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Autore: _ki_    26/10/2009    2 recensioni
Una persona si cela nel buio dei vicoli stretti di Londra. Una persona che molti di voi hanno odiato, sognato di uccidere con le proprie mani, ma che alla fine si è rivelata una delle migliori. Una persona che, al contrario di come si crede, è viva... Cosa succederà, quando la nuova generazione dei nostri protagonisti andrà a scuola e questa persona tornerà a galla? Che altri misteri verranno svelati? "Aveva i capelli grigi dalla vecchiaia, con qualche bagliore dorato; il naso dritto, perfetto, le labbra sottili; il viso pallido, smunto, con rughe profonde a segnargli i lineamenti fini. Gli occhi profondi e neri come una notte senza stelle. Aveva qualcosa di famigliare, ma Lily non sapeva dire cosa".
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Il lungo mantello nero frusciava contro le caviglie dell’uomo. I passi erano veloci, lievemente tentennanti per via della profonda ferita alla gamba, ma comunque regolari e incalzanti per chiunque non si fosse soffermato a guardare più attentamente. La figura sfilava per le vie buie di Londra quasi come facesse parte di quelle tenebre, voltando a scatti il capo, fissando prima una, poi l’altra porta che gli sfilavano accanto ai lati delle viuzze. La pioggia batteva, leggera ma insistente, sul capo coperto dell’uomo, sul mantello nero già completamente bagnato, ticchettava con insistenza sull’asfalto bagnato, creando piccole pozzanghere che l’uomo sorpassava con noncuranza.

L’uomo svoltò a destra, e guardò la porta che sembrava appoggiarsi pigramente al muro di mattoni scuri a egli d’innanzi. Mosse ancora qualche passo tentennante verso il muro, quindi si bloccò. Il cappuccio, totalmente calato sul viso del viandante, non permetteva a estranei di scorgere l’espressione dell’uomo.

Passarono i secondi, poi la serratura scattò. Il rumore, come una bomba in confronto al silenzioso ticchettare della pioggia sul terreno, fece quasi sobbalzare la figura immobile. Scoprì un braccio dal mantello nero e una bacchetta brillò per un attimo alla fioca luce che scaturì dall’interno della porta. Si mosse veloce, quasi invisibile, e quando un volto magro, giovane, dai lineamenti dolci e gli occhi smeraldo, apparve oltre la soglia della porta, l’uomo in mezzo alla via si immobilizzò. Per un attimo, temette di esser stato scoperto.

Ma gli occhi chiari del giovane uomo non puntarono con sicurezza verso la figura scura a egli d’innanzi. Volsero, invece, verso il cielo nuvoloso e la pioggia insistente che permeava Londra già da parecchie notti. Il volto allegro si trasformò in una maschera di preoccupazione, mentre il giovane s’infilava svelto degli occhiali cerchiati di corno e protendeva verso il buio un piccolo fagotto di piume grigie.

«Portala ad Andromeda» sussurrò, inconsapevole che qualcuno innanzi a lui lo potesse udire. Il fagotto, ora rivelatosi come un gufo dal pecco ammaccato, puntò i suoi occhi neri come la pece verso quelli del suo padrone, e per un attimo sembrò annuire. Quindi, dopo essersi accomodato per bene sul braccio del giovane, l’animale emise un verso stridulo e spiccò il volo. Scomparve in pochi attimi nel nero della notte.

Il giovane uomo sospirò. Diede un ultimo sguardo alla via buia che gli si stagliava avanti, quindi chiuse piano la porta e sparì nel caldo e confortevole soggiorno della casa.

L’uomo incappucciato, ancora fermo davanti alla porta, agitò ancora la bacchetta che aveva tenuto levata davanti a sé fin a quell’istante, quindi incominciò piano ad abbassarla. Un breve respiro fuoriuscì dalle sue labbra, e il silenzio tornò a regnare nel vicolo buio. Mosse un altro passo, fermandosi appena ad un metro dalla porta. Accanto ad essa, una finestra lasciava trasparire quel poco di luce indispensabile a rendere i lineamenti prima invisibili dell’uomo incappucciato comprensibili.

Capelli neri comparvero dal nulla a delineare il volto rigido e severo dell’uomo incappucciato; un paio di occhi neri come la notte si puntarono verso l’interno della finestra, dove, grazie a quel piccolo spirale che lasciava la tenda chiara, si scorgevano le persone al suo interno. Le labbra sottili s’indurirono quando lo sguardo dell’uomo incontrò dei capelli color mogano, lisci come la seta, scostati lievemente da una mano sottile e chiara come la neve. Il suo sguardo cadde sul volto punteggiato da lentiggini chiare, sugli occhi dorati delineati da un paio di rotondi occhiali scuri.

La bambina alzò gli occhi verso la sua sinistra. Per una frazione di secondo, quello sguardo dorato incrociò gli occhi scuri dell’uomo fuori dalla finestra, ma quasi non ci fece caso.

«Lily, vieni qui! È pronto da mangiare» risuonò ovattata la voce di una donna. La piccola, posate sul tappeto chiaro le carte magiche con cui stava giocando, puntellò le manine sottili per terra e fece leva sulle braccia per alzarsi. Barcollò goffamente, inciampò contro un cuscino e rischiò di cadere, ma alla fine si erse in tutta la sua piccola statura, un sorrisino ad affiorarle le labbra. Il suo sguardo, neanche a farlo apposta, cadde nuovamente sulla finestra, e sulla figura scura che ancora la fissava. Quegli occhi scuri si puntarono un secondo sull’oscurità della notte, ma quando fecero attenzione a quello che vedevano l’uomo era già sparito.

Stringendosi nelle spalline esili, Lily Luna Potter si voltò verso la cucina.

Fuori dalla casa l’uomo, nuovamente invisibile ad occhi indiscreti, sospirò, distogliendo lo sguardo da quella buffa rappresentazione di un’altra Lily Potter.

E poi, quando si udì forte e chiaro il rumore di pentole che cadevano, e una donna sospirare esasperata un: «Lily!», l’uomo insaccò la testa nelle spalle e mosse qualche passo verso l’oscurità.

Prima di venir inghiottito dal buio della notte, Severus Piton sorrise.

. . . Volete il seguito?? . . .


 

 

 
Eccomi qui con un’altra storia. Premetto che non prometto (O_o) nulla a quelli che mi seguiranno per quest’altra avventura. Come avranno certo notato le persone che attendono (invano... -.-“) un mio aggiornamento nelle mie altre due (ups... forse tre... ^_^) storie che ho in corso, quando Madama ispirazione sceglie di farmi un dispettuccio e vola via, la mia voglia di scrivere cala a picco, arrivando a sfiorare gli 80 sotto zero. Quiiiindi... chi ha pazienza e capirà il mio piccolo problemuccio di ispirazione, ben venga. Cercherò di aggiornare tutte le volte che posso, ma non so quante volte saranno... ^_^ Comunque, sono aperta come sempre alle critiche e a tutti i suggerimenti di questo mondo. Anche un semplice fa schifo, grazie ^_^

Dopo questa piccola parentesi, bacini a tutti....

_ki_

 

   
 
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