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Autore: vannagio    31/10/2009    9 recensioni
Avete voglia di ascoltare la mia storia? Devo avvertirvi: non ci sarà nessun lieto fine per me. Nessun vampiro bellissimo o licantropo muscoloso si innamorerà di me. È la mia storia: la storia di una sfigata, che ha vissuto ai margini di una favola fantasy, famosa in tutto il mondo. La storia di Yvonne Brown.
Le vicende di Edward e Bella raccontate dal punto di vista di una loro compagna di scuola, ma non solo...
Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Lauren Mallory, Nuovo personaggio, Paul Lahote, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Twilight Saga: la saga dal mio punto di vista'
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Per la serie...
"Quando vannagio vaneggia!"



by Lea__91



Prologo


Salve a tutti!
Mi chiamo Yvonne Brown.
Un modo semplice per capire chi sono?
Prendete la vostra bellissima copia di Twilight - che sicuramente conservate gelosamente sul comodino, nella vostra libreria, in cassaforte o in qualsiasi altro posto - e apritela all’epilogo.
Ci siete?
Bene…
Adesso andate alla pagina quattrocentosei e con vostro grande stupore vi accorgerete che vengo citata ben due volte!

…‹‹ Hai visto qualcuna che ti piace? ››. Indicai un gruppo di ragazze, allineate lungo la parete come pastelli dentro una scatola…

Ero una di quei pastelli.
E poi ancora.

…Edward, imperturbabile, osservava la mia espressione. Una studentessa del secondo anno vestita di rosa se lo stava rimirando timida, ma lui non se ne accorse…

Odiavo quel vestito: lo aveva comprato mia madre con l’intenzione di farmi assomigliare a quanto di più simile a un confetto ci fosse nei paraggi.

Prima di andare avanti però, devo fare una precisazione. All’epoca non frequentavo il secondo anno ma il penultimo, come Edward e Bella. Non potevo pretendere che Bella ricordasse il piccolo dettaglio che frequentavamo insieme tre corsi: biologia, trigonometria ed educazione fisica. In quel periodo era troppo impegnata: pomiciare con Edward, pomiciare con Edward, pomiciare con Edward.
Sono cose che ti tengono occupata, non credete anche voi?

Se dovessi usare una parola per descrivermi, sceglierei ‘sfigata’! Sì, credo che ‘sfigata’ sia il termine esatto.
Adesso so cosa state pensando: ‹‹ Sei solo invidiosa di Bella. Vorresti che Edward avesse scelto te ››.
Ebbene, sì! Sono invidiosa. Voi non lo sareste?
Chi di voi pensa che al mio posto non proverebbe nemmeno un po’ di invidia scagli la prima pietra.
Ok, sono ancora viva! Qualcosa dovrà pur significare…

Mi sento in dovere di chiarire un dubbio che sicuramente avrà attraversato la vostra mente e distolto l’attenzione dalla sottoscritta.
Vi starete domandando: ‹‹ La storia di Twilight è vera? Edward e Bella esistono davvero? ››.
La risposta è sì.
Qualche anno dopo il diploma mi recai a Phoenix per fare visita a mia zia Yvonne. Lì, per una serie di fortunati - o sfortunati - eventi, incontrai una certa Stephenie Meyer, aspirante scrittrice in cerca di ispirazione e le proposi la mia storia, raccontandole tutto quello che sapevo. Naturalmente come si può solo lontanamente pensare che la vita di una sfigata possa risultare più interessante della storia d’amore tra una ragazza e un vampiro? Credendo di fare una buona azione e come contentino, la Meyer mi inserì nell’epilogo. A dire il vero ne avrei fatto volentieri a meno: sfido chiunque di voi a provare gratitudine nel venire paragonata a un pastello!

Adesso che ho soddisfatto la vostra curiosità, ritorniamo al discorso della mia invidia.
Sono invidiosa, ma non delusa.
Che cosa intendo dire?
Fin dal primo giorno - quando i Cullen arrivarono a Forks - capii che non avrei avuto alcuna chance con Edward. La sua inarrivabile bellezza non era l’unica motivazione.
Non so se ci avete fatto caso ma i vampiri prediligono sempre un certo tipo di ragazze: bellissime, magre, pelle candida come la neve, viso di porcella, occhi da cucciolo spaurito, capelli generalmente biondi, labbra rosse e carnose…
Volete degli esempi?
Bill Compton.
Avete mai visto alcune puntate del telefilm True Blood? Se no, fatelo e vi accorgerete che la bella di turno - Sookie Stackhouse - corrisponde alla descrizione appena fatta.
Stefan e Damon Salvatore.
Conoscete tutti Il Diario del Vampiro - il libro -, dico bene?
Di chi si innamorano i due affascinanti fratelli vampiri? Elena Gilbert, naturalmente.
Già il nome è tutto un programma: Eeeeleeeenaaaa. Una ragazza con un nome del genere non può non fare scintille: popolare, bellissima, bionda, occhi azzurri, alta, snella, con una pelle bianchissima.
Angel alias Angelus.
Ovvio, Buffy - the Vampire Slayer - esce un po’ dagli schemi, perché non corrisponde esattamente al prototipo di ‘ragazza fragile e spaurita’. In compenso è bionda e ha il peso della salvezza del mondo sulle sue spalle, perciò necessita di un vampiro forte e bello - due, se consideriamo Spike - che l’aiuti a svolgere questo arduo compito.
Edward Cullen.
Ha scelto Bella. Non è bionda, ma il resto della descrizione le si addice alla perfezione.

Per quanto mi riguarda, non potrei essere più diversa da queste ‘eroine’.
Tanto per cominciare ho i capelli castani e - come accade alla stragrande maggioranza delle persone che hanno gli occhi e i capelli di questo colore - la mia carnagione non è chiara come il latte e nemmeno dorata o bronzea come quella delle ragazze di La Push: la mia pelle è olivastra.
Il che è tutto dire.
Voi riuscite a immaginate Edward Cullen - o qualsiasi altro vampiro - provare il desiderio sfrenato di affondare i canini o incisivi - nel caso di True Blood - nel collo di una ragazza dalla pelle olivastra?
No, no… proprio no!
Sono abbastanza alta ma il mio fisico è tutta un’altra storia.
Non sono grassa ma nemmeno magra come Bella Swan. Le mie forme sono abbondanti: una modestissima taglia quarantasei e una quinta di reggiseno. Purtroppo i vampiri sono schizzinosi, preferiscono le ragazze meno procaci.
Penso che abbiate recepito il messaggio: un tipo come me non potrebbe mai attirare l’attenzione di un qualsivoglia vampiro, figuriamoci quella di Edward Cullen!

A questo punto però vi starete chiedendo: ‹‹ E tu come fai a sapere che Edward Cullen è un vampiro? ››.
Beh… sono sempre stata una buona osservatrice: anni e anni di isolamento sociale mi sono serviti da allenamento. Non ho mai avuto molti amici e ho trascorso la maggior parte della mia carriera scolastica in disparte a osservare la gente, imparando a studiarla e capirla con una semplice occhiata. Inoltre ho sempre avuto un debole per le storie di vampiri.
Perciò la prima volta che i Cullen comparvero nella mia vita…

Qualche anno fa.

Da poche settimane era cominciato il mio primo anno alla Forks High School. Nell’aria c’erano eccitazione e trepidazione. Ricordo che tutti parlavano dei nuovi arrivati: i Cullen.
Non ero molto interessata all’argomento, per me si trattava soltanto di nuovi nomi da aggiungere alla lista delle persone che mi avrebbero ignorato e/o insultato.
Tuttavia le notizie arrivarono anche alle mie orecchie.
‹‹ Sono cinque e sono tutti bellissimi ››.
‹‹ Ho sentito dire che uno di loro è single ››.
‹‹ Sono stati tutti adottati: i signori Cullen non possono avere figli ››.
‹‹ Ieri sono andata all’ospedale per far visita a mio nonno e ho incontrato il Dottor Cullen: per poco non sono svenuta… giocherei volentieri al dottore con lui ››.

Più tardi, stavo pranzando da sola, quando le cinque persone più simili a dei foto modelli che avessi mai visto nella mia breve vita fecero il loro clamoroso ingresso in sala mensa.
Ricordo come se fosse ieri il silenzio inquietante che era calato all’improvviso, gli occhi sbarrati che seguivano quelle angeliche figure, i rivoli di bava che scendevano dalle bocche delle ragazze…
Non era un bello spettacolo, ve lo assicuro!
Nemmeno io ero rimasta indifferente alla bellezza eterea dei Cullen ma non potevo non notare alcuni particolari inquietanti: avevano profonde occhiaie violacee intorno agli occhi; la pelle era così bianca da sembrare quella di un morto; non mangiavano, anche se i vassoi erano stracolmi di cibo; gli occhi erano di uno strano colore ambrato; non sembravano parenti, ma quei strani tratti somatici li rendevano simili tra loro.
La prima cosa che pensai fu: sembrano dei vampiri!
A quel punto Edward Cullen si voltò nella mia direzione e mi scrutò per alcuni minuti con un’espressione seria e corrucciata. Distolsi immediatamente lo sguardo, stupita dal fatto che lui continuasse a fissarmi in modo così insistente. Sembrava che Edward avesse sentito il mio pensiero ma era una cosa assurda e ridicola o almeno così credevo...

Passarono i mesi e una strana sensazione mi perseguitava. Sentivo che nei Cullen c’era qualcosa di diverso e di innaturale. Era come se il mio istinto di auto-conservazione mi volesse suggerire la soluzione ma fossi troppo ottusa per comprendere.
Un pomeriggio ero uscita tardi dalla lezione di educazione fisica e in giro non c’era nessuno. Mi diressi velocemente verso il parcheggio della scuola e avvicinandomi alla mia macchina, mi accorsi che il posteggio non era deserto come pensavo: Alice e Jasper stavano parlando accanto alla Volvo metallizzata del fratello. Jasper aveva un’aria afflitta, tanto triste da stringermi il cuore. La ragazza cercava di consolarlo: lo abbracciava e accarezzava le guance pallide del suo fidanzato.
Curiosità è il mio secondo nome, perciò mi acquattai e cercai di carpire la loro conversazione.
‹‹ Jasper, non hai fatto nulla di male ››, stava dicendo Alice.
‹‹ Ho immaginato… ho desiderato di affondare i miei denti nel collo di quella ragazza e se non ci fossi stata tu… ››.
Il mio cuore cominciò a battere più forte. Sicuramente avevo capito male, non c’era altra spiegazione.
‹‹ Può capitare a chiunque di essere tentati, io per esempio… ››.
‹‹ Non dire sciocchezze Alice! ››, la interruppe Jasper, ‹‹ Non si tratta solo di essere tentati. Non sono abbastanza forte, non sono degno di vivere con voi… sono debole ››.
‹‹ Jasper Hale, mio marito, si piange addosso? Tira fuori la grinta e la determinazione, tira fuori l’uomo di cui mi sono innamorata! ››, esclamava Alice con impeto.
Avevo capito bene? La ragazza aveva davvero accostato il nome ‘Jasper Hale’ alla parola ‘marito’?
‹‹ Non sono un uomo, sono un vampiro! ››, urlò Jasper, mentre i suoi occhi tristi diventavano improvvisamente folli e spiritati.
A quel punto smisi di respirare, forse anche il mio cuore si fermò. Lentamente indietreggiai di qualche passo, ma quasi subito andai a sbattere con la schiena contro qualcosa di duro e freddo… molto freddo.
Deglutii rumorosamente e pronta al peggio mi voltai.
Trattenni il fiato ancora una volta, come se dovessi immergermi sotto’acqua.
Edward Cullen mi stava guardando furioso. Alla sua destra Rosalie sembrava pronta ad aggredirmi. Emmett invece appariva annoiato.
‹‹ Io… ››, riuscii a farfugliare.
Intanto Alice e Jasper ci avevano raggiunto e in men che non si dica, mi ritrovai completamente circondata da quelli che avevo appena scoperto essere dei vampiri. Il mio cervello non era riuscito ancora a metabolizzare quella terribile informazione.
‹‹ Adesso ci darai tutto quello che hai sentito! ››, ordinò Edward Cullen con tono minaccioso. Solo in quel momento mi accorsi che i suoi occhi non erano dorati come al solito ma neri come la pece.
‹‹ Edward non spaventarla. Ho visto che non racconterà niente a nessuno ››, intervenne Alice alle mie spalle.
Sussultai.
Ho visto?
Che cosa intendeva dire?
‹‹ Complimenti Alice! Tanto vale che la inviti a casa e le racconti tutto per filo e per segno, non credi? ››, la rimproverò Rosalie, il cui sguardo avrebbe potuto uccidermi se solo ne fosse stato capace.
‹‹ Dobbiamo andarcene ››, disse Jasper cupo.
‹‹ Non voglio trasferirmi di nuovo, mi piace questo paesino e siamo appena arrivati ››, si lamentò Rosalie.
‹‹ Se mi pro-promettete di non u-uccicidere nessuno del luogo, non ra-racconterò nulla. Tanto non mi crederebbe ne-nemmeno mia madre! ››.
Parlai senza nemmeno accorgermene.
Tremavo come una foglia, temevo che da un momento all’altro potessi diventare la cena di cinque vampiri bellissimi e al tempo stesso terrificanti.
‹‹ Non ti uccideremo ››, esclamò Edward e così scoprii che i miei sospetti erano fondati: Edward Cullen sapeva leggere nel pensiero. Il vampiro fece una smorfia, capendo di essersi appena tradito. ‹‹ Non ci cibiamo di sangue umano ››, continuò lui gelido. Poi rivolgendosi ad Alice, chiese: ‹‹ Sei certa di quello che hai visto? ››.
‹‹ Sicura come la morte! ››, rispose lei sorridendo.
Dalla gola di Emmett proruppe una fragorosa risata che mi fece rabbrividire dalla testa ai piedi.
‹‹ Sei fortunata ragazzina! ››, esclamò Edward, che guardandomi dritto negli occhi e parlando con un tono di voce basso e inquietante, aggiunse: ‹‹ Mi raccomando… una sola parola di troppo e… ››.
Ma non aveva appena detto che non mi avrebbero ucciso?, pensai atterrita.
‹‹ Sì, ma se cercherai di mettere a repentaglio la nostra tranquillità… ››.
Edward lasciò la frase in sospeso in modo da spaventarmi ancora di più. Ci riuscì alla perfezione.
A quel punto, senza degnarmi di uno sguardo o di un saluto, i cinque vampiri salirono sulla loro bellissima auto tirata a lucido e se ne andarono.
Rimasi ferma, pietrificata, in mezzo al parcheggio della scuola per circa quindici minuti. Fissavo il punto in cui l’auto era scomparsa, le gambe tremavano e il cuore martellava nel petto, cercando di uscire.
Quella fu la prima e l’ultima volta in cui i fratelli Cullen mi rivolsero una parola o un’occhiata. Sicuramente ritenevano che ignorarmi fosse la soluzione migliore. A dire il vero, per un po’ di tempo, ebbi la terribile sensazione che qualcuno di loro mi stesse seguendo e spiando per tenermi d’occhio… ma forse era solo paranoia.
Non potevo sapere se mi avessero detto la verità riguardo al fatto che non si nutrissero di sangue umano ma in fondo… per quale motivo avrebbero dovuto mentirmi? In quegli anni non ci furono mai morti o sparizioni sospette, perciò mantenni la mia promessa.
Cos’altro avrei potuto fare? Edward era stato molto chiaro riguardo alla fine che mi avrebbe riservato, se non avessi rispettato la parola data.
Chissà perché con Bella non si è fatto tutti questi problemi… mistero!

Ritorniamo al presente.

Allora?
Ho solleticato la vostra curiosità?
Avete voglia di ascoltare la mia storia?
Devo avvertirvi: non ci sarà nessun lieto fine per me.
Nessun vampiro bellissimo o licantropo muscoloso si innamorerà di me.
È la mia storia: la storia di una sfigata, che ha vissuto ai margini di una favola fantasy famosa in tutto il mondo.
La storia di Yvonne Brown.
Potrebbe risultare noiosa, banale, insignificante. Vi ricordo che la Meyer non si è fatta molti scrupoli a eclissare il mio personaggio.
Decidete voi…
Se ci sarà qualcuno disposto ad ascoltare, io racconterò!

____________

Nota autore:

questa ff è un esperimento. Forse addirittura un azzardo, visto che ho altre due ff in fase di stesura.

Il fatto è che ieri, mentre ero sul pulman diretta a casa, sono stata folgorata da questa idea. Poi mi sono ricordata di quel particolare dell’Epilogo di Twilight e così la mia mente bacata ha partorito questo prologo.

Sarete voi a decidere del destino di questa ff. Se vi interessa, la continuerò, quindi lasciate qualche commentino! Anche gli insulti vanno bene, voglio solo sapere cosa ne pensate.

Baci Vannagio.
   
 
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