva
benissimo dove Scorpius volesse andare a parare, ma non aveva alcuna intenzione
di dargliela vinta.
- Mi sfugge la domanda, Malfoy.
- gli fece notare con noncuranza, gettando un’occhiata dietro di sé.
- La domanda è: perché
ci hai fatto scapicollare se abbiamo ben quarantacinque minuti di anticipo,
Weasley? - disse Scorpius, adottando la sua fastidiosa espressione sarcastica
che Rose odiava, più o meno, quanto la fame.
- Perché… è meglio arrivare
con qualche minuto d’anticipo, piuttosto che in ritardo! - rispose
angelicamente Rose, focalizzando la sua attenzione sul castello che si
avvicinava.
Una folata di vento freddo la
costrinse a stringersi il collo del cappotto intorno al collo. Sentì i capelli
scompigliarsi, ma non se ne curò troppo, anche perché sentiva il naso gelato:
probabilmente era diventato di una graziosa tonalità rossastra, in tinta con i
capelli.
Era consapevole, quindi, di
non avere un aspetto fantastico, insomma: i suoi capelli erano l’ultimo dei
problemi.
Un’occhiata di sbieco, le fece
comprendere all’istante che i segni- da- freddo, non sembravano aver
minimamente intaccato la figura statuaria di Scorpius, che camminava pomposo,
con la sciarpa armoniosamente avvolta intorno al collo, non un capello fuori
posto.
- Qualche minuto? - ripeté
lui, ironico - Se si trattasse di qualche minuto, potrei anche capirlo. Ma
stiamo parlando di tre quarti d’ora, per le mutande di Salazar!
Rose lo rimproverò con lo
sguardo per l’imprecazione - Fai un po’ come ti pare, Malfoy.
Accompagnò la frase con un
gesto noncurante della mano, come se non gliene importasse nulla di ciò che
stesse dicendo lui. Cosa che, in effetti era vera, in quanto Rose si vantava di
non fare parte di quel gruppo di ochette starnazzanti, come le definiva lei,
che accoglievano le parole di Scorpius come una sorta di messaggio divino.
La Grifondoro aumentò il
passo, annotando mentalmente di non accettare mai più di sostituire qualche suo
collega prefetto senza prima aver controllato chi fosse il compagno di turno.
- Sai, non tutti hanno una
voglia matta di ritornare a scuola per andarsi a rintanare in biblioteca…
La frecciatina arrivò chiara e
limpida e colpì la diretta interessata nel centro esatto. Cento punti.
A quanto pareva, Scorpius si
era ripreso abbastanza in fretta dalla risposta distaccata di Rose, che lo
aveva messo momentaneamente fuori gioco, con gran soddisfazione di lei.
Scorpius Malfoy non era certo
abituato a vedersi trattare con tale noncuranza; più che altro perché nessuno
osava farlo.
Rose gli lanciò l’ennesima
occhiataccia - Và al diavolo, Malfoy.
Lui scoppiò in una fragorosa risata. “Quando mai.” si
ritrovò a pensare Rose, arrossendo.
Stava ridendo di lei, come sempre.
Una risata di cuore, sfacciata, come se lei avesse
detto qualcosa di estremamente divertente.
Tre o quattro studenti si voltarono a guardarli,
interrompendosi nelle loro chiacchiere.
- Oh, Weasley… da te mi immaginavo una risposta più
fantasiosa… - le fece notare lui, con il solito ghigno beffardo stampato sulla
faccia.
- Non mi sforzo neanche a trovarne una più “fantasiosa”,
come dici tu, perché con te non ne vale la pena… - disse Rose, al limite della
sopportazione.
- Non ne vale la pena perché sai che ho ragione io. -
fece lui, con la solita sicurezza che lo caratterizzava.
Il gruppetto superò i cancelli di Hogwarts, con grande
gioia di Rose, che vedeva finalmente la fine di quel terribile viaggio di ritorno.
Non era mai stata felice di vedere il parco di Hogwarts come in quella
occasione.
- Certe volte mi chiedo come faccia Albus a
sopportarti - disse Rose, acida.
- Certe volte mi chiedo come faccia Albus ad essere
tuo cugino - la rimbeccò Scorpius, con il suo usuale tono strascicato.
Rose divenne rossa di rabbia, ma dopo tanta fatica non
aveva alcuna intenzione di scoppiare proprio ora che erano finalmente arrivati.
- Per fortuna che noi non dobbiamo andare d’accordo
per forza, Malfoy - disse Rose, mentre risalivano il parco - Forza, gente! Non
vi fermate, siamo arrivati! - continuò, rivolta agli studenti dietro di lei.
- Già… è una fortuna. - confermò lui, ma Rose notò che
non sembrava troppo convinto. Pareva piuttosto… “dispiaciuto?”.
Rose scacciò velocemente quella parola. Figurarsi se
Scorpius Malfoy era dispiaciuto per non riuscire ad andare d’accordo con lei.
- Chissà perché, poi… - proseguì Scorpius a mezza
voce. Sembrava che stesse parlando più con sé stesso che con lei.
Questo volta, fu il turno di Rose di scoppiare a
ridere. Lui si riscosse, guardandola infastidito.
- Davvero ti chiedi il perché? - riuscì a dire, con le
lacrime agli occhi - Io un paio di milioni di motivi ce li avrei.
Lui rimase a fissarla intensamente, con i suoi occhi
di ghiaccio. Dopo alcuni secondi, Rose fu costretta a distogliere lo sguardo
imbarazzata, ma continuò a percepire lo sguardo di lui fisso sul suo viso.
- Stai bluffando, Weasley. - sentenziò Scorpius,
serio, tornando a guardare avanti.
- Che cosa? C-cosa? - chiese Rose a bocca aperta,
sperando di non aver capito.
Lui si fermò, lasciando che il gruppo di ragazzini li
superasse e guardò Rose, che arrossì all’istante.
- Ho detto che stai bluffando. - ripetè serenamente
lui, sogghignando.
Rose incrociò le braccia. Stavolta non capiva proprio
cosa intendesse quella mente contorta di Malfoy.
- Che vuol dire? - disse sbrigativa - Ti dispiace
venire al dunque? Non ho né il tempo, né tantomeno la voglia di stare qua a
sentire le tue metafore.
Scorpius sorrise - Vuol dire che non è vero che mi
odi. Bluffi… fingi di non sopportarmi, quando invece sei terribilmente attratta
da me. - nel pronunciare le ultime parole si era avvicinato a lei, con il
solito ghigno stampato sul bel viso e le aveva scansato una ciocca di capelli
dal viso.
Rose indietreggiò a disagio: tenergli testa non era
mai stato così difficile.
“Ma che sta succedendo?” pensò Rose,
esasperata.
- Ti sbagli. - riuscì a dire lei. “D’altra parte è
la verità…”, no? - Ho tutti i motivi del mondo per non sopportarti, Malfoy.
Siamo esattamente due opposti.
Detto questo, fece per risalire i gradini che
portavano al cancello della scuola, ma una mano gli afferrò il polso,
trattenendola.
- Un detto babbano dice che gli opposti si attraggono,
Weasley - le sibilò Malfoy nell’orecchio.
- Evidentemente quel babbano non ti conosce! - fu la
rapida risposta di Rose, che con uno strattone si liberò dalla presa di lui.
- Dubiti di me? - chiese Scorpius, assottigliando il
suo sguardo - Io potrei conquistare chiunque, Weasley. E nessuno ne sarebbe
sorpreso.
Rose avrebbe voluto cancellare a colpi di schiaffi
quell’espressione sicura e convinta di sé che in quel momento aleggiava sul
volto di Scorpius.
- Sì, certo… - lo liquidò lei, tentando di salire.
- Vuoi scommettere?
La proposta di Scorpius la fece bloccare, all’istante.
Non poté guardare la sua espressione, ma da come aveva
parlato, sembrava che Scorpius fosse abbastanza convinto.
La situazione stava prendendo decisamente una piega
sbagliata. Sbagliatissima.
- No, non voglio - disse lei inquieta, facendo un
mezzo giro su sé stesso per guardarlo in faccia - Qualsiasi cosa tu abbia in
mente, non voglio.
Lo sguardo freddo di Scorpius si illuminò - Hai paura
di perdere.
Rose sbuffò - Non ho paura. Solo che non ho
intenzione di partecipare ai tuoi giochetti, Malfoy.
- Non vuoi partecipare perché sai che perderesti -
Scorpius infilò le mani in tasca, mentre continuava a guardarla con quell’espressione
intensa, che mai aveva usato con lei.
La provocazione andò a solleticare il profondo
orgoglio di Rose, la quale, facendo un lungo respiro, si decise a scendere i
due scalini che aveva tanto faticosamente salito, per andarsi a piazzare di
fronte a Scorpius.
- E in cosa consiste questa scommessa? - chiese a
malincuore Rose.
Il ghigno di Malfoy si allargò - Una settimana - esordì
in tono plateale - Ti mostro che per un’intera settimana riuscirò a
convincere gli altri che stiamo insieme.
Rose rise forte - Stai scherzando? Io e te insieme? -
rise ancora - Malfoy non ci crederà nessuno.
- Dovrai solo fingere, Weasley - spiegò lui, alquanto
eccitato - Ma certo, se hai paura di
perdere perché sai già che la gente non dubiterà minimamente delle mie… capacità
di conquista, ti capisco.
- Io non ho paura - ripetè Rose - Ma non è questo il
punto. Io non…
- Avanti, Weasley. Se non hai paura… dimostramelo.
- così dicendo, allungò una mano verso di lei.
Rose lo fissò, incerta se stringerla o meno.
La parte razionale di lei le dice di lasciare stare,
di girare sui tacchi e andarsene.
La parte irrazionale, invece…
- Accetto - acconsentì, stringendogli la mano.
Rabbrividì, quando si accorse che lui aumentò la stretta.
- Per una settimana, dobbiamo fingere di stare insieme
- disse Scorpius. Rose capì che lui stava elencando le regole del gioco - Se la
gente ci crederà, vinco io. Se invece, anche una sola persona ne dubiterà,
avrai vinto tu.
- Se vinco io, voglio che mi lasci stare fino alla
fine dell’anno. Niente frecciatine, né battute varie, niente. - se proprio era
costretta a fare quella cosa, tanto valeva guadagnarci qualcosa.
- Affare fatto - Scorpius infilò una mano in tasca,
sfilando la bacchetta.
In quel momento, Rose comprese
il motivo per cui Scorpius non aveva ancora lasciato andare la sua mano: voleva
ufficializzare la scommessa. Con una puntina di delusione, osservò mentre
Scorpius avvicinava la bacchetta alle loro mani unite, borbottando qualche
formula - La scommessa durerà una settimana, fino al banchetto di halloween. Si
gioca pulito, niente imbrogli di alcun genere.
Rose incerta, annuì.
Scorpius la guardò un’ultima
volta negli occhi, dopodiché borbottò un’ultima formula, facendo un gesto
complicato con la bacchetta.
- Bene - concluse Scorpius,
mollando la presa - Preparati alla sconfitta, Weasley.
- Fossi in te, non ne sarei
tanto sicuro, Malfoy - gli rispose Rose, dirigendosi verso il castello,
pensando che in fondo, non ci credeva neanche lei.
Salve a
tutti!!
Come avrete
capito, si tratta di una Rose\Scorpius ma andrà a coinvolgere, inevitabilmente
anche altri personaggi della nuova generazione. La storia è già stata scritta,
per cui non dovrebbero esserci ritardi nella pubblicazione.
Spero che
questo primo capitolo vi abbia incuriosito quel tanto che basta da invogliarvi
a leggere anche il prossimo!
A prestissimo!