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Autore: anna cullen    25/10/2009    1 recensioni
la storia di una ballerina che prova grande odio nei confronti della sorella..spero vi piaccia kiss kiss
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Signori e signore ecco a voi Isabel!!” il salone da ballo si riempì di grida di acclamazione. Buio totale, il sipario si apre e la splendida fanciulla inizia a ballare contemporaneamente alla dolce melodia di Rameau. Lei è la ragazza che tutti vorrebbero: come figlia, come amica, come moglie, come madre, insomma, la donna perfetta. I lunghi capelli a boccoli le ricadono lungo la schiena incorniciando il suo bel viso di porcellana mettendo ancora più in risalto i grandi occhi azzurri che la fanno sembrare tanto bambina, tanto innocente. È di una grazia sovraumana! Quanto la invidio! A marzo questo ruolo l’avevano affidato a me, poi è arrivata lei, Miss perfezione, e così ha rovinato tutto. Su quel palco ci dovrei essere io. Ha un sorriso favoloso sul volto, ma la cosa che mi fa più rabbia, è lo sguardo di nostra madre: non mi guarderà mai cosi, come guarda lei ora. Mai! Io sono una semplice comparsa nulla di più. La danza finisce: un attimo di sacro silenzio dove tutti ammirano la mia adorata sorellina e poi, la più totale venerazione. Quanto vorrei essere al suo posto! Ciliegina sulla torta: finito lo spettacolo si avvicina un importante rappresentate di scuola da ballo; ma non una scuola qualsiasi, la mia scuola! Sogno di andare là da sempre. Vorrei allontanarmi da questa vita infame, dove io non sono niente e sfondare in un altro posto dove lei non sarà presente. Dove io sarò la migliore. A cena non vengo nemmeno calcolata. I nostri genitori hanno invitato i nostri parenti in un ristornate di lusso dove tutti mangiano allegri e spensierati ammirando Isabel. La reginetta della festa. Non lo capiscono quanto ci sto male?!? Anch’io sono stata brava, anch’io mi sono impegnata, anch’io ho partecipato. Ma allora perché non vengo calcolata?!? Sembra che tutti si siano dimenticati di me da quando è nata lei. Prima ero io l’importante, quella brava. Ora in confronto a lei sono solo sciatta e non valgo nulla. Mi metto a letto, cercando di dimenticare questa orrenda serata…ma non ci riesco, i ricordi mi assalgono, e piango. Piango disperatamente. Piango come tutte le sere a questa parte. E’ troppo.non riesco a sopportarlo. Perché anche nelle minime cose deve essere lei la migliore?!? Alla fine, stremata, mi addormento. La mattina seguente sono uno zombie: gli occhi ancora rossi per il lungo pianto, la faccia pallida per il poco mangiato e le occhiaie per non avere chiuso occhio. Sono orrenda, mentre, Isabel è andata a letto più tardi di me perché era uscita con degli amici ed è in perfetta forma, come sempre d’altronde. Ce la devo fare, ce la posso fare. Io posso essere più brava! Tutti vedranno chi sono veramente! Vado a scuola per allenarmi nel prossimo balletto che faranno in seguito, sperando di riuscire a superare il livello delle altre. Entro in aula, e la vedo! È troppo! Non riesco! Non riesco più a sopportarla! Voglio che se ne vada! Per sempre! Non mi calcola nemmeno. Mi fissa con la sua solita espressione che assume nei miei riguardi: da solita snob con la puzza sotto il naso. Non prova nemmeno a consolarmi, sebbene sia consapevole del fatto che la ritengo superiore, e ci gioca moltissimo. L’unica cosa che nessuno sa è che non provo affetto per lei,nemmeno un po’. Di conseguenza non mi faccio scrupolo ad avvicinarmi e prendere il coltellino che tenevo dentro la borsetta per il pranzo appena fatto. Non mi importa più nulla. Mi fissa con aria sconvolta. Vorrei proprio vedere la mia faccia, scommetto che è da pazza; è già, mi hanno proprio fatto impazzire. Sorrido maligna al suo sguardo schoccato e con tutta la mia forza spingo il coltellino sempre più affondo sulla sua pelle, sento il vestito, la carne, le membra lacerarsi, sento l’odore del sangue che scorre libero dopo il mio colpo ben assestato. Cade a terra priva di sensi. Sento un rumore alle mie spalle…mia madre che portava le scarpette da ballo alla dolce Isabel, peccato che ora non le potrà più indossare, a questo pensiero, mi esce una sonora risata malefica che finalmente mi da gioia Mia madre piange, mia madre urla, mia madre mi guarda con aria di pieno schifo, non mi interessa nulla! Farei fuori anche lei ora, ma voglio che veda che ora sarò io la migliore! Vedrai mamma, sarai soddisfatta di me….
  
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