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Autore: Arwen Woodbane    26/10/2009    5 recensioni
Puntata 2x01, quidi spoiler a manetta: una mia versioncina su come avrebbe dovuto finire l'episodo. Perchè Artù e Merlino sembrano così distanti, come se il loro rapporto fosse misteriosamente regredito a quando appena si conoscevano? se poi Artù avesse visto qualcosa durane lo scontro di Merlino contro il cattivo di turno? Il titolo è messo a casaccio, dopo averci pensato per quasi un'ora!si accettano suggerimenti! Buona lettura!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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beh, che dire, l'ho finita, quindi la posto e in largo anticipo!

forse sarà un pò banale, ma questo punto qualsiasi cosa è meglio di quello che propone la seconda serie... anche se la puntata di oggi era abbastanza carina, dai, Gwen non s'è vista! e poi c'era l'ennesima scena con Artù mezzo nudo... per chi non l'avesse vista, consiglio di correre subito ai ripari!ci sono ottimi spunti per delle slasher incallite! Buona lettura!

Piccola precisazione:

in questo cap ho utilizzato sia la terza persona singolare che la seconda (in un punto mi sembra anche la seconda plurale!) . Ho messo in corsivo la seconda, dividendo le parti in cui parla Artù e quelle in cui parla Merlino. Spero di non farvi fare troppa confusione!

 

The moment of the truth

 

Merlino prende un profondo respiro e, forse per la prima volta da quando è il servitore del Principe, bussa prima di entrare negli appartamenti dell’Erede al trono di Camelot.

 

È il momento della verità… sei pronto ad andare fino in fondo?

 

“Avanti” mormora Artù, sentendo dei colpi alla porta.

Che strano: Merlino non bussa mai, ma sei certo che è proprio lui. Ne ricevi conferma quando vedi la sua testa fare capolino dalla porta, seguita dal resto di quel corpo mingherlino.

A volte ti stupisci di come il tuo servitore appaia fragile, come se potessi spezzarlo con una sola mano, e invece nasconde un grande potere. E vuole rimanere al tuo fianco, per servirti…

“Sire”

 

Non riesci a non pensare che, se avessi aspettato qualche minuto in più, Artù sarebbe potuto morire. Adesso è lì sul letto, con una casacca bianca da cui si intravedono le bende che gli avvolgono il petto; la parte destra del volto è arrossata, con un brutto taglio che va dallo zigomo alla tempia, l’occhio appena cerchiato da un livido giallo-violaceo.

Gaius gli ha imposto almeno un giorno di riposo assoluto, e sai quanto lo stare troppo fermo senza far nulla lo infastidisca.

 

“Finalmente” esclama Artù “Non mi sovviene di averti dato il giorno libero. La mia armatura è da lucidare, c’è la mia spada da affilare e la camera da riordinare….”

Artù continua la sua lista interminabile finché Merlino, con un sospiro rassegnato, si mette al lavoro. Mette in ordine la stanza e lucida l’armatura, sotto lo sguardo vigile dell’Asino.

 

Di certo non è così che avreste voluto che andasse, ma nessuno di voi ha il coraggio di iniziare un discorso ostico, potenzialmente imbarazzante e che potrebbe degenerare nella fine del vostro così precario rapporto.

 

“Devo cambiarvi le fasciature, Sire” interviene Merlino d’un tratto, ricordando improvvisamente ciò che gli aveva detto l’anziano medico di corte ormai qualche ora prima.

Si avvicina al letto e Artù si solleva mettendosi seduto.

 

Alzi le braccia per permettere a Merlino di levarti la tunica e vorresti che lo stesse facendo per tutt’altro motivo che non per cambiarti le bende. Lo vedi chinare il capo e iniziare lentamente, troppo lentamente, a sciogliere il nodo della stoffa.

 

Non puoi fare a meno di soffermarti qualche istante in più sul suo corpo, cercando di controllare il tremito delle mani: forse è l’ultima volta che gli sei così vicino.

 

Non sai quanto potrai resistere con le sue mani che vagano per il tuo corpo. È decisamente troppo vicino; stringi i denti e vorresti ignorare l’impulso che ti spinge a stringerlo tra le tue braccia e baciarlo.

 

All’improvviso Artù gli blocca una mano e lo guarda intensamente, ma non dice niente. Merlino aspetta che l’altro parli; non sa se gli ha fatto involontariamente male o c’è qualcos’altro che frulla nella testa di quel Babbeo Reale.

“Forse avrei… dovuto ascoltarti” sbotta il Principe.

A quelle parole la bocca del mago si spalanca per lo stupore.

“C’era del vero nelle tue accuse contro Cedric, avrei dovuto… darti retta” conclude.

 

Ti sta chiedendo scusa.

Il borioso Principe di Camelot ti sta porgendo le sue scuse.

 

“Artù, io…”

Merlino non sa cosa dire, si limita ad abbassare il capo, mordendosi le labbra. Artù gli tiene ancora la mano.

 

Non ti importa più di nulla, sai solo che lo vuoi più vicino di quanto già non sia. Ti avvicini a lui, posandogli l’altra mano sulla nuca e spingendolo verso di te.

L’istante in cui le vostre labbra tornano ad unirsi senti che non puoi fare a meno di desiderare egoisticamente di tenere Merlino sempre con te.

 

Non riesci a pensare a niente mentre i vostri volti si avvicinano inesorabilmente fino a sfiorarsi. Non avresti mai sperato di poter ottenere tanto; non riesci a credere di stare baciando l’uomo che ami. Ma ora non ha importanza, perché Artù ti sta mordendo giocosamente il labbro inferiore e socchiudi le labbra. Ci metti un istante per renderti conto che forse dovresti rispondere attivamente al bacio e così cerchi la sua lingua con la tua.

 

Artù geme, ma non per l’indubbio piacere che sta provando. Merlino, avvicinandoglisi, gli si è maldestramente appoggiato sulla ferita.

“Scusatemi, non volevo!” boccheggia il servitore dispiaciuto “Io non…”

“Taci, mago da strapazzo!” lo interrompe sgarbatamente Artù, passandosi una mano sul petto.

 

Ti accorgi solo dopo della tua colossale gaffe. Alzi lo sguardo verso Merlino, che ti fissa scioccato.

 

Artù lo sa, ora ne sei certo. Eppure ti ha baciato. Ti fissa come se fossi tu ad aver scoperto un suo segreto, e non viceversa, e non puoi non chiederti da quanto sappia la verità.

 

“Come fate a…?” sta per chiedere il servitore, quando l’altro gli posa un dito sulle labbra facendogli cenno di tacere.

“Ieri notte, quando hai affrontato Cedric, o chiunque egli fosse… vi ho sentiti discutere” spiega il Principe “Perché non me l’hai mai detto?”

Quella domanda gli frullava in mente fin dalla sera prima.

Merlino, seduto sul bordo del letto, prende a far dondolare i piedi imbarazzato.

“Ecco, io… avevo paura” confessò infine il moro, con il cuore che batteva forsennatamente.

“Di cosa?” lo incita a proseguire Artù.

“Della vostra reazione”

 

E ancora ne hai paura.

 

“Non ti consegnerò a mio padre, Merlino”

Ti senti in dovere di precisarlo, di fargli capire che non lo tradirai.

 

“Non è solo per questo” specifica allora il servitore “È che… ho paura di quello che pensate adesso di me”

 

Ti si stringe il cuore a quelle parole: teme che tu lo possa respingere. È allora che capisci davvero quanto male gli hai fatto cercando di allontanarti da lui.

 

“Scusami” bisbigli.

Finalmente Merlino alza lo sguardo e torna a guardare il suo interlocutore.

 

Non capisci a cosa si stia riferendo, per quale motivo ti stia chiedendo scusa. Forse vuole dire che, anche se ha capito, non vuole comunque avere a che fare con te?

 

Ma prima che il moro possa spingersi oltre nelle sue elucubrazioni mentali, Artù riprende a parlare:

“Merlino, guardami”

 

Non puoi fare a meno di obbedire e ti volti a guardarlo.

 

Artù la afferra e lo trascina su di sé, stringendolo contro il proprio petto nonostante il dolore della ferita.

“Penso che, per quanto tu possa essere una potente mago, rimani comunque un pessimo servitore, dico sul serio: il peggiore che abbia mai avuto” rivela il Principe con un accenno di sorriso.

Sente Merlino rilassarsi e sbuffare.

“Penso che i tuoi disordinatissimi capelli abbiano un buon odore e la tua bocca sembra fatta per essere baciata” continua il biondo, mentre l’altro si sente arrossire “Le tue orecchie però sono sproporzionate” si sente in dovere di precisare alla fine.

“Non è affatto vero!” protesta indignato il mago fissando l’espressione divertita di Artù.

Il Principe avvicina il volto all’orecchio destro del servitore ed inizia a mordicchiagli giocosamente il lobo, per poi passare a tracciare il contorno dell’orecchio con la lingua.

“Hai mai usato la tua magia su di me?” gli chiede d’un tratto Artù.

“Mai, ve lo giuro” dichiara subito il ragazzo “Anche se… beh, una volta ho tentato di guarirvi con un incantesimo, ma non ha funzionato”

 

Ti fissa intensamente senza però mostrare alcuna espressione e temi che possa essere arrabbiato, ma, prima che tu possa aprire bocca, lui ti sorprende ancora una volta.

 

“Qualsiasi cosa tu faccia, guai a te se ti fai scoprire, mi sono spiegato?”

 

In realtà non ti importa se Merlino ti ha fatto qualche incantesimo: l’hai chiesto più che curiosità che per altro. Ma non puoi sopportare il pensiero che te lo portino via.

 

Merlino annuisce e, facendosi coraggio, si avvicina ad Artù e lo bacia.

“Ti amo”  confessa quando si staccano, entrambi a corto d’aria, le labbra che ancora si sfiorano.

Il Principe lo fissa per un eterno istante, ancora con il volto a pochi millimetri da quello dell’altro, tanto che ognuno dei due può distinguere ogni singola sfumatura negli occhi di colui che ha di fronte.

“Non sai stare fuori dai guai, tu, eh?” lo apostrofa il biondo con un sorriso malizioso, prima di baciarlo, divorandogli la bocca.

Sanno entrambi che non sarà facile, che il resto del mondo non li accetterà né capirà mai per quello che sono.

“Ti amo anch’io” sussurra infine Artù, ricevendo in cambio il dolcissimo sorriso che Merlino gli regala.

 

Ma adesso il resto del mondo non ha importanza, perché  potete davvero contare l’uno sull’altro.

Insieme.

E non c’è null’altro che importi.

***

Angolo Autrice

Spero vi sia piaciuta!

grazie a chi recensisce e a chi legge!

Un bacione -anzi facciamo tantissimi bacioni- a tutti!!!

  
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